Caro Pier Paolo, ti racconto il tuo omicidio: Diario inedito della criminologa che ha fatto riaprire le indagini
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Per trentacinque anni nessuno era riuscito a far riaprire quel cold case. Fino al 2009, quando la criminologa Simona Ruffini, assieme all’avvocato Stefano Maccioni, depositò un’istanza alla Procura della Repubblica che cambiò tutto.
Questo libro è l’unica vera inedita storia dell’inchiesta che ha riscritto una delle pagine più buie della nostra cronaca nera.
L’autrice, narrando a Pasolini la sua indagine nella forma di un diario personale, racconta degli incontri con i nuovi testimoni, delle giornate passate nei laboratori del RIS di Roma ad analizzare i reperti, delle indagini e delle piste seguite, dei verbali letti e delle istanze depositate presso la Procura della Repubblica, delle speranze e delle delusioni.
Il libro è aggiornato al 2023, alla luce dei più recenti sviluppi sul caso.
Questa è pertanto una storia vera dalla voce di chi ha vissuto in prima persona la riapertura di uno dei cold case più noti del nostro Paese.
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Anteprima del libro
Caro Pier Paolo, ti racconto il tuo omicidio - Simona Ruffini
SIMBOLI & MITI
SIMONA RUFFINI
CARO PIERPAOLO,
TI RACCONTO IL TUO OMICIDIO
Diario inedito della criminologa che ha fatto riaprire le indagini
(aggiornato al 2023 con gli ultimi sviluppi)
LOGO EDIZIONI AURORA BOREALEEdizioni Aurora Boreale
Titolo: Caro Pierpaolo, ti racconto il tuo omicidio.
Diario inedito della criminologa che ha fatto riaprire le indagini
Autrice: Simona Ruffini
Collana: Simboli & Miti
Editing e illustrazioni a cura di Nicola Bizzi
ISBN versione e-book: 979-12-5504-518-2
Immagine di copertina: Elaborazione grafica di Nicola Bizzi
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PIANO DELL’OPERA
Introduzione
Capitolo 1 - La scena del crimine
Una scena del crimine lunga 35 anni
I reperti
I lepisma saccarina
Il plico Pasolini
Il plico Pelosi
Ris 10 Maggio 2010
Ma erano proprio capelli? E se sì, di chi?
Le caratteristiche simili non ci bastano
Un delitto sporco di troppo sangue
Fonti capitolo 1
Capitolo 2 - Ti racconto il tuo massacro
Un massacro inverosimile
La relazione di Faustino Durante
Le lesioni di Pasolini dalla a alla v
Un terribile elenco
Le impronte delle ruote
Non torna niente
C'era di sicuro qualcun altro
Dov'è il sangue su Pelosi?
La sentenza di primo grado di Alfredo Carlo Moro
Il plantare destro
Fonti capitolo 2
Capitolo 3 - Quel maledetto Io so
Il massacro del Circeo
L'Io so
di Pasolini fu la sua condanna a morte?
Che c'entrano il libro Petrolio e la morte di Enrico Mattei?
Vincenzo Calia e la scia mortale del Petrolio
Fonti capitolo 3
Capitolo 4 - L'inchiesta de L'Europeo
Pasolini ucciso da due motociclisti?
I 6 errori della polizia
Il testimone misterioso
È stato un massacro
Fonti capitolo 4
Capitolo 5 - Mauro Volterra
Un elemento fa un indizio, tanti fanno una prova
Il documentario Nero Petrolio e la cascata di eventi
Un nipote d'oltreoceano
Un articolo del 2010 mi porta sulla pista giusta?
Una richiesta di accesso agli atti riaccende le speranze
Fonti capitolo 5
Capitolo 6 - Le versioni di Pino Pelosi
1975: la prima versione di Pino Pelosi
Il mistero degli avvocati di Pino Pelosi
2005: la seconda versione di Pino Pelosi
Fonti capitolo 6
Capitolo 7 - Come tutto è cominciato
Ci sono incontri che si capiscono solo a posteriori
Avevo sempre desiderato fare quel lavoro
Di cosa si occupa dottoressa?
Tu procurati gli atti, io penso alle testimonianze
Fonti capitolo 7
Capitolo 8 - I misteri del linguaggio corporeo
Una testimonianza poco attendibile... per chi non sa guardare
C'è una verità dietro le menzogne?
Un gesto di rabbia
14 minuti e 27 secondi
Fonti capitolo 8
Capitolo 9 - Audacia e fiducia
Guido Mazzon: una questione di fiducia
Luciano Garofano: un inseguimento avventato
Silvio Parrello: il re è nudo!
Le cose che non tornano e che nessuno vede
Valter Rizzo: l'arrivo nella squadra
La criminologa, l’avvocato e il giornalista
Antonio Pinna, il meccanico scomparso
Fonti capitolo 9
Capitolo 10 - La nostra vittoria: si riaprono le indagini
Ho letto la recensione di un libro!
Profondo Nero
Chi è Eugenio Cefis?
Mattei, De Mauro e Pasolini
Capisci che bomba Caro Pier Paolo?
Lampi sull’Eni e il manoscritto scomparso
Le indagini vengono riaperte
Fonti capitolo 10
Capitolo 11 - L'ultima farsa o la nuova verità?
Il 2 Aprile del 2009
Sono una criminologa strana io, Caro Pier Paolo
Le commissioni parlamentari di inchiesta
Sono passati quasi 50 anni
Simona 21 Aprile 2023
Fonti capitolo 11
Pier Paolo Pasolini
INTRODUZIONE
«La morte opera una rapida sintesi della vita passata
e la luce retroattiva che essa rimanda su tale vita
ne trasceglie i punti essenziali
facendone degli atti mitici o morali fuori del tempo.
