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Magia Sexualis
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E-book186 pagine2 ore

Magia Sexualis

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Info su questo ebook

Quest'opera porta alla luce antichi procedimenti magici tenuti in genere assai segreti, specie per quel che riguarda la magia sessuale. Secondo il Randolph, non solo il sesso è la forza magica più grande della natura, ma l'unione sessuale, opportunamente condotta, potrebbe servire da strumento magico operativo per ottenere risultati paranormali.L'Autore afferma, infatti, che l'universo, nel suo insieme e in ogni sua parte, è sottomesso ad influenze fluidiche, che stanno alla base di ogni fenomeno fisico o psichico. L'amore è la sola legge universale che eserciti un'azione irresistibile ovunque regni la vita. Nell'atto sessuale si concretizza una energia che scaturisce dall'unione dei due poli opposti, positivo e negativo, non solo sul piano fisico, ma anche su quello sottile. L'iniziato capace di dominare tale energia potrà servirsene a volontà.Il Randolph espone quindi tutti i mezzi, gli esercizi di preparazione, le operazioni magiche, fino al coito magico, alle sue posizioni e variazioni.Inoltre, il volume tratta e spiega numerosi altri argomenti, quali gli specchi magici e il loro uso, la catena magica, astrologia, profumi, colori, suoni, gli anelli magici, le cariche magiche, i quadri viventi e le statue viventi.
LinguaItaliano
Data di uscita12 mar 2018
ISBN9788827227978
Magia Sexualis
Autore

Paschal Beverly Randolph

Paschal Beverly Randolph (1825-1875), fuggito da scuola a sedici anni, dopo una giovinezza avventurosa in cui svolge lavori di ogni genere, studia medicina e nel 1850 inizia a esercitare la professione medica. Tra il 1850 e il 1866 si reca in Europa e in Asia Minore, dove sembra abbia ricevuto un’iniziazione da Hargreve Jennings, l’occultista e scrittore inglese che interpretava la simbolica rosicruciana in chiave sessuale. Si dedica attivamente alla politica, diventa amico di Lincoln e, dopo la guerra civile, si batte per i diritti dei neri. Dopo il 1866, deluso dalla politica, si consacra esclusivamente alla pratica della medicina e alla diffusione di una forma di educazione sessuale per coppie di sposi. Sviluppa inoltre un sistema di occultismo che interpreta magicamente la sessualità e che s’ispira agli antichi misteri di Eleusi, i quali, secondo lui, avrebbero avuto anch’essi un contenuto sessuale. Membro della Fratellanza Ermetica di Luxor, nel 1870 se ne distacca per fondare a Boston la Fraternità di Eulis.

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    Anteprima del libro

    Magia Sexualis - Paschal Beverly Randolph

    Nota

    Fu un libraio di piazza del Popolo che indicò a Giovanni Canonico delle Edizioni Mediterranee il nome di un autore di certe opere che, secondo lui, potevano interessare il pubblico al quale si rivolgeva la casa editrice. Ne aveva un paio a casa e gliele prestò, ma non avrebbe saputo dire dove questo scrittore vi­vesse. Lettele e valutatele positivamente, Canonico ebbe l’idea di controllare l’elenco telefonico di Roma e lì trovò il nome che cercava: Evola Giulio. Il contatto fu subito preso.

    Era il 1967, l’anno in cui Evola aveva ristampato per Volpe Gli uomini e le rovine nella cui nuova introduzione si rammaricava del fallimento del suo progetto di una destra spirituale a causa delle diverse direzioni prese dai più promettenti giovani del secondo dopoguerra. Dal contatto personale fra Canonico e il filosofo scaturirono varie iniziative, la più importante delle quali fu la nuova edizione di alcune sue opere cui maggiormente teneva, ritenute adatte ai lettori delle Edizioni Mediterranee, che furono inserite in una collana apposita, Orizzonti dello spirito, il cui n. 1 fu Lo yoga della potenza, uscito nel 1968, l’anno della contestazione, cui seguirono Il potere del serpente di Arthur Avalon, come n. 2, e la sua Metafisica del sesso, come n. 3 nel 1969, le cui precedenti edizioni erano rispettivamente apparse venti (Bocca, 1949) e dieci anni (Atanòr, 1958) prima.

