Sherlock Holmes e una questione di tempo

Di Orlando Pearson

Giallo - racconto lungo (30 pagine) - Winston Churchill in persona si reca da Sherlock Holmes.

Non c’è pace per Sherlock Holmes e per il Dottor Watson, nemmeno negli anni della pensione. La vita tranquilla che conducono lontani da Londra viene infatti interrotta dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La fama dell’ormai ex consulente investigativo, però, non si è mai oscurata e Winston Churchill in persona si reca da lui in cerca d’aiuto per decifrare la strategia dei letali bombardieri tedeschi. Riuscirà l’ingegno di Holmes a cambiare le sorti del conflitto?

Orlando Pearson, creatore della serie The Redacted Sherlock Holmes, è un uomo d’affari internazionale e vive a Londra. Di giorno fa il pendolare nella City e di notte frequenta gli spiriti di Baker Street. I suoi interessi includono la musica classica, la storia, l’attualità e l’economia. Tutti questi argomenti pervadono la sua scrittura e, in particolare, Il tesoro del Prete Rosso. Gli scritti di Pearson sono già stati tradotti in tedesco, ma questa è la prima occasione in cui una sua opera compare in lingua italiana.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 22 mar 2022
• ISBN: 9788825419825

Anteprima del libro

Sherlockiana

A cura di Luigi Pachì

Delos Digital

Orlando Pearson

Sherlock Holmes e una questione di tempo

RACCONTO LUNGO

Traduzione di Elisa Passeri

ISBN 9788825419825

© 2022 Orlando Pearson

Titolo originale: A Question of Time

Edizione ebook © 2022 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Traduzione di Elisa Passeri

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e una questione di tempo

I

II

III

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Il libro

Winston Churchill in persona si reca da Sherlock Holmes.

Non c’è pace per Sherlock Holmes e per il Dottor Watson, nemmeno negli anni della pensione. La vita tranquilla che conducono lontani da Londra viene infatti interrotta dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La fama dell’ormai ex consulente investigativo, però, non si è mai oscurata e Winston Churchill in persona si reca da lui in cerca d’aiuto per decifrare la strategia dei letali bombardieri tedeschi. Riuscirà l’ingegno di Holmes a cambiare le sorti del conflitto?

L'autore

Orlando Pearson, creatore della serie The Redacted Sherlock Holmes, è un uomo d’affari internazionale e vive a Londra. Di giorno fa il pendolare nella City e di notte frequenta gli spiriti di Baker Street. I suoi interessi includono la musica classica, la storia, l’attualità e l’economia. Tutti questi argomenti pervadono la sua scrittura e, in particolare, Il tesoro del Prete Rosso. Gli scritti di Pearson sono già stati tradotti in tedesco, ma questa è la prima occasione in cui una sua opera compare in lingua italiana.

Dallo stesso autore

Orlando Pearson, Sherlock Holmes e il tesoro del Prete Rosso Sherlockiana ISBN: 9788825403039 Orlando Pearson, Sherlock Holmes Morte a Venezia Sherlockiana ISBN: 9788825417623

I

Nell’estate del 1937, dopo la morte della mia seconda moglie, mi trasferii nella zona delle South Downs e andai a vivere ancora una volta con il mio amico Sherlock Holmes.

Confesso che, quando presi questa decisione, davo per scontato che avrei trascorso presso le South Downs gli ultimi giorni della mia vita. Lo scoppio della guerra nel settembre 1939 pose fine a questa mia utopia. Il conflitto, infatti, ebbe come conseguenza la confisca, l’anno successivo, del cottage da apicoltore di Holmes. Data la scarsezza di alloggi, così come di ogni altra risorsa, temevo che sarebbe stato difficile trovare un’abitazione, perciò fu un sollievo quando Holmes mi comunicò che era riuscito ad assicurarsi per noi un posticino in cui vivere nel villaggio di Fenny Stratford, nel Buckinghamshire. Fu solo alla luce della vicenda da me narrata in Gli agenti del Führer che compresi la ragione per cui Holmes aveva scelto quel luogo e la facilità con cui era riuscito ad accaparrarselo.

Il contrasto tra le colline calcaree del Sussex e lo scenario pianeggiante che circondava la nostra nuova abitazione era evidente. Tuttavia, gli unici cambiamenti alle nostre abitudini dopo il trasferimento dipendevano solo dalle emergenze della guerra. Un piccolo giardinetto permetteva a Holmes di proseguire con l’apicoltura, l’attività da lui prescelta per godersi la pensione. Avevamo delle necessità personali piuttosto basilari: cibo semplice, tabacco e giornali. Nel maggio 1940, anno in cui si apre questo racconto, perfino le nostre richieste più essenziali diventarono difficili da soddisfare. Le operazioni degli U-Boot tedeschi nell’Atlantico avevano già portato all’affondamento di migliaia di tonnellate di merci, causando complicazioni nel reperire i beni primari.

L’undici maggio, i tedeschi avevano attaccato la Francia e i Paesi Bassi.

Alla fine del mese, mi ero recato dal tabaccaio del villaggio per chiedergli se aveva delle sigarette, dato che nell’ultimo periodo non avevamo potuto rifornire le nostre scorte. La mia ricerca fu vana, ma colsi l’opportunità per prendere il doppio foglio di sottile carta grigia che all’epoca fungeva da giornale. Il titolo recitava: IL CORPO DI SPEDIZIONE BRITANNICO SI RITIRA VERSO DUNKERQUE. La notizia corrispondeva a ciò che avevo sentito quella mattina per radio e tornai al cottage di umore tetro.

Quando tornai a casa trovai un automezzo nero – una rarità in quel periodo di ristrettezze – parcheggiato di fronte alla nostra abitazione. Un autista in uniforme sedeva sul sedile del conducente.

Nessuno tentò di sbarrarmi la strada ed entrando nel cottage udii una voce simile a un ringhio che mi sembrava familiare perché l’avevo già udita di recente in una trasmissione radiofonica. Non mi aspettavo però di sentirla dal vivo.

– Il Corpo di spedizione britannico non ha perso la propria coesione e sta ricevendo l’eccellente supporto delle forze francesi nella ritirata verso la costa – furono le parole pronunciate al mio ingresso.

Holmes, accortosi che ero passato dal portoncino principale, si affacciò dalla porta del nostro salottino e disse: – Watson, il signor Churchill richiede anche la sua presenza.

Il Primo Ministro si alzò, mi strinse distrattamente la mano ed entrambi ci accomodammo.

Churchill appariva sopraffatto dalla stanchezza e, appena poteva, aspirava delle lunghe boccate