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Il Circolo del Burraco
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E-book88 pagine1 ora

Il Circolo del Burraco

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Al Circolo del Bridge che poi diverrà "Circolo del burraco" è arrivata una nuova socia (la signora dal cappello viola) capace, col suo fascino, di sconvolgere molti equilibri famigliari, oltre che la vita stessa del Circolo. Una storia di provincia in cui si indugia molto sulle cratteristiche del gioco del Burraco, ormai diffusissimo in tutta Italia, che improvvisamente si trasforma in un giallo, a causa di un omicidio, L'indagine sarà condotta da un socio, un ansiano commissario di polizia, più amante del Bridge che del Burraco, e non mancherà un finale a sorpresa,

E' un romanzo breve, o forse un racconto lungo, non saprei, che ho scritto in pochi giorni, quasi per scommessa con mia moglie, Non c'è alcun particolare impegno stilistico, ma solo il rispetto della grammatica e della sintassi,. Insomma non è certo il mio romanzo migliore, ma ho scelto di cominciare con questo anche perchè sono un giocatore di carte e so bene come ogni giorno in Italia e non solo, decine di migliaia e forse anche centinaia di migliaia di persone, in case private, in tornei pubblici e anche on line, giochino a Burraco.
LinguaItaliano
Data di uscita29 ago 2014
ISBN9786050317107
Il Circolo del Burraco

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    Anteprima del libro

    Il Circolo del Burraco - Giovanni Franceschi

    XXV

    I

    L'atmosfera, al Circolo del Burraco, era decisamente mutata con la comparsa della Signora dal cappello viola.

    Gli abiti dei soci maschi erano cambiati e non si poteva spiegare questo salto di qualità solo con le variate condizioni atmosferiche. Giacche in velluto , in panno , in tweed, avevano sostituito i più consueti cardigan e le cravatte, sobrie per la verità, erano tornate a decorare colletti di camicie ben stirate. Anche il presidente, l' ingegner Paolo Baldini, un uomo alto e sgraziato, che di solito non era attratto dalle donne, aveva dato segni di reazione alla nuova presenza: da qualche giorno non veniva al Circolo con l'abbigliamento da cantiere, e le scarpe non erano più polverose. Ma la comparsa della signora dal cappello viola non aveva avuto conseguenze solo sugli uomini, tutt'altro.

    Molte erano le socie che si sentivano minacciate da questa presenza nuova, le più giovani perché questa donna attirava gli sguardi della maggior parte dei pochi scapoli frequentatori, qualche signora sposata si preoccupava per il marito, troppo avvezzo a distrazioni coniugali; qualcuna infine, come la signora Lucia, ne faceva una questione di leadership fra le donne più belle del circolo e correva voce che certe improvvise assenze dai tornei pomeridiani fossero dovute a visite dall'estetista o dalla sarta quando non, addirittura, al nuovo centro di chirurgia estetica dall’invitante insegna di Belle subito, situato in zona periferica della città, per la discrezione delle clienti, ma già a molte assai noto.

    In verità le novità erano state due, discutevano in un angolo un po' appartato del bar, Rosanna Bellocchi e Cinzia Del Monaco: non c'era solo la signora dal cappello viola, c'era anche il nuovo maestro dei corsi di Bridge, quel francese affascinante, con quella cicatrice sulla guancia destra, Pierre, solo Pierre, che il cognome non lo sapeva nessuno. Lui non era nuovo nell'ambiente e tutti sapevano che era un ottimo giocatore, ma non era mai stato un frequentatore assiduo mentre adesso aveva accettato l'incarico di tenere un corso di Bridge di livello intermedio cedendo alle richieste del Presidente. Il circolo del Burraco Asso di Picche era nato, infatti, da una trasformazione dell’omonimo circolo del Bridge. Questo cambiamento, deciso a maggioranza nell’ultima assemblea generale dei soci, era avvenuto, sia per prendere atto di una sostanziale trasformazione dell’attività prevalente, sia per incentivare nuove iscrizioni che, effettivamente, avevano avuto un immediato forte incremento. I vecchi soci, però, giocavano ancora a Bridge e l’ingegner Baldini non voleva che il Bridge scomparisse definitivamente. Quello organizzato sarebbe stato un corso intensivo di un solo mese ma con tre lezioni settimanali.