Ecco, questo è il modo con cui una vita diventa una storia».
(Pier Paolo Pasolini)
Roma, 26 Marzo 2009.
Caro Pier Paolo,
forse ti starai chiedendo chi sono e come mai mi sia venuta in mente l'idea di indagare su di te, io che quando ti hanno ammazzato ero appena nata. Me lo hanno chiesto in molti, e naturalmente anche io mi sono posta spesso la stessa domanda. Non riesco a smettere di pensare però che tu sia ancora in attesa di tante altre risposte, e che tutti noi abbiamo il dovere di dartele. Solo così potremo riposare in pace, ciascuno di noi.
Ci accusano spesso di non avere memoria storica, ma non è questo il motivo che ancora oggi mi spinge a cercare l'altra Verità. E come potrei non farlo, dal momento che quella che ci è stata fornita è palesemente falsa? Se poi questa verità appartiene al passato comune, non è forse cercando le risposte comuni che si consolida la memoria storica? Quale potrebbe essere il nostro futuro se continuiamo a mentirci sul passato? O forse la verità è qualcosa che appartiene solo a chi vuole distorcere quella memoria?
Ecco, io non ci sto, ed è questo credo il vero motore della mia battaglia. Non accetto che mi si menta. La verità è di tutti noi, ed è per questo che domai mattina presenterò alla Procura della Repubblica una richiesta affinché le indagini sulla tua morte vengano riaperte. La indirizzerò, per il tramite del mio legale, lo straordinario avvocato Stefano Maccioni, all'Ill.mo Sig. Procuratore della Repubblica dott. Giovanni Ferrara, a cui chiederemo con istanza ex art. 414 c.p.p. la riapertura delle indagini.
Io non sono un avvocato, sono solo una persona che mentre cerca qualcosa a volte trova anche se stessa. Da mesi facevamo ricerche, perché la versione giudiziaria sul tuo omicidio era talmente e palesemente assurda che non gridarlo al mondo sarebbe stato un atto di connivenza. Tutti dicevano e scrivevano che non era nulla di più di una squallida storia di froci, ma poi ho trovato l'inchiesta de L'Europeo
firmata da Oriana Fallaci e Mauro Volterra.
Per giorni sono andata alla Biblioteca del Senato di Roma e ho guardato i microfilm della stampa del tempo, annotando nomi, cognomi, luoghi, dichiarazioni. Quello non era un semplice memoriale, un ricordo commosso e sentito di un grande poeta. Quella era proprio un’indagine investigativa. Ho continuato così ad annotare nomi, cognomi, luoghi, e più andavo avanti più le cose non tornavano. Non combaciava nulla.
Allora ho scorso i giornali in avanti, mi sono detta guarda qui che piste hanno trovato, la polizia scoprirà qualcosa. E invece nulla. Per i giorni a seguire mi sono chiesta come fosse stato possibile insabbiare tutto in quel modo, e più ci pensavo più sentivo crescere dentro di me la rabbia e la voglia di gridare al mondo io non vi credo! Mi sono detta quindi, prendendomi un impegno forse più grande di me ma che ancora cerco di portare avanti, che avrei scoperto la verità. Avrei scoperto chi ti ha ucciso, e poi te lo avrei detto.
CAPITOLO I
LA SCENA DEL CRIMINE
Una scena del crimine lunga 35 anni
Caro Pier Paolo,
il tuo era un caso già risolto in partenza. Ce ne sono pochi di casi così, specialmente oggi. Allora, senza le moderne tecniche di rilevamento scientifico, una confessione era più di quanto si potesse sperare. Un caso già risolto, dunque, perché l’omicida era un reo confesso.
E invece no. Quell’assassino non convinceva nessuno, quindi bisognava ricominciare dall’inizio.
Non si accorse nessuno che un ragazzino non poteva aver massacrato un uomo forte e agile con un bastone fradicio e senza macchiarsi di sangue? Senza sgualcirsi nemmeno l’orlo dei pantaloni?
Certo che se ne accorsero. Se ne accorsero molti, ma tutti o quasi fecero finta di non vedere, perché il morto era uno davvero scomodo e, in fondo, l’assassino aveva confessato. Anche se la sua versione non convinceva proprio nessuno.
Eppure c’erano tutti gli elementi per capire che qualcosa non tornava, a cominciare proprio dall’assassino. Pino Pelosi, ragazzo di borgata soprannominato la rana
non ti conosceva, sapeva solo che eri un regista. Che ci faceva allora con te nel cuore della notte?
Un cambio di versione e Pino Pelosi, ora, ti conosceva Pier Paolo, ma non ti aveva mai toccato, anzi, alla fine si era solo difeso da te. Un’altra versione ancora e Pino Pelosi non solo si era difeso, ma ti aveva anche inavvertitamente investito. Infine, nell’ultima versione, Pelosi ti aveva massacrato con un bastone.
Peccato che il bastone fosse, in realtà, una tavola di legno mezza marcia. Pino Pelosi ti aveva colpito con una rabbia furiosa, tanto devastante da spappolarti gli organi interni. Ma non abbastanza visto che non aveva nemmeno un graffio, una piega sul vestito, non una macchia di sangue.
C’erano molti elementi che non tornavano, a cominciare da tutto quello che fu trovato sulla Scena del Crimine.
I reperti
Caro Pier Paolo,
ti porto avanti nel tempo fino al