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Torino operazione secondo tempo: Finale di partita per Crema e Bernardini
Torino operazione secondo tempo: Finale di partita per Crema e Bernardini
Torino operazione secondo tempo: Finale di partita per Crema e Bernardini
E-book213 pagine2 ore

Torino operazione secondo tempo: Finale di partita per Crema e Bernardini

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Info su questo ebook

In un’anonima mattina di febbraio, una donna si presenta al cospetto del commissario Crema per segnalare la sparizione del figlio, un rider impegnato in una battaglia sindacale per rivendicare i diritti dei fattorini. Il poliziotto sottovaluta, almeno inizialmente, le preoccupazioni della donna finché non si trova a fare i conti con una terribile realtà che giocoforza dovrà affrontare. Iniziano giorni difficili per Sergio che è alle prese con importanti cambiamenti anche in ambito personale: Giulia Bonamico, il suo magistrato del cuore, e Mario Bernardini, il critico cinematografico con cui collabora da anni, potrebbero uscire di scena lasciando un enorme vuoto nella sua quotidianità. Il commissario Crema, dopo uno tsunami che non toccherà solo lui, dovrà iniziare a giocare il secondo tempo della sua vita, quello in cui nulla sarà come prima.

Rocco Ballacchino, laureato in Scienze della comunicazione, ha curato la sceneggiatura dei cortometraggi Poison (2009) e Doppio Inganno (2010). È autore dei gialli, editi da Il Punto – Piemonte in Bancarella, Crisantemi a Ferragosto (2009), Appello mortale (2010) e Favola Nera (2012), quest’ultimo scritto a quattro mani con il giornalista Andrea Monticone. Dopo Trappola a Porta Nuova, edito dai Fratelli Frilli Editori, ha pubblicato Scena del crimine -Torino piazza Vittorio, Trama imperfetta -Torino piazza Carlo Alberto e Torino Obiettivo Finale, Tredici giorni a Natale, Il codice binario, Matematiche certezze (scritto con Maria Masella) e La persona sbagliata in cui al centro della scena c’è il duo investigativo composto dal commissario Sergio Crema e dal critico cinematografico Mario Bernardini (Fratelli Frilli Editori 2013-2016). Ha pubblicato, per Oakmond Publishing, il noir Non è un paese per buoni (2020). È tra i fondatori del collettivo di scrittori ToriNoir e curatore della collana di gialli per ragazzi I Frillini, sempre per i Fratelli Frilli Editori.
LinguaItaliano
Data di uscita17 set 2020
ISBN9788869434693
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    Anteprima del libro

    Torino operazione secondo tempo - Rocco Ballacchino

    PRIMO TEMPO

    Cara Giulia,

    ti sembrerà strano ma ho deciso di scriverti una lettera perché, dopo qualche anno di indagini in comune, mi sembra giusto mettere chiarezza nei miei sentimenti e nel nostro rapporto.

    Mi permetto di darti del tu perché in passato è già capitato, nei momenti in cui la confidenza aveva la meglio sulla professionalità.

    Devo confessarti che la notizia del tuo possibile trasferimento, poi rientrato, mi ha piuttosto turbato e messo in crisi.

    Pensavo che si fosse tutto risolto, ma devo ammettere che, nonostante non sia mai accaduto nulla di irreparabile tra noi, sei sempre stata una persona speciale, una donna interessante, una possibilità di evasione.

    Ci siamo andati vicini tante volte…

    A Torino sotto la pioggia, durante quella gita a Genova, quella volta seduti su quel divano mentre guardavamo un film porno, per ragioni investigative ovviamente, e tu avevi un piede rotto.

    Ricordo bene quando sono venuto a prenderti all’ospedale per accompagnarti a casa.

    Ci sono giorni che non si dimenticano, diversi dagli altri.

    Ti ho presa in braccio per sollevarti dalla carrozzina ed ero davvero in imbarazzo.

    Ho pensato tanto a questi anni strani e sono arrivato alla più banale delle conclusioni.

    Non tutto può accadere, non tutto è giusto che accada.

