Sherlock Holmes e la maledizione di Cuttleborough

Di Mark Mower

Giallo - racconto lungo (34 pagine) - Una complessa questione dinastica da districare per Holmes e Watson

Il celebre giocatore di cricket W.G. Grace coinvolge i suoi amici Holmes e Watson in un’intricata questione dinastica nel paesino di Cuttleborough. Sulla famiglia Silverton e sulla loro tetra dimora pende un’antica, inesorabile maledizione. I tre scoprono un inganno fondato su interessi molto concreti, e il racconto sfocia nell’horror gotico quando Holmes è costretto a smascherare i responsabili nel bel mezzo di un funerale.

Mark Mower è un autore e storico britannico la cui passione per le avventure di Sherlock Holmes e del dottor Watson è iniziata all’età di dodici anni, quando ha visto un film in bianco e nero interpretato dagli impareggiabili Basil Rathbone e Nigel Bruce. Si è poi immediatamente procurato le storie originali di Sir Arthur Conan Doyle; la sua continua ricerca di altri adattamenti cinematografici e versioni televisive è diventata un’ossessione che non lo ha abbandonato da allora.

Membro della Crime Writers’ Association e della Sherlock Holmes Society di Londra, Mark ha scritto numerosi libri che trattano di omicidi e misteri, sia reali che di fantasia. Il suo primo racconto con protagonisti Homes e Watson, The Strange Missive of Germaine Wilkes, è apparso all’interno di The MX Book of New Sherlock Holmes Stories – Volume 1 (MX Publishing, 2015). La sua raccolta di racconti con protagonista Holmes, A Farewell to Baker Street (MX Publishing, 2015), è stata pubblicato poco più tardi.

Oltre a scrivere, Mark è docente di criminologia e storia sociale. Vive in Inghilterra, nel Suffolk, non lontano da Beccles.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 28 mar 2023
• ISBN: 9788825423983

Anteprima del libro

Sherlockiana

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

Mark Mower

Sherlock Holmes e la maledizione di Cuttleborough

RACCONTO LUNGO

Traduzione di Paola Cartoceti

ISBN 9788825423983

© 2015 Mark Mower

Titolo originale: The Curse of Cuttleborought

Edizione ebook © 2023 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Traduzione di Paola Cartoceti

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e la maledizione di Cuttleborough

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

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Il libro

Una complessa questione dinastica da districare per Holmes e Watson

Il celebre giocatore di cricket W.G. Grace coinvolge i suoi amici Holmes e Watson in un’intricata questione dinastica nel paesino di Cuttleborough. Sulla famiglia Silverton e sulla loro tetra dimora pende un’antica, inesorabile maledizione. I tre scoprono un inganno fondato su interessi molto concreti, e il racconto sfocia nell’horror gotico quando Holmes è costretto a smascherare i responsabili nel bel mezzo di un funerale.

L'autore

Mark Mower è un autore e storico britannico la cui passione per le avventure di Sherlock Holmes e del dottor Watson è iniziata all’età di dodici anni, quando ha visto un film in bianco e nero interpretato dagli impareggiabili Basil Rathbone e Nigel Bruce. Si è poi immediatamente procurato le storie originali di Sir Arthur Conan Doyle; la sua continua ricerca di altri adattamenti cinematografici e versioni televisive è diventata un’ossessione che non lo ha abbandonato da allora.

Membro della Crime Writers’ Association e della Sherlock Holmes Society di Londra, Mark ha scritto numerosi libri che trattano di omicidi e misteri, sia reali che di fantasia. Il suo primo racconto con protagonisti Homes e Watson, The Strange Missive of Germaine Wilkes, è apparso all’interno di The MX Book of New Sherlock Holmes Stories – Volume 1 (MX Publishing, 2015). La sua raccolta di racconti con protagonista Holmes, A Farewell to Baker Street (MX Publishing, 2015), è stata pubblicato poco più tardi.

Oltre a scrivere, Mark è docente di criminologia e storia sociale. Vive in Inghilterra, nel Suffolk, non lontano da Beccles.

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1

All’inizio del 1883 entrai a far parte del Norwood Cricket Club, e durante la lunga estate di quell'anno memorabile ebbi la fortuna di essere selezionato per giocare una mezza dozzina di partite. E sebbene la mia agilità fosse limitata dalle ferite di guerra che continuavano a farsi sentire, finivo sempre per cavarmela bene in posizione di battitore.

Sherlock Holmes mi accompagnava ogni tanto al campo di Albert Road, incoraggiandomi con entusiasmo dalla tribuna del club ogni volta che prendevo posto alla linea. E durante quell’estate conobbe un altro assiduo frequentatore del campo, il famoso giocatore dilettante di cricket W.G. Grace. Io ero già in buoni rapporti con l’impegnatissimo medico: tre o quattro volte mi aveva chiesto di visitare alcuni dei suoi pazienti.

Eppure rimanemmo sorpresi quando comparve nel nostro appartamento a Baker Street, un giovedì mattina nel novembre 1883. Grace aveva trentacinque anni, alto, magro e ben rasato; la redingote di ottimo taglio e il costoso cilindro gli donavano molto. In anni seguenti sarebbe diventato celebre per la figura massiccia, il volto abbronzato e la folta barba fluente. La signora Hudson lo annunciò tutta emozionata, prendendogli cappello e cappotto e poi chiedendogli se voleva una tazza di tè. Holmes e io lo salutammo con calore, e il mio collega si affrettò a indicargli la poltrona più vicina al fuoco.

– Dottor Grace, è un vero piacere – disse Holmes con cordialità, prendendo posto sulla sua poltrona e allungando la mano verso il tabacco e la pipa churchwarden dal lungo bocchino. – Spero che non le dispiaccia se fumo mentre lei ci racconta del mistero di Cuttleborough Manor.

Il vivace sguardo scuro del nostro visitatore si fece cauto. – Il motivo della mia visita è così evidente? – chiese con la sua forte R vibrante di Bristol. – So che lei è un investigatore esperto, signor Holmes, ma non mi aspettavo che fosse così acuto! E fumi pure: non sono il suo dottore.

Holmes non si offese per il secco commento, ma ripose pipa e tabacco sul tavolino accanto alla poltrona. Cercò di spiegare la sua franchezza: – Mi scusi se la mia osservazione le è parsa un tantino brusca. Ma nei nostri incontri passati lei mi ha sempre colpito per la sua infinita, disinvolta vitalità. Oggi si presenta qui con aria turbata e un atteggiamento chiaramente pessimista. Di solito è attento e meticoloso nel vestire, eppure noto che indossa calze spaiate. So dal dottor Watson che le sue priorità mediche le hanno fatto mancare un recente incontro Dilettanti contro Professionisti; il primo dal 1867 a cui non è stato presente. Tutto ciò mi porta a credere che lei sia oppresso da un grave problema.

Holmes accennò a una copia del Times sul tavolo accanto alla finestra. – È noto a tutti che negli ultimi mesi lei ha assistito Richard Silverton, terzo conte di Rumburgh e