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EDUARDO AMATO. Il pittore dell'anima, della natura e delle genti
EDUARDO AMATO. Il pittore dell'anima, della natura e delle genti
EDUARDO AMATO. Il pittore dell'anima, della natura e delle genti
E-book180 pagine1 ora

EDUARDO AMATO. Il pittore dell'anima, della natura e delle genti

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“Eduardo Amato. Il pittore dell’anima, della natura e delle genti” è una monografia dedicata all’artista napoletano Eduardo Amato (1938–2017) e vuol essere un contributo alla conoscenza di un pittore chiaramente ispiratosi a quella cultura pittorico–artistica nata a Napoli dalla grande lezione del Caravaggio nei primi anni del XVII secolo e, proseguita, nei secoli successivi fino alla grande scuola di Posillipo con Giacinto Gigante, Gioacchino Toma, Domenico Morelli e tanti altri. Questa monografia punta a ripercorrere l’esperienza artistica di Eduardo Amato, allievo di Vincenzo Canino, Carlo Verdecchia e, soprattutto, di Roberto Carignani, attraverso le immagini di oltre cento dipinti e le numerose testimonianze lasciate da critici, cultori o semplici appassionati d’arte. Un libro che racconta il percorso artistico di un pittore indipendente, vicino alla corrente neoimpressionista e neorealista della seconda metà del novecento e inizio XXI secolo, ma realmente non inquadrabile nettamente in nessuna di esse, che ha voluto essere sempre autonomo e fuori dagli schemi, classificazioni e categorie, ricercando, “solo”, le emozioni della gente.
LinguaItaliano
Data di uscita16 nov 2020
ISBN9791220303163
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    Anteprima del libro

    EDUARDO AMATO. Il pittore dell'anima, della natura e delle genti - Angelo Amato de Serpis

    Rocca)

    I

    Rosso Battente

    di Aristide La Rocca

    da Hyria (Nola, giugno 1993) e da Eduardo Amato (Domicella, 2000)

    La storia della vocazione di pittore di Eduardo Amato, delle intuizioni e delle spinte paterne, di questo rapporto che la nutre proprio per quanto varca il tempo e si fa severo d’anni; e dello spazio, lo spazio immenso d’anime e pensieri, che la conferma nel momento stesso in cui mostra di non poterla scalfire, questa storia la fa qui accanto Vittorio Como (N.d.A.: contributo pag. 17).

    Qui si dà notizia di altre cose che pur contano nella carriera di un artista.

    Dovete dunque sapere che Amato ha avuto un intervallo, un iato nella sua attività, alcuni anni nei quali tele, pennelli e colori erano, per dir così, in ripostiglio, e Amato campava d’altro; forse, che so, comprava giornali di sport e seguiva la squadra del cuore ovunque, oppure giocava a bocce od era atteso al circolo per la partita a carte la sera, o tutto questo assieme. Poi, un bel giorno, che dev’essere stato davvero un bel giorno, trovandosi, mi ha raccontato, affacciato alla finestra a guardare la strada, ha visto una scena o qualcosa d’altro, così è ridisceso di volata, ha acquistato colori e pennelli, probabilmente per evitarsi di cercarli quelli che pur doveva avere da qualche parte, e si è rimesso a dipingere. Ora, quale che possa essere stata questa scena per di più in una strada dei giorni nostri, e qualunque esse siano, scena e strada, sempre abbastanza insignificanti o disgustose, tutto questo, letto in chiave d'autore significa che Amato, in quegli anni di silenzio, aveva lentamente, quasi senza accorgersene, incubato e maturato una consapevolezza di mezzi, una coscienza artistica, fatto, se volete, i conti con sé stesso e, nel riprendere i pennelli, quasi come un penitente, un battente che sanguina dai piedi nudi o dal petto percosso con la spazzola di spilli, si segnava sulle tele con la fede nell'arte; e si segnava con il colore suo predominante, il rosso, che è il colore del tramonto, delle rose e del sangue, e del sangue dei battenti, appunto.

    Ciò detto è facile anche capire che, mancatagli la voce, non l'abbrivo, della spinta paterna, un'altra spinta gli era venuta pur, è certo, senza che lui se ne rendesse ben conto, da qualche altra

    parte, e questo lo sanno bene le donne degli artisti.

    Bello, no? Eppure non è una favola inventata per dir qualcosa di Amato; chiedetelo a tutti coloro che dipingono, scrivono, leggono, pensano, cercano temi sulla tastiera inseguendo un suono, un segno, una parola, uno sguardo, il riflesso delle gocce d'acqua sui fiori, il profumo di una primavera piovosa, i colori di un'estate che non piove mai, e tutto questo fanno quasi con rabbia, con accanimento e puntiglio, come l'ha fatto Amato, come continua a farlo ora, migliorandosi, perché hanno in fondo al cuore qualcosa di tenero ed importante da dire sempre alla stessa persona, a chi ci voglia bene come un padre o

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