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Avventura in Adriatico
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E-book143 pagine1 ora

Avventura in Adriatico

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Info su questo ebook

Che misteri si celano nel mare Adriatico? Cosa sta succedendo in quel tratto centrale di mare? Cosa ci fanno tutte quelle forze militari con le loro navi? Una incredibile avventura a bordo di una piccola barca a vela, a cavallo tra presente e passato,un susseguirsi di avvenimenti mai scontati tra fantasia e fatti realmente accaduti.
LinguaItaliano
Data di uscita8 feb 2024
ISBN9791222725819
Avventura in Adriatico

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    Anteprima del libro

    Avventura in Adriatico - Leonardo Rampazzo

    1

    Oggi, 16 ottobre 2023 , Ore 10:00

    Darsena sul fiume Brenta, vicino a Chioggia

    Lat. 45°10’ NORD , Long. 12°17 EST

    Era una bellissima giornata, come molte altre passate in mare, previsioni ottime…cielo sereno…..dovevano esserci circa 10 forse 12 nodi di vento da E – NE, mare calmo quindi perfetto per fare un po’ di bordi senza pericolo divertirsi e rilassarsi allo stesso tempo.

    Di solito, in canale prima di uscire in mare di vento ce nera un po’ di più, ma comunque veniva sempre di prua piena e quindi era buono per alzare tutta la randa senza problemi, il che permetteva alla barca di sfruttare un po’ di apparente ed essere pronti appena usciti dalla foce di dare vita al fiocco, senza perdere tempo in mare e spegnere quasi immediatamente il motore e lasciare che il vento si impossessi della barca.

    Capitava a volte di trovare alla foce del canale un bel SE , e allora era una soddisfazione perchè si usciva a vele spiegate con mure a dritta, motore fermo, in totale silenzio con la barca inclinata di una ventina di gradi e a circa cinque nodi di velocità………stupendo!!!

    La VANTAGE era pronta al suo ormeggio sulla banchina a destra dell’entrata della piccola darsena sul fiume BRENTA a circa un miglio dalla foce, lato sud. Aveva lo scafo bianco con una larga fascia di colore blu chiaro ai lati, era lunga poco più di 32 piedi, circa 9.70 mt, un albero e un boma infiniti con le sartie acquartierate e finte volanti facenti parte di un kit regata dato come optional dal costruttore in quegli anni. No non era certamente una barca moderna la Vantage , ma a colpo d’occhio vedevi subito non era nemmeno tranquilla, bensì una sorta di felino un po’ attempato ma pronto a sfoderare le unghie se provocato. Leo l’aveva trovata ad Aprilia Marittima, vicino a Lignano, era ferma da alcuni anni a causa dell’età del proprietario , giaceva in secca su di un invaso in mezzo ad altre barche ferme per la stagione invernale. Aveva una opera viva e la carena inferiore piatta, cosa che la distingueva da altre barche IOR di quegli anni, senza nervatura centrale, propensa allo scivolamento sotto spy, quindi disegnata dal progettista per regatare con equipaggio, visto anche il grande spazio in pozzetto. Era sporca , piena di foglie e di aghi di pino, c’erano nidi di vespe dappertutto e i teli di copertura erano ridotti ormai a brandelli. Ma la barca chiamava, voleva tornare in mare….e Leo la sentiva !!!

    Tolto il copriranda e il laccio di fermo del fiocco, avviato il motore per un breve riscaldamento, acceso gli strumenti di bordo, accesa la radio VHF , dato tensione alla presa del pilota automatico ed eseguiti gli ultimi chek di routine …..via gli ormeggi . Prima a poppa poi a prua , a dritta o a sinistra per primi a seconda della corrente del fiume o del vento che soffia , in modo da non sbattere contro le briccole di separazione dei posti d’ormeggio. In un paio di minuti sono in canale con prua verso la foce, motore a 2000 RPM che gira come un orologio svizzero alla faccia dei suoi 40 anni, velocità 4 nodi con una leggera corrente contraria causa marea entrante, una sbirciata all’acqua di raffreddamento che esce dallo scarico del motore e in un batter d’occhio ho già infilato la maniglia nel winch con la drizza di randa avvolta in senso orario di tre giri pronto a issarla. Ormai sono tutte operazioni fatte moltissime volte ma puo’ sempre succedere qualche inceppo , quindi , sempre massima attenzione.

    Su la randa!! Ancora vento in prua….siamo alla foce…..all’orizzonte il mare è calmo, appena increspato dai dodici nodi di vento reale che segna lo strumento, provenienza E-SE……appena fuori dalle dighe di protezione dell’entrata punto la prua verso NE , lasco la scotta della randa e libero il genoa che si gonfia all’istante , il che mi costringe ad una buona cazzata dello stesso finchè i filetti non si allineano come dovrebbero.

    E via…, la Vantage presa dal vento si inclina a sinistra dolcemente e mentre tiro la maniglia di spegnimento del motore, con una leggera vibrazione come di consueto accellera, fino a superare i 5 nodi….di nuovo la magia si ripete ed ogni volta rimango estasiato da quella forza invisibile che trattiene e tira la barca a sè, facendola scivolare sull’acqua in silenzio….

