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Un gentiluomo a Berlino
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E-book73 pagine53 minuti

Un gentiluomo a Berlino

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Spionaggio - romanzo breve (48 pagine) - Missione segreta oltre il Muro


1969: l’imprenditore britannico Sir Rowan Greville arriva a Berlino Est, offrendosi di esportare tecnologia oltre la Cortina di Ferro. In realtà, con il fidato maggiordomo Irving, è costretto a collaborare con i servizi segreti di Londra per sfuggire alla bancarotta e all’arresto. La loro prima missione è scortare a Berlino Ovest un transfuga sovietico e i suoi scottanti segreti. Senonché, di là dal Muro, sono il KGB e la STASI a dettare le regole del gioco.


Franco Luparia (Casale Monferrato, 1964), specialista della spy story, ha pubblicato con lo pseudonimo Jason Hunter i romanzi del ciclo Wildguy. Sotto lo stesso nome ha vinto nel 2020 il Premio Altieri con Caccia all’incubo, dando inizio alla serie Agente Roachford, pubblicata da Segretissimo Mondadori. Con la sua vera identità, ha firmato per Delos numerosi racconti, apparsi nelle collane Dream Force, Passport e Spy Game.

LinguaItaliano
Data di uscita23 apr 2024
ISBN9788825428520
Un gentiluomo a Berlino

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    Anteprima del libro

    Un gentiluomo a Berlino - Franco Luparia

    Nell’episodio precedente

    La vita del capitano d’industria e avventuriero britannico Sir Rowan Greville subisce un brutto scossone nel 1968, quando scopre che gli amministratori delegati cui ha affidato le imprese di famiglia le hanno in realtà spinte al fallimento, svuotandone i conti correnti. È conscio di dover incolpare solo sé stesso per le proprie reiterate assenze mentre era in viaggio per il mondo.

    Non esiste rimedio, non c’è redenzione, la sola via di uscita è fuggire in fretta e furia dal Regno Unito con una nuova identità. Unica compagnia: l’inseparabile maggiordomo Irving Murdoch, ex istruttore del Ventiduesimo Reggimento SAS. Ma qualcosa va storto: capitati sulla scena di un efferato omicidio, costretti a evitare misteriosi sicari intenzionati a eliminarli, i due finiscono in mano ai servizi segreti inglesi. Sir Rowan apprende così che, se vorrà sopravvivere, deve correre il rischio di consegnarsi anima e corpo a questi ultimi.

    1

    Berlino Ovest, Repubblica Federale Tedesca, gennaio 1969

    Il Caravelle della Air France atterra con quaranta minuti di ritardo a Tegel, l’aeroporto della porzione di Berlino controllata dagli alleati occidentali. È stato costretto a volteggiare sulla città in attesa che uomini e mezzi finissero di liberare le piste da una spessa coltre di neve. La forte perturbazione ha flagellato a lungo la città, prima di spostarsi a nord–est un paio d’ore prima. Solo per puro caso il tragitto da Londra non è stato fonte di particolari disagi.

    All’uscita dal terminal, Sir Rowan Greville e il fido Irving Murdoch vengono investiti da un forte vento trasversale, tanto pungente da obbligarli a sollevare i baveri dei cappotti, stringere le sciarpe di lana e calcare per bene in testa il Borsalino.

    Il primo procede altero, seguito dal maggiordomo, che regge le valigie per entrambi. Notano subito l’uomo sulla trentina, imbacuccato in un pesante pastrano che sfiora il marciapiede. Stringe tra le mani guantate un rettangolo in cartone con al centro il cognome Greville scritto a caratteri neri.

    Sir Rowan non ha tempo di avviarsi nella sua direzione che viene avvicinato da un tizio dall’età indefinibile. Quest’ultimo indossa indumenti sgualciti ed emana una miscela di odori poco piacevoli. Pur di levarsi subito di torno il mendicante che gli sbarra la strada, fruga nelle tasche alla ricerca di qualche spicciolo. Inutile demandare a Irving, già impegnato con i bagagli.

    Deposita alcune monete da uno e due marchi nel palmo sporco e calloso del poveraccio. Tale valuta, all’epoca della sua entrata in vigore nella Germania Ovest una ventina di anni prima, generò una pesante inflazione nella controparte orientale ed è ritenuta tra le cause scatenanti il blocco posto dai sovietici agli accessi stradali e ferroviari dell’exclave occidentale. Crisi risolta con un ponte aereo prodigo di aiuti umanitari, che i sovietici non si preserò la briga di osteggiare. La situazione infine tornò alla normalità, rappresentando tuttavia la prima di una lunga serie di braccia di ferro tra i due schieramenti.

    – Grazie, si vede che sei un signore – Il tizio mette in mostra una chiostra di denti marci che sembra voler saltar fuori da gengive arrossate. – Ti interessa del metadone o dell’LSD? Ma forse, guardandoti bene, puoi permetterti la cocaina. Giuro che ti posso trovare anche quella.

    Sir Rowan, proferendo un’imprecazione, scosta di malagrazia lo spacciatore, pentito di avergli allungato i soldi, e si dirige a passo veloce verso colui che rimane in paziente attesa. Irving, alle sue spalle, di certo vigila affinché il barbone non ci riprovi.

    Il contatto avviene velocemente e ben presto i nuovi arrivati sono a bordo di una Opel Kadett B di recente immatricolazione. L’amministrazione britannica non butta via denaro inutilmente, ragiona tra sé Greville, concedendo poco più delle comodità essenziali.

    – Ho notato che siete stati abbordati all’uscita – asserisce il conducente, forse nel tentativo di rompere il ghiaccio. – Avreste dovuto ignorarlo.

    – Quel bel tipo ha tentato di vendermi droga – risponde Sir Rowan, stizzito.

    – Nei nostri settori vi potrebbe capitare parecchie volte.

    – Come mai? – Sir Rowan scocca una rapida occhiata all’uomo concentrato nella guida.

    – Il tasso di disoccupazione è elevato, la gente si aggiusta come può. Il malcontento è palpabile e le strade si fanno meno sicure a ogni giorno che passa. L’unico effetto positivo di questo stato delle cose è che frena l’entusiasmo dei nostri vicini, i quali ascoltano di nascosto i notiziari radiofonici delle emittenti occidentali. Ciò che sentono induce almeno l’uomo medio a rimanere dove si trova: da loro lavoro e pasti quotidiani sono assicurati dallo Stato.

    – Ne deduco che i

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