Fotografando te e il tuo bambino: Il mestiere che mi rende felice
Di Mary Rainone
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Anteprima del libro
Fotografando te e il tuo bambino - Mary Rainone
Introduzione
Chi sono
Secondo un’antica credenza delle popolazioni aborigene, farsi fotografare significa farsi rubare un pezzo d’anima.
Mi ha sempre colpita molto quest’affermazione e per certi versi posso comprenderla, anche se mi piace di più pensare che non si tratti di rubare
, ma che, nel momento in cui qualcuno si lascia fotografare, permetta di imprimere su pellicola un pezzetto delle sua vera essenza, un’emozione. Ecco che, nel momento del click, un istante diventa per sempre. Un ricordo che potrai riguardare o tramandare.
A questo punto mi presento: sono Mary Rainone e ho scelto di fare dell’arte della fotografia il mio mestiere, la mia vita. Con la macchina colgo le emozioni di mamme in gravidanza o dei loro bambini. Questo è quello che faccio ormai da tanti anni e questo è quello che smuove la mia passione ogni giorno: fotografare i corpi delle mammine in attesa e i nuovi venuti al mondo.
Dietro alla mia macchina fotografica, ci stanno il mio cuore, la mia famiglia, il mio legame immenso con mio fratello, ci sono il mio compagno e mio maestro e i miei due figli, ragione della mia vita, ci sono tutte le cadute e i momenti in cui mi sono rialzata, ci sta quell’istante in cui un medico pronunciava la diagnosi di distrofia muscolare a riguardo di Giacomo, il secondogenito.
Ogni giorno ritrovo negli occhi di ciascun bambino che incontro lo sguardo d’amore con cui mi guardano Giacomo e Lucrezia, i miei figli, e il mio stesso sguardo d’amore che si ferma su di loro lo rivedo nelle madri che stanno in posa davanti a me.
Ecco chi è Mary, ecco chi sono io in poche righe, sperando tu voglia accompagnarmi in questo viaggio per conoscerci meglio e scoprire tutto ciò che sento di voler condividere.
Perché ho scritto un libro e a chi mi rivolgo
Posso affermare che ho sempre cercato, e lo farò fino all’ultimo giorno, di mettere nelle fotografie che scatto tutta la mia esperienza, tutta la mia creatività, tutto quello che si può trasmettere con una foto. Dopo tanti anni sul campo
e dopo il periodo intenso che abbiamo vissuto tutti, durante il quale ci siamo ritrovati in lunghi giorni di lockdown, ho sentito una grande necessità di condividere il mio percorso e, in parte, anche quello di tante mamme che si sono rivolte a me. Durante la pandemia, prima dell’arrivo del vaccino, per proteggere mio figlio, che respira già attraverso un ventilatore, ho sospeso l’attività in studio, ma ho continuato a formarmi e creare accessori e set. Ora mi sento pronta a rimettermi in gioco in questa nuova avventura della scrittura di un libro.
Se sei una donna in attesa, avrai già visto qualche foto nel web che parla dei servizi maternity, ossia gli scatti rivolti proprio a questo periodo particolare della tua vita. O se sei diventata mamma da poco o hai un bimbo più grandicello, potresti aver voglia di fare un servizio fotografico.
All’interno del mio studio, prima di essere una professionista, sono una donna che prende per mano un’altra donna per andare oltre le sue paure, i timori, le timidezze del mettersi davanti a un obiettivo con un pancione, con un corpo che è cambiato e sta cambiando. Accogliere una vita dentro sé è qualcosa di meraviglioso, ma a volte c’è una sorta di disagio a sentirsi a proprio agio che è la condizione primaria per farsi fotografare.
Vale lo stesso per un neonato che va fatto addormentare prima di scattargli una serie di foto che, forse, ora riempiranno le camere di genitori e nonni, ma che un giorno faranno brillare i suoi occhi di adulto, quando vorrà vedersi nei primi giorni di vita.
Come ti dicevo, ho due figli anch’io, te lo racconterò, so cosa significa affrontare la gravidanza e conosco molto bene i timori dell’essere mamma.
