Il Fantasma Di Girolamo Riario: Romanzo Storico
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Info su questo ebook
Un libro nato da un fatto realmente accaduto nel 2010 a Forlì, quando alcune persone raccontarono nelle cronache locali di aver visto un fantasma nel vecchio palazzo del municipio che girava con una parte della testa fracassata lamentandosi.
Ma chi era costui e chi l’aveva ridotto in quel modo?
Secondo l’autore si trattava di Girolamo Riario, capitano generale della Santa Romana Chiesa e primo marito di Caterina Sforza, assassinato più di cinque secoli fa in quel palazzo per un regolamento di conti con Lorenzo il Magnifico e altre faccende capitate tra la Toscana e Romagna durante il rinascimento.
Scritto a metà tra saggio e racconto storico, un libro che vi condurrà senza giri di parole a riscoprire misteri e retroscena di una storia che riappare nel tempo.
Il libro parla di un regolamento di conti avvenuto tra Firenze e la Romagna durante il rinascimento.
In poche parole racconta come Riario e Suo Zio Papa SistoIV, furono i mandanti della congiura dei Pazzi, dove ordinarono ai congiurati fiorentini, di assassinare nel Duomo di Firenze Giuliano De Medici e mancarono di poco Lorenzo il Magnifico.
Poi Lorenzo mise su una compagnia segreta ”De ucciditori” per vendicare quella congiura, e dopo aver preso gli esecutori fiorentini e averli appesi al palazzo della Signoria, diedero la caccia anche a Girolamo Riario, primo marito di Caterina Sforza, che nel frattempo era diventato conte di Forlì, e lo fecero assassinare dentro il palazzo comunale di quella città, esattamente come aveva fatto con Giuliano De Medici e altro che scoprire e capirete da soli, man mano che procederete nella lettura.
Scritto in modo rapido, veloce e scorrevole, a metà tra saggio e narrazione, questo romanzo storico, svela forse per la prima, volta in modo franco e diretto, parecchi misteri e cose accadute ad una persona chiamata Girolamo Riario, primo marito di Caterina Sforza e nipote di Papa Sisto IV.
Contiene novità e spiega pure avvenimenti e particolari mai osservati e completamente dimenticati da parecchio tempo.
Ed ecco una lista di alcune cose che troverete nel libro.
Fu scritto un libro in versi che annunciava la morte di Riario?
Chi lo scrisse ? Per conto di chi?
Era la prima volta che qualcuno vedeva il fantasma di Riario?
Perché il fantasma fu visto con la testa spaccata danzare sul muro esterno del palazzo comunale?
Chi furono i veri mandanti dei sicari di Riario?
Cosa aveva combinato Riario per fare una fine del genere?
Riario e suo Zio Papa Sisto, cercarono di assassinare Lorenzo De Medici e suo fratello Giuliano?
Fu creata una compagnia di sicari o “De ucciditori” con lo scopo di assassinarlo? Da chi fu creata?
Cosa fecero veramente i sicari di Riario, dopo averlo ucciso?
Perché tanti pensarono che Caterina Sforza, moglie di Riario, avesse mostrato le sue vergogne dagli spalti della rocca di Forlì? Come andarono invece i fatti e cosa mostrò veramente?
E tanto altro che scoprirete e capirete da soli durante la lettura.
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Anteprima del libro
Il Fantasma Di Girolamo Riario - Ivo Ragazzini
Ivo Ragazzini
IL FANTASMA DI GIROLAMO RIARIO
Un regolamento di conti con la congiura dei Pazzi che continua a riaffiorare nel tempo
Preparatevi a scoprire segreti del rinascimento italiano che nemmeno sospettavate
"Il fantasma di Girolamo Riario"
© 2012 Ivo Ragazzini
Prima edizione in formato elettronico marzo 2020
(Prima edizione in cartaceo 2012 -- MJM Edizioni)
Tutti i diritti, compresa la traduzione in qualunque altra lingua della presente opera sono riservati all'Autore.
La riproduzione e uso dell'opera, anche parziale e con qualsiasi mezzo, sia esso grafico, elettronico o meccanico, non è consentita senza l'autorizzazione scritta dell'Autore.
Lo stesso non ne autorizza la modifica di una o più parti di essa.
Scrivere a ragazzini.ivo@gmail.com o contattare l'autore per ogni richiesta.
Prefazione
Questa è la storia di uno chiamato Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV, che governò e fu assassinato oltre cinque secoli fa nella città di Forlì, ma che pochi o nessuno sembrano più ricordare.
Quindi questa storia parla di una congiura avvenuta cinque secoli fa e da allora, anche se sono cambiate parecchie cose, sembra che ogni tanto continui a saltare fuori.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, questa non è una storia nuova, ma una vecchia storia dimenticata da tutti, che ogni tanto riaffiora e si ripete nel tempo.
In poche parole sembra che, per qualche motivo misterioso, questi fatti fluttuano e galleggiano nel tempo come qualcosa che non vuol essere dimenticato.
