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Viaggia con me
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E-book153 pagine2 ore

Viaggia con me

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Info su questo ebook

Marigiò è un’infermiera speciale che nel corso della vita ha intrapreso un bellissimo ma tortuoso viaggio verso la consapevolezza delle sue rare capacità. Si racconta con coraggio, indagando tra le esperienze complesse vissute nei suoi trent’anni di professione e alcuni episodi della vita privata. La sua predisposizione a dare conforto agli altri, come fosse una peculiare missione, l’avvicina agli “operatori di luce”, a quegli angeli terreni guidati dal piano divino e chiamati a fronteggiare eventi straordinari, delicati, non sempre definibili razionalmente, dunque sconvolgenti anche per chi possiede queste doti e deve prenderne coscienza. Sin da ragazzina una soave apparizione notturna le fa presagire il suo compito, poi a contatto con i pazienti oncologici, alcuni in fase terminale, Marigiò svela tutta la sua forza, la sua empatia, la sua sensibilità, quel riuscire a vedere e giungere oltre, in una dimensione fatta di sofferenza e rifugio nell’eterno amore. In molti le affidano il cuore o dei messaggi da riportare ai propri cari; man mano le energie non sopraggiungono più solo durante il sonno, ma si manifestano mentre è vigile. Quello che ha ricevuto è un “regalo pesante” che Marigiò approfondisce senza rinnegarlo, tendendo sempre a migliorarsi e invitando coloro che lo individuano in sé ad accettarlo con speranza e fede.
 
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2022
ISBN9788830662063
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    Anteprima del libro

    Viaggia con me - Marigiò Marigiò

    cover01.png

    Marigiò

    VIAGGIA CON ME

    © 2022 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-5479-2

    I edizione marzo 2022

    Finito di stampare nel mese di marzo 2022

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Viaggia con me

    Marigiò

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    A Bruno il mio Sole, semplicemente grazie di esistere.

    Introduzione

    Mi presento.

    Il mio nome è Marigiò, e da circa trent’anni lavoro come infermiera. Non sono una scrittrice e non ho nessuna velleità di diventarlo; ho deciso semplicemente di raccontare la mia vita, cosa che avrei voluto fare già da un po’ di tempo, e finalmente penso sia giunto il momento di condividere la mia meravigliosa esperienza con tutti coloro che, più o meno consapevolmente, percepiscono di essere diversi e di avere un compito peculiare in questa vita terrena.

    Durante il mio percorso di vita mi sono spesso ritrovata ad affrontare eventi alquanto strani ai quali non sono riuscita a trovare una spiegazione razionale. Molte volte ne ho avuto paura e, a dire il vero, spesso ho seriamente messo in discussione la mia integrità mentale cercando aiuto a chi di competenza. Ma non sempre esiste una spiegazione razionale a tutto ciò che accade e spesso dobbiamo limitarci ad accettare gli eventi semplicemente per quello che sono.

    Negli ultimi tempi mi è capitato di leggere alcuni libri sugli operatori di luce e ho notato molte similitudini tra il loro percorso e quella che è stata la mia vita in tutti questi anni. Non posso affermare con certezza di essere uno di loro, ma mi piace pensare che – pure se in minima parte – anche io possa aver dato e possa continuare a dare il mio contributo.

    Si dice che gli operatori di luce siano coloro che più comunemente vengono definiti Angeli Terreni chiamati al servizio del Piano Divino, per il bene della Terra e della Umanità. Ognuno di loro ha un compito principale, e ciascuno lo svolge in maniera differente.

    Non tutti gli operatori di luce sanno di esserlo perché esserne consapevoli in questa vita terrena non è affatto facile. Nel momento in cui si reincarnano non viene fornito loro nessun libretto d’istruzioni; pertanto, come spesso accade, la costante e continua presa di coscienza di chi sono realmente e del compito a cui sono destinati li rende spesso insicuri e li pone di fronte a numerosi ostacoli, che però una volta affrontati e superati accrescono sempre più il loro grado di consapevolezza. Molti di loro, soprattutto all’inizio, si sentono smarriti e spaesati nella società in cui si trovano; tutti hanno bisogno di essere indirizzati verso il loro percorso individuale che con il trascorrere del tempo li porta a essere finalmente sereni con loro stessi e con gli altri.

    Sono costantemente supportati e consigliati dagli Esseri di Luce e dai Maestri dell’Universo; la loro regola principale è quella di lasciare sempre la mente aperta per riuscire a cogliere i segnali provenienti dalle Forze Divine.

    Il loro percorso in ogni reincarnazione è tutt’altro che facile, e troppe volte devono fare appello a tutte le loro forze e alla loro infinita fede per superare preconcetti e preclusioni della mentalità umana.

