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Presa da Due Elfi: Sesso A Tre, #10
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Presa da Due Elfi: Sesso A Tre, #10
E-book101 pagine1 ora

Presa da Due Elfi: Sesso A Tre, #10

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Info su questo ebook

La ventenne Nicole Glass è elettrizzata per essere stata assunta come elfa al Naughty Elf Workshop. Il denaro extra l’aiuterà a pagare i prossimi corsi serali. Quando le viene chiesto di fare la “mannequin elfa in vetrina” insieme a due colleghi sexy, il lavoro assume rapidamente aspetti sensuali quando viene presa da due elfi.

LinguaItaliano
Data di uscita5 giu 2023
ISBN9781667458007
Presa da Due Elfi: Sesso A Tre, #10

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    Anteprima del libro

    Presa da Due Elfi - Jasmine Black

    Presa da Due Elfi

    Sesso A Tre

    Jasmine Black

    La ventenne Nicole Glass è elettrizzata per essere stata assunta come elfa al Naughty Elf Workshop.

    Il denaro extra l’aiuterà a pagare i prossimi corsi serali.

    Quando le viene chiesto di fare la mannequin elfa in vetrina insieme a due colleghi sexy, il lavoro assume rapidamente aspetti sensuali quando viene presa da due elfi.

    Nota dell’autrice

    Questa è un’opera di fantasia. Personaggi, luoghi, situazioni e fatti descritti in questo libro sono esclusivamente frutto della fantasia dell’autrice e ogni riferimento a persone reali, vive o morte, o luoghi, situazioni e fatti reali è puramente casuale.

    Capitolo I

    Cercasi elfe per il Naughty Elf Workshop.

    Vi verrà richiesto di vestirvi e svestirvi per l’occasione. Farete colpo su Babbo Natale con incombenze spinte, oltre ad allestire la vetrina con altri elfi e giocattoli osé. Altri doveri saranno spiegati dopo l’assunzione.

    Verranno forniti tutti i costumi sexy da elfo. Solamente da diciotto anni in su. La paga è di alto livello, il lavoro è part time e per le vacanze di Natale. Astenersi perditempo. Siete pregate di portare il curriculum di persona al Naughty Elf Workshop.

    Appuntamento non richiesto. Niente informazioni telefoniche. Alle domande sarà risposto di persona.

    Continuai a fissare il ricercato volantino bordato di verde e rosso, scritto in grassetto, con lo sfondo semitrasparente che mostrava due elfi succintamente vestiti che baciavano un’elfa altrettanto succintamente vestita. Avevo trovato il volantino infilato nella buca da lettere del mio appartamento.

    Non ero mai stata in quel negozio, ma avevo sentito dire da dei colleghi cosa veniva venduto lì. Giocattoli per adulti e ogni cosa a tema elfi. Non sapevo molto degli elfi, tranne che erano perlopiù bassi, vestivano di rosso e verde, avevano orecchie e scarpe a punta.

    Avevo vent’anni, per cui rientravo nel requisito anagrafico scritto sul volantino. Anche la mia altezza sarebbe stata un bonus, se cercavano elfe basse. Ero alta appena 1,65 con i tacchi. Di sicuro, avrei potuto utilizzare il denaro extra per i libri dei corsi serali di contabilità ai quali mi sarei iscritta nel Nuovo Anno.

    Anche il fatto che fosse un lavoro part time era positivo, poiché avevo già un lavoro a tempo pieno, ma che orari facevano?

    Pochi istanti dopo, ero sul loro sito web. L’orario del negozio era dalle tre del pomeriggio a mezzanotte. Wow, era un segno oppure era un segno?

    Lavoravo dalle sei del mattino alle due del pomeriggio come cameriera ai piani in un lussuoso albergo di venti piani nel centro di Toronto, e l’albergo dove lavoravo distava appena qualche isolato da quello sconcio posto elfico. Ci sarei potuta andare dormendo meno per qualche settimana, e il denaro mi sarebbe tornato utile.

    Dovevo solo scoprire quanto pagavano. Guardai l’orologio appeso al muro della cucina. Erano le tre. Se fossi uscita subito, sarei arrivata al negozio in un’ora con l’autobus.

    Il primo pensiero fu che avrei dovuto togliermi la divisa da cameriera e mettermi qualcosa di adatto per andare a portare il curriculum.

    Mi accigliai. Le elfe avevano lunghi capelli biondi? Immaginai che avrei potuto cercare in Internet, ma loro avrebbero potuto sempre fornirmi una parrucca, se avessi ottenuto il lavoro.

    Sì, avrei saltato il pranzo, mi sarei cambiata e sarei arrivata là per le quattro.

    L’eccitazione si impossessò di me. Sorrisi e mi diressi verso la camera da letto.

    ***

    Deglutii per il nervosismo quando, un’ora dopo, mi ritrovai davanti al Naughty Elf Workshop. Era situato con discrezione in un vicolo secondario, ma la vetrina era bellissima.

    I bordi della grande vetrina, tre metri di larghezza per due metri e mezzo di altezza, lampeggiavano di luci natalizie verdi e rosse. Bianchi fiocchi di neve spruzzati brillavano sui vetri. Il pavimento era completamente bianco e cotonoso, per rappresentare la neve, e in esposizione c’erano due manichini elfi.

    Entrambi i manichini avevano lunghi e magnifici capelli castani, grossi occhi marroni e orecchie da elfo. Indossavano cappelli di velluto verde bordati di rosso, con un pon-pon bianco all’estremità. Avevano tuniche verdi coordinate, con bottoni rossi e una lucente cintura nera.

    Le loro teste erano rivolte verso di me. Un elfo era chinato in avanti, con le mani sulle ginocchia e il posteriore che sporgeva. L’altro elfo era posizionato dietro di lui con quello che sembrava essere un grosso dildo blu con dei graziosi, piccoli elfi tatuati lungo l’asta da venticinque centimetri. L’elfo teneva il dildo in mano, puntato contro il didietro dell’altro.

    Entrambi sorridevano in modo sexy, come se avessero un segreto sconcio.

    Ridacchiai. Quello era un tema carino per dei gay.

    Mi venne quasi il sospetto che i due elfi fossero veri, ma nessuno dei due sbatteva le palpebre o si muoveva.

    Incredibile.

    Come potevano sembrare così reali quei manichini?

    Lo sguardo mi cadde sull’enorme bozzo che l’elfo in piedi aveva tra le cosce. La protuberanza premeva arditamente contro un paio di calzoncini di velluto molto aderenti, a strisce verdi e rosse.

    La mia passera fremette per l’eccitazione a quella vista erotica.

    Ero una ventenne con un’esperienza sessuale molto limitata, ma se quel manichino elfo fosse stato reale, di sicuro avrei preso in considerazione l’idea di fare sesso con lui.

    Spostai lo sguardo sull’elfo chinato. Dall’angolo in cui mi trovavo, potei vedere un’erezione impressionante che mi fece accelerare il respiro.

    D’accordo, chiunque avesse allestito la vetrina aveva buon gusto in fatto di manichini ben dotati. Avrei potuto lavorare lì, se avessi ottenuto il lavoro. Ma prima volevo vedere l’interno.

    Con il curriculum in mano, misi piede nervosamente nel negozio e rimasi impietrita guardandomi intorno. L’intero locale era enorme ed era arredato come una bottega elfica.

    Due pareti erano pannellate con tavole di legno grigio contenenti scaffali su cui erano riposti colorati costumi ordinatamente ripiegati. Di fronte agli scaffali, c’erano degli appendiabiti girevoli contenenti tutti i tipi di costumi da elfo. Nelle vicinanze, bambole sessuali elfiche, maschili e femminili, erano più o meno svestite dei loro costumi sexy. Erano poste presso un lungo tavolo da lavoro sul quale c’erano giocattoli erotici di vario tipo a tema elfico: vibratori con elfi tatuati sulle lunghe aste, stringi-capezzoli con graziosi, piccoli elfi che pendevano, dilatatori anali con facce elfiche, orecchie elfiche incastonate

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