Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La realtà della magia: Trattato alternativo su fondamenti dell'Arte
La realtà della magia: Trattato alternativo su fondamenti dell'Arte
La realtà della magia: Trattato alternativo su fondamenti dell'Arte
E-book443 pagine6 ore

La realtà della magia: Trattato alternativo su fondamenti dell'Arte

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Uno dei classici più preziosi dell’esoterismo contemporaneo che chiunque sia interessato alla magia dovrebbe leggere. Un testo che ha contribuito ad una revisione radicale di questa tradizione. Per chi si sia messo alla prova, o voglia dilettarsi nell’Arte, questo libro sarà una potente spinta in avanti: la magia è una realtà a livello psichico, e ha un incredibile potere di cambiare il mondo fisico.
La connessione tra simbolo, rituale, intenzione e potere interiore crea risultati reali che non possono essere negati. Schematico, divertente e irriverente, incuriosirà anche gli scettici. L’esplorazione dei sistemi, le teorie e i ragionamenti presentati fanno venir voglia di metterli in pratica.
Attraverso una visione ad un tempo rivoluzionaria e pragmatica vengono offerti i mezzi per una comprensione più ampia e complessa del Cosmo. Coloro che seguono la Filosofia Occulta e discipline come la Wicca, il Neopaganesimo, il Druidismo, Thelema e tante altre, troveranno qui una solida base per rafforzare il proprio lavoro di crescita personale e consapevolezza.
LinguaItaliano
Data di uscita17 mar 2023
ISBN9791281133082
La realtà della magia: Trattato alternativo su fondamenti dell'Arte

Correlato a La realtà della magia

Titoli di questa serie (1)

Visualizza altri

Ebook correlati

Corpo, mente e spirito per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su La realtà della magia

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La realtà della magia - Isaac Bonewits

    Magia pratica

    LA REALTÀ DELLA MAGIA

    Titolo originale dell’opera:

    Real Magic

    an introductory treatise on

    the basic principles of yellow magic

    (Revised Edition)

    Copyright © 1971, 1979, 1989 Phillip Emmons Issac Bonewits

    Traduzione di Maurizia Merati

    Copyright © 2022 Phanes Publishing Società Cooperativa

    Via Prospero Finzi 6, 20126 Milano (MI)

    Tel. 02 21118985

    www.phanespublishing.eu

    info@phanespublishing.eu

    ISBN 9791281133082

    Versione digitale realizzata da Streetlib srl

    INDICE

    Prefazione all’edizione italiana

    Prefazione alla seconda edizione

    Introduzione

    CAPITOLO UNO - Le leggi della magia

    CAPITOLO DUE - Giochi divertenti con le definizioni

    CAPITOLO TRE - Parapsicologia, la scienza apologetica

    CAPITOLO QUATTRO - Mantra, mandala e mudra

    CAPITOLO CINQUE - Magia nera, magia bianca e colorata con brio

    CAPITOLO SEI - Incantesimi placebo, centralina e speculazioni sulle spiegazioni

    CAPITOLO SETTE - Gli schemi fondamentali del rituale

    CAPITOLO OTTO - Ologie varie per divertimento e lucranzia!

    CAPITOLO NOVE - Conclusioni e suggerimenti per ulteriori ricerche

    Appendice - Correzioni e aggiunte

    Bibliografia

    Glossario

    PREFAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA

    Nella mia vita ho pochissimi rimpianti, ma uno di questi è certamente non aver potuto partecipare al workshop di Isaac Bonewits nell’ottobre 2008 in Olanda, organizzato dalla Pagan Federation International. Malgrado mi fossi iscritto, a causa di un impegno di lavoro, non sono potuto andare all’ultimo minuto: avete presente quelle occasioni lavorative che proprio non puoi rifiutare, che si rivelano ovviamente delle incredibili fregature? Revisionando questa traduzione di Real Magic (senza k), potrei dire, molti anni dopo, che la magia del suo seminario è stata quella di farmi comprendere, che le vere occasioni, il lavoro della vita, quello giusto per te, è lì che ti aspetta e non va da nessuna parte. Infatti eccomi qui a scrivere la prefazione di questo libro! Il libro di Bonewits: perché la magia agisce in modi totalmente imprevedibili.

    Ho anche relativamente poche convinzioni radicali, ma sono profondamente convinto che se questo testo fosse stato pubblicato cinquant’anni fa ci saremmo risparmiati, non dico tutte, ma almeno alcune delle orrende pubblicazioni esoteriche da quattro soldi che dagli anni settanta hanno infestato il mercato editoriale italiano di settore. Non tutte ovviamente, ma alcune. E probabilmente l’onda tradizionalista all’interno dell’esoterismo nostrano da una parte, e l’altro tsunami, quello della New Age e del movimento olistico dall’altra, avrebbero potuto in qualche modo essere arginati e rielaborati. Prendendo il meglio e rigettando il peggio.

    Nel momento in cui usciva questo libro, nel 1971, la comunità neopagana americana muoveva i primi passi piuttosto in sordina. Ma c’era un grande revival dei movimenti esoterici, e della Wicca che era considerata un movimento legato prevalentemente alla stregoneria e all’occultismo. Il 19 giugno del 1972 il Time usciva con una copertina intitolata The Occult Revival, con un bel disegno del diavolo stilizzato e il sottotitolo Satan Return.

    Questo interesse della stampa, ormai al suo culmine, era stato accompagnato dall’uscita oltre che di vari testi che si occupavano di questi argomenti direttamente o solo da un punto di vista saggistico, anche di vari documentari di discreto successo cinematografico sui fenomeni dell’occultismo, dell’esoterismo, del satanismo e della stregoneria in generale, assimilati in un unico grande calderone mediatico. Uno di questi era diretto da un regista italiano, Luigi Scattini, Angeli bianchi, angeli neri. Uno dei pochissimi contributi significativi del nostro paese, almeno sul piano della testimonianza, al panorama esoterico internazionale.

    Nel film, il primo del suo genere, compaiono tra gli altri Eleanor Bone, Gran Sacerdotessa della tradizione gardneriana, Alex Sanders, il fondatore della tradizione wiccan che porta il suo nome, con sua moglie Maxine, A. S. La Vey, il fondatore della Church of Satan, e vari altri personaggi coloriti. Il documentario ebbe un grande successo e fu distribuito nelle sale anglofone col titolo di Witchcraft ’70, completamente rivisitato da Lee Frost per renderlo ancora più scandalistico. In Italia, il pubblico fu talmente incredulo che il regista venne accusato di essersi inventato tutto e di aver pagato degli attori. Era già abbastanza incredibile he discipline come l’astrologia si stessero organizzando in associazioni, come il Centro italiano di Astrologia, fondato a Torino nel 1970, mentre in Gran Bretagna l’AA (The Astrological Association of Great Britain) nasce nel 1958, su un fiorente terreno astrologico teosofico, e negli USA l’AFA (American Federation of Astrolgers) ancora prima nel 1938.

    Il pubblico anglofono era più avvezzo e molto più affamato di sapere se la vicina di casa era o no una strega (o una comunista, o una satanista, o in generale una praticante delle demoniache arti occulte, o tutte queste cose insieme), che era il tema, peraltro, della notissima serie Bewitched (Vita da strega) andata in onda dal 1964 al 1972. I movimenti sessantottini e le rivolte di Stonewall non avevano ancora fatto breccia tra un pubblico statunitense generalmente ancora abbastanza chiuso e bigotto. Al documentario di Luigi Scattini seguono altri documentari e film, tra cui Legend of the Witches sempre del 1970, e il noto film The Wicker Man del 1973.

    Il pubblico americano associava l’anormalità occulta, come qualsiasi altra anormalità, ai comunisti e a qualche estremista deviato di destra, destra però che era dominata dal partito repubblicano che rappresentava bene il cristianesimo protestante e conservatore, baluardo oggi come allora della vera e unica Norma e del diffuso senso normalità che la medio borghesia poteva respirare in quelle agghiaccianti e pulite periferie fatte di casette e giardinetti con l’erba rasata di fresco... in Italia le cose stavano diversamente.

    Lo scontro tra comunisti che non si nascondevano affatto, ma che avevano mire di governo e i democristiani, aveva polarizzato fino dalla fine della II Guerra Mondiale, ogni aspetto della cultura del Bel Paese. Inevitabilmente la cultura esoterica e di conseguenza quella dell’occultismo, e persino quella dei regni fantastici come interi generi letterari tra cui il fantasy e la in parte fantascienza, vengono relegati e regalati alla destra, dove tutto il resto della cultura, quella vera, si considerava in qualche modo di sinistra.