    Il vissuto degli operatori di luce è caratterizzato da una serie di eventi concatenati tra di loro che giorno dopo giorno li portano a una maggiore consapevolezza di ciò che sono e di ciò che sono destinati a diventare.

    Sono dotati di libero arbitrio, ma non decidono mai da soli il cammino da seguire. Sono semplicemente umili esecutori del Piano Divino e si affidano completamente alla sua volontà.

    La decisione di raccontare il mio percorso ha il solo scopo maieutico verso la consapevolezza a favore di tutti coloro che hanno intuito di essere operatori di luce, ma sono bloccati dalla paura di non accettarsi e di non essere accettati. Sicuramente non è facile accettare di essere diversi. Sono necessarie grandi dosi di coraggio, fede e ostinazione nel voler procedere, ma posso testimoniare che nel momento in cui prende corpo la consapevolezza di ciò che siamo, le gratificazioni e i doni che ci verranno offerti riusciranno a ripagarci di tutte le difficoltà e le umiliazioni subite da coloro che hanno invece trasformato la propria vita in un arido terreno privo dell’Amore Divino.

    Viaggia con me

    Istanti dispersi o forse solo paralleli al mio vivere. Sono gli istanti che non ho vissuto e che ho visto smarrirsi con il tempo. Tante cose che non ho mai vissuto per un cambio di direzione che mi ha portato altrove. Non ho avuto mai vita facile, perché a volte ho preferito restare in mezzo ai guai, consapevole che spesso la direzione utile non è quasi mai la strada più semplice che si possa scegliere. Molte volte mi sono persa, perdendo al contempo una parte di me, viaggiando in un silenzio dove l’arroganza, la presunzione, la superficialità del vivere la vita, annullano i brividi e la poesia che possono esserci anche in un attimo, perché in ogni attimo c’è da scegliere tra due o più opportunità.

    A volte guardando indietro mi domando come sarebbe stata la mia vita se avessi scelto di agire in un modo invece che in un altro. E nei ricordi vedo sguardi ed eventi come se fossero scene di un film e risento l’inquietudine, i sogni svaniti; ma mi accorgo che non è stato inutile vivere così, perché c’è sempre una scelta che ci porta a essere quello che realmente siamo. C’è sempre un destino che ci allontana da alcune persone ed eventi, avvicinandoci invece a chi può trasformare quei sogni ridotti in polvere in una realtà nuova e gratificante che giorno dopo giorno cancella il dolore del passato. E in un istante ricomincia la vita, con parole e gesti ed emozioni che cercavi lontano da te. E finalmente alzi gli occhi, ti accorgi che la vita continua e che è molto più bella di quella che immaginavi.

    Se molti di noi si fermassero un solo istante a guardare il volo leggero e sfuggente delle rondini in un giorno di primavera, se ci lasciassimo accarezzare dal vento come una mano leggera che ci sfiora l’anima, forse capiremmo che la vita è molto più semplice, molto più bella di come la viviamo.

    Non bisogna mai smettere di credere nei propri sogni anche se spesso rasentano l’utopia, perché è dietro i propri sogni che spesso si cela la porta dell’eternità.

    Non si combatte mai con la certezza della vittoria, ma si combatte sempre con la semplice idea di poter almeno una volta vincere. L’errore più grande dell’essere umano è cercare altrove le cose che ognuno di noi ha dentro di sé.

    L’inizio

    Tutto cominciò quando avevo tredici anni. Era notte fonda e io, mia sorella di dieci anni e il mio fratellino di quattro dormivamo tranquilli nella nostra cameretta. A un tratto sentii chiamare il mio nome, aprii gli occhi credendo fosse mia madre, ma la stanza era buia e nessuno era sveglio. Mi girai verso il muro e richiusi gli occhi per continuare a dormire ma sentii nuovamente una voce che mi chiamava. Marigiò! Marigiò!. Mi voltai di scatto e mi sedetti sul letto. Avevo il cuore in gola ma non avevo paura, anzi al contrario, quello che vidi mi procurò una sensazione di pace infinita. Era una donna seduta ai piedi del letto dove dormiva mio fratello. Era bellissima, circondata da una luce calda che illuminava la sua presenza. Indossava un saio marrone legato in vita da una cintura in corda che le arrivava fino in fondo alla tonaca, e dalla quale spuntavano due piedi scalzi e candidi. Le mani erano poggiate una sull’altra sulle sue gambe, e una lunga chioma di capelli biondi le scendeva morbida sulle spalle. Il suo viso era dolcissimo, e i suoi grandi occhi, dello stesso azzurro del mare, erano colmi di un amore infinito. Restai a guardarla come se avessi davanti agli occhi lo spettacolo più meraviglioso del mondo; udii nuovamente la sua voce, che in tono pacato e rassicurante mi disse semplicemente: «Qualunque cosa accada, non avere mai paura» e con un sorriso dolce svanì nel

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