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L'incubo Veggente
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E-book173 pagine1 ora

L'incubo Veggente

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"L'incubo veggente" è un romanzo diviso tra poesia e prosa, scritto dall'autore esordiente Gianluca Carrabba. La storia è un susseguirsi di sensazioni, emozioni, vicissitudini surreali e mondi astratti, in cui l'autore inserisce anche piccoli riferimenti alla sua vita e alla società odierna.
Marc Allen è un giovane uomo, impiegato presso un'agenzia pubblicitaria e, nel tempo libero, scrittore amatoriale di poesie e racconti. In un giorno d'estate, cade in un sonno profondo. La sua mente lo porta a vivere un lungo sogno, quasi reale. Nella visione, Marc inizia un viaggio alla scoperta di uno strano mondo, pieno di misteriose storie e interessanti personaggi. Il giovane uomo, cerca di vivere questa sua folle immaginazione con serenità, cercando di imparare, conoscere e vivere in prima persona, ogni singola avventura di questo luogo sconosciuto. Durante il suo cammino irreale, incontra enigmatici volti, tutti coinvolti in strane vicende, a volte piacevoli, altre volte spaventose. La piccola Amber, la bellissima donna di Parigi, le fate dell'isola perduta e il Mangia-Ten, sono solo una piccola parte delle intriganti identità, presenti nel cammino del protagonista. Un nemico però, segue Marc da lontano, studiando ogni sua singola mossa. Questa forma oscura che minaccia la vita del povero Marc, si chiama "destino".
Tutte le disavventure dell'uomo, sono appuntate, da lui stesso, su fogli di carta, dove con semplici versi di poesia, racconta tutto ciò che accade nel sogno, soffermandosi sui sentimenti che circondano il suo essere in quell'atmosfera piena di mistero.
Solo alla fine del suo viaggio, Marc saprà se credere nel sogno come realtà o come pura fantasia.
I pensieri di Marc sono messi in mostra da Tim Hand, un suo amico che ha custodito per molto tempo, i suoi scritti riguardanti il sogno.
Ogni singolo passo è un tassello in più verso la scoperta di questo indecifrabile mistero.
"L'incubo veggente" è un libro pieno di emozioni e di riflessioni su sentimenti e situazioni, in parte accostate all'attualità. E' un romanzo ricco di poesie, di colpi di scena e di forte immedesimazione, dove il lettore tende ad affezionarsi ai personaggi. Un lungo viaggio tutto da scoprire che, inevitabilmente, si avvicina alle atmosfere respirate nell'inferno dantesco e nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll.
Il destino fa da filo conduttore tra la vita del protagonista e il resto della storia.
Marc viene messo davanti ad una scelta che cambierà le sorti di tante vite attorno a lui.
Il destino può cambiare il nostro futuro, ma sta a noi decidere quale strada prendere. La domanda è:<< Meglio vivere nella vita reale o vivere in un sogno simile alla realtà? >>.
LinguaItaliano
Data di uscita4 ago 2014
ISBN9786050316315
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    Anteprima del libro

    L'incubo Veggente - Gianluca Carrabba

    2018

    L'IGNOTO

    <1>

    Non riesco a respirare. Sono qui, con la vista annebbiata e le mani che tremano dal dolore. Sento le mie ossa tirare come un elastico troppo teso. Scorre il mio corpo, disteso su una barella tra le stanze dell'ospedale. La luce è troppo accecante, non riesco a guardare i dettagli, vedo solo ombre distorte sulle pareti bianche dell'edificio. Entro dentro una stanza, dove i medici cominciano la loro prassi. Subito la flebo, poi la siringa per il tiraggio del sangue ed infine il buio. La mia testa si spegne e cado debole sul cuscino. Le palpebre non si alzano, sono caduto in un sonno profondo da cui nessuno mi può svegliare. Passano minuti, ore e finalmente i sensi cominciano a tornare. Muovo le mani, i piedi, riesco a passare la lingua in mezzo alle mie labbra e gli occhi si aprono lentamente mettendo a fuoco piccoli oggetti della mia camera ospedaliera. La mente inizia a farsi domande sull'accaduto:<< Cosa è successo? Perché mi trovo qui?>>. Le risposte però tardano ad arrivare. In quel momento lo stomaco sembra ricevere un forte pugno. L'istinto mi guida verso la porta del bagno che apro di scatto, trascinandomi dietro i tubi della flebo. Il camice mi scivola, le gambe mi tremano. Rigetto il medicinale, la testa comincia a girarmi come il carosello di un parco divertimenti. Mi aggrappo al lavandino e senza pensarci un attimo, apro il rubinetto. L'acqua fredda riesce a ridonarmi la lucidità persa nelle ore antecedenti al mio risveglio. Il caos sembra finito, finché non comincio a notare strane figure all'intero di uno specchio dove è riflesso il mio volto. La mia faccia si fa distorta, è tutto così confuso, ogni cosa sembra diventata polvere. Qualcosa aldilà dello specchio mi sta chiamando con voce insistente, senza sosta. Un forte vento inizia a trascinarmi in un mondo che non avevo mai visto prima. Sembra un giardino, pieno di nuovi profumi che richiamano le vecchie glorie di epoche ormai dimenticate. Forse sono allucinazioni, forse è la morte che ha deciso di mettere fine alla mia vita, forse è un sogno così vero che sembra reale. Ora so chi sono… Marc Allen e l'ignoto fa paura.

