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Palermo Multietnica e Multiculturale
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E-book149 pagine1 ora

Palermo Multietnica e Multiculturale

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Info su questo ebook

Palermo, città famosa in tutto il mondo, le cui bellezze storiche e artistiche sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2015, si mostra qui in una luce nuova: quella della sua formazione multiculturale e multietnica che, affondando le radici nella storia, si proietta nel futuro fornendo un’indicazione vincente al resto del mondo, nell’ottica di una convivenza pacifica e fruttuosa. Attraverso un breve excursus storico e i numerosi esempi tratti dall’attualità e dalla vita quotidina di Palermo oggi, Moncada ci conduce alla scoperta della ricetta vincente della sua città per il multiculturalismo, riuscendo anche a rendere giustizia alle numerose iniziative istituzionali, associative e volontarie che operano sul suo territorio rendendolo un laboratorio sperimentale per un futuro capace di valorizzare l’essere umano nella sua interezza e ricchezza, a prescindere dalla provenienza.

Mario Moncada di Monforte è nato a Palermo nel 1935 nella famiglia Moncada, che ha dato alla storia della Sicilia tre Viceré. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università Bocconi di Milano, si è formato professionalmente e culturalmente presso la Olivetti di Ivrea, dove ha lavorato per undici anni in un’atmosfera segnata dall’umanesimo del fondatore e dall’impegno sociale e culturale. Lasciata la Olivetti, nel 1967, ha costituito in Sicilia e diretto per quarant’anni le prime aziende siciliane di informatica e di grafica computerizzata. Socio fondatore e membro del Consiglio Direttivo di “Salvare Palermo”, Fondazione Onlus, Socio fondatore e revisore dei conti dell’Associazione “Amici del Teatro Massimo”,  Presidente del Circolo Unione di Palermo, fondato nel 1750; è autore di numerosi saggi su attualità e politica, in particolare sul rapporto fra Occidente e Mondo Arabo, e sulla Sicilia e le sue specifiche problematiche per i quali ha ricevuto molteplici premi e riconoscimenti.
LinguaItaliano
Data di uscita30 nov 2022
ISBN9791220135399
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    Anteprima del libro

    Palermo Multietnica e Multiculturale - Mario Moncada di Monforte

    Copertina-LQ.jpg

    Mario Moncada di Monforte

    Palermo Multietnica

    e Multiculturale

    © 2022 Europa Edizioni s.r.l. | Roma

    www.europaedizioni.it - info@europaedizioni.it

    ISBN 979-12-201-3054-7

    I edizione novembre 2022

    Finito di stampare nel mese di ottobre 2022

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distributore per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.

    Palermo Multietnica e Multiculturale

    Nota per il lettore

    Brevi spunti sulla multietnicità di Palermo sono stati già accennati nel mio romanzo Finalmente domani nelle cui pagine finali sono stati ricordati alcuni fatti che confermano la particolare cultura di questa città.

    In questo lavoro, però, gli argomenti sono esposti in una successione organica allo scopo di documentare le ragioni umane, culturali e storiche che dimostrano come nella città di Palermo, pur con i suoi problemi sociali ed economici, il futuro del mondo è già iniziato: un futuro multietnico e multiculturale.

    Presentazione di Don Cosimo Scordato

    Mario Moncada di Monforte

    Palermo multietnica e multiculturale. Qui il futuro del mondo è già cominciato

    Il libro di M. Moncada di Monforte si presenta da sé, sia per la scrittura scorrevole, sia per le splendide immagini che l’accompagnano.

    Si colloca agevolmente nello spazio della divulgazione qualificata, corredato come esso è da buona bibliografia e dal riferimento ad autori autorevoli.

    L’intendimento del Moncada è molto chiaro: mostrare non soltanto che a Palermo, e tendenzialmente in tutta la Sicilia, c’è un potenziale multietnico e multiculturale, ma che esso offre già i suoi frutti attraverso le sue diverse modalità di realizzazione, come ad anticipare il futuro di ciò che interpella orami la coscienza contemporanea.

    Alcune considerazioni ci sorgono spontanee dialogando con l’autore e il suo libro.

    La prima è relativa all’impianto del testo; i suoi primi due capitoli sono riservati alla storia degli avvenimenti dell’isola, al configurarsi della lingua siciliana e alla storia dell’arte culinaria; ognuno dei tre ambiti, tra di essi interdipendenti, servono all’autore per confermare la tesi di fondo che in Sicilia c’è un intreccio indissolubile tra i fatti che hanno scandito la vita dell’Isola, con le diverse presenze di popoli che l’hanno occupata; il molteplice configurarsi della comunicazione, che ha previsto la convivenza di diverse lingue nel passato (e ancor più nel presente), oltre che il prendere forma della lingua siciliana, nella quale si è stratificata la presenza lessicale dei popoli occupanti.

    Ma, parlando di lingua, dobbiamo anche parlare, simpaticamente, anche del palato in riferimento al gusto, ovvero alla ricchezza della cucina siciliana, la quale anch’essa è debitrice ai tanti apporti delle cucine e dei prodotti dei popoli che in essa hanno vissuto.

    A questo intreccio, a questo crogiuolo di esperienze umane il libro fa continuamente riferimento come ad accompagnare il visitatore a uno sguardo che respiri la varietà e la complessità di tutto ciò, che, nei millenni, ha dato vita all’Isola.