    Ci sono scelte da fare, che comportano sacrifici e rinunce.

    Non so perché te lo sto scrivendo nonostante mi senta ridicolo a farlo, ma volevo dirti...

    Sergio smise di scrivere e appoggiò la penna sulla scrivania. Rilesse qualche riga prima di venire assalito da una profonda sensazione di disgusto. Pensò di aver fatto qualcosa di stupido ed inutile. Giulia Bonamico, il suo magistrato del cuore, avrebbe considerato infantili e fuori da ogni logica quelle parole scritte di impulso in una tiepida mattina invernale.

    Il commissario aveva iniziato a pensare al PM da quando era entrato, un’ora prima, in ufficio. Aveva messo nero su bianco le sue sensazioni. Il poliziotto, indeciso per qualche secondo su quale fine far fare a quel foglio, lo piegò in quattro e lo infilò in una vecchia agenda, del 2018, che si trovava in un cassetto della sua scrivania.

    L’aveva conservata perché ne apprezzava il formato e l’impaginazione anche se l’aveva utilizzata poche volte in passato. Nell’era della tirannia informatica la memoria del suo PC e del telefonino avevano sostituito quell’oggetto che pareva appartenere a un altro secolo.

    Sergio stava per dedicarsi ad un fascicolo, abbandonato da giorni, su un angolo della sua caotica postazione di lavoro quando venne interrotto dal sopraggiungere dell’ispettore Quadrini.

    C’è una donna per te, esordì il collega.

    Interessante, commentò maliziosamente il commissario.

    Non ti illudere, ha le ragnatele.

    Bonjour finesse, Marco. Di che si tratta?.

    Non me l’ha detto, vuole solo parlare con te. Ormai sei più popolare di Colombo.

    Falla entrare, almeno movimenterà un po’ la giornata.

    Crema fece una boccaccia al dossier poco attraente che lo attendeva mentre Quadrini ritornò da dove era venuto. Avrebbe riempito quell’attesa canticchiando uno dei brani del momento, canzoni che si bruciavano in pochi mesi e che nessuno avrebbe ricordato l’anno successivo.

    Correva tutto troppo in fretta per i suoi gusti. Gli restavano solo i ricordi di un vinile solcato dalla puntina di uno stereo vent’anni prima, quando l’uscita di un disco era un evento atteso da mesi.

    In un altro mondo, in un altro tempo…

    I

    Nemmeno cinque minuti dopo il colloquio intercorso tra Crema e Quadrini una piccola donna dall’aspetto curato fece il suo ingresso nell’ufficio del commissario.

    Quanto cazzo è bassa, fu la prima cosa che pensò Sergio prima di concentrarsi su altri particolari: un viso tondo coperto da uno strato di trucco che rendeva difficilmente decifrabile l’età della donna e uno sguardo comunque vivace anche se colmo di preoccupazione.

    Il poliziotto si era laureato in psicologia all’Università della vita. Tutti gli interrogatori che aveva condotto in passato a qualcosa erano pur serviti.

    Buongiorno signora, esordì Crema mentre faceva segno alla sua ospite di accomodarsi.

    Buongiorno commissario, un piacere conoscerla. Lei è unavera e propria istituzione in questa città.

    Sergio si lasciò scappare un sorriso mentre stringeva la mano alla donna. Quadrini strizzò l’occhio al collega e gli indirizzò, non visto dalla donna, un bacino per prenderlo per il culo.

    Faccio solo il mio dovere, signora....

    Audero, Serena Audero, vedova Scarrone.

    Ah… mi spiace, replicò il commissario, indeciso sul fatto di dover fare le condoglianze alla sua interlocutrice.

    Mio marito è mancato qualche anno fa, quando Amedeo non andava ancora all’Università.

    Amedeo?.

    Sì, mio figlio. È il motivo per cui sono qui.

    In poche battute erano già arrivati al cuore della questione.

    Mi dica, allora.

