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Io vivrò nel buio
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E-book78 pagine1 ora

Io vivrò nel buio

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Info su questo ebook

Interi universi prendono forma dalla penna di Lucietta Trimarco, si popolano di creature inquietanti e apocalittiche visioni, sogni e incubi, fate, elfi, vampiri e stanze perse nelle dimensioni. L’uomo è solo al centro di un cosmo in cui il terrore spesso proviene dagli abissi della mente, un mondo in cui l’unica possibile salvezza è riuscire a smascherare e affrontare le proprie paure. La scrittrice dimostra un’invidiabile capacità nel saper gettare un ponte tra il mondo dei sogni e quello della veglia, finché a poco a poco l’uno trascolora nell’altro in un amalgama originalissimo. Forze terribili e misteriose, inafferrabili e incombenti agiscono sotto la superficie di quotidianità delle sue storie. Elementi risvegliati da casuali combinazioni, da atti più o meno intenzionali oppure filtrati attraverso fratture nella realtà stessa delle cose. Personaggi persi in un cosmo sempre più alieno, estraneo all’essere umano, alla ricerca di un disegno che sbiadisce progressivamente sino a una tragica e definitiva scomparsa. La Trimarco si immerge in quelle atmosfere, sembra vivere sulla sua pelle quello che accade ai personaggi; si riesce a immaginarla china sui fogli a scrivere a lume di candela, circondata da ombre e mostri che la fissano e aspettano nel buio pronti a ricordarle/ci che spesso non c’è il lieto fine...

La prematura scomparsa dell’autrice ha fatto sì che alcuni dei racconti siano rimasti incompiuti, eppure tutti, così sottilmente inquietanti, affascinano il lettore anche per il potere salvifico dell’immaginazione.

Lucietta Trimarco nasce ad Asti, una piccola cittadina del nord Italia ricca per l’abbondanza della sua cultura e l’arte.

Amante del disegno, partecipa nel ’97 a una mostra per pittori, e scrittrice per diletto.

Prima della sua prematura scomparsa ricopriva il ruolo di impiegata da quasi tre anni in un ente pubblico in provincia di Asti dove si occupava di diverse mansioni.

In un anno particolare della sua vita, approfittando di un riposo forzato che l’ha portata a scrivere per svago, ha partecipato a qualche concorso letterario con soddisfacenti risultati tra cui la vittoria al Premio Letterario Streghe Vampiri & Co. Ha pubblicato la lirica “Malinconiche zone” in antologia poetica Ghiaccioli Rossi, edita da Senso Inverso Edizioni.
LinguaItaliano
Data di uscita1 gen 2015
ISBN9788863966084
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    Anteprima del libro

    Io vivrò nel buio - Lucietta Trimarco

    terra.

    Il principe dei fiori

    Sgattaiolo zitta zitta sperando di riuscire a conquistare la mia camera. Non mangio dalle dieci di questa mattina eppure non ho voluto fermarmi in cucina, per non essere sorpresa. Salgo le scale ben attenta a dove appoggio i piedi, i gradini spesso scricchiolano, traditori! Metto la mano sulla maniglia della porta chiusa con un sorriso di soddisfazione.

    Mi leggi una storia?

    Beccata.

    Adesso è tardi. Provo a dribblare.

    Il broncio si dipinge in un attimo sul visetto rosa e paffutello della mia sorellina. Non riesco proprio a dirle di no.

    E va bene. Quale storia?

    Il Principe dei Fiori, risponde senza esitazione alcuna.

    Di nuovo?

    A me piace tanto. Ti prego…

    Fa gli occhioni languidi da gatto e sono fregata. La sistemo sotto le coperte e prendo in mano il volume ormai consunto: da quanto tempo lo leggiamo quasi tutte le sere? Conosco a memoria questa storia, non avrei bisogno di leggerla ma preferisco tenere in mano il libro e guardarmi anch’io ogni volta il volto bellissimo dell’Elfo che ne è il protagonista. Sospiro e leggo.