Ora, una domanda da porsi per provare a capire cose di questo genere potrebbe essere:
Perché una cosa successa molti secoli fa continua a fluttuare nel tempo?
Oppure:
Perché qualcosa sembra non voler cessare e va oltre il suo tempo?
Beh, ci possono essere un paio di motivi per comprendere queste cose.
Uno è che ci sono molti retroscena e cose non ben ispezionate su quei fatti.
E l'altro è che le cose poco chiare e incomplete, sembrano andare per le lunghe e tornare a galla nel tempo.
Quale sarà delle due la verità?
A mio avviso un po' l'una e un po' l'altra e il resto penso che lo scoprirete da soli man mano che leggerete il resto di questa storia.
Buona scoperta.
L'autore
Introduzione
Verso la fine dell'agosto 2010 una persona mentre si trovava sotto al palazzo comunale di Forlì, vide l'ombra di una figura danzare sui muri esterni vicino a una finestra del primo piano di quel palazzo.
Visto che era sera, ma c'era ancora il sole, credette trattarsi di un riflesso sui vetri e non ci diede molta importanza.
Ma alcuni giorni dopo, rivide quell'ombra gemere con un profondo taglio alla testa, uscire da una stanza vicino alla sala della giunta comunale e fuggire via nel corridoio.
Successivamente qualcun altro raccontò, non solo di aver visto la stessa ombra ma anche di averla sentita parlare.
In breve le testimonianze dissero di aver visto un uomo con una parte della testa spaccata o mancante, raccontare e lamentarsi di voler difendere la sua signora in pericolo e di chiedere vendetta contro qualcuno che l'aveva tradito.
Alcuni particolari di questi avvistamenti vennero poi raccontati il 31 gennaio 2011, in prima pagina nelle cronache locali di Forlì e a, dir il vero, vi furono altre persone che confidarono di averlo visto, anche se vollero rimanere anonime.
In un primo momento alcuni, pensarono che si trattasse di Jacopo Feo, il secondo marito di Caterina Sforza, ma secondo l'autore, si trattava di una vecchia storia dimenticata dalla memoria di tutti, che risaliva al 1488, quando Riario fu assassinato nel palazzo comunale di Forlì, da tre sicari che lo pugnalarono al primo piano e poi lo gettarono nella piazza sottostante, storia che molti storici sembrano per qualche motivo aver dimenticato o messo in disparte.
Ma cosa si sa oggi di Riario?
Poco. Attualmente si sa che di lui sia rimasta, o meglio si sia salvata in Vaticano, una sua presunta immagine per via del fatto che fu ritratto a fianco di suo zio, papa Sisto IV, dal pittore forlivese Melozzo degli Ambrogi.
E anche a Forlì, dove governò e fu assassinato, quasi nulla rimane di lui e, nonostante all'epoca fosse il comandate generale dell'esercito pontificio, davvero pochi sanno ancor oggi chi era veramente costui, perché fu assassinato e chi furono i veri mandanti.
Inoltre, come vedrete più avanti, molti personaggi e dettagli di questa vicenda, furono dimenticati e sepolti sotto una specie di damnatio memoriae1, ossia condannati ad essere dimenticati dai ricordi e dalla memoria storica delle persone.
Ma i ricordi e la memoria non si riescono a cancellare completamente e, appena li si guarda bene, sembrano in qualche modo riaffiorare e riaffermare la loro presenza, come se protestassero per essere stati messi per troppo tempo in disparte.
E si potrebbe ipotizzare che una fame di memoria storica così grande, potrebbe creare cose dimenticate che persistono e riaffiorano nel tempo, che si possono anche chiamare fantasmi del passato se preferite.
Scritto in modo rapido e scorrevole, a metà tra saggio e narrazione, questo racconto storico svela, forse per la prima volta in modo franco e diretto, molti fatti, luoghi e retroscena impensabili accaduti ad una persona chiamata Girolamo Riario, primo marito di Caterina Sforza e nipote di papa Sisto IV, assassinato più di 500 anni fa da una congiura nel palazzo comunale di Forlì.
Spiega pure avvenimenti mai osservati o completamente dimenticati da molto tempo, che difficilmente qualcuno ricordava più.
Ecco una lista di alcune cose che scoprirete in questo libro.
Fu scritto un libro di profezie che annunciavano la morte di Riario?
Chi lo scrisse? Per conto di chi?
Era la prima volta che qualcuno vedeva il fantasma di Riario?
Il fantasma perché aveva la testa spaccata?
Il fantasma fu visto danzare sul muro esterno del palazzo comunale? Perché?
Chi furono i veri mandanti dei sicari di Riario?
Cosa aveva fatto Riario per finire assassinato?
Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano de' Medici, assassinato dieci anni prima a Firenze, c'entravano qualcosa con questa storia?
Fu creata una compagnia di sicari con lo scopo di assassinarlo? Da chi?
