Libertà di vivere e amare

Di Barbara Buonincontro

Libertà di vivere e amare di Barbara Buonincontro è il diario poetico delle esperienze di vita di una giovane donna che si affaccia su un mondo difficile, qual è quello in cui viviamo, spesso ostile, se non addirittura crudo e violento, soprattutto per quanto riguarda l’approccio ai sentimenti, così drammaticamente complesso da lasciare il più delle volte smarriti, specie quando manca una guida, qualcuno che sappia supportarci.
Quando l’animo è particolarmente sensibile e introverso, i muri di difficoltà che si innalzano di fronte a noi possono apparirci insuperabili, ed è così che deve essersi sentita spesso la nostra autrice, di fronte a una doppia oscurità, quella che sentiva crescere in lei e che vedeva, soprattutto, di fronte a lei.

Barbara Buonincontro è una ragazza di 20 anni, nata il 2 dicembre del 2000 a Firenze, con origini napoletane. Dalle superiori ha iniziato a innamorarsi della lettura grazie a un’amica, fino a considerare la scrittura una passione, uno sfogo e un passatempo. Dal divertimento è passata alla passione matta per lo scrivere, che considera come una terapia psicologica e mentale. Su di lei si sa poco, solo che si è diplomata in relazione internazionali e marketing e che ha una grande passione per l’attività fisica, tanto che avrebbe voluto studiare scienze motorie per diventare una personal trainer o coach online. Questo era quanto aveva in programma, il destino invece l’ha portata nell’ambito ristorativo: iniziata come una semplice prova, si è ritrovata a fare la cameriera, lavoro che le piace perché stare a contatto con la gente la aiuta a tirare fuori il suo lato estroverso e a mettere in gioco il sorriso e il carisma che ci sono in lei. Questo è quanto sappiamo di lei; il resto è un mistero e si scoprirà con il tempo.
 

• Lingua: Italiano
• Editore: Gruppo Albatros Il Filo
• Data di uscita: 31 mar 2023
• ISBN: 9788830679993

Anteprima del libro

Nuove Voci

Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

Non esiste un vascello come un libro

per portarci in terre lontane

né corsieri come una pagina

di poesia che s’impenna.

Questa traversata la può fare anche un povero,

tanto è frugale il carro dell’anima

(Trad. Ginevra Bompiani).

A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

Prefazione di Pamela Michelis

Libertà di vivere ed amare di Barbara Buonincontro è il diario poetico delle esperienze di vita di una giovane donna che si affaccia su un mondo difficile, qual è quello in cui viviamo, spesso ostile, se non addirittura crudo e violento, soprattutto per quanto riguarda l’approccio ai sentimenti, così drammaticamente complesso da lasciare il più delle volte smarriti, soprattutto quando manca completamente una guida o qualcuno che sappia supportarci.

Quando l’animo è particolarmente sensibile e introversa, i muri di difficoltà che si innalzano di fronte a noi possono apparirci insuperabili, ed è così che deve essersi sentita spesso la nostra autrice, di fronte ad una doppia oscurità, quella che sentiva crescere in lei e che vedeva, soprattutto, di fronte a lei.

Barbara Buonincontro è una persona di cuore, lo capiamo dalle sue parole, una ragazza che si butta anima e corpo, che si dona completamente e che si ritrova spesso solo il dolore e il nulla tra le mani, ma che nonostante questo decide di non arrendersi e piuttosto andare avanti, ricominciare, non senza amarezza e delusione.

Vive in lei un’energia incredibile, un entusiasmo non evidente ma ricco, che le impone di ripartire anche quando sente di non farcela.

In questo libro in cui ripercorre i suoi sogni, le sue delusioni, le sue paure, le sue amarezze ma soprattutto la scoperta dell’amore e del suo vero io, è una però la grande lezione che ci lascia: l’importanza indiscussa della comunicazione.

Lo dice espressamente ma lo capiamo dai suoi versi: niente è importante come il parlare, il comunicare vivo, che passa attraverso l’espressione di quello che pensiamo, ma soprattutto di quello che facciamo fatica a tirare fuori e che vorremmo tener celato per paura di incomprensione o rifiuto.

Questo libro, perciò, ha un doppio valore, quello dell’esternazione non semplice dei suoi pensieri, dei suoi affetti, ma sopra a tutto la voglia di non arrendersi alla fin troppo facile non comunicabilità.