    Mentre negli USA usciva questo testo, Julius Evola, uno dei padri del tradizionalismo, domina incontrastato il panorama italico non solo esoterico, ma anche in generale quello intellettuale della destra, con le sue teorie anacronistiche già allora e strampalate, ma così apprezzate dai neofascisti del tempo. Sarebbe impossibile riassumere il pensiero di Evola in poche righe, e una critica dal punto di vista esoterico meriterebbe un libro, ma non si può accennare a idee, anzi a ideali come la Tradizione con la t maiuscola, di cui tutte le tradizioni locali non sono che un pallido riverbero; l’idea di una mitica civiltà iperborea, da cui tutte le Civiltà, almeno quelle con la C maiuscola, discenderebbero, un ricalco poco originale dell’idea anglosassone della discendenza atlantidea; il differente ruolo della donna rispetto all’uomo e il suo molto differente destino; il conseguente astio contro il femminismo; contro la presunta decadenza dei costumi dell’Occidente; contro l’omosessualità dilagante, quel terzo sesso, accettabile solamente ove questi omosessuali formassero ambienti chiusi, rimanessero fra loro, non contagiassero nessuno non avente la loro condizione¹, cioè la teoria del confino del Duce. Tutta questa massa di scempiaggini, senza alcun fondamento storico, era condita da un razzismo costitutivo, forse inevitabile in alcuni esoteristi di inizio XX secolo, ma fuori tempo massimo nel 1970, e da uno spirito antidemocratico, dove la democrazia non è un semplice fatto politico e sociale, una aberrazione ideologica; è un clima generale, il quale a lungo andare non può non aver conseguenze regressive sullo stesso piano esistenziale². Proprio il camerata Evola parlava di decadenza democratica, da figlio di quel fascismo mai rinnegato che aveva portato allo sfacelo e alla distruzione della II Guerra Mondiale e gettato solide basi alla formazione dei due blocchi della Guerra Fredda.

    Evola e i suoi allievi non erano il solo problema di ciò che era stato lasciato totalmente alla cultura di destra, ma anche, come si è detto, il genere fantasy. Un esempio su tutti è il Signore degli Anelli di Tolkien, che in Italia esce nel 1970 con la prefazione di Elemire Zolla, un altro esponente della destra radicale. La sua interpretazione dell’opera di Tolkien è agghiacciante, secondo lui la differenza che separa Tolkien da altri autori suoi contemporanei, come Graves, è che Tolkien non cercherebbe la mediazione fra male e bene, ma soltanto la vittoria sul male. I suoi draghi non sono da assimilare, da sentire in qualche modo fratelli, ma da annientare.³ Invece in Graves, il poeta che ha scritto I Miti Greci e La Dea Bianca, opere poetiche più che filologiche, che restano pilastri di fondazione del neopaganesimo, sempre si torna a venerare una Madre Bianca che è sorgente di energia tutta terrestre. In breve, ci si ritrova nell’atmosfera consueta, moderna, erotica, intrisa di confusione, androgina, che fu inaugurata da Blake, che è stata nella scorsa generazione formulata da Jung⁴. L’ossessione del tradizionalismo per tutto ciò che in qualche modo è antisolare, come se la vita fosse possibile solo grazie al Sole e l’ordine delle cose potesse essere solo quello della regalità solare, si presenta come opposizione totale ai movimenti di liberazione sessuale del ’68.

    Mentre l’eroe solare va in guerra, quello dionisiaco scende negli inferi e si misura con le forze primordiali della vita, il sesso, la femminilità, l’unione degli opposti: la sua battaglia si fa interiore, o almeno anche interiore. L’eroe Dionisiaco non rinnega l’eroe solare, esattamente con Dioniso su uno dei frontoni del Tempio di Delfi non rinnega Apollo. Cosa, tra l’altro, che è molto ben presente sia in Tolkien, come in Guerre Stellari, influenzate dall’idea di eroe dai mille volti di Joseph Campbell. L’eroe dionisiaco lascia spazio ad altri eroi.