    Il Principe dei Fiori è un Elfo bellissimo, erede di un Regno fatato nascosto agli occhi degli uomini e che delimita il bosco. Il giovane Principe è in ansiosa ricerca della sposa ideale, colei che con le sue virtù potrà regnare al suo fianco. Tuttavia il Principe è molto pignolo e mai nessuna reputa alla sua altezza, nessuna è mai degna di ricevere in dono la condivisione del suo Regno incantato. Così, non appena comincia a corteggiare una fanciulla da qualunque mondo provenga - mondi lontani, mondi paralleli, mondi leggendari, mondi reali o inesistenti - una forza maggiore impedisce l’unione, il Principe rimane da solo e la promessa sposa trasformata in un fiore. L’incantevole giardino che si congiunge con le sue stanze regali è profumato e curato. Nel prato verdissimo dimora la semplice Margherita, la profumata Lavanda, la vivace Mimosa, la romantica Lillà, la poetica Viola…

    Forse c’è un posto anche per te, Rosa?

    Rido. Già, manca giusto una rosa.

    Il resto te lo leggerò domani; adesso dormi.

    E già ha chiuso gli occhi.

    Mamma mia! Mi sento esausta, sarà meglio che io vada a dormire, la lettura della solita fiaba sfiancherebbe chiunque, soprattutto dopo una giornata scolastica come la mia: dieci ore di lezione, incluse quattro di laboratorio. Ma la stanchezza accumulata durante la giornata mi impedisce di prendere sonno! E lo stomaco vuoto protesta insistentemente e in modo accurato, in tutte le sfumature e le tonalità possibili. Diventa un artista del brontolio: comincia con borbottii esitanti che si fanno poi sempre più arditi, fino a che mi obbliga a cedere e a scendere in cucina. Sul primo ripiano del frigorifero una ciotola di fragole mi invita, io accetto senza porre resistenza: saranno perfette insieme ai biscotti salva-fame e salva-umore al doppio cioccolato che ho nel cassetto del mio comodino. Cioccolato e fragole: quale coccola migliore? Accucciata tra le lenzuola, penso al Principe dei Fiori. Conosco talmente bene quella storia che a volte quasi mi sembra reale. Il libro è sulla mia scrivania, mi alzo e con un dito lo riapro casualmente proprio sull’illustrazione del bell’Elfo.

    Contemplo assorta le figure: certo, è disegnato proprio come un Elfo bellissimo. Perché mai non può esistere anche per me un ragazzo bellissimo come lui e che ami solo me! Sono presa dall’impulso di renderlo più reale. Frequento o no l’Istituto d’Arte con ottimi risultati? Ma sì! Sarà il mio Principe personale. Senza falsa modestia posso dire che disegno molto bene, così prendo foglio e matite colorate e penso al suo viso… mi è bastato chiudere gli occhi e l’ho immaginato come se fosse lì, accanto a me. Forse sono particolarmente ispirata: le linee e i colori del suo incarnato sono scesi sul foglio con tanta naturalezza da sbalordirmi. Ho sentito un brivido, ho avvertito il suo martirio come se la figura da me rappresentata vivesse un supplizio tanto grande da riuscire a straziare la mia giovane anima romantica. Mi stupisco della ricercatezza che sono riuscita a ottenere, della plasticità del mio ritratto; d’un tratto mi spaventa e distolgo lo sguardo.

    Sembri vero, mormoro appena, complimentandomi con me stessa. E poi mi stringo nelle spalle, guardando fisso il volto del bellissimo Elfo che ho rappresentato. Eh, se davvero esistesse! Già, se ci fosse, naturalmente non sarebbe interessato a me. Non sono certo la più popolare, ammetto che sono carina, anche se purtroppo la timidezza mi delimita quasi sempre in un angolo. Le mie frustrazioni esplodono e senza un reale motivo mi viene da piangere, una lacrima scivola sul volto dell’Elfo: non è che il simbolo di un ragazzo ideale e, ahimè, inesistente. La rabbia cresce da dentro e la matita mi si spezza tra le dita, mi ferisce la mano e una goccia di sangue macchia il disegno.

    Un bisbiglio si dissolve nell’aria, nella mente, nel cuore: Una lacrima di disperazione versata per il dolore di vivere.Una goccia di sangue approntata per la sofferenza del vivere.

    Uffa, no! Dopo tutto l’impegno che ci ho messo! Devo essere impazzita, perché mi scuso con il mio biondo Elfo! Lo guardo e i suoi occhi paiono scrutarmi, le sue labbra sorridermi davvero!

    Devo essere molto stanca. Ho bisogno di mangiare. Gusto le mie fragole color rosso rubino e avverto una strana impressione.

    Un sibilo. Un alito di brezza. Un profumo indefinito. Un suono scandito eppure attutito. Una voce. Un segreto.

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