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Metafisica Avanzata
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E-book235 pagine2 ore

Metafisica Avanzata

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Info su questo ebook

«Metafisica Avanzata» è un testo di studio e pratica, specifico per lo studente e il facilitatore di Metafisica, affinché il primo impari e il secondo faccia delle conferenze. Il primo testo d’insegnamento metafisico è il libro «Pilastri della Metafisica», il secondo è «Sette Raggi» e il terzo è «Metafisica Avanzata».
«Metafisica Avanzata» è stato scritto con l’obiettivo di offrire agli studenti di Metafisica, gli Insegnamenti di cui hanno bisogno per la loro formazione, dopo aver imparato e messo in pratica i Sette Principi Universali, il Cristo e i Sette Raggi. Contiene argomenti quali: I Corpi e i Piani di Manifestazione, Amida Buddha, i Chakra, gli Schemi di Evoluzione, la Creazione e tanti altri temi. Questi capitoli sono stati pubblicati in altri libri, con diversi titoli, e qui pubblichiamo una selezione. Per il facilitatore, ognuno di questi argomenti serve per fare una conferenza, perché essi non sono stati scritti con scopi letterari, pensi concepiti come guida per le attività d’istruzione.
LinguaItaliano
Data di uscita18 giu 2021
ISBN9789878471167
Metafisica Avanzata

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    Anteprima del libro

    Metafisica Avanzata - Rubén Cedeño

    PRESENTAZIONE

    «Metafisica Avanzata» è un testo di studio e pratica, specifico per lo studente e il facilitatore di Metafisica, affinché il primo impari e il secondo faccia delle conferenze. Il primo testo d’insegnamento metafisico è il libro «Pilastri della Metafisica», il secondo è «Sette Raggi» e il terzo è «Metafisica Avanzata».

    «Metafisica Avanzata» è stato scritto con l’obiettivo di offrire agli studenti di Metafisica, gli Insegnamenti di cui hanno bisogno per la loro formazione, dopo aver imparato e messo in pratica i Sette Principi Universali, il Cristo e i Sette Raggi. Contiene argomenti quali: I Corpi e i Piani di Manifestazione, Amida Buddha, i Chakra, gli Schemi di Evoluzione, la Creazione e tanti altri temi. Questi capitoli sono stati pubblicati in altri libri, con diversi titoli, e qui pubblichiamo una selezione. Per il facilitatore, ognuno di questi argomenti serve per fare una conferenza, perché essi non sono stati scritti con scopi letterari, pensi concepiti come guida per le attività d’istruzione.

    1

    LA CREAZIONE

    La Grita, 1985

    «QUELLO», Dio l’Assoluto, di cui nulla si può dire perché non si conosce, senza principio né fine, inqualificabile e senza secondo, che è «TUTTO», in cui non è diverso il manifesto dal non manifesto, si chiama «BRAHMAN», perché questa parola deriva dalla radice sanscrita «BRIMHA» che vuol dire «espansione senza limite».

    BRAHMAN esiste da prima della Creazione ed è il «Grande Silenzio», chiamato «Pralaya». Contiene la «Sostanza Primordiale» che darà il substrato materiale alla Creazione, chiamato «Mulaprakriti».

    Quando BRAHMAN si guarda e si riconosce, dice per la prima volta «Io Sono» che è il primo «Punto di Luce» e si chiama «Mahā Bindu» «Il Logos» o ĪSHWARA. È la prima esistenza dentro l’Universo Manifesto o «Manvántara». «Io Sono» in sanscrito si dice «AUM» e la radiazione della Sua Luce delimita l’Universo Manifesto e questa delimitazione forma un grande uovo o matrice cosmica chiamata «HIRANYA GARBA», che è lo spazio che delimita l’Universo Manifesto o la Luce da ciò che resta al di fuori di Lui, l’Universo Immanifesto o le tenebre.

    IL BRAHMAN non manifesto si chiama «NIRGUNA BRAHMAN» e il BRAHMAN manifesto, «SAGUNA BRAHMAN», e si chiama così perché ha le Guna, che sono gli stati della materia: SATTVA, l’Equilibrio; RAJAS, il Movimento; TAMAS, l’Inerzia.

    Il «Nirguna Brahman» si chiama «Purusha» che è il supremo stato celestiale non creato, mentre «Saguna Brahman» è il «Prakriti», il supremo stato della natura, la creazione, il campo di azione in cui si muovono i tre Guna.

    Ogni atomo dell’«Universo Manifesto», conosciuto come «Saguna Brahman» o «Prakriti», contiene «Jīva» o Vita Divina, porta dentro di sé tutto ciò che è Brahman.

    In Saguna Brahman, «ĪSHWARA» genera il suo complemento Divino che è la «Madre Divina Cosmica, che è Maya, Prakriti, o Saguna Brahman dentro in cui corpo si svolge la Creazione.

