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Mai con una bionda
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E-book141 pagine1 ora

Mai con una bionda

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Info su questo ebook

Romance - romanzo breve (85 pagine) - Chi ama i sapori decisi, non berrà mai una birra chiara. Ma una bionda può farti girare la testa come la più alcolica delle birre.


La birra è meglio di una donna. Queste le parole di Paolo. È un medico, ha trentacinque anni, affermato sul lavoro, una vita che scorre veloce tra i turni in ospedale, le lezioni per formare gli studenti, gli amici, colleghi per la maggior parte, con i quali si incontra regolarmente.

Colleziona avventure. Ha giurato a se stesso che non avrebbe mai più sofferto per una donna. Una promessa che è difficile da mantenere quando incontra Francesca, una ragazza che gli fa perdere la ragione e lo coinvolge come inconsapevole protagonista in una storia travolgente.


Pia, in realtà Silvia, è nata a Roma nel 1973. Sposata, ha due figli grandi. Ha iniziato nel 2018 a scrivere racconti al cellulare, pubblicando su Amazon il suo primo romanzo, Tutto sotto controllo – Amori a Roma, nel 2020. Ha vissuto la sua prima esperienza con una casa editrice, la Romantic Ediciones, che ha pubblicato il suo romanzo Non sono Romeo. Si è presentata al mondo dei lettori con lo pseudonimo di Pia Lauto, un gioco di parole che a Roma significa “Prendi il bus” ma, se letto mettendo prima il cognome, diventa Lauto Pia, la utopia, l’aspirazione di diventare una grande scrittrice.

LinguaItaliano
Data di uscita29 nov 2022
ISBN9788825422481
Mai con una bionda

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    Anteprima del libro

    Mai con una bionda - Pia Lauto

    Senza sfumature

    A cura di Linda Lercari

    Delos Digital

    Pia Lauto

    Mai con una bionda

    ROMANZO BREVE

    ISBN 9788825422481

    © 2022 Pia Lauto

    Edizione ebook © 2022 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Collana a cura di Linda Lercari

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Copertina

    Il libro

    L'autore

    Mai con una bionda

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Epilogo

    Ti è piaciuto questo libro?

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Chi ama i sapori decisi, non berrà mai una birra chiara. Ma una bionda può farti girare la testa come la più alcolica delle birre.

    La birra è meglio di una donna. Queste le parole di Paolo. È un medico, ha trentacinque anni, affermato sul lavoro, una vita che scorre veloce tra i turni in ospedale, le lezioni per formare gli studenti, gli amici, colleghi per la maggior parte, con i quali si incontra regolarmente.

    Colleziona avventure. Ha giurato a se stesso che non avrebbe mai più sofferto per una donna. Una promessa che è difficile da mantenere quando incontra Francesca, una ragazza che gli fa perdere la ragione e lo coinvolge come inconsapevole protagonista in una storia travolgente.

    L'autore

    Pia, in realtà Silvia, è nata a Roma nel 1973. Sposata, ha due figli grandi. Ha iniziato nel 2018 a scrivere racconti al cellulare, pubblicando su Amazon il suo primo romanzo, Tutto sotto controllo – Amori a Roma, nel 2020. Ha vissuto la sua prima esperienza con una casa editrice, la Romantic Ediciones, che ha pubblicato il suo romanzo Non sono Romeo. Si è presentata al mondo dei lettori con lo pseudonimo di Pia Lauto, un gioco di parole che a Roma significa Prendi il bus ma, se letto mettendo prima il cognome, diventa Lauto Pia, la utopia, l’aspirazione di diventare una grande scrittrice.

    Capitolo 1

    Paolo

    Le bariste sono immuni alle avances: costrette ogni sera a rifiutare centinaia di offerte da uomini affamati e viscidi.

    Da qualche tempo frequento questo pub con i miei amici. È carino, tranquillo, la musica non è assordante. Certo, potrebbero migliorare il cibo, ma non importa, la selezione delle birre è ampia, costantemente rinnovata e i cocktail ben fatti. Ho puntato la ragazza già dalla prima volta, una gran bella ragazza: capelli lunghi e biondi raccolti in una coda alta o uno chignon. Gli occhi, molto truccati, sono grandi, color ambra o grigi non si capisce bene con questa luce o forse sono troppo distratto dal suo didietro per notare le sfumature delle iridi. Ha un grembiule solo sul davanti e dietro in mostra un bel paio di chiappe. Ah, che gli farei a quel culetto. Comunque non credo di essere l’unico, la guardano tutti; di certo ne è consapevole e i commenti dei clienti sono abbastanza udibili anche col chiacchiericcio e la musica di sottofondo. Indossa delle magliette larghe e un po’ lunghe ma è alquanto inutile.

    Ho cercato di abbordarla, uniformandomi alla massa di viscidi che già ci avevano provato. Ha accettato i miei complimenti ma nulla di più. È come la birra che prediligo, la dry stout. Il suo profumo è fruttato; decisa perché non cede alle mie avances e a gradazione alcolica elevata: mi fa girare la testa ogni volta che la vedo. Resta da testarne la cremosità, ma mi denuncerebbe per molestie se glielo chiedessi. È gentile, mi porge il menu per primo, mi spiega i piatti, mi chiama per nome. Ho saputo che si chiama Francesca, io Paolo: un inizio poetico, spero in un epilogo migliore.

