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Malensiste
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E-book124 pagine1 ora

Malensiste

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La protagonista di questo libro-diario è una donna dalle mille sfaccettaure. Una donna che ha vissuto molte esperienze, che ha provato dolori intensi, che si è sentita sola ed emarginata, ma che poi ha avuto la forza di reagire, di combattere, di inventarsi una nuova personalità. 
Malensiste è un piccolo viaggio nella mente contorta di una ragazzina di tredici anni che, crescendo, ha dovuto fare i conti con sé stessa. Quella ragazzina è diventata nel tempo una Cam girl, con tanti follower che la seguono sui social. La sua controfigura, costruita ad arte un po’ per gioco e un po’ per vanità, la rende oggi ancora più forte, la fa sentire una donna senza cadere in mani sbagliate che potrebbero riaccendere in lei i brutti ricordi dei momenti passati. 

Samia Peroni è nata e vive a Roma. Ama gli animali e la natura, è molto solare ed estroversa ma anche riservata. Si confida solamente con la sua controfigura che la sostituisce nella vita reale, “sé stessa”. La sua passione è dipingere i sentimenti che non riesce a esprimere a parole, ed è complice e padrona del mistero che lei stessa giornalmente alimenta con cura. 
LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2023
ISBN9788830683396
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    Anteprima del libro

    Malensiste - Samia Peroni

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Prefazione

    Ho sempre desiderato la Luna il Sole e tutta la costellazione eppure resto coi piedi per terra e la testa sulle spalle, osservo molto e agisco solo quando ce n’è bisogno, conosco quasi tutti i miei punti forti e quelli deboli, e ho fatto parecchie scelte importanti.

    Ho sempre allontanato le cose negative che riuscivo a comandare, anche se alle volte comandavano e programmavano il ritorno a mia insaputa.

    Mi sono sentita debole tutte le volte che mi sentivo sola mentre ora mi sento più forte quando non ho nessuno attorno.

    Sono una che ama combattere per le cose belle, e che si rattrista quando perde una battaglia ma che poi riesce a sconfiggere la tristezza della perdita.

    Amo essere circondata da animali perché sono puri, non mentono, non giudicano, non odiano, non tradiscono, non hanno alcun difetto, e sanno amare come nessun essere umano sa fare.

    Mi ritengo piena di difetti e so benissimo che dovrò conviverci per sempre e sarà una convivenza molto conviviale perché li apprezzo tutti.

    Buona lettura…

    No, non può esistere una vita piena di scarsità, non voglio che questa sensazione di vuoto diventi un’abitudine. Non voglio rimanere in questo stato!

    Mi rendo conto che difficilmente riesco a quantificare la gravità di un problema, riesco solo a buttarmi giù, mi ostino a non voler cercare nulla che abbia la colpa di tutto, e così facendo non rischio! Perché il rischio fa aumentare la paura di ciò che potrei scoprire, quindi se lo faccio, tutto potrebbe rivelarsi una tremenda difficoltà. Ma una cosa è certa, se va bene potrà aiutarmi a superare questa barriera che a forza di evitarla ha fatto delle fondamenta non indifferenti, io non posso più sopportare che questo immenso nulla possa modificare parte di me, perché in realtà io sono più forte, o forse lo ero!

    Una percezione non può prendere il sopravvento su di me, non posso star male per una cosa immateriale, un potere che non ha volto e nemmeno valore, tutto è buio se arriva quell’istante e nulla ha più un tono, tutto diventa privo di significato e colore, è tanto strano quanto spaventoso questo malessere, dentro sembra stia esplodendo mentre fuori il sorriso nostalgico fa sì che tutto vada bene come per rassicurare chi mi circonda, perché se non sorrido le persone comprendono che c’è qualcosa che non va ma non sapendo cosa di preciso va storto, allora riflettono su cosa possa andare negativamente ad una giovane ragazza, cosa la faccia così affliggere, pensano subito a cose materiali, pensano che vada male un rapporto con qualche individuo, ma non è pienamente così, anzi forse dire che il rapporto con una persona non vada poi cosi bene è quasi giusto, il rapporto che ho con me stessa è un intoppo alla mia esistenza.

    Questa è l’esatto vocabolo al mio problema.

    Tutto inizia da solo, le parole divengono un’arma che usi per difenderti, ma non le parole che dici, ma quelle che ricevi, i complimenti, e chi ti dice che sei fondamentale, quella è l’arma contro il malensiste, sì così la voglio chiamare quella voglia di evadere dalla realtà, senza un vero motivo, e dubitare di chi ti vuole bene veramente. Il male di esistere che abbiamo dentro di noi.

    Tutto ciò non deve essere un presupposto per nasconderci dalla quotidianità perché è soltanto una cosa comune come tutte del

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