Uomini e Spiriti
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Anteprima del libro
Uomini e Spiriti - Luigi Cianflone
Cianflone
UOMINI
&
SPIRITI
Racconto
Luigi Cianflone
EDIZIONI SIMPLE
Via Weiden, 27
62100, Macerata
info@edizionisimple.it / www.edizionisimple.it
ISBN edizione digitale: 978-88-6259-895-8
ISBN edizione cartacea: 978-88-6259-864-4
Stampato da: WWW.STAMPALIBRI.IT - Book on Demand
Via Weiden, 27 - 62100 Macerata
Tutti i diritti sui testi presentati sono e restano dell’autore.
Ogni riproduzione anche parziale non preventivamente autorizzata costituisce violazione del diritto d’autore.
Prima edizione cartacea dicembre 2013
Prima edizione digitale gennaio 2014
Copyright © Luigi Cianflone
Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i paesi.
In questo racconto si narra di storie realmente vissute, senza riferimenti a persone o cose. Il racconto, in parte, è frutto della fantasia dell’autore.
Indice
Prefazione
Capitolo uno
Inizio racconto
Capitolo due
Una serata con gli amici
Capitolo tre
La forte sensazione
Capitolo quattro
L’amara sorpresa
Capitolo cinque
Logica deduzione
Capitolo sei
Marilena mi racconta
Capitolo sette
Al ritorno dal mago
Capitolo otto
Le forbici
Capitolo nove
Speranza di riuscita
Capitolo dieci
Lo squillo del telefono
Capitolo undici
La pizza
Capitolo dodici
Spiegazione del sogno
Capitolo tredici
Valutazioni delle predizioni
Capitolo quattordici
Poteri occulti
Capitolo quindici
La strana lingua
Prefazione
Si racconta della relazione che si suppone, esiste tra l’uomo e l’energia che alcune volte prende forma e altre se ne stanno mascherate e pronte per colpire nell’attimo più opportuno. Alcune volte l’entità osserva senza reagire.
Forme energetiche buone ostacolano quelle cattive per aiutare l’uomo a restare superiore e padrone di se stesso.
Nel libro si narra di due ragazzi che iniziano a conoscersi e da quel momento, per loro, iniziano molte situazioni travagliate.
Avvengono dei fatti totalmente singolari e incredibili.
L’essere umano ignora che cosa alberga nel suo corpo e a volte si trova incapace di prevalere subendo molteplici torture.
Capitolo uno
Inizio racconto
Sono nato e anche cresciuto in un paese montano fino all’età di dodici anni e poi la mia continua crescita prosegue in una zona marina.
Come tutti gli esseri umani, ho sempre cercato di vivere desiderando il meglio disponibile che aiuta l’uomo alla sia esistenza terrena e sforzandomi di sviluppare in modo più opportuno le mie capacità intellettive culturali e sentimentali.
Fin da piccolo ero molto interessato dal corpo femminile: consideravo le donne, degli angeli in terra, esistenti per completare il vivere degli uomini.
Crescevo nella timidezza verso il mio prossimo e commettevo errori nel dialogare con gli altri, anche se non ne avevo la volontà.
Evitavo di frequentare persone nuove che si sentivano, culturalmente, più importanti di me e non mi sentivo di avere le stesse capacità di altri coetanei.
Non possedevo neanche un briciolo di fortuna, capivo ciò, quando organizzavo dei giochi e c’era bisogno della presenza di altri amici che non collaboravano, mentre per loro, ero sempre presente.
Ho sempre combattuto per costruire qualcosa di buono secondo una linea suggerita dalle mie capacità.
Coltivavo le mie amicizie solo perché mi piaceva, essere socievole e altruista a non volere accettare la realtà di un mondo umano assai perverso e, a volte, anche maligno.
Ebbi la fortuna insperata di trovare un posto lavorativo per me ambito.
Ho studiato elettronica applicata all’industria elettrica e mi sono specializzato per ripararne gli apparati.
Valutavo la donna un essere umano uguale all’uomo ma libera di dare e ricevere, però, dopo la nascita di un legame costruito sull’amore. Per il mio futuro, dal rapporto pretendevo fedeltà e rispetto.
Consideravo i tradimenti come parte integrante dell’egoismