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La strega del lago
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La strega del lago
E-book75 pagine55 minuti

La strega del lago

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Info su questo ebook

Fantascienza - racconto lungo (48 pagine) - Molti cercano la strega del lago per avere risposte. Ma Emma è più brava a fare domande.


Un’Europa sull'orlo di una nuova guerra civile, percorsa da pulsioni indipendentiste e da challenge suicide, dove l'autoritarismo post-pandemico convive con assalti di pirati a treni medici… da questo scenario emergono figure emblematiche: un astronauta sull'orlo di una scelta, una donna politica alle prese con il potere, un investigatore che legge le informazioni cibernetiche dei cadaveri, una veterinaria imbattutasi in una misteriosa lupa. Tutti loro hanno bisogno della strega del lago: di Emma, una strega femminista e ipertecnologica, che legge i tarocchi con il suo gatto Arcano, e che può dare risposte… anche se non sempre sono quelle che ci si augura.

Un racconto sottile e sofisticato dalla penna elegante di Sergio Beccaria, al suo esordio nella narrativa.


Sergio Beccaria è nato a Brescia nel 1969. Si è appassionato alla fantascienza da ragazzo, quando suo padre, per avvicinarlo alla lettura dopo numerosi tentativi falliti, gli ha fatto conoscere Urania e i libri dell’Editrice Nord. Le copertine di Karel Thole hanno compiuto il miracolo.

Attualmente collabora con la rivista online B-Sides Magazine, curata dal fratello Andrea.

LinguaItaliano
Data di uscita16 mar 2021
ISBN9788825415421
La strega del lago

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    Anteprima del libro

    La strega del lago - Sergio Beccaria

    Andrea.

    Parte prima

    Trilogia degli animali

    Il gatto e l’astronauta

    Uscendo dalla doccia, Emma si attarda a osservare la sua immagine riflessa dallo specchio.

    Riesce a contarsi le costole.

    La magra dei veleni, pensa, abbozzando un sorriso sarcastico. Settant’anni e non sentirli. Settantadue, per l’esattezza. I lunghi capelli bianchi ricordano quelli di Martha Argerich, quando suonava ancora il pianoforte.

    Mentre si asciuga nell’accappatoio, gli occhi le si inumidiscono e le lacrime iniziano a scorrere copiose, confondendosi con le gocce d’acqua che le scivolano sul viso.

    Arcano è scappato. Manca ormai da cinque giorni. Non lo sente più strofinarsi fra le caviglie… la sua coda bianca e rossa, le zampe felpate, gli occhi azzurri come il cielo quando è sereno… il ronfare profondo fra le coperte… È terribile pensare che non tornerà.

    Stringendo gli occhi per la disperazione, Emma attiva inavvertitamente la rete e dietro le palpebre incominciano a visualizzarsi le notizie del giorno, i messaggi non letti, le scadenze, gli appuntamenti, i promemoria…

    Juliette le ha scritto ancora. Emma le ha già risposto che non può leggerle i tarocchi. Manca Arcano. Senza di lui non si può fare niente.

    La commercialista le ha inviato copia della dichiarazione dei redditi. La scadenza è stata posticipata, ma Clothilde si è portata avanti. Sempre precisa ed efficiente.

    Tg Europa trasmette le ultime delibere del Parlamento.

    La testata giornalistica italiana, a cui Emma è abbonata, sta commentando con uno psicologo l’ultima pericolosissima moda giovanile, che continua a mietere vittime sulle strade di tutta Europa: il Tai Chi estremo. Cosa spinge i ragazzi a correre a piedi nudi nel traffico, fra le corsie delle arterie ad alto scorrimento, e a inchiodarsi sulla linea di mezzeria per praticare gli eleganti esercizi, incuranti degli autotreni che sfrecciano loro accanto?

    Tai Chi: un’arte marziale al rallentatore che, da tecnica taoista di autodifesa, nel tempo si è trasformata in ginnastica del benessere e che ora viene utilizzata come danza propiziatoria per la morte annunciata. Un suicidio di massa, viste le statistiche. Peggio di un bollettino di guerra. Peggio della pandemia.

    Emma ha pianto altre volte, ascoltando queste agghiaccianti notizie. Oggi, però, le lacrime sono tutte rivolte al suo gatto scomparso.

    Il meteo dice che il mattino a Pointe du Raz sarà blandamente soleggiato, così pensa di uscire per l’ennesima volta a cercare Arcano lungo la scogliera.

    Indossa i collant per la camminata assistita, con il sottile esoscheletro in titanio che ha progettato lei stessa quindici anni prima, e di cui continua a godere le royalties.

    L’aria autunnale è frizzante. I gabbiani volano lungo la scogliera, trasportati dal vento. Per anni Emma ha passato ore a osservarli, bianchi sullo sfondo delle rocce a picco sull’oceano. Le lunghe passeggiate a Pointe du Van, alla Baie des Trépassés… Ma adesso riesce solo a pensare ad Arcano.

    I turisti non sono ancora arrivati. Al bar Emma prende un caffè e scambia due parole con il ragazzo del bancone.

    – Il micione non si è ancora fatto vivo, dottoressa?

    – No, Mathieu. Grazie. Ma continua a tenere gli occhi aperti, per favore.

    Il piccolo ologramma che ritrae il gatto bianco e rosso è bene in vista, ma nessuno dei turisti sembra averlo incontrato durante le escursioni nella brughiera. Del resto, come avrebbero potuto? Arcano non è mai stato molto affabile con gli sconosciuti. Ci ha sempre tenuto alla sua privacy. È riuscito perfino a smagnetizzare il microchip per la geolocalizzazione che il veterinario gli aveva installato da cucciolo. Emma non lo ha mai sostituito, e oggi si dispera.

    Ha camminato per due ore, tra le raffiche di vento. In lontananza, il Faro della Vecchia viene sferzato dalle onde. Il mio faro, pensa Emma. No, non sei vecchia, vorrebbe sentirsi dire.

    Poi viene interrotta da una segnalazione che lampeggia al margine destro del suo campo visivo.

    Chiude gli occhi e legge la notifica: il drone della spesa atterrerà davanti casa fra venti minuti.

    Si era completamente dimenticata della spesa!

    Emma chiede un posticipo di altri venti minuti, poi scorre le varie cartelle del cloud in cerca del microglifo di credito per effettuare il pagamento. Non lo trova. Non ricorda in che cartella lo ha salvato! Lancia la ricerca del file. La ricerca è lenta e lei si sta innervosendo: è stanca di tenere gli occhi chiusi. Invidia i ragazzi che riescono a interagire con la rete lasciando che il virtuale si sovrapponga alla realtà come se fosse la cosa più naturale del mondo. E dire che ha contribuito lei stessa a implementare la visione aumentata della realtà senza l’ausilio di lenti a contatto. Allora studiava micro e nanotecnologie a Grenoble. Altri tempi…

    Improvvisamente il microglifo

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