Ogni volta che una donna in gravidanza viene nel mio studio, è come se accadesse una magia, una sorta di innamoramento, per l’aria che si respira, per gli accessori che propongo di indossare, per il tipo di rapporto che si crea con me o lo staff. Nasce un legame così bello con queste mamme che, dopo che le ho fotografate e hanno partorito, torniamo quasi sempre a rivederci per effettuare le foto anche ai neonati.
Il servizio fotografico che ritrae i neonati si chiama new born.
Sapere come si tiene in braccio un bimbo, lo si addormenta, lo si fascia sono tutte tecniche che ho appreso molti anni fa, e che sono state poi perfezionate nei tantissimi servizi che ho realizzato e, ogni volta, seppure sento la sicurezza di poterlo fare senza difficoltà, mi emoziono immensamente per ogni attimo che passo a cercare la posa o a cullarlo tra le braccia per farlo sentire al sicuro.
Ho scelto questo mestiere col cuore e ora farò altrettanto nel mettermi a nudo in questo libro.
Durante il trascorrere di queste pagine, vorrei raccontarti e affrontare, passo dopo passo, il mio percorso, i timori che si provano davanti all’obiettivo, le false credenze o anche darti dei suggerimenti su come scegliere un fotografo, una posa, piccoli trucchi che possono fare la differenza. Ci sono elementi fondamentali da valutare per scegliere sia il fotografo che il servizio.
Ogni volta che ne realizzo uno, vorrei fare in modo che nel riguardare le foto, tra uno o dieci anni, dato che indietro nel tempo non si torna, la mamma si senta soddisfatta di quello che è stato catturato
dall’obiettivo. Ecco perché nella prima pagina ho voluto aprire con la credenza delle popolazioni indigene, perché, in fondo, una fotografia ha davvero la capacità di catturare l’anima del soggetto, è in grado di svelare molte sfumature emotive di quel momento e anche di una vita intera, mostra la gioia, l’amore, la tenerezza, la fragilità o la forza, il timore, un sorriso accennato o timido, oppure una risata negli occhi.
Una fotografia è un per sempre
e così come sarà meraviglioso mostrare a tuo figlio il ritratto di te col pancione, o tenerlo incorniciato alla parete del salotto, mentre lui cresce, sarà altrettanto fantastico, magari quando avrà sei anni e dovrà andare a scuola, fargli vedere quell’aria beata che aveva a pochi giorni dalla nascita, quando, fasciato e in pace col mondo, dormiva nel mio studio mentre lo fotografavo.
In questo libro non mi rivolgo solo alle mamme, ma anche ai miei colleghi, perché, come avrai modo di leggere, ho maturato una grande esperienza nell’ambito della formazione. Ogni anno investo tempo e denaro per studiare, recarmi a fare corsi all’estero e migliorare sempre più. Formazione quindi per me stessa, ma anche per gli altri. Ho tenuto davvero numerosi corsi, ho aiutato e seguito molti fotografi a specializzarsi in maternity e ritratti di bambini e dare così una svolta a un’attività che magari cominciava a stagnare, non dava più stimoli o speranze di un futuro. Fare un corso di formazione con me non significa solo imparare a masticare la materia dal punto di vista tecnico, ma approcciarsi anche a tutte quelle sfaccettature che fanno di te un artista e anche un imprenditore.
Io per la maggior parte della mia giornata penso alle foto.
Se fossi una mamma che deve farsi fotografare, vorrei andare da qualcuno che dedica la sua vita a questo. Sì, è davvero così. Cerco sempre come migliorare, creo nuovi capi per i set e avere a che fare con una persona, una donna, che da 15 anni fa questo ogni giorno, mettendoci davvero l’anima, la passione, è senz’altro qualcosa che va tenuto in considerazione.
Perché lo faccio? Perché questo mestiere mi rende felice. Ci tengo tantissimo che ogni persona che esce dal mio studio sia pienamente soddisfatta di quello che abbiamo realizzato insieme. Cerco di studiare ogni giorno se posso perfezionare la mia metodologia, trovare