    Il pilota automatico RAYMARINE ST2000 mantiene la rotta costante con il vento che viene da dritta con un angolo di circa 45 gradi, i filetti della randa e del fiocco sono a posto, velocita ’: 5.8 ND a sinistra abbiamo la costa con le spiagge di SOTTOMARINA con i suoi stabilimenti, a dritta invece….il mare aperto…..è stupendo!! In pozzetto mi godo il sole e il vento e la Vantyage và che è un piacere, poi una breve orzata e …via si vira : doppio pulsante di dritta sul RAY ,la prua punta decisa a dritta ,via la scotta del fiocco dal winch di sinistra , il boma e la randa passano in un secondo e una veloce cazzata alla scotta del fiocco permette alla barca di accelerare decisa . Adesso siamo mure a sinistra e puntiamo decisi verso SE con andatura al traverso, inclinati di circa venti gradi, il litorale di ISOLA VERDE sulla dritta……bene, ne approfitto per bere una coca , e dissetarmi visto la giornata molto calda .

    Ma cos….okkio!!okkio!! No no no no noooo………..

    La VANTAGE compie un guizzo verso il vento e orza prepotentemente mentre si inclina fino a mettere la falchetta di dritta in acqua e la base del fiocco è quasi là per fare lo stesso, il RAYMARINE non riesce a compensare!! Troppo vento !! troppo vento!! Con un guizzo riesco a lascare la scotta della randa dal paranco e a togliere l’asta del pilota dal timone prendendolo con la mano destra e cercando di posizionarmi sui sedili del pozzetto ma siamo inclinati ,molto inclinati maledizione!!!

    Il timone è durissimo e sento il vento soffiare ferocemente e a malapena riesco a rimanere seduto cercando ancora di capire cosa sta succedendo , mentre di sfuggita mi cade l’occhio sullo strumento del vento:32 nd con angolo di circa 45 gradi !!! Di groppi di vento è capitato di prenderli, ma cosi improvvisi e potenti non me li ricordo proprio.

    Stranamente, il mare sembra essersi appiattito mentre l’acqua che scorre sulla coperta vicino alla falchetta comincia ad entrare in pozzetto, siamo ancora maledettamente inclinati e il timone , durissimo, vibra come un se avesse la febbre a 42……randa e fiocco sono tesissimi e ho paura che qualche cosa cedi all’improvviso…….da solo, con nessuno che governi il timone, non riuscirei a terzarolare la randa ne a parzializzare il fiocco…… Sono costretto ad aggrapparmi al timone , impotente !!!

    Poi , di colpo, tutto finisce…..come spegnendo un interruttore…….. la barca si raddrizza , le vele si sgonfiano e l’abbrivio finisce ….vento a zero….mare piatto come uno specchio……non un alito.

    Siamo fermi !!!

    Rimango qualche minuto seduto cercando di riordinare i pensieri guardandomi attorno…….c’è silenzio, tanto silenzio, e dove sono le poche barche che vedevo in lontananza poco prima , e dovè Isola Verde??......e Sottomarina…??

    Poi di colpo la radio di bordo prende vita:

    ……MAY DAY……MAY DAY…..MAY DAY……

    ……MAY crrrr……DAY……………………………..

    2

    Non era certamente di estrazione marinara Leo, anzi….

    La patente nautica l’aveva conseguita nel 2015, dopo aver sostenuto l’esame da privatista presso la capitaneria di Chioggia, prendendo il titolo di Comandante di unità da diporto a vela e motore, con lunghezza fino ai 24mt e senza alcun limite dalla costa……oltre a quella, c’erano solo i titoli professionali. L’esame veniva svolto con una prova di carteggio, una prova orale e una sessione di prova in mare a bordo di una imbarcazione a vela, sotto il vigile controllo di una commissione d’esame formata da il Comandante della Capitaneria in oggetto, due ufficiali della Guardia Costiera e un esperto velista. Ad ogni uno degli aspiranti comandanti venivano fatte fare diverse manovre ed operazioni e ogni sessione durava circa 20 minuti.

    La voglia di muoversi in mare non era certo il sogno di una vita, ma si era incuriosito durante una vacanza in Puglia, con la famiglia, vedendo rientrare in tarda serata tutte le barche a noleggio del porto di Torre Vado, vicino a SANTA MARIA DI LEUCA. Dopo molti anni che Leo e sua moglie Betty vi andavano con le due figlie gemelle Ale e Samy, aveva esclamato a sua moglie: ma in tutti questi anni che veniamo qui non abbiamo mai pensato di prendere una barchetta e ad esplorare la costa, siamo sempre rimasti in spiaggia……guarda!! Quelle barchette…….le guidano anche persone anziane, molto più vecchie di noi…… Betty: ma se non hai mai guidato una barca in vita tua….e poi servirà la patente, vuoi che le diano a noleggio senza avere la patente??

    Leo: Mi sono informato dalla signora del gazebo vicino alle barche….. ha detto che con i motori fino a 40 cv non serve la patente…. E ti spiegano loro come fare..

    L’embolo era partito!!!

    Ma una cosa erano le barchette a noleggio , altra cosa sono le barche a vela, barche che a leo incuriosivano non poco per il fatto che si muovevano senza bisogno di un qualsiasi tipo di propulsore , ma venivano mosse dal vento, concetto che per una persona che proviene dal mondo della meccanica di veicoli da trasporto diventa una vera e propria barriera

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