    L’«AUM» pronunciato da «ĪSHWARA» porta alla manifestazione la Prima Fiamma Triplice Cosmica, personificata nei suoi tre Direttori Cosmici. Ogni lettera di «AUM è uno di Loro. La «A» contiene Shiva, il Raggio Azzurro e il Suo Complemento Divino, la Madre Kali, la Consumatrice del Mondo. La «U» contiene Vishnù, il Raggio Dorato, Sostenitore dell’Universo, il Cristo Cosmico, il Suo Complemento Divino, la Madre Lakshmī; mentre la «M» contiene Brahmā, che si differenza grammaticalmente per l’accento sull’ultima «a», ed è il Raggio Rosa, e il Suo Complemento Divino e la Madre Saraswatī.

    Shiva, con una «Danza Cosmica», consuma continuamente l’Universo, lo rende cenere e ritorna a crearlo dalle ceneri dell’Universo precedente. Per questo Shiva è considerato il Consumatore e il Creatore.

    Ora viviamo nell’Universo di Vishnù, perché siamo nel pieno sostenimento di ciò che fu creato da Brahmā e per questo l’Universo precedente è stato quello di Brahmā, mentre l’Universo che verrà sarà quello di Shiva e sarà un Universo di sintesi e di consumazione.

    Gli Universi si ordinano in questo modo:

    1º L’Universo del Creatore, BRAHMĀ;

    2º L’Universo del Sostenitore, VISHNÙ;

    3º L’Universo del Consumatore, SHIVA.

    Brahmā, il Creatore, che genera l’Universo Manifesto dentro l’HIRANYAGARBA, è circondato da una materia omogenea chiamata «Pradhāna», conosciuta come Mulaprakriti, nella quale i tre Guna o stati modificanti della materia sorgono e sono: SATTVA l’Equilibrio; RAJAS, il Movimento; TAMAS, l’Inerzia.

    Brahmā muove TAMAS o l’inerzia, affinché prevalga su RAJAS o il movimento. Poi Brahmā fa emanare il Principio MAHAT BUDDHI che produce SATTVA, l’Armonia o Equilibrio tra RAJAS e TAMAS.

    MAHAT BUDDHI è il Principio Cosmico Intelligente o Illuminatore. È la Luce Infinita che si personifica nell’AMIDA BUDDHA.

    Con l’apparizione di MAHAT BUDDHI sorge il principio individualizzante, che si conosce come «AHAMKĀRA». Questo principio, all’interno di Dio, si individualizza come Presenze Io Sono e individualizza anche i 5 Esseri di Luce Primordiale che daranno origine ai 5 elementi con i loro 5 Direttori Cosmici che a loro volta creeranno i Piani di Manifestazione e i 5 JÑĀNENDRIYA o oggetti di ricezione della conoscenza nell’essere umano, che sono i 5 sensi.

    Immagine illustrativa

    Brahmā, Vishnù e Shiva

    2

    PARABRAHMAN

    CARATTERISTICHE

    «PARABRAHMAN» è il «Grande, Grande, Grande Silenzio» e, come tale, è Dio nella sua Concezione Assoluta, dove si fonda la sua manifestazione e immanifestazione, il suo Aspetto maschile come Brahman o Padre Eterno, e il suo aspetto Femminile o Madre Divina Cosmica. È la sintesi di tutta l’Esistenza ma anche della non-esistenza; è il primo che sempre è esistito, esiste ed esisterà; indistruttibile, eterno, oltre qualsiasi concezione.

    In Parabrahman soggiacciono le sementi di tutte le cose che si esprimeranno nel momento della manifestazione. Siccome non sono manifeste, non si possono descrivere, perché «Lì» non esiste nessuno dei sensi; non c’è udito, tatto, vista, gusto né olfatto, pertanto non esiste forma, persona o personalità.

    POLARITÀ

    Tutto ciò che è sotto Parabrahman, l’Assoluto, nell’Universo Manifesto, è duale, ha il suo positivo o negativo, che si può identificare come maschile e femminile. Perché qualsiasi cosa possa essere creata o venire alla manifestazione, ha bisogno della dualità, del positivo e negativo. Quando ci sono due positivi o due negativi, la somma non funziona e non si può creare nulla. Però la dualità crea il conflitto di scegliere e vivere in una delle due polarità.

    Se ci stabilisce in una delle polarità, si attiva sempre il suo opposto. Il freddo evoca il calore; il male, il bene; le ombre, la luce; l’amaro, il dolce; l’aggressività, la dolcezza. Se non ci si stabilisce in nessuna polarità, è impossibile muovere il suo opposto, e questo può accadere solo quando trascendiamo questo principio e ci stabiliamo nello stato della non dualità di Parabrahman, l’unico non duale che esiste nell’Universo.