    Per Zolla invece, Tolkien ripudierebbe quella che invece secondo lui è la tradizione sinistra di chi preferisce il sesso alla guerra, o il sesso nella guerra (cioè la violenza sessuale), ridando un ruolo di potere al femminile, mettendo in crisi l’idea di virilità, così la sua fiaba non celebra il consueto signore delle favole moderne, Lucifero, ma San Michele o Beowulf o San Giorgio⁵. Come se un Frodo disarmato e hobbit, specie conosciuta per il pacifismo, la vita legata alla Terra, e l’erba pipa, potesse in qualche modo essere comparato a San Michele. L’abbaglio solare di Zolla si chiude con l’accettazione del destino di sconfitta, ma che nel Signore degli Anelli è completamente negato, proprio grazie alla negazione del solipsismo ultimo dell’eroe solare. È la cooperazione tra Frodo e che consente la distruzione dell’anello. Ma l’eroe dell’Era dell’Aquario per Zolla restava goffo, violento, puerile, svergognato, che oltraggia l’ordine dei sessi, della religione e della famiglia stessa.⁶

    Questa prefazione bastò per inaugurare definitivamente un rapporto consentitemelo, davvero contronatura, tra un’opera che era la bandiera del Flower Power negli USA, e l’estrema destra italiana, che contrapporrà i campi hobbit al movimentismo sessantottino: qualcosa che solo nel nostro paese poteva accadere. Un rapporto così duraturo da continuare ancora oggi, nonostante la pubblicazione di testi come L’Anello che non tiene di Del Corso e Pacere. Dal 1998 una delle principali kermesse della destra si chiama come il protagonista della Storia Infinita di Michael Ende: Atreju. Un’altra figura usata talmente a sproposito da far finalmente reagire qualche intellettuale di sinistra che nel frattempo si era accorto che almeno la letteratura fantasy non era poi tutta da buttare via.

    Per l’esoterismo e la letteratura esoterica e occulta, ma anche per quelle forme di cultura magica popolare che non possono essere ascritte alla mera superstizione, ma a forme della creatività popolare, ci vorrà ancora un po’ prima che possano essere considerate per ciò che sono senza una così netta distinzione di campo.

    Se, come ho già detto, questo libro fosse stato tradotto negli anni Settanta probabilmente saremmo un po’ più avanti anche su questa strada. Anche grazie a questo testo lo spirito del sessantotto, il femminismo, l’ecologismo, gli ideali dei movimenti di liberazione omossessuale, confluiranno tutti in questo decennio all’interno del neopaganesimo (Wicca, Neodruidismo, Reclaiming, ecc.) americano e anglosassone e nello sviluppo di un esoterismo e di una cultura dell’occulto completamente riformata e riformulata. Non solo la Wicca, ma l’intero paganesimo ed esoterismo anglosassone sbarcato in America come conservatore, alla fine degli anni Settanta sarà completamente trasformato e riproposto come una controcultura attenta ai temi dell’ambiente, dello sfruttamento delle risorse, delle pari opportunità, dell’orientamento sessuale e di genere, dell’appropriazione culturale, ecc.

    Nel 1978 il panorama culturale americano era già cambiato, se da noi il sessantotto si era trasformato negli anni di piombo, tra gli eredi della prima moda esoterica c’erano movimenti come il Reclaiming di Starhawk e la Wicca. L’ascesa del movimento olistico era ormai un fatto e come dice lo stesso Bonewits termini come occultismo e magia erano appena sussurrati. Il cambio di passo è immortalato dal libro Revelation: The Birth of a New Age del 1979 di David Spangler che si focalizza tra le varie cose sull’avvento di una nuova coscienza planetaria. Spangler è un autore americano legato alla Findhorn Foundation, in Scozia, uno dei centri della New Age più famosi al mondo.

    Nonostante il cambio di moda Real Magic viene ripubblicato in un’edizione riveduta (questa che avete in mano) perché il testo fa ampio riferimento ai poteri paranormali che erano un grande interesse del pubblico di allora, e della letteratura cosiddetta pop di grandi autori come Stephen King (Carrie del 1974 e L’incendiaria 1980) e David Cronenberg (Scanner 1981). Spangler, per esempio, definisce se stesso un chiaroveggente.

    Tuttavia il testo di Bonewits si affida ad un sano pragmatismo, messo in crisi solo dal vocabolario che definirei a volte esistenzialista ed è già in questa seconda edizione estremamente critico con il movimento olistico e la sua estrema commercializzazione e prima con il movimento esoterico e la sua visione in bianco e nero (quella di Evola e Zolla che però noi ci portiamo ancora dietro). Le sue teorie sono un tentativo pragmatico di spiegare i fenomeni della magia, magari non con l’abilità di un grande pensatore come il padre del pragmatismo e della filosofia americana William James, ma nel tentativo di offrire una riformulazione di tutto il sapere esoterico.