    Mio figlio è andato via da Torino una settimana fa, martedì 28 gennaio. Mi è arrivato un suo messaggio sul cellulare con cui mi annunciava di doversi allontanare dalla nostra città per motivi di forza maggiore. Dopodiché non ho avuto più sue notizie e sono qui, mi scusi....

    La donna si fermò per recuperare un fazzolettino di stoffa dalla borsetta nera. Si era commossa e non riusciva a proseguire nel racconto. La sua voce, durante quello sfogo, si era fatta da sostenuta a esile, perdendo di sicurezza.

    Ne ha già parlato con qualcuno?, chiese Crema per provare a capire se ci fosse già un fascicolo aperto in merito a quell’avvenimento.

    Non con le autorità, ma solo con alcuni suoi amici. Pensano tutti che sia andato via, d’altronde la situazione era diventata insostenibile in questo posto.

    Situazione insostenibile?, intervenne Quadrini nel tentativo di chiarirsi le idee. La signora Audero stava mettendo tanta carne al fuoco senza una logica ben precisa. Il loro compito sarebbe stato quello, come sempre, di ordinare quel caos.

    Vede commissario, continuò la donna ignorando il fatto che a porre la domanda fosse stato invece l’ispettore, mio figlio era da qualche mese un rider… ha presente?.

    Sì, certo. Quelli che consegnano a domicilio.

    Esatto e lo fanno per una miseria, qualche euro per una consegna e nessuna aggiunta nei festivi, week end o la notte.

    Lo immagino. Ho letto delle proteste dei ragazzi per quella forma di lavoro autonomo che vorrebbero trasformare in lavoro dipendente. Ci sono fior di ragazzi impegnati in quell’attività.

    Esatto, anche il mio Amedeo, laureato in Lettere, era in attesa di qualcosa di meglio. Nel frattempo arrotondava anche se cominciava a sospettare di non avere altre possibilità concrete in tempi brevi. Sa la crisi….

    Sergio scosse la testa, ma non aggiunse altro su quell’argomento. Nonostante quella donna suscitasse in lui una tenerezza infinita voleva capire come poteva aiutarla in maniera tangibile.

    Lo so signora, ma restiamo sul pezzo. Come sono andate le cose quel giorno?.

    Un attimo..., replicò Serena prima di srotolare un fogliettino che aveva tenuto in una tasca della giacca sino a quel momento.

    Proceda, disse Quadrini per colmare quel vuoto di parole, ma non lo considerò nessuno. Il commissario era già contento del fatto che non se ne fosse uscito con una delle sue celeberrime frasi fuori luogo.

    "Alle nove e cinquantasette del mattino mi è arrivato un messaggio, su WhatsApp, in cui mi diceva che era preoccupato perché dopo l’investimento di un collega da parte di un pirata della strada la situazione in città era piuttosto tesa. Il messaggio, che poi vi farò leggere, si concludeva con un poi ti racconterò tutto piuttosto chiaro. Il giorno seguente Amedeo, che non viveva più con me da tempo, sarebbe dovuto venire a pranzo a casa mia. Ho dato per scontato che fosse quello il momento che aveva ipotizzato per riferirmi le sue preoccupazioni".

    E invece?.

    Invece, qualche ora dopo, mi è arrivato un WhatsApp, questa volta scritto, in cui mi annunciava di dover andare via per qualche giorno e che ci saremmo rivisti non il giorno dopo ma, più probabilmente, il mercoledì successivo. In quello stesso messaggio mi rassicurava, ma manifestava comunque la sua preoccupazione. Penso si riferisse sempre alla questione dei rider. Quella stessa sera era previsto un assembramento in piazza Castello per manifestare contro quanto era accaduto al loro collega. Da quell’ultimo segno di vita non ho avuto più sue notizie.

    Il commissario dilatò lo sguardo e pose la domanda conseguente.

    Neanche una chiamata?.

    No, ho provato a contattarlo io inutilmente ma il telefono è irraggiungibile.

    Magari è andato via dall’Italia, commentò Quadrini.

    Nel duemilaventi non penso sia un problema, replicò la donna freddandolo sul posto. Anche lo sguardo che gli destinò Crema era tutto un programma.

    Era mai capitato in passato, signora Audero?.

    Non che io mi ricordi. Ma non mi ha insospettito solo quello.

    Sì?, domandò Sergio, iniziando ad ammirare la lucidità con cui la sua ospite stava affrontando quella vicenda.

    Non capisco perché il suo secondo messaggio, quello che mi è arrivato alle 17 e 48 sia stato digitato sulla tastiera del cellulare e non vocale. Lui utilizzava molto la seconda modalità soprattutto quando doveva spiegarmi qualcosa. Spesso era in bici e lo faceva per ottimizzare i tempi. In quella forma di schiavitù moderna bisogna fare in fretta, anche a costo di lasciarci le penne.

    Le ultime parole della donna non lasciarono indifferenti i due poliziotti che si scambiarono uno sguardo della serie in che cazzo di mondo viviamo.

    Suo figlio aveva una compagna, una fidanzata?, fu il primo dubbio che venne in mente al commissario. Se ci fosse stata una figura del genere nella vita del ragazzo sarebbe stata la prima persona da contattare.

    No, che sappia io, ma sa mio figlio è sempre stato un tipo molto riservato. Ho conosciuto solo una sua morosa qualche anno fa. Mi ha sempre detto che quando avrebbe incontrato quella giusta me l’avrebbe portata a casa, ai nostri tempi si diceva così.

    Anche ai miei, le assicuro. E gli amici che dicono?.

    Io ho parlato con Sandro e Luca, due dei suoi colleghi che ho conosciuto in questi mesi. Penso si fosse allontanato dai suoi amici storici, quelli dell’Università, ultimamente. Sa come sono fatti i ragazzi….

    Cosa le hanno detto, allora?, Quadrini s’intromise in quel duetto con un tono di voce da cui traspariva tutta la sua irritazione per la lentezza con cui si stava sviluppando quella discussione. Avevano altro da fare anche se pareva che Sergio non se lo ricordasse.

    Luca non ne sapeva nulla, ma Sandro mi ha raccontato di aver ricevuto un messaggio analogo da mio figlio. L’ho mandato a casa di Amedeo, con le chiavi di riserva, e mi ha detto che ha avuto l’impressione che negli armadi mancassero delle cose. Anche la sua valigia non c’era....

    Questo conferma la possibilità di un allontanamento volontario, disse Crema giungendo alla più ovvia delle conclusioni.

    Sì, lo so, ma non mi convince comunque. E poi perché delle due persone con cui era entrato in maggiore sintonia negli ultimi tempi solo una è stata informata della sua fuga. Le sembra normale?.

    Non ho risposte a tutto, signora Audero, replicò il commissario iniziando a spazientirsi. Quella donna aveva la capacità di insinuare certezze e dubbi nella sua mente, alternandoli in maniera quasi studiata.

    Lo cercherete, allora?.

    Serena capì che doveva accelerare perché il tempo a sua disposizione stava terminando.

    La ringrazio per la sua stima signora, ma noi non ci occupiamo di sparizioni, si giustificò il poliziotto.

    Ma di omicidi sì, ribatté la signora Audero.

    Non sia così drastica, la prego. È pieno di persone che si allontanano volontariamente da casa. Non sarebbe né il primo né l’ultimo. Lei comunque dovrebbe fare prima una denuncia di scomparsa in modo che si possano mettere in moto le autorità competenti. Se vuole la faccio accompagnare dai colleghi che redigeranno il verbale.

    Ma non se ne occuperà direttamente lei?, domandò Serena palesando tutta la sua delusione.

    Non in prima battuta, signora. C’è anche la possibilità, come le ho detto, che tutto si risolva con l’individuazione della persona sparita, glielo dico per esperienza. Non salti a conclusioni affrettate.

    Non so se farla la denuncia, però..., disse la donna girando la carte in tavola.

    In che senso?, domandarono, i due poliziotti, in contemporanea.

    "Non vorrei che mio figlio si arrabbiasse. Se il suo messaggio risulta autentico tradirei la sua raccomandazione e genererei un clamore

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