Il grande amore di Sara
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La sua passione per gli animali e non solo… l’ha convinta a scegliere per i suoi studi universitari la facoltà di veterinaria sperando presto di laurearsi anche grazie al valido supporto di Luigi, grande amico dei suoi genitori, nel cui studio svolge un costante tirocinio di cui è molto soddisfatta.
Luigi è un valido professionista, sensibile e intelligente, frequenta la sua casa da quando era piccola e da lui ha molto da imparare.
Ma lui è anche la ragione per cui si sente felice ogni volta che varca la soglia del suo studio, una ragione che non riesce a comprendere fino in fondo perché a parlare è soprattutto il suo cuore.
Eppure Sara un ragazzo ce l’ha da oltre quattro anni, si chiama Mario ed è un ragazzo sveglio e divertente, innamoratissimo di lei.
Il problema è che con lui il cuore non batte come con Luigi. Che fare?
Lui in fondo non ha mai manifestato un chiaro interesse per lei, è un amico storico di suo padre e poi… beh, ha vent’anni più di lei. Un amore dunque impossibile? Sara non è tipa da fare colpi di pazzia ma non è nemmeno disposta ad arrendersi e a tenere sopito per troppo tempo quel sentimento che cresce giorno dopo giorno e si fa sempre più spazio nella sua vita.
Una vacanza estiva insieme a sua sorella nel casale in Toscana di Luigi diventerà il momento giusto per un’inaspettata rivelazione e…
Daniela Ghidini è nata a Milano dove vive e collabora con una Società di consulenza di viaggi; ama viaggiare e conoscere il mondo.
Il Grande amore di Sara narra una storia d’amore ispirata a eventi reali, come del resto tutte le storie di cui le piace scrivere, ed è il suo secondo romanzo pubblicato.
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Anteprima del libro
Il grande amore di Sara - Daniela Ghidini
Daniela Ghidini
Il grande amore
di Sara
© 2021 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma
www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com
ISBN 978-88-306-2893-9
I edizione febbraio 2021
Finito di stampare nel mese di febbraio 2021
presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)
Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa
Il grande amore di Sara
Ai miei grandi amori, Claudio, Katia, Fabio,
affinché i sentimenti più autentici
possano essere sempre presenti nei loro cuori
e li accompagnino nel viaggio della loro vita.
Nuove Voci
Prefazione di Barbara Alberti
Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.
È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile:
Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere.
Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.
Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi
Non esiste un vascello come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesia che s’impenna.
Questa traversata la può fare anche un povero,
tanto è frugale il carro dell’anima
(trad. Ginevra Bompiani).
A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.
Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.
Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.
Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov
.
Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.
Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.
Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.
IL GRANDE AMORE DI SARA
Un fascio di luce discreta filtrava attraverso la persiana ancora socchiusa nella stanza di Sara andando a illuminare il suo giovane viso.
Vent’anni appena compiuti, alta un metro e settanta con invidia della sorella Diana più bassa di qualche centimetro che per compensare tale differenza indossava scarpe tacco dieci; una gran bella ragazza ma quello che più colpiva di lei erano quei suoi profondi occhi a mandorla color verde marino, vivaci e attenti, che avevano l’inconsueta capacità di leggerti dentro. Non potevi mentirle, lo capiva subito e ti sentivi spiazzato. Uno sguardo solare, curioso, un nasino all’insù e due piccole labbra pronte a mostrare un sorriso schietto e aperto, una folta chioma bionda spesso raccolta in una lunga treccia. Poco il trucco, appena accennato. Una ragazza come tante altre ma con una grande carica interiore, amante della buona musica, delle uscite in discoteca con gli amici ma rispettosa di quei valori di amore e amicizia in cui profondamente credeva.
Quella mattina la fanciulla faticava a svegliarsi. Aprì per un attimo gli occhi ancora assonnati ma le palpebre le pesavano troppo… la mente, invece, già stava riprendendo, anche se pigramente, il suo ritmo di riflessioni e divagazioni. Ripensava alla serata trascorsa in pizzeria con gli amici, ai loro problemi di ogni giorno, a Mario, il suo ragazzo, col quale già da tempo aveva una storia. Esuberante ma molto riflessivo, sempre premuroso con lei, a volte forse troppo; era l’amico del cuore col quale amava confidarsi, parlare dei suoi problemi, perché sapeva che lui era sempre disponibile ad ascoltarla e a darle i giusti consigli. Talvolta avevano avuto delle divergenze ma la volontà di comprendersi aveva sempre avuto il sopravvento e appianato le contrarietà.
Si frequentavano ormai da quattro anni, si erano conosciuti al liceo ma in un’occasione alquanto bizzarra, in mensa quando, inavvertitamente, lei gli rovesciò addosso il vassoio del suo pranzo: minestrone di verdura, spezzatino e budino al cioccolato!!! Povero Mario, travolto dal cibo più disparato… rimase senza parole, sconcertato… ma non si arrabbiò.
In realtà stava per sbottare ma si bloccò vedendo un improvviso rossore salirle al volto, un evidente disagio impossessarsi di lei. La guardò negli occhi e fu un attimo, scoppiarono insieme in una sonora risata attirando l’attenzione di tutti i presenti.
Sara non avrebbe mai dimenticato quella scena, troppo divertente e così determinante perché fu l’inizio della loro storia. Iniziarono così a frequentarsi. Studiavano spesso insieme, si aiutavano a vicenda ognuno per le proprie competenze, si consultavano sui compiti, le lezioni da preparare, si consolavano perfino quando un compito o un’interrogazione era andata male e gioivano per un buon risultato. Terminata la maturità avevano intrapreso degli indirizzi universitari differenti, lei veterinaria, lui medicina, ma continuavano a vedersi.
Aveva presentato Mario anche ai suoi genitori e loro erano contenti della loro frequentazione, d’altra parte come poteva non piacere, era il classico bravo ragazzo che chiunque si sarebbe augurato per la propria figlia.
La loro era una bella intesa, stavano bene insieme, ma era amore? Spesso se l’era chiesto e la sua domanda rimaneva sempre senza risposta per un sottile timore che la pervadeva ogni volta che si soffermava sul quel