    -Ma lui non ha moglie? - Chiese dubbiosa Cinzia del Monaco trastullandosi con la tazza del tè troppo caldo.

    -Certo che ce l'ha - rispose Rosanna Bellocchi, sempre informata grazie alle chiacchiere che si facevano nel suo studio di psicologa - ed è anche giovane, si chiama Valeria ... ma, a quanto mi risulta, non è interessata alle carte e poi lavora nel loro podere . Fanno il vino, credo .

    -Il vino?

    -Certo, il vino, Pierre è un francese e cosa può fare meglio del vino un Francese?

    -Quanto a questo son certa che Pierre sa far bene molte altre cose - sorrise maliziosa Cinzia Del Monaco.

    -Lo sai per esperienza diretta? - Accennò Rasanna Bellocchi, seria, a bassa voce.

    -Adesso mi stai chiedendo troppo – replicò Cinzia e poi - Ma dai, che sto scherzando! Comunque… corre voce...

    -Insomma, che fate voi due sole sole, in quell'angolino? - chiamò Anna Gardini - perché non venite qua che facciamo un tavolo? Ho delle novità...

    Cinzia e Rosanna, attratte più dalla promessa di qualche piccante rivelazione che dalla voglia di giocare a carte, si spostarono, coi loro piattini e le loro tazze di tè, dal bar, in sala azzurra, alla sala rossa, e sedettero al tavolo di Anna dove già era accoccolata, nella quarta sedia, la signora Dal Piaz, una vecchietta magra e vivace, truccata come una ventenne, socia da sempre del circolo.

    Mentre distrattamente procedevano alle rituali operazioni preliminari della partita, Cinzia attaccò subito:

    -Ora però devi dirci le novità -

    -Ho saputo il nome, si chiama Paola, Paola Gherardi e non è di qui...e credo anche che sia vedova. - Del soggetto della frase non c'era bisogno perché ormai al Circolo non si parlava d'altro.

    -Vedova! Con quell’abito così scollato e quel cappello viola! Ma non c'è proprio più il senso del limite! - Esclamò Rosanna Bellocchi convinta, mentre uno sguardo ironico di Cinzia commentava il suo stupore che la stupiva più della notizia.

    -Una così, appena diventa vedova, non aspetta neanche un mese per rimettersi in gioco, stasera voglio proprio vedere se si è iscritta perché vuole imparare a giocare meglio o se è solo per trovare una bella vetrina dove mostrarsi. - Quella deve essere una gran puttana – sentenziò lapidaria la signora Dal Piaz.

    Poi cominciarono a giocare, ma la voglia di chiacchierare era superiore all'interesse per il gioco e la mancanza di concentrazione provocava errori banali e frequenti. Dopo dieci minuti, su un'ennesima sciocchezza di Rosanna, scoppiarono a ridere e decisero di interrompere la partita.

    - Paolo, - chiamò forte Cinzia rivolta al barman, - portaci quattro Martini, per favore, ed una ciotola piena di arachidi .

    Poi alle amiche: - Io qui, senza fumare, se non mangio qualcosa divento matta .

    Rientrata a casa che erano ormai le sette passate Cinzia trovò Giovanni che già si era messo ad apparecchiare - Non riesco mai a trovare i tovaglioli, ma dove li nascondi? - Non si trattava dei tovaglioli, ovviamente; quello che Giovanni non trovava in casa era Cinzia, e la faccenda andava avanti ormai da un bel po'. Non

    che Giovanni fosse geloso o che giudicasse eccessiva la frequentazione del Circolo da parte della moglie, ma certo era che si sentiva solo. Da poco in pensione, gli pareva di non esser più nulla e non aveva voglia di cercarsi una qualche forma di socialità di sostegno, come molti gli consigliavano, così necessaria, sosteneva la moglie, a

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