    La particolare conoscenza in quest’ultimo ambito, ritenuto da molti poco serio e poco dignitoso, produsse curiosi effetti collaterali. Insieme alla contestazione studentesca era, infatti, giunta da oltre Atlantico, anche la rivoluzione sessuale: si stavano diffondendo le riviste per soli uomini – dalla grossolana Le Ore alla sofisticata Playmen – e, bene o male, era un campo che poteva essere affrontato al contrario seriamente e in modo anticonformista rispetto all’andazzo corrente. Evola propose alle Edizioni Mediterranee di pubblicare un testo che, insieme al suo autore, era ancora sconosciuto in Italia e di cui lui stesso si era occupato in Metafisica del sesso. Il caso aveva voluto che una copia di questo libro gli fosse giunta da poco in possesso in maniera fortunosa: gli era stata donata da un amico che l’aveva recuperata dall’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 che aveva allagato molti depositi della Biblioteca Nazionale Centrale. Evola tradusse da quella copia malridotta dell’edizione francese e, in quello stesso 1969, apparve così Magia Sexualis di Paschal Beverly Randolph, un mulatto americano. Magia Sexualis ebbe un effetto di trascinamento e, nel medesimo anno, uscì un volumetto di cui era in possesso, il Raud al Atir. Arte d’amare araba¹, sempre da Evola tradotto e presentato, ma questa volta in forma anonima rispetto al testo di Randolph. L’operetta erotica araba si affiancò al Fang-Pi-Shu. La segreta arte cinese dell’amore² che le Edizioni Mediterranee avevano pubblicato nel 1962 e che ristamparono proprio nel 1969.

    E così la sua fama di esperto di erotologia, nonché di teorico di un certo particolare approccio al tema, raggiunse anche Playmen dove uno dei redattori era il barone Enrico de Boccard che conosceva il filosofo dagli anni Cinquanta, quando era uno degli esponenti della corrente giovanile del MSI. Lo mise sull’avviso il sottoscritto che aveva scommesso con Evola che alla fine un’intervista si sarebbe riuscita a fare, nonostante il suo esplicito scetticismo. Il risultato fu un colloquio che apparve nel febbraio 1970 con grande scandalo dei benpensanti di destra e di quelli che l’interessato stesso aveva etichettato come evolomani. Pareva quasi che non fossero trascorsi oltre dieci anni dalla prima edizione di Metafisica che alla sua pubblicazione suscitò identiche reazioni. Ma lui di queste cose se ne rideva e, anzi, provava un certo gusto a scandalizzare. Nella candida conversazione con de Boccard, il filosofo criticò, ma non dal punto di vista bigotto, anzi all’opposto, il modo in cui la rivoluzione sessuale affrontava la questione per andare ben oltre essa. Questo contatto gli offrì l’occasione di proporre alla rivista un testo anonimo in cui, a suo dire, un amico aveva trascritto le sue avventure erotico-esoteriche in Nord Africa.

    Di tutta questa singolare attività l’opera di Randolph, che da allora ha avuto altre due edizioni nel 1977 e nel 1996, è quella sicuramente più interessante e significativa e per questo è sembrato giusto ripresentarla in una edizione critica che si è avvalsa dell’indispensabile apporto specialistico di Vittorio Fincati. Un po’, anche se a un livello minore, com’è stato già fatto per altre più importanti curatele evoliane riproposte negli anni precedenti in Orizzonti dello spirito.

    Intanto è bene sapere – e non tutti lo sanno – che l’unico testo originale che si conosca di Magia Sexualis è quello pubblicato in francese nel 1936 da Robert Télin per la traduzione di Maria de Naglowska. Costei era un singolare personaggio di sacerdotessa del sesso che soggiornò anche a Roma all’ini­zio degli anni Venti e che il giovane Julius Evola, allora artista dadaista poco più che ventenne, conobbe molto bene: lo aiutò infatti a tradurre in francese, come risulta dalla copertina, il suo La parola oscura del paesaggio interiore, e recitò il poemetto in italiano insieme al suo autore alle Grotte dell’Augusteo nell’aprile del 1921. Non si conosce affatto un testo originale in inglese: è quindi impossibile sapere quanto esatta sia la traduzione della de Naglowska. Per essere più chiari: se la traduttrice – che non era una qualunque – intervenne e quanto sull’opera originale di Randolph, se vi siano interpolazioni, modifiche, aggiunte. Di tutto questo si occupa esaurientemente con dovizia di particolari inediti Vittorio Fincati nel saggio introduttivo che fa seguito a quello originario di Julius Evola.

    Il volume è poi arricchito di altro materiale inedito in Italia. Intanto i due testi su Randolph presenti nell’edizione francese originale – che Evola non ritenne il caso di tradurre – che ci fanno capire il modo in cui il mulatto americano fosse percepito all’epoca da certi ambienti esoterici, come ci spiega la presentazione di Fincati. Lo stesso Fincati poi in Appendice ci offre due documenti sull’approccio, sempre nella Francia degli anni Trenta, alla magia sessuale: un articolo di Maria de Naglowska tratto dalla sua rivista La Flèche del 1935 (Evola vi scrisse sul n. 1 del 1930) e un estratto del libro di B. Anel-Kham, Theorie et pratique de la magie sexuelle. L’amour et l’occultisme (1938), pseudonimo di Henri Meslin de Champigny. In tal modo l’opera di Randolph viene inquadrata nel suo tempo e nell’ambito di una certa cultura esoterica, e non lasciata anonimamente in sospeso come semplice curiosità letteraria.

