La medaglia

Di Pietro Castellini

Fantascienza - racconto lungo (24 pagine) - Cos’è un Dittatore? Un uomo come tanti, spesso più fragile di quanto si pensi.

Attraverso una narrazione intimista il Dittatore racconta in prima persona la sua vita, i suoi sogni e le sue delusioni. Schiavo di un destino che non ha scelto, osserva il mondo dalla gabbia dorata in cui lo hanno rinchiuso chiedendosi se mai potrà essere libero.

Un racconto umano in un’ambientazione fantapolitica.

Pietro Castellini, nato nel 1994 a Verona vive a San Giovanni Lupatoto (VR).

Laureato in Scienze Geologiche presso l’Università degli studi di Padova è da sempre un appassionato di letteratura.

Vincitore del 2020 Yearbook Geocontest nella categoria geo_tale-writing, premio organizzato dalla facoltà di geoscienze di Padova.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 6 lug 2021
• ISBN: 9788825417074

Anteprima del libro

A Nessuno.

Nessuno ha creduto in me.

È così che muore la libertà…

Sotto scroscianti applausi

(Star Wars Episode III)

1.

Il Dittatore

Vi siete mai chiesti cosa provi il Dittatore?

I suoi sentimenti o le sue emozioni?

Le sue paure o le sue angosce?

Se si senta potente o debole?

Se si senta imprigionato o libero?

Se ami pure lui?

Se odi pure lui?

Se sia mai stato normale?

Se abbia mai sognato di fare altro nella vita?

Se sia stato costretto?

Se sia realmente cattivo?

Se sia, in realtà, buono?

Se abbia degli ideali, o una coscienza?

Se sia credente?

O miscredente?

Siete così sicuri che sia il male assoluto?

O che sia così diverso da voi?

In fondo anche il Dittatore è una persona.

In carne ed ossa.

Proprio come voi.

Che nasce, vive, e muore.

Come tutti.

Io sono il Dittatore.

Il Gran General della Suprema Alleanza che governa sulla parte più povera del mondo.

La zona che non ha cibo né acqua.

Dove le persone muoiono di stenti e vivono in baracche.

Dove le radiazioni sono normali.

Dove le malattie proliferano.

Eppure è la porzione di terra più ricca di risorse.

In cui le cose non devono cambiare.

* * *

Dicono che governeremo per sempre. Dicono tante cose su di noi, su di me.

Vi siete mai chiesti se mi piace sbraitare discorsi che non ho scritto?

O approvare leggi che non ho mai pensato?

Quando vi riferite a me, non dovreste pensare a una persona, non lo sono più da tempo.

Ormai assomiglio più a una marionetta; i fili non si vedono ma ci sono.

Non so neppure se qualcuno, oltre mia madre, mi abbia mai voluto bene.

Nemmeno mia moglie mi ama.

Lei figlia di un ricco industriale che deteneva le risorse in questa parte del mondo.

Io futuro capo del regime che governava su quella porzione di universo.

Costretti a sposarci. Ad andare a letto. Ad avere un figlio.

Eppure non ci siamo mai detti, ti amo.

Pensate che sia bello sentirsi così? Tremendamente soli?

Posso avere tutto, ma è come se non avessi niente.

* * *

Sapete, sono stato bambino pure io. E non sognavo di diventare quello che sono adesso.

Ricordo che mi piaceva giocare a pallone.

In un campo polveroso con porte improvvisate.

Le scarpe di tela avevano più buchi che