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Quel lavoro sarà mio: Tutti i segreti per non farsi rispondere "le faremo sapere"
Quel lavoro sarà mio: Tutti i segreti per non farsi rispondere "le faremo sapere"
Quel lavoro sarà mio: Tutti i segreti per non farsi rispondere "le faremo sapere"
E-book95 pagine1 ora

Quel lavoro sarà mio: Tutti i segreti per non farsi rispondere "le faremo sapere"

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Info su questo ebook

Uno strumento utile per studenti, persone in cerca di occupazione o che vogliono cambiare lavoro. Accompagna il lettore nell'affrontare al meglio tutte le fasi di un colloquio di lavoro attraverso esempi e tecniche specifiche. Il libro analizza la piattaforma social LinkedIn svelandone i segreti e fornendo i dettagli operativi per ottenere un profilo attrattivo che aumenti le opportunità di trovare lavoro.
LinguaItaliano
EditoreIkonos srl
Data di uscita27 dic 2023
ISBN9791222490229
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    Anteprima del libro

    Quel lavoro sarà mio - Alberto Fascetto

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    Alberto Fascetto e Federico Stefanelli

    Quel lavoro sarà mio

    Tutti i segreti per non farsi rispondere

    «Le faremo sapere»

    Proprietà letteraria riservata

    © Alberto Fascetto e Federico Stefanelli

    © Ikonos (relativamente all’opera editoriale)

    Tutti i diritti riservati

    INDICE
    Note degli autori
    Prefazione
    Il colloquio

    Introduzione

    Non avere paura del colloquio

    Studia prima del colloquio

    Un’ora prima del colloquio

    Le tre tipologie di colloquio

    Come vestirsi il giorno del colloquio

    Impara a gestire l’ansia

    Bugie VS verità

    Fatti notare

    Introduzione

    Reputazione e personal branding

    LinkedIn, cosa è e come può esserti d’aiuto

    Le parti di un profilo

    Scrivere: i contenuti prima di tutto

    Le impostazioni da conoscere e la privacy

    Come trovare lavoro e come effettuare le ricerche

    Le pagine aziendali

    Engagement dipendenti

    Espandi la rete ed aumenta le possibilità di assunzione

    Le agenzie per il lavoro

    Conclusioni
    Ringraziamenti

    Ad Attilio e Sveva

    Note degli autori

    Per farsi assumere non esiste una formula matematica che ti consente, applicandola, di essere scelto. Esiste preparazione, costanza e metodo: tutto ciò che abbiamo cercato di trasmetterti con questo libro.

    Alberto Fascetto - Consulente. Esperto in social media marketing, strategie digitali e piani di sviluppo aziendale. Co-fondatore di On Stage Group.

    @albertofascetto

    Federico Stefanelli - Formatore e docente. Esperto di organizzazione, HR management, comunicazione strategica. Co-fondatore di On Stage Group.

    @federicostefanelli

    On Stage Group è una società che offre servizi di consulenza personalizzata in marketing e social media strategy ed organizza programmi di formazione in comunicazione, public speaking e team building.

    www.onstagegroup.it - info@onstagegroup.it

    Prefazione

    A cura di Chiara Longo

    Ferrari Communication Coordinator Europe and Africa

    «Lei pensa di essere la persona giusta per questo posto?»

    Se vi ponessero questa domanda e il posto in questione fosse quello al tavolo di un ristorante stellato per una cena gratis, nessuno di noi avrebbe il minimo dubbio a dire di sì, assolutamente sì, senza ombra di dubbio sì. Ma immaginiamo ora che a farla sia un responsabile delle risorse umane, un esaminatore o comunque qualcuno che ha il compito di valutare, anche in base alla nostra risposta, se siamo davvero la persona giusta per quel posto - e ora il posto di cui parliamo è quello di lavoro. No, lasciatevelo dire, non avrete mai la risposta pronta a quella domanda, magari perché non ci si aspettava di riceverla o perché si è colti dall’ansia pensando al peso della risposta. Ma soprattutto, anzi, semplicemente, perché non c’è una risposta giusta in assoluto.

    Ho sempre fatto lavori che mi piacevano, cose che hanno a che fare con la comunicazione, il marketing, il mondo digitale, gli eventi, insomma un mondo, per i miei standard, molto stimolante. Aziende con nomi importanti, in uno dei settori tra i più competitivi, quello dell’automotive. Prima le due ruote, poi le quattro ruote. Ho fatto il percorso che i figli della mia generazione, laureati nei primi anni 2000, hanno dovuto fare: andare lontano da casa per inseguire stage non retribuiti, collezioni di contratti cosiddetti a progetto o di varie ed eventuali collaborazione e poi finalmente con dedizione e impegno il tanto agognato tempo indeterminato. All’inizio non pensi all’opportunità di cambiare lavoro, è un’opzione remota, e non ci pensi finché per una tua esigenza personale – di crescita, di confronto con altre realtà, di miglioramento economico o professionale, insomma per il qualsivoglia motivo, magari anche per caso, ti ritrovi seduto di fronte a una o più persone, vestito come il giorno della cresima, a fare di tutto per mostrare la migliore versione di te. Anche a me è, ovviamente, capitato. Colloqui fatti con l’idea di riavvicinarsi a casa, altri sperando di dare una svolta ad una situazione professionale diventata stretta, altri ancora fatti perché qualcuno ha visto il tuo profilo LinkedIn, e da quella pagina web sembri essere quello che stanno cercando. Ma in tutte le situazioni ho capito che non si è mai davvero pronti, anche se quel posto è quello che avremmo sempre voluto. E quindi la vera domanda è: «C’è un modo per esserlo?»

    Da molti anni ormai, appena spengo il computer e mi chiudo la porta dell’ufficio alle spalle, la mia attività preferita è il teatro, da spettatrice ma anche da attrice - amatoriale si intende - particolarmente appassionata di improvvisazione teatrale. Una cosa che ho imparato è che non ci si improvvisa mai, neanche da improvvisatori. Si studia, si affinano tecniche, si impara ad osservare il proprio interlocutore e soprattutto si reagisce ad uno stimolo, imparando a gestire le emozioni che ne derivano. Si reagisce sempre a qualcosa. Uno sguardo, una parola, un rumore, un colore. Un gesto, una smorfia, un sopracciglio alzato. Un dito puntato. E il teatro è affascinante perché permette di creare realtà alternative. Di trovare possibilità che non avevamo preso in considerazione e che solo la mente di un regista o un attore su un palco ci possono raccontare.

    Ma se quel palco fosse la realtà? Con i suoi personaggi e le scenografie ma come possiamo ben immaginare senza un copione? Saremmo pronti a reagire nel modo corretto agli stimoli che arriverebbero?

    È questo l’obiettivo del libro che avete tra le mani. Quello di portarci su uno dei palcoscenici più difficili da calcare nella vita, e non parlo solo di quella professionale, il colloquio di lavoro. Non tanto perché dal colloquio dipende il nostro futuro, quanto perché troppo spesso quel momento si carica di una serie di sovrastrutture mentali ed errate convinzioni che ci portano a fare sforzi non necessari e soprattutto errori. Arrivando a giudicare se stessi o addirittura a perdere la fiducia nelle proprie possibilità.

    Tante piccole lezioni da imparare, da tenere a mente, da approfondire. Una serie di consigli per fare un passo in più verso il professionista che vorremmo essere e che vorremmo dimostrare agli altri di poter essere… affinché la risposta a quella domanda alla fine sia: «Si, sono la persona giusta per questo posto».

    Il colloquio

    Introduzione

    Se avessimo scritto un

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