    Francesca

    Che palle la povertà. Lavorare in un pub non è il massimo, ma pagano bene e posso mantenermi senza interferire troppo con i miei studi. Sono nata e cresciuta a Roma, abito in una casa con altri ragazzi. Sono uscita dalla casa famiglia subito dopo il diploma, ho avuto fretta di camminare con le mie gambe, ho lavorato sodo anche durante il liceo, l’estate, per racimolare l’importo necessario ad affittare un appartamento. Suor Maria mi ha sempre aiutata e si è resa disponibile ad accogliermi: in caso di bisogno so che la porta è sempre aperta, mi ha cresciuta lei. Ha convinto il padrone di casa ad affittarci la camera garantendo per me e per la mia amica: noi avevamo i soldi contati e lei un rosario e qualche santino. È riuscita a conquistare la fiducia del proprietario col fascino della divisa come ha più volte sottolineato e con l’aiuto della Provvidenza che nomina in continuazione. Finora non ho richiesto il suo aiuto materiale, me la sono cavata abbastanza bene, tranne qualche spesa imprevista che mi avrebbe fatto saltare più di un pasto. Per fortuna con i miei coinquilini siamo una squadra e ci aiutiamo a vicenda nei periodi di ristrettezze non manca mai un piatto di pasta, un esempio di comunismo puro.

    Sono felice di come sto costruendo il mio futuro ma ci sono giorni che vorrei rimanere in casa a studiare o a guardare un film, oppure a godermi una serata dalla parte dei clienti in questo pub. Le birre sono molto ricercate e di ottima qualità, l’ambiente è accogliente e non troppo confusionario. I prezzi sono abbastanza alti ma siamo in pieno centro, in un quartiere esclusivo alle spalle del Vaticano.

    Ho adocchiato già da qualche volta un gruppo di amici, in particolare mi ha colpito un uomo sulla trentina credo, un bell’esemplare di maschio, dall’alto dei miei ventidue anni e della pochissima esperienza con il genere. Mi piacciono gli uomini più grandi, questo in particolare: gentile e deciso, fossero tutti come lui i clienti sarei meno stressata nel prendere le ordinazioni fantasiose e le richieste assurde di alcuni di loro. Lui prende sempre una birra irlandese dry stout molto scura e dal sapore deciso.

    Discretamente ha provato un paio di approcci. Eccolo, arriva per una birra, di solito al secondo giro prende qualcosa di più leggero e chiede consiglio raccomandandosi che non sia né dolce né chiara.

    – Mi daresti una birra dry stout? La più forte che hai.

    Mi spiazza, avrà qualche problema stasera, vorrà affogare i suoi dispiacere nell’alcol. Non ho tempo di ascoltare i clienti anche se spesso mi scambiano per una psicoterapeuta e mi raccontano i loro drammi durante il servizio.

    Sto preparando a raffica boccali di birra stasera ed è venuto personalmente, non ha fatto l’ordine alla mia collega che è passata poco fa al loro tavolo per il secondo giro di ordinazioni. Mi saluta con un sorriso ampio, i denti bianchi e perfetti, ringrazia e prende la birra. Ero preparata, è una novità e dovrebbe piacergli, è una birra irlandese dal sapore deciso, torrefatta, amara e corposa, molto alcolica. La assaggia, una piccola quantità di schiuma è sul suo labbro superiore che sto fissando come un cobra col pungi. Riprendo il controllo ignorando i battiti del mio cuore accelerati, sarà la stanchezza.

    – È la novità di questa settimana, sapevo che sarebbe stata di tuo gusto quando l’ho assaggiata in anteprima.

    – Sono così prevedibile?

    Mi guarda, lo guardo e aspetto un seguito, ma non dice nulla.

    – Ho un’ottima memoria. Stacco a mezzanotte – prendo l’iniziativa. Mi sorride a labbra chiuse. È fatta penso. Si allontana dal bancone continuando a guardarmi, ho una valanga di boccali da preparare e manca una collega, devo anche servire ai tavoli.

    Stasera passaggio a casa e trombata, meglio di così non poteva andare, o almeno lo spero, sono sempre da sola. Hanno ragione i miei coinquilini a chiamarmi la frigida. In questo periodo mi sento abbastanza triste, la mia vita sociale è nulla, sono sempre sui libri o al lavoro, gli esami del terzo anno sono impegnativi e l’obbligo di frequenza alle lezioni è un dramma per chi lavora. La stanchezza accumulata durante il semestre, le vacanze che non ho potuto fare e le corse continue, mi hanno conferito un aspetto pallido e malaticcio. La mia carnagione è chiarissima, mio padre era sicuramente straniero, ho un cognome non italiano. Durante gli anni della mia infanzia e adolescenza, nessuno mi ha mai reclamato, un parente, un cugino, o i miei stessi genitori naturali. Non ho voluto sapere nulla della mia famiglia di origine appena sono diventata maggiorenne. Ho metabolizzato discretamente il fatto di essere stata rifiutata e abbandonata. Caso chiuso.

    Paolo

    Praticamente mi ha abbordato lei. L’uomo maturo, imbranato, ha aspettato la proposta di una donna, una ragazza, non avrà neppure trent’anni. Un ottimo inizio per il film "la figura del babbeo", mi rifarò comunque. La serata procede all’insegna del divertimento, la birra che mi ha consigliato è strepitosa, è una ragazza sveglia, ricorda le ordinazioni e i gusti dei clienti abituali, anche dei miei amici, ha un’ottima memoria, me l’ha anche detto poco fa.

    Ci stiamo divertendo con i miei compagni di

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