    Per una nuova edizione critica si è pensato di aggiungere anche alcune immagini, oltre ad alcuni sigilli magici: la foto di Randolph e la pagina de La Flèche, solo per fare un paio di esempi, in modo da fornire ai lettori, a quasi mezzo secolo dalla prima apparizione in Italia di questo singolare e in parte misterioso libro, anche una visualizzazione del clima dell’epoca.

    Infine, si sono corrette e rese in italiano, là dove è stato possibile, le citazioni di alcuni termini botanici e chimici che già nell’edizione francese non erano esatte.

    G.d.T.


    1. Ripubblicato nel 2012 nella collana Sapere d’Oriente (NdR).

    2. Ripubblicato anch’esso nel 2012 nella collana Sapere d’Oriente (NdR).

    Prefazione

    Il presente libro uscì in prima edizione a Parigi nel 1931 a cura di Maria de Naglowska e da essa fu presentato come la traduzione in francese di parti del rituale della Fraternità di Eulis (Eulis Brotherhood), organizzazione creata da Paschal Beverly Randolph verso il 1870 a Boston, che si dedicò a studi e a esperimenti magici e iniziatici.

    La traduttrice parla del Randolph come di una delle grandi figure misteriose dell’occultismo del XIX secolo. Egli sarebbe stato l’autore, anche, di romanzi – Astrotis, Dhoula Ball, She, Master Passion e altri – che gli avrebbero procurato una certa notorietà. Per quel che riguarda la sua attività di occultista, egli dapprima avrebbe fatto parte di una organizzazione nota sotto la sigla di H.B. of L. (Hermetic Brotherhood of Luxor = Fraternità Ermetica di Luxor) che aveva la sua sede parimenti a Boston. Di questa società coloro che criticano con giusta severità le varie sette spiritualiste e occultiste contemporanee non dicono così male come di quasi tutte le altre.

    Però verso il 1870 il Randolph si staccò da essa e insieme a due suoi collaboratori, i dottori Fontaine e Bergevin, creò una propria organizzazione, cioè appunto la Eulis Brotherhood. Sembra che un violento antagonismo a base occulta sorgesse fra il Randolph e Elena Petrovna Blavatsky, la creatrice del teosofismo moderno, ossia della Società Teosofica, e al primo non fu risparmiata l’accusa di magia nera. La de Naglowska non dà altri ragguagli sulla vita del Randolph, non indica né l’anno della sua nascita né quello della sua morte, che sarebbe stata prematura. Nulla si sa della sorte che ha avuto la Eulis Brotherhood, del suo sopravvivere, o meno, in qualche prolungamento.

    Come si è accennato, il presente libro non corrisponderebbe a un testo stampato ma a parti di un manoscritto contenente istruzioni destinate ai membri della Eulis Brotherhood, completate da note esplicative fornite a costoro dal loro Maestro e da essi trascritte. Inoltre sarebbero stati aggiunti alcuni passi di scritti teorici pubblicati dal Randolph.

    Peraltro, sarebbe da porsi il problema della completa autenticità del testo e, anche, della misura in cui in esso figurino interpolazioni e manipolazioni da parte della stessa traduttrice, la quale era lei stessa una cultrice dell’occultismo. Figlia di un generale polacco, essa dopo un soggiorno a Roma (dove pubblicò un volume di versi, Malgré les Tempêtes) sùbito dopo la prima guerra mondiale e poi ad Alessandria d’Egitto, a Parigi cercò di organizzare il Gruppo dei Polari in base ai responsi di un curioso oracolo aritmetico (di cui ebbimo occasione di prender conoscenza, sul genere dell’Ars Combinatoria del Tritemio), e successivamente, negli anni Trenta, una iniziazione conforme alla dottrina del Terzo Termine della Trinità a carattere sessuale (rite sacré e l’amour magique) e, come se ciò non bastasse, satanica, in tutto ciò essendo abbastanza evidente uno scandalismo a fini pubblicitari.

    Così non si può dire se la de Naglowska abbia manipolato il materiale della Eulis Brotherhood che le sarebbe stato trasmesso (da chi?) o se varie cose che nel testo da lei presentato appaiono abbastanza problematiche e fantasiose siano da attribuirsi allo stesso Randolph.

    A prescindere da questi aspetti, il libro può avere un certo valore di documento in ordine

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