    I fronti principali su cui si sviluppa il testo sono quello della moralità, del vocabolario, dello psichismo e della Centralina. Procediamo con ordine.

    Sul piano dell’etica secondo Bonewits l’esoterismo va spogliato dei concetti di magia bianca e nera, offrendo al massimo un approccio descrittivo dei vari campi su cui si sviluppa la magia. L’idea dei poli contrapposti era già vecchia al tempo di Bonewits, bianco e nero, bene e male, maschile e femminile, ecc, sono parti di un continuum dove tra il bianco e il nero esiste tutta l’infinità dello spettro dei colori. Bonewits ha ben presente già nel 1971 l’esistenza della stregoneria contemporanea e del suo focus su una polarità che non è gioco degli opposti, ma solamente un sistema dove duplicità, triplicità, quadruplicità, quintuplicità, ecc. coesistono.

    L’esoterismo e l’occultismo, e quindi anche la magia, sono innanzitutto un linguaggio, l’esoterismo è un linguaggio più operativo, l’occultismo un linguaggio più descrittivo, nella sua definizione rispettivamente di ingegneri e scienziati teorici della magia. Che si sia d’accordo o no, dobbiamo avere quindi cura delle parole che scegliamo perché il linguaggio crea la realtà di cui stiamo parlando, esotericamente anche su un piano metafisico. Lo stesso concetto di realtà è messo in discussione e sostituito dalla più moderna idea di concordanza: la realtà di qualcosa dipende dal grado di concordanza.

    Il terzo pilastro su cui si fonda la teoria di Bonewits è lo psi, abituiamoci a questo termine, cioè lo psichismo, l’idea che l’essere umano sia dotato di poteri che vanno oltre le sue normali capacità. Bonewits divide lo psichismo in centinaia di capacità: dalla chiroudienza all’apopsi passando per la psicopiresi (il tema del film L’Incendiaria). Per comprendere questo ginepraio di termini forse un po’ obsoleti nell’attuale ricerca sul paranormale, lo psichismo è qui diviso in psichismo e antipsichismo, psi e anti-psi. Lo psi è la capacità di produrre fenomeni paranormali, l’antipsi quella di impedirli in qualche modo. All’interno della psi o dell’antipsi, tutti i fenomeni possono essere ridotti a tre, le percezioni extrasensoriali (chiaroveggenza e chiarosensazioni varie), la trasmissione del pensiero (telepatia) e la capacità di modificare o spostare la materia (psicocinesi). Le prime due in realtà possono essere unite in un più grande gruppo, quello appunto delle chiarosensazioni, cioè una trasmissione di qualcosa che non passa attraverso i sensi comuni. Ora mentre Bonewits auspicava un avvicinamento della parapsicologia alla scienza, è avvenuto esattamente il contrario. Il suo tentativo di spiegare i fenomeni magici, le discipline divinatorie come la presenza di tecniche tese ad aumentare l’innato talento o capacità psi potrà sembrare piuttosto obsoleta. Ad oggi non c’è nessuna dimostrazione scientifica delle capacità extrasensoriali. Ma se sostituiamo alla parola psichismo, una reinterpretazione dell’idea di Mana, cioè l’idea stessa che abbiamo del potere vitale che ci circonda e ci permea vedremo che lo psi esiste nella misura in cui noi ci sentiamo parte di questo potere che è al tempo, simbolico e metaforico. Il lungo discorso sull’effetto placebo dimostra che non ha nessuna importanza l’esistenza di poteri psichici nella considerazione della realtà della magia, come linguaggio e metafora della forza vitale che sta in noi.

    A questa idea si aggiunge la teoria della Centralina: come in tante cose l’esoterismo, o alcuni suoi autori, anticipano di decenni quelle che diventano scoperte scientifiche o innovazioni tecnologiche, o passi avanti sul piano dell’etica. Bonewits sostiene che siamo tutti connessi ad un enorme Centralina creata dal potere telepatico di ciascuno di noi che è in connessione perenne con tutti gli altri, dal passato, al presente, al futuro. Un enorme rete psichica che ci ricorda internet. Quest’idea della condivisione, del collettivo, del contatto di ogni essere umano con ogni altro, è un’idea che è stata riproposta in molti modi, scientifici come il DNA che ci accomuna e ci lega ad un’unica madre X mitocondriale X e ad un unico padre Y, e in modi simbolici come l’idea di inconscio collettivo. L’avvento della coscienza collettiva auspicata da autori fantascientifici come Asimov, fondata proprio sulla telepatia, ha ancora da venire. Ma nonostante la base della teoria della Centralina, cioè la telepatia, non sia dimostrabile, l’idea che il pensiero magico si basi sulla Legge della Connessione, cioè che chiunque sia connesso a chiunque, o sulla più plausibile teoria dei sei gradi di separazione, non è completamente da scartare, ma solo da rivedere.