    Quando tutto sembra andare per il peggio e vivi nel conflitto, è perché stai muovendo «cause», sei finito in uno dei lati della polarità. Così esiste la polarizzazione in cattiva volontà, ignoranza, odio, bruttezza, malattia, povertà, lotta e rancore. Quindi, ciò che uno può fare è andare al di là delle polarità e delle dualità, ancorandosi nell’Unica Presenza non duale dell’Universo, che è Parabrahman.

    Il flusso e reflusso dell’energia, che è l’andare e tornare da un estremo all’altro, è ciò che produce la dualità della polarità che, per ipotesi, si manifesta con la vibrazione. Pertanto, andando più in là della dualità, che è quella che polarizza una persona da un estremo all’altro nella vita, verso il non emettere vibrazioni che per ritmo vadano e vengono da una polarità all’altra, facendo ciò uno può stabilirsi fuori da qualsiasi polarità e vivere nella pace dell’Immutabilità Eterna di Parabrahman.

    Vivere nella dualità di uno del paio d’opposti della polarità produce conflitto: oligarchi contro proletari, conservatori contro liberali, ebrei contro cristiani, buoni contro cattivi, quelli che camminano sul giusto sentiero spirituale contro quelli che si crede siano su quello non corretto, i puri contro gli impuri.

    Fintanto che esisterà la possibilità di scegliere tra una polarità e l’altra, sempre esisterà conflitto, discriminazione, aggressione, danno, e non si potrà ascendere alla Divina Presenza di Parabrahman. Se desideriamo vivere nell’Immutabilità Eterna dell’Esistenza Pura Imperturbabile; non dobbiamo polarizzarci in alcuna vibrazione duale antagonista. Possiamo vivere sopra la dualità degli opposti, oltre il bene e il male; del maschile e femminile, che è lo stato di equilibrio perfetto dove abitano i saggi liberati nella coscienza di Parabrahman.

    Ci sono esseri che hanno unito le due polarità nell’incarnazione del loro veicolo fisico o nel proprio essere, e non tornano più a qualificare nulla come cattivo, impuro, peccaminoso o dannoso.

    Fisiologicamente esistono gli ermafroditi, che sono persone che possiedono sia l’organo maschile sia quello femminile. Per Legge di Corrispondenza, «com’è sopra così è sotto», si parla nella letteratura metafisica del «Divino Androgino», che sono questi esseri che grazie alla loro grande evoluzione uniscono nella loro corrente di vita le due polarità e in questo modo assomigliano a Parabrahman, hanno fuso tutte le polarità. Per questo, non muovendo le polarità e vivendo come advaita, si realizza Parabrahman nella «Divina Imperturbabilità».

    UNIONE DELLE POLARITÀ

    In Parabrahman si uniscono tutti i tipi di opposti. La tua esistenza è una realtà ma anche un’irrealtà, è presenza e VUOTO allo stesso tempo. In Parabrahman sono fusi il bene e il male; la Luce e le ombre; il freddo e il caldo; le attività e l’energia; il maschio e la femmina; l’eterosessuale, il bisessuale e l’omosessuale; il dolce e il salato; il piacevole e lo spiacevole; la purezza e l’impurità; il povero e il milionario; il gustoso e lo scialbo; il bello e il brutto. Né il bene, né il male si mescola in Lui, la perturbazione e il dolore non esistono, perché è la fusione di tutti gli opposti. In Lui non esiste il giudizio, perché è il giudice, il giudizio e il giudicato; è anche il perdono, chi perdona e il perdonato. In Parabrahman non esiste alcuna polarità degli opposti, per questo, ancorandosi in Lui, non c’è conflitto.

    Siccome Parabrahman è immanifesto, non può essere descritto, dato che da Lui non sono nati i suoi Sette Aspetti né i suoi Sette Principi, e nemmeno i Cinque Dhyāni Buddha né le Madri Divine, perché non è manifesto, e per questo di Parabrahman non si può dire «NIENTE», come affermano gli Advaita dicendo: «NETI».

    Parabrahman non è un Dio, ma è più in là di tutti gli Dei, il Logos oltre tutti i Logos, è il Buddha più in là di tutti i Buddha, il Santo più in là di tutti i Santi, il Grande Guru più in là di tutti i Grandi Guru, il Maestro oltre tutti i Maestri, il Mahā Chohan oltre tutti i Mahā Chohan. È il più sereno, celestiale e alto di tutti gli Esseri di Luce di tutto il Cosmo, che sta più in là di tutte le manifestazioni e di tutte le espressioni; è l’Immutabilità Eterna dell’Esistenza Pura Imperturbabile.

    Non esiste un altro Essere di Luce più in là, oltre Parabrahman. Vicino a Lui non vive più nessuno, e più in là di Lui c’è solo Lui. Per questa ragione è «Il Signore di tutti i Misteri», «Il Vincitore Supremo», «L’UNO senza Principio né FINE».

    Più in là di Parabrahman non c’è nulla se non Lui, e più in là di Lui c’è un’altra volta Lui. In Parabrahman si

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