Perché Riario entrava in chiesa solo circondato da parecchie guardie?
Che scritte apparvero nei portoni e nelle colonne delle chiese forlivesi prima del suo assassinio?
Cosa fecero i sicari di Riario, dopo averlo ucciso?
È vera o falsa la storia che Caterina Sforza avrebbe mostrato le sue vergogne dagli spalti della rocca di Forlì quando i suoi nemici gli chiedevano di arrendersi? Cosa fece invece?
E tanto altro che scoprirete e capirete da soli durante la lettura.
Per cui vi auguro buona lettura e buona riscoperta di questa vicenda storica completamente dimenticata.
E, se dopo aver letto questo libro, qualcuno dovesse per caso incontrare ancora il fantasma, sono sicuro che lo comprenderà molto meglio di prima.
Forlì, autunno del 2010
In una saletta non molto lontana dal centro storico, un ricercatore di fenomeni biomagnetici o un acchiappa fantasmi se preferite, più alcuni testimoni di fatti e presenze misteriose vengono intervistati dal ricercatore
Avete visto ancora il fantasma, signora?
chiese il ricercatore, mentre intervistava una signora che desiderava rimanere anonima.
Sì. Appare meglio verso sera o forse si vede meglio verso quell'ora
rispose la signora.
L'avete visto più volte?
Sì
rispose ancora la donna.
Dov'è quando lo vedete?
"Nel palazzo comunale di Forlì. Una volta l'ho visto fuori da Piazza Saffi2, era sospeso fuori dal muro, vicino a una finestra del primo piano del palazzo comunale" rispose la signora.
Intendete dire che era in piedi sul davanzale di una finestra o su un cornicione del muro?
chiese precisazioni il ricercatore.
No. Era fuori dal muro e sembrava sospeso nel vuoto.
Magari era sospeso su un cornicione antico che ora non c'è più in quel muro?
commentò il ricercatore.
Questo non lo so.
La capisco signora. Cosa faceva fuori dal muro?
continuò il ricercatore.
Nulla. Sembrava solo che danzasse vicino a una finestra.
rispose la donna.
Quale finestra?
Era la terza finestra del palazzo comunale, contando da destra
rispose la donna.
Com'era il fantasma?
Sul grigio, un'ombra grigia e aveva la testa aperta e spaccata da una parte, come se gli mancasse o gli avessero tagliato via una parte della testa.
Però, non male come biglietto da visita per presentarsi a qualcuno. Immagino sia rimasta a dir poco sorpresa signora?
commentò il ricercatore.
Sì, ha detto bene.
Va bene signora. L'avete visto altre volte?
Sì, delle volte è in corridoio, un'altra volta era in una sala attigua più grande.
Lo vedete quando è buio o c'è poca luce?
chiese sempre più curioso il ricercatore.
No. L'ho visto sempre verso sera, ma mai quando è completamente buio.
D'accordo signora. Cosa altro avete visto a riguardo?
L'ho sentito dire e gemere qualcosa.
Cosa diceva?
Non l'ho capito, la sua voce era molto fiocca e debole, così come la sua immagine
spiegò la donna.
Va bene signora. Che altro avete visto?
Nient'altro. Questo è tutto
concluse la donna.
Grazie delle sue informazioni signora. Se necessario le chiederò altro
rispose il ricercatore mentre concluse l'intervista con la signora e si apprestava a intervistare un altro testimone presente nella saletta.
Voi invece come avete fatto a vederlo?
chiese il ricercatore rivolgendosi a un altro testimone che diceva di aver visto anch'egli il fantasma.
Ho saputo tramite amici di questa presenza nel palazzo e sono andato a cercarlo.
Perché volevate cercarlo?
chiese il ricercatore incuriosito.
Mi interessava vederlo.
E che avete visto?
Più o meno quello che ha visto la signora, ma con qualche particolare in più
rispose il testimone.
Cos'è quello in più che avete visto?
Più che altro l'ho sentito dire qualcosa
rispose il testimone.
Cosa l'avete sentito dire?
Era preoccupato per la sua signora.
Parlava direttamente con voi?
Più che altro si lamentava con chiunque potesse ascoltarlo
rispose il testimone.
Si lamentava di cosa?
Di quello che gli avevano fatto e voleva vendicarsi contro i traditori e i congiurati che l'avevano attaccato
rispose il testimone.
Vi ha detto chi era la sua signora?
No, ma diceva che doveva accorrere per difenderla perché era in pericolo nella stanza a fianco.
Quindi era preoccupato perché c'era sua moglie in pericolo nella stanza accanto?
l'incalzò il ricercatore.
Sì, più o meno si lamentava di questo e chiedeva vendetta per i congiurati che avevano fatto tutto questo
spiegò il testimone.
Il fantasma vi ha detto cosa gli avevano fatto?
Questo non l'ha detto, ma sapeva bene chi erano i congiurati e chiedeva vendetta su di loro