    La teoria sociologica dei sei gradi di separazione si basa sull’idea che ogni persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di cinque intermediari. Sul piano matematico «dato un insieme di N persone, qual è la probabilità che ogni membro di N sia connesso a un altro membro attraverso k1, k2, k3…, kn collegamenti?» Ithiel de Sola Pool (MIT) e Manfred Kochen (IBM) cercarono per primi negli anni Cinquanta una soluzione al problema. Il famoso sociologo Stanley Milgram sottopose la teoria ad una prova empirica nel 1967, chiese a cittadini di luoghi come il Nebraska di spedire una cartella a una persona target nelle principali città, come Boston. I mittenti dovettero portare la cartella a qualcuno che conoscevano in base al nome. Quella persona doveva inviare la cartella a qualcuno più vicino all›obiettivo e così via. Incredibilmente, Milgram ha riferito che ci sono volute solo cinque persone in sei salti per portare la cartella dall›antipasto allo sconosciuto preso di mira. La vulgata ha fatto il resto, ma quando Judith Kleinfeld andò a vedere le carte dell’esperimento di Milgram scoprì che solo il 5% delle cartelle aveva raggiunto il target⁷.

    Tuttavia altre sperimentazioni condotte su internet e oggi sui social, come quelle di Duncan Watts e di Jure Leskoveced Eric Horvitz, dimostrano che l’esperimento di Milgram non è in realtà inesatto e anzi che sui social i sei gradi di separazione possono essere ridotti a quattro.

    Ovviamente pur non essendo conclusivi, l’idea di connessione in un mondo globalizzato, ha influenzato anche altri campi come l’epidemiologia e si ricollega alla teoria del Caos, che in realtà ci parla proprio della connessione, per cui un battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Quello che è interessante in tutto ciò è la persistenza dell’idea magica della connessione o di vivere in un Piccolo Mondo, dove ognuno di noi è connesso in qualche modo a tutti gli altri. L’idea della Centralina resta in qualche modo in piedi pur non sapendo quale sia la natura delle connessioni tra noi e tutto il resto, la natura di queste connessioni rimane in qualche modo puramente magica.

    Questa piccola pietra miliare dell’esoterismo alla fine assolve alla sua funzione, quella di oggi come di allora, di farci ripensare la magia. Bonewits si affida alla scienza del paranormale, noi ci vogliamo affidare più all’esperienza della connessione con il mondo che ci circonda e con i simboli e le analogie, che stanno alla base del linguaggio stesso, il risultato non cambia, la magia è reale.

    Beltane 2022

    Davide Marrè


    ¹ Julius Evola, Terzo sesso e democrazia, Il Borghese, 1° agosto 1968

    ² Ibid.

    ³ Elemire Zolla, Prefazione, in Tolkien, Il Signore degli Anelli, Rusconi, 1970

    ⁴ Ibid.

    ⁵ Ibid.

    ⁶ Ibid.

    ⁷ Judith Kleinfeld, Psychology Today, ultima revisione il 9 giugno 2016

    PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE

    Ci sono poche esperienze nella vita di un autore più imbarazzanti e preoccupanti della rilettura di un’opera scritta dal medesimo diversi anni prima. Il processo di insoddisfazione inizia entro pochi giorni dalla prima pubblicazione del libro e peggiora col passare degli anni. Eccoti come autore, crescere (si spera) nella conoscenza del tuo campo e maturare (si spera ancora di più) nella capacità di esprimere le cose esattamente come desideri. E c’è il dannato libro, le sue parole obsolete congelate per sempre in una stampa spietata che ti segue come un cucciolo eccessivamente entusiasta per il resto della tua vita (e oltre?). Presto inizierai a sperare che la gente si dimentichi del libro e inizi a prestare più attenzione ai tuoi ultimi (e pensi migliori) scritti.

