La Cosa dall'altro mondo: I viaggiatori dell'impossibile 5

Di Enrico Lotti

RACCONTO LUNGO (49 pagine) - FANTASCIENZA - I Varchi tra le dimensioni permettono di accedere a mondi paralleli. Ma talvolta c'è chi fa il percorso inverso. Per esempio, una creatura mostruosa e combattiva, che piomba all'improvviso nel nostro mondo...

Un nuovo varco si apre, consentendo il passaggio tra le dimensioni, ma solo per pochi minuti. Ancora una volta, le teorie non ortodosse di Blumberg sono confermate. Ma questa volta, qualcosa di inatteso accade: dal varco irrompe una creatura mostruosa, decisamente non terrestre, possente e minacciosa. Ha già seminato terrore e morte nel Far West, poco più di un secolo fa; e ora appare nei nostri giorni, se possibile ancora più temibile... E Marco è impegnato in un altro viaggio, in compagnia di uno sconcertante sciamano dei nostri giorni, alla scoperta del mondo più nascosto e più impenetrabile: se stesso.

Enrico Lotti (Milano, 1959). Sceneggiatore di fumetti ("Martin Mystère", "Zona X", "Diabolik" e "Intrepido"), giornalista (ha diretto il mensile di informatica "Macworld Italia"), scrittore e traduttore. Ha pubblicato racconti di fantascienza ("Robot", "Il Magazzino dei Mondi 3") e spionaggio ("Segretissimo").

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 8 nov 2016
• ISBN: 9788865309377

Anteprima del libro

STAGIONE 1   VOLUME 5

Enrico Lotti

La Cosa dall'altro mondo

Racconto lungo

Prima edizione novembre 2016

ISBN 9788865309377

© 2016 Enrico Lotti

Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Il libro

L'autore

La Cosa dall'altro mondo

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Capitolo 8

Capitolo 9

Capitolo 10

Capitolo 11

Capitolo 12

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Il libro

I Varchi tra le dimensioni permettono di accedere a mondi paralleli. Ma talvolta c’è chi fa il percorso inverso. Per esempio, una creatura mostruosa e combattiva, che piomba all’improvviso nel nostro mondo...

Un nuovo varco si apre, consentendo il passaggio tra le dimensioni, ma solo per pochi minuti. Ancora una volta, le teorie non ortodosse di Blumberg sono confermate. Ma questa volta, qualcosa di inatteso accade: dal varco irrompe una creatura mostruosa, decisamente non terrestre, possente e minacciosa. Ha già seminato terrore e morte nel Far West, poco più di un secolo fa; e ora appare nei nostri giorni, se possibile ancora più temibile…

E Marco è impegnato in un altro viaggio, in compagnia di uno sconcertante sciamano dei nostri giorni, alla scoperta del mondo più nascosto e più impenetrabile: se stesso.

L'autore

Enrico Lotti (Milano, 1959). Sceneggiatore di fumetti (Martin Mystère, Zona X, Diabolik e Intrepido), giornalista (ha diretto il mensile di informatica Macworld Italia), scrittore e traduttore. Ha pubblicato racconti di fantascienza (Robot, Il Magazzino dei Mondi 3) e spionaggio (Segretissimo).

Dello stesso autore

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Capitolo 1

Una dopo l’altra, quattro figure apparvero dal nulla, sbucando da una piccola nube di colore azzurro. Vicino a loro, l’aria era frizzante, elettrica. Ciascuna di esse indossava una tuta bianca, un respiratore, occhialoni avvolgenti e portava in spalla una bombola.

Tutt’intorno, si estendevano a perdita d’occhio prati immersi nella nebbia, interrotti da lunghi filari di alberi. L’unico suono era il gracchiare dei corvi in lontananza, che davano il loro benvenuto alle prime luci dell’alba. Tra poche ore il sole avrebbe dissolto la foschia e avrebbe riscaldato i campi e le risaie di quel tratto di pianura, sul confine tra Lombardia e Piemonte.

I quattro si liberarono delle maschere e poggiarono a terra le pesanti bombole d’ossigeno.

Il primo ad apparire fu Florian. Il giovane tedesco si rassettò i lunghi capelli biondi, si aggiustò gli occhialini e scrollò la polvere dalla tuta. Lo seguiva Alana, che reggeva con cura una valigetta blindata. All’interno, una videocamera e un paio di schedine di memoria, sulle quali erano state registrate circa due ore di video, la testimonianza dell’intera missione. Subito dopo venne un giovanissimo dai lineamenti orientali, Daniele Hu. A chiudere la fila, come di consueto, era un giovane alto un metro e novanta, occhi e capelli scuri, dai lineamenti marcati. Nella borsa da ginnastica che portava a tracollo non c’erano scarpe da jogging e integratori alimentari, ma due armi da guerra e una quantità di munizioni da soddisfare una squadra di guerriglieri. Ma non c’era stato alcun bisogno di armi, questa volta.

Ad aspettarli, un uomo sui sessant’anni, in carrozzina, ai piedi di un van: il professor Leo Blumberg.

Blumberg teneva in mano un piccolo drone BeBop, arancione. Sorrise.

– Bentornati a casa. E congratulazioni, per una volta siete riusciti a riportare indietro il drone intatto.

Florian scosse la testa: – È l’unica cosa degna di nota di quel mondo, professore.

Il rapporto fu presto fatto.

I quattro viaggiatori si erano tuffati in quel varco che si era aperto alcune ore prima.

Il drone aveva effettuato una perlustrazione preliminare, che aveva riportato dati sconfortanti: un’atmosfera molto più ricca di anidride carbonica e vapore acqueo rispetto alla nostra, temperature medie più elevate.

Era una Terra gemella, quella che avevano visitato. Ma con ogni probabilità, una Terra senza vita. Il drone aveva sorvolato un deserto sassoso che si estendeva a perdita d’occhio.

I quattro esploratori avevano prelevato campioncini di terreno, che consegnarono a Blumberg.

– In breve, una specie di Marte, ma più caldo – concluse Daniele.

– Già – annuì Florian, – nessuna traccia di forme di vita, anche elementari. È vero che abbiamo potuto perlustrare solo un’area molto