    Quanto proposto dall’autore ci consente, in qualche modo, di recuperare quella unità inscindibile che la lingua italiana vuole salvaguardare nell’etimo originario, che, non a caso, tiene unite le tre parole: coltivazione, cultura, culto.

    Anche se della presenza delle diverse religioni, dei loro culti e delle reciproche assimilazioni il libro ha potuto offrire solo qualche accenno, comprendiamo che la prima parte del libro coglie perfettamente nel segno nell’offrirci lo scenario di una terra, che ha saputo ospitare dentro di sé popoli, conoscenze, pratiche, espressioni artistiche…, dando ad essi la forma ‘variegata’, che caratterizza il popolo siciliano.

    Va riconosciuta la circolarità tra lo sviluppo della coltivazione della terra, delle manifestazioni artistiche (letteratura e poesia, urbanistica e architettura, pittura scultura e tutte le cosiddette arti minori) e della stratificazione religiosa soprattutto presente nelle forme di religiosità popolare.

    A tal proposito, ci permettiamo di aggiungere una ulteriore citazione all’ampia bibliografia; ci riferiamo ai 18 volumi del Dizionario enciclopedico dei pensatori e dei teologi di Sicilia (a cura di F. Armetta), prodotto dalla Facoltà Teologica Pontificia S. Giovani Evangelista di Sicilia, con Sciascia editore; nel 2010 sono stati pubblicati i primi sei volumi, relativi ai secoli.

    xix

    e

    xx;

    nel 2018 gli altri dodici volumi relativi alle origini (VI secolo a. C.) fino al sec.

    xviii

    . Qui si potrebbe trovare in particolare contributo sul versante delle stratificazioni religiose.

    Il terzo, il quarto e il quinto capitolo sono volti al presente per cogliere in esso la situazione multietnica di Palermo, caratterizzata non solo dalla pacifica convivenza tra tutte le etnie, ma anche da diversi processi di integrazione nel territorio (cap. III).

    Ma questo dato di fatto viene letto dal nostro autore anche come dato di principio; infatti, a fronte dei tanti rigurgiti xenofobici e delle tante impermeabilità all’ingresso degli stranieri, sparsi in tutta l’Europa, la città di Palermo, non senza la guida illuminata del suo ex sindaco Leoluca Orlando, ha maturato l’idea che l’immigrazione va compresa più che come problema, come una vera chance di crescita nella vita dell’umanità, che evolve e va avanti (cap. IV).

    Da questa consapevolezza si possono comprendere le diverse forme istituzionali e volontariali, organizzate e spontanee di accoglienza, che pullulano nei nostri territori: dall’assistenza sanitaria all’accompagnamento giuridico, dal supporto psicologico alla formazione e all’inserimento lavorativo…, delle quali l’autore ha il compiacimento di offrire una rassegna rappresentativa (cap. V).

    In questo senso, la città di Palermo, pur con le sue difficoltà e i suoi problemi, ha da offrire veramente qualcosa di esemplare alle altre città.

    Ciò non avviene a caso perché la storia di Palermo si colloca su una scia, la storia occidentale, la quale documenta i fermenti culturali ed economici suscitati dagli incontri fra i popoli: l’ellenismo, la diffusione della civiltà greco-romana, il vigore dei germani e la cultura degli arabi e così via dicendo…

    Infatti, è stato l’incontro con le genti a rendere possibile prima la ricchezza culturale e poi quella economica dell’Occidente.

    Tutto questo consente all’autore di potere affermare che il futuro del mondo è già iniziato: a Palermo.

    Potrebbe avere un tono campanilistico, ma ci sembra particolarmente felice l’affermazione che a Palermo nessuno si sente straniero.

    Piuttosto, nonostante le sue contraddizioni, Palermo appassiona, tende a trattenere ed esercita un fascino tutto particolare.

    D’altra parte, le migrazioni sono una costante nella storia dell’umanità e, per certi versi, proprio il mondo occidentale ha sperimentato di essere frutto di una sorta di meticciato diacronico in tutta l’Europa, mentre negli Stati Uniti esso è stato sincronico (E pluribus unum, recita la scritta sul dollaro americano!).

    Due altre considerazioni, a integrazione del testo.

    La prima è che, oltre alla positiva accoglienza delle diversità, si dovrebbe mettere a tema e focalizzare quella centralità che la Sicilia potrebbe giocare nel cuore del Mediterraneo.

    Al momento, l’Isola arranca ai margini dell’Europa, laddove, invece, potrebbe scommettere più coraggiosamente sul potenziale Mediterraneo, che ne ha segnato la storia e che potrebbe diventare possibilità per il suo futuro; in questo senso, senza rompere con le garanzie dell’appartenenza all’Europa, la Sicilia dovrebbe cominciare a ritagliarsi un compito specifico nel confronto socio-culturale, nel dialogo interreligioso tra le religioni monoteistiche (cosa ben avviata nelle diocesi siciliane), oltre che negli scambi economici e commerciali con tutti i paesi che affacciano sul Mediterraneo e del primo entroterra africano.

    Inoltre, se da un lato l’accoglienza e l’ospitalità sono

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