    Ma negli ultimi anni così tante persone mi hanno detto che considerano La Realtà della Magia una sorta di classico o qualcosa di simile, che mi sono lasciato convincere a consentirne la ripubblicazione, più o meno nella sua forma originaria. Nel testo sono stati fatti alcuni cambiamenti importanti e diversi minori, ma la maggior parte degli aggiornamenti sono stati raccolti in una nuova appendice alla fine del testo.

    In questa sede però ci sono alcune questioni che dovrebbero essere sollevate perché trattano di come è stato originariamente scritto il libro nel suo insieme e di come lo cambierei se avessi l’opportunità di rifare l’intero testo da zero.

    Inizierò chiedendo scusa al 51% dei miei lettori che sono di genere femminile. All’epoca in cui La realtà della Magia veniva composto, questo autore, come la maggior parte degli altri scrittori uomini, nel 1970, non aveva assolutamente alcuna consapevolezza di quanto potesse essere sessista lo stile di scrittura standard della lingua inglese. Naturalmente i pronomi maschili sono stati usati come termini generali in tutto, dal momento che non conoscevo niente di meglio. Ma per chiarire una volta per tutte, dirò che è mia ferma opinione come occultista professionista che qualsiasi forma di attività magica o psichica che possa essere eseguita da un uomo può essere eseguita ugualmente bene da una donna, e viceversa, con le sole piccole eccezioni di quegli incantesimi e altre tecniche connesse direttamente con i processi fisiologici di riproduzione. Se un incantesimo richiede all’utente di produrre il proprio sangue mestruale o sperma, ad esempio, uno dei generi probabilmente avrà difficoltà a farlo. La programmazione sociale e/o personale può convincere una persona che, in quanto donna o uomo, non sia in grado di eseguire un certo tipo di atto magico o psichico, o può impedirgli di ottenere l’addestramento specializzato di cui necessitano, ma queste sono limitazioni sessiste artificiali e non leggi eterne della Natura.

    In effetti, razza, credo, colore, genere, preferenza sessuale, occupazione, sofisticazione tecnologica, moralità o luogo di origine planetaria sono davvero questioni di poca importanza quando si tratta di comprendere e utilizzare i principi di base della magia; anche se ovviamente le differenze psicologiche e culturali influenzeranno gli aspetti relativi all’addestramento, al temperamento e allo stile.

    In secondo luogo, permettetemi di notare a beneficio di quei critici che si sono lamentati del fatto che non sostengo abbastanza le mie affermazioni e che usano questa presunta mancanza di verifica come scusa per rifiutare l’intero libro, che avrei dovuto almeno triplicare la dimensione dell’opera per includere le centinaia di citazioni e note di ricerca che ho volutamente omesso a partire dalle prime edizioni. In effetti, la revisione e l’espansione in più volumi che spero di iniziare presto avrà tutte queste prove a sostegno a beneficio di coloro che non hanno il tempo di ricercare gli argomenti da soli, né la cortesia di presumere che non sono uno sfacciato bugiardo.

    Per ora, mi si permetta semplicemente di assicurare al lettore che quasi tutti i risultati delle ricerche a cui si fa riferimento in questo libro sono abbastanza ben noti agli specialisti nei loro vari campi e possono essere trovati da chiunque sia disposto a cercare i particolari argomenti in ambito parapsicologico, antropologico, medico, storico, occulto e nelle altre letterature tecniche. Il fatto che sia possibile trarre conclusioni insolite dai dati non conduce automaticamente a dubitare della validità delle prove stesse.

    In terzo luogo, ora che sto diventando più vecchio e più saggio, sento il bisogno di scusarmi per l’egoismo dilagante che permea il libro, nonché per la mia mancanza di cortesia sia verso i parapsicologi (che negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante), sia nei confronti di alcuni dei più noti movimenti occulti maggiormente conservatori del panorama occidentale e orientale. Non possono farci niente se i loro ambienti accademici e culturali richiedono di essere noiosi per sopravvivere consentendo alle loro carriere e/o alle loro posizioni sociali di restare immacolate. E le scuse sono probabilmente dovute anche a quei tanti gentili lettori che mi hanno inviato lettere di sostegno e di critica, e ai quali non ho mai avuto il tempo o l’aiuto di segreteria che mi avrebbe consentito di rispondere. Temo di essere davvero pessimo a tenere il passo con la corrispondenza, ma ciascuna delle vostre lettere è stata archiviata in una categoria appropriata e molte di esse verranno consultate e i loro suggerimenti seguiti nei miei futuri scritti e conferenze.

    La moda dell’occulto dei primi anni ‘70 è svanita, essendo stata sostituita da nuove mode: meditazione, antichi astronauti, vampiri, psicologia pop, dischi volanti e jogging. Ma state tranquilli, verso la metà degli anni ‘80 esploderà (o verrà creata dall’industria editoriale di New York) un’altra ondata di interesse per la parapsicologia e l’occulto e a quel punto sarà stata fatta abbastanza ricerca in tutte queste aree marginali di conoscenza e speculazione che le loro sovrapposizioni saranno evidenti a tutti i pensatori dalla mente aperta e creativa del pianeta.

    Quando migliaia di bambini staranno piegando l’argenteria solo con la mente e migliaia di genitori terranno d’occhio i loro adolescenti tramite la telepatia, e migliaia di pacifisti useranno la psicocinesi per disinnescare le armi nucleari, sarà davvero difficile riportare il genio nella bottiglia. Possiamo realizzare tutte queste cose e molto di più entro la fine del secolo, con un piccolo aiuto dagli dèi e un sacco di olio di gomito vecchio stile, supponendo che i pazzi che gestiscono questo pianeta ci permettano di sopravvivere così a lungo. Pensate tutti pensieri forti!

    Lughnasadh, 16 y.r.

    7 agosto 1978 e.c.


    ⁸ XVI Anno dalla Riforma, cioè dalla fondazione del Reformed Druids of North America (RDNA), Druidi Riformati del Nord America, nati nel 1963 al Carleton College, Northfield, in Minnesota come una protesta goliardica contro l’obbligo del college di presenziare ai servizi religiosi.

    ⁹ Era comune

    INTRODUZIONE

    Questo libro non sarà quello che vi aspettate che sia; non è nemmeno quello che io mi aspettavo che fosse. Avrà pieno significato solo quando sarà obsoleto.

    Quasi tutti in questi giorni sono interessati all’occulto, e i ciarlatani e gli scribacchini sono stati subito veloci a monetizzare. Ci sono molte ragioni sovrapposte per questo improvviso aumento di interesse. In parte, è la secolare ricerca della conoscenza (cioè del potere); in parte, il risveglio di antichi istinti in un momento di crisi della specie; in parte, è puro terrore della tecnologia moderna e senso di impotenza di fronte ai mostri che abbiamo creato. Il numero totale di ragioni per la nostra moderna ossessione per la magia e l’ESP si estende all’infinito. Non li conosco tutti, non li conoscerò mai.

    Ed ecco la Lezione Uno per l’aspirante umano (un obiettivo molto al di sopra di quello di diventare un semplice mago o mistico): non aver mai paura di dire «non lo so» o «dati insufficienti». Dire questo non è mai un segno di debolezza, ma alla fine potrebbe rivelarsi la vostra più grande forza.

    Come avrete notato se avete letto anche solo qualcosa nel campo della magia, del misticismo e dell’ESP, i libri su questi argomenti hanno alcune similitudini. Sono quasi invariabilmente composti da una miscela, in proporzioni variabili, di due tipi di materiale. Possono adottare l’approccio documentario ed essere album di ritagli o raccolte di ricette, un’accozzaglia di superstizioni, scienza e orrori ancestrali. Oppure possono essere opere di Salvezza, che raccontano al lettore come può ottenere vari poteri nel suo cammino verso l’Illuminazione, a quel punto tutti questi poteri vengono scartati; questo è chiamato l’approccio teurgico, o religioso, e deriva dalla parola greca θεουργία che originariamente significava opera divina e in seguito divenne l’uso di mezzi magici per raggiungere la salvezza religiosa.

    Inoltre, quasi tutti questi libri sono altamente moralisti, i loro autori trascinano costantemente la religione e l’etica nello studio e nell’interpretazione di presunti fenomeni naturali. La quantità di pregiudizi culturali e bigottismo in questo campo è sorprendente. Poiché viviamo in una cultura prevalentemente cristiana, la maggior parte dei vecchi manoscritti a nostra disposizione riflette questo orientamento. Da qui tutte le stupidaggini su maledizioni che tornano indietro, demoni che trascinano via maghi o streghe per i capelli, maghi che hanno bisogno di pregare il Dio cristiano affinché i loro incantesimi funzionino, che tutta la magia sessuale sia malvagia e così via. È

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1