    ALDILA' DELLO SPECCHIO

    <2>

    Cambio direzione,

    cambio modo di dire,

    trucco il mio viso con colori puri,

    senza far colare lacrime nere.

    Ampio lo sguardo,

    al di là dello specchio,

    nessun riflesso ad ostacolare la curiosità,

    oggi mi sento vivo e non voglio rinunciare. 

    IL GIARDINO DEI SOGNI

    <3>

    Metto il piede

    nel giardino dei sogni,

    qui nessuno prega,

    qui è la volontà il mestiere.

    Un burbero bugiardo

    mi inganna il pensiero,

    ma la sincerità vince la sua astuta parola,

    che gli muore in gola

    come una mollica di pane.

    Si innalzano dunque le scale,

    una luce lontana mi indica la via

    e dietro di me il vento suona.

    DUNE

    <4>

    Il sudore cola sulla fronte,

    i piedi si affossano in dune sabbiose di un deserto,

    la bocca chiede acqua

    e il sole proibisce di vedere la realtà.

    Ed ecco presentarsi degli uomini celebri

    a raccontare i loro ricordi.

    Un Elvis un pò arrabbiato,

    che si pettina la chioma del successo,

    un Lincoln disperato,

    che grida il nome America invano,

    un Fellini addormentato,

    che legge sceneggiature di vita attuale.

    I loro corpi svaniscono in granelli, in pochi secondi.

    Il mistero ha placato la sete,

    il sole è ora ombra,

    ed io rimango perso in quel lago d'immaginazione.

    FIGLIA DELL'AMORE

    <5>

    Il deserto, in quell'ingresso a piedi scalzi nella terra di nessuno, ha

    lacerato i miei pensieri, ormai poco convinti di poter uscire da questa

    follia. Le mie impronte nella sabbia si fanno sempre più numerose, il

    caldo fa impazzire la mia gola, che chiede acqua ma senza risultati.

    Vorrei trovare un oceano in questo mare d'Arabia, ma all'orizzonte vedo

    solo il cielo in continua espansione. La mia pelle sta bruciando e un

    possibile traguardo sembra ormai lontano, finché il sole, troppo lucente

    per i miei occhi, con uno dei suoi raggi, mi indica la giusta via per la

    salvezza. Oltre l'ultima duna di quell'immenso deserto, vi è un umile

    città. Entro nelle strade di quel paese apparentemente abbandonato.

    Alle finestre si affacciano i curiosi, mentre sulle vie nessuno dei presenti

    si gira a guardare, come se la mia presenza fosse invisibile alla loro

    vista. Incontro un uomo, uno strano mercante di cuori infranti. Vende

    uomini, modelli, soldati a donne che ormai hanno perso fiducia nella

    parola amore. Mi dissocio da questo baratto, che mi sembra un furto

    nei confronti di quelle vedove passate alla solitudine. Tra gli angoli

    sperduti di quei vicoli stretti, rimango fermo a guardare una dolce

    bambina che mi sorride da lontano, come se conoscesse già la mia

    faccia. Inizia a piovere ma le mie gambe non si muovono dall'asfalto. La

    bambina mi afferra la mano e mi trascina dentro una casa per darmi

    riparo. Dentro quell'abitazione ci sono altri bambini, tutti contenti alla

    vista della mia presenza. Noto che sono soli, che in circolazione non vi

    sono figure adulte e forse, è proprio per questo, che il mio volto li

    rassicura così tanto in una cupa giornata temporalesca. Decido, con

    molto piacere, di sedermi e di giocare con loro finché l'orologio non

    suonerà la mezzanotte.

    ANIME VUOTE

    <6>

    Dimmi vecchio mercante d'oro,

    che vendi anime vuote

    al servizio di giovani vedove.

    Seguire un amore comprato,

    non da convinzione al povero cuore,

    un organo malato di epiche emozioni.

    Il tempo scorre tra gli alberi di questo purgatorio,

    senza lasciare tracce di speranza

    In questo uomo che non sarà mai diavolo.

    AMBER

    <7>

    Spingo il peso nella gravità,

    abbandono la precedente tentazione,

    bagnando il corpo con la pioggia incessante del cielo.

    Le mie vesti si inumidiscono

    sotto i lampioni di una strada in rovina,

    dove un cane si ciba dei rifiuti degli uomini.

    Dietro le mie spalle,

    una bambina ride per

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