Quello che possiamo augurarle, perciò, è di continuare sempre a cercare la parola giusta, di non lasciare morire le parole in gola o di lasciare sedimentare quelle tristi nell’animo, dove non si trasformeranno mai in fiori bellissimi, come succede invece quando vengono poste a dimora sulla carta, per crescere rigogliose con l’ascolto dell’altro.

Mio pensiero

Vivi e lascia vivere,

vivi il momento,

vivi l’attimo,

non fuggire,

goditi il presente,

i pensieri lasciali nel cassetto,

chiudi a chiave e buttala via.

Lascia scorrere il tempo,

immergiti e buttati,

rischia,

casca e rialzati.

Vivi la vita,

il presente,

giorno per giorno,

ora è il momento giusto,

spengi tutto

e lasciati trasportare.

Senti la corrente, il vento?

Ti sta trasportando?

Se è un sì resta lì

e fatti trascinare via.

Corri a vivere,

non fermarti,

vivi,

vola in alto,

libera come l’aria,

volteggia senza meta,

trova e continua a vivere.

DEPRESSIONE, CRISI, MOMENTI DI CROLLO

CAPITOLO 1

Oggi non so di che umore sono,

forse prevale la tristezza, smarrimento,

solitudine e non so.

Sì lo so sono sempre triste,

non so cosa dirvi,

la soluzione è vivere

ma se non c’è nessuno con cui uscire

la vedo un po’ difficile.

Uscire è la soluzione migliore per distrarsi

e per staccare da tutto.

La soluzione è non pensare mai,

perché se lo fai poi

ti ritrovi in questo stato di vuoto.

La vita ora che ho finito la scuola

mi sembra senza senso,

alla fine andare a scuola ti dava uno scopo

quando ti alzavi la mattina,

ora invece alzarsi è una lotta che non ha fine,

perché ti ritrovi nel letto ad ammirare il soffitto bianco

o a guardare fuori dalla finestra,

con la stessa domanda che persiste sempre:

e ora che faccio?

Tutto questo ti fa sentire un nulla facente.

Alla fine non ci è voluto niente

per ritrovarsi in questo stato:

ho fatto la maturità

e la mattina dopo ecco che arriva il buio.

Ora è il momento di prendere la vita

e costruire qualcosa di concreto per il tuo futuro.

Lo so non è semplice per niente,

ma bisogna provarci anzi bisogna farlo e basta.

Non esistono scuse,

non bisogna rimandare a domani

altrimenti resti in questo oblio senza via d’uscita.

Tutto dipende da te

la soluzione è tra le tue mani ma non la vuoi vedere.

Lottare e non arrendersi ecco qual è la soluzione.

Anche se si casca bisogna rialzarsi sempre

a prescindere da tutto, perché se non lo fai nessuno ti aiuterà.

Rialzarsi da soli è un modo per maturare, per crescere,

per imparare

e per guarire quelle ferite ancora fresche.

Se ti aggrappi agli altri, non risolverai niente,

per andare avanti bisogna affrontare gli ostacoli e le paure

da soli, altrimenti finiranno per tormentarti.

In quell’istante ti sembrerà di aver risolto tutto

ma quando meno te lo aspetti

ritornano le oscurità che pensavi di aver superato.

Siamo soli ecco qual è la verità e non dobbiamo avere paura.

Ci vuole coraggio e forza,

se in questo momento non ce l’hai

fermati un secondo e rifletti,

pensa a qualcosa per cui vuoi lottare,

trova le forze, rialzati e lotta fino alla fine.

Una ragione o uno scopo per cui esistiamo c’è sempre,

tutto sta nel trovarlo.

Scava dentro te stesso,

vai in profondità il più possibile,

trova la ragione e la speranza per andare avanti e vivere.

CAPITOLO 2

È una continua lotta, non ho più le forze

di affrontare gli ostacoli di questa vita,

l’unica soluzione

è prendere e partire... appena potrò

molto probabilmente lo farò,

ho bisogno di allontanarmi da tutto

da quei posti che ti fanno venire in mente ricordi...

alla fine ritornano,

neanche a farlo apposta... va beh,

non si molla la presa...

ho bisogno solo di distrarmi stare fuori da questo schifo...

solo che appena metto piede in casa tutto ritorna,

quanto vorrei che tutto finisse,

ma non è possibile la vita è così

devi affrontare quello che ti fa stare male,

solo che alcune cose rimangono...

soprattutto se si tratta di famiglia,

alcune situazioni non cambiano e