Quando ero un cane...
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Info su questo ebook
Tina è una ragazza normale che lavora in un Rifugio per Animali. Un giorno viene convocata dal Capo del Rifugio, Elisa. Questa le dice di non essere veramente Elisa, ma la dea Scandinava Freyja, che attualmente è la presidentessa del Dipartimento Affari Animali Domestici dell’Altro Mondo. E che Tina è stata scelta per lavorare nel Servizio Consegne Ultraterreno, Dipartimento Affari Animali Domestici. Ora Tina dovrà consegnare le lettere degli animali domestici ai loro padroni.
Così sono iniziate le magiche avventure di Tina. Incontrerà tanti tipi di persone, vedrà le loro storie d’amicizia con gli animali, prenderà parte alla cattura dei maltrattatori di animali e alla corte dell’Altro Mondo. Viene anche a conoscenza della sua vita passata, quando era un cane...
Elena Kryuchkova
Elena Kryuchkova started her creative path in 2012. She writes in different genres, such as: esotericism, fantasy, Slavic fantasy, sci-fi, dystopia, post-apocalyptic and others. Has several graphic works. A number of her novels were co-authored with Olga Kryuchkova.She is inspired by various fantasy and science fiction.Loves cats and draws.
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Anteprima del libro
Quando ero un cane... - Elena Kryuchkova
Quando ero un cane...
Elena Kryuchkova
––––––––
Traduzione di Dalila De Filippo
Quando ero un cane...
Autore Elena Kryuchkova
Copyright © 2023 Elena Kryuchkova
Tutti i diritti riservati
Distribuito da Babelcube, Inc.
www.babelcube.com
Traduzione di Dalila De Filippo
Progetto di copertina © 2023 Elena Kryuchkova
Babelcube Books
e Babelcube
sono marchi registrati Babelcube Inc.
Elena Kryuchkova
Quando ero un cane...
18+
Tavola dei contenuti
Personaggi
Capitolo 1. Ciao, Io Sono Tina!
Capitolo 2. La dea Freyja e il Servizio Consegne Ultraterreno, Dipartimento Affari Animali Domestici
Capitolo 3. Quando ero un cane...
Capitolo 4. La Ragazza e il Delfino
Capitolo 5. Little Wolf
Capitolo 6. Maltrattatrici di Animali
Capitolo 7. Un Sogno Meraviglioso
Capitolo 8. La Corte degli Dei
Breve descrizione:
Tina è una ragazza normale che lavora in un Rifugio per Animali. Un giorno viene convocata dal Capo del Rifugio, Elisa. Questa le dice di non essere veramente Elisa, ma la dea Scandinava Freyja, che attualmente è la presidentessa del Dipartimento Affari Animali Domestici dell’Altro Mondo. E che Tina è stata scelta per lavorare nel Servizio Consegne Ultraterreno, Dipartimento Affari Animali Domestici. Ora Tina dovrà consegnare le lettere degli animali domestici ai loro padroni.
Così sono iniziate le magiche avventure di Tina. Incontrerà tanti tipi di persone, vedrà le loro storie d’amicizia con gli animali, prenderà parte alla cattura dei maltrattatori di animali e alla corte dell’Altro Mondo. Viene anche a conoscenza della sua vita passata, quando era un cane...
Personaggi
Presente:
Tina è la protagonista della storia, lavora al Servizio Consegne Ultraterreno, Dipartimento Affari Animali Domestici. Nella vita normale, lavora in un Rifugio per Animali
Annie e Greta – amiche di Tina
Pie – Husky di Tina
Snowball – Gatto di Tina
Pirate – Pappagallo Grigio di Tina
Pouf – cane di Tina, un misto di un bulldog e di un altro cane sconosciuto
Melissa – lo spirito della foresta, lavorava al Servizio Consegne Ultraterreno, Dipartimento Affari Animali Domestici
Jack - spirito di un Pastore Tedesco, nato nel ventesimo secolo grazie ai desideri dei bambini di avere un cane
Elisa Brown – Capo del Rifugio per Animali dove Tina lavora
Freyja – dea dell’amore e della guerra, oltre ad essere l’attuale presidentessa del Dipartimento Affari Animali Domestici dell'Altro Mondo
Lahar – la dea Sumerica del bestiame, una delle precedenti presidentesse del Dipartimento Affari Animali Domestici dell’Altro Mondo
Walter – proprietario di Bell
Bell – gatto di Walter, Maine Coon
Yue Hua – addestratrice di delfini al delfinario
Snow Wave – il delfino, uno dei delfini preferiti di Yue Hua
Marfa Semyonovna – la donna anziana che si prese cura di Little Wolf
Tishka – il cane di Marfa Semyonovna
Little Wolf – cane di razza mista, il suo padrone morì a causa dell’alcolismo
Tre studentesse – maltrattatrici di animali
Horus – l'antico dio Egizio del sole e del cielo, ora accompagna la giuria e i testimoni alla Corte degli Dei, condotta su coloro che maltrattano gli animali
Praga, 19° secolo:
Suzanne – proprietaria della barboncina Tina
Zdenek – marito di Suzanne, padre di Teresa
Teresa – figlia di Suzanne e Zdenek
Carl – marito di Teresa
Clara – figlia di Teresa e Carl
Zlata – amica di Teresa
Boloneza – bichon di Zlata
Jan – cugino minore di Zlata
Martin – Bulldog francese di Jan
Capitolo 1. Ciao, Io Sono Tina!
Qual è il modo migliore per cominciare la storia? Forse, per iniziare, dovrei salutarvi tutti e presentarmi: Ciao, io sono Tina! La mia altezza è nella media, i miei capelli marroni, la mia statura è nella media, ho ventitré anni. In una vita passata, ero un cane! Ed ora lavoro al Servizio Consegne dell’Altro Mondo, Dipartimento Affari Animali Domestici!
Probabilmente, sarete tutti sorpresi da questa presentazione. Sì, potrebbe sembrare davvero insolita. Poiché sorge una domanda più che ragionevole: quale vita passata? E in che senso ‘ero un cane’?
Significa che prima di nascere umana, sono stata un cane nel 19° secolo. Ad essere più precisi, ero una barboncina, color pesca. Vivevo con una donna meravigliosa a Praga.
Ma dopo che il mio percorso terrestre da barboncina finì, nacqui nuovamente sulla Terra, ma con corpo umano. E all’inizio non sapevo nulla della mia vita passata...
Una domanda sorge di nuovo; come ho scoperto della mia incarnazione passata? E che cos’è il Servizio Consegne dell’Altro Mondo? E cos’è il Dipartimento Affari Animali Domestici? In effetti, questa è una storia curiosa. Quindi forse sarà meglio che vi racconti tutto dall’inizio.
In questa vita, sono nata in una piccola città, come ce ne sono tante in questo mondo. I miei genitori sono la coppia più normale di tutte. Mio padre lavora in un autonoleggio, e mia madre è veterinaria.
Probabilmente, poiché mia madre ha sempre avuto a che fare con gli animali, li ho amati sin dall’infanzia. E nella nostra casa, di animali ce ne sono stati eccome. Spesso erano animali di cui i padroni, per vari motivi, non potevano più prendersi cura, e li lasciavano in una clinica veterinaria e non in un rifugio. Ma alla fine, trovavano nuovi padroni (o lo staff della clinica li portava a casa con sé, come mia madre).
Ad esempio, quando ero molto piccola un bellissimo husky viveva a casa nostra. Un cane fantastico ed intelligente! Purtroppo il suo padrone precedente, un uomo anziano, non poteva più prendersi cura di lui: la sua salute non glielo permetteva. Era sopravvissuto ad un infarto, e suo figlio e la moglie avevano deciso di portarlo a vivere con loro in un’altra città. Ma suo figlio aveva una bambina piccola con una forte allergia agli animali.
Nessun conoscente accettò di prendere l’husky. Il vecchietto non sapeva cosa fare, ma quando portò il suo cane alla clinica veterinaria dove mia madre lavorava per una vaccinazione di routine, raccontò la sua storia. Era un cliente regolare della clinica, portava abitualmente il suo cane lì per esami medici e per fare le vaccinazioni. Mia mamma si dispiacque per il povero husky e il suo proprietario, e decise di prendere il cane con sé. Papà non aveva nulla in contrario, ed io ero decisamente felice. Dopotutto, come la maggior parte dei bambini, sognavo di avere un cane! Ed ecco materializzarsi la felicità: un gran bell’husky!
Ad ogni modo, il nome dell’husky, per ragioni sconosciute, era Pie. Probabilmente perché lui (era un maschio) aveva una forma molto tonda. E per la sua razza aveva qualche chilo in più.
Ma non è questo il punto. Pie visse con noi per due anni. Una volta, dopo scuola (quell’anno avevo appena iniziato le elementari), mia mamma venne a prendermi. Sembrava molto sconvolta, gli occhi rossi di lacrime. Allora le chiesi:
Mamma, cosa è successo? Hai pianto? Perché?
Mia madre esitò un momento, come non sapendo cosa dire. Infine, rispose: Vedi, Tina... come sai, prima che Pie iniziasse a vivere con noi, aveva un padrone differente. Temporaneamente, il padrone non poteva più prendersi cura del suo cucciolo, ma ora è tornato e ha deciso di prendersi cura di lui di nuovo. Anche Pie è stato felice di riunirsi con il suo vecchio padrone. E sono andati via insieme.
Ricordo che rimasi sorpresa. Come poteva essere, prima Pie viveva con noi e adesso non più? Era davvero così? Anche se probabilmente il suo vecchio padrone aveva sentito la mancanza del suo cane per tutto questo tempo... Ed anche il cane probabilmente aveva sentito la sua mancanza...
Ero sconvolta da tale notizia, ma ragionai che, probabilmente, Pie sarebbe stato felice col suo vecchio padrone. Dopotutto, a volte sedeva alla finestra per così tanto tempo che sembrava stesse aspettando qualcuno!
In seguito, scoprii la verità. In realtà, quel giorno che andai a scuola, Pie era morto. Morì tranquillamente e pacificamente... Dopotutto, per essere un cane, era già abbastanza vecchio. I miei genitori non volevano sconvolgermi, quindi si inventarono la storia che il cane era stato preso dal vecchio padrone.
Poco dopo che Pie ci lasciò, prendemmo un gatto. Non senza il mio intervento. Tutto ebbe inizio quando andai a giocare al parco con le mie amiche.
Era un magnifico giorno di primavera. L'aria profumava di erbe e fiori, e il sole brillava in cielo.
Nel parco della nostra città, in primavera, venivano sempre piantati dei fiori. In particolare, spiccavano le aiuole con tulipani e iris giallo brillante. Lì passeggiavano i genitori con i figli e i padroni con i loro cani.
Dato che la nostra città era considerata calma, durante il giorno i bambini come me avevano il permesso di camminare nel parco non accompagnati da adulti. Naturalmente, non del tutto da soli, ma in compagnia di amici della stessa età.
Ed io quel giorno andai con le mie amiche, Annie e Greta, a giocare al parco. Non era lontano dalle nostre case (vivevamo nel quartiere, e quindi eravamo amiche dall’infanzia).
Raggiungemmo rapidamente il parco. Come sempre, c’erano un sacco di bellissimi tulipani nelle aiuole. I padroni con i loro cani e i genitori con i bambini passeggiavano tra i sentieri. Ci dirigemmo verso la nostra area giochi preferita, che si trova un po' più lontano rispetto ai sentieri.
Solitamente i bambini giocavano sempre lì: i più piccoli giocavano nel recinto di sabbia, e i più grandi andavano a valle.
Ma stavolta, per qualche ragione, non c’era nessuno. Almeno così sembrava ad una prima occhiata. Poiché, dopo qualche momento, notammo improvvisamente di lato alcuni studenti delle superiori. Parlavano animatamente di qualcosa e ridevano di gusto. Uno di loro, il più grande e trasandato, disse:
Sotterriamo questo gatto nella sabbia e lanciamogli delle pietre!
Ma ci sono delle ragazzine! Ci vedranno e lo diranno a qualcuno!
obiettò un altro ragazzo delle superiori, che sembrava più intelligente.
Cosa potranno mai fare quelle ragazzine? Non ci sono adulti in giro al momento!
disse il primo, scuotendo la mano.
All'inizio, io e le mie amiche non capivamo cosa stesse succedendo. All'improvviso, i ragazzi si girarono e notammo che il capo del gruppo stava tenendo per la collottola un piccolo gattino bianco con enormi occhi blu terrorizzati.
Per un attimo, cercai di capire cosa stesse succedendo. Poi realizzai che queste, per usare un eufemismo, sgradevoli persone, volevano sotterrare il gattino nella sabbia! Ragazzi così grandi e grossi contro una piccola creaturina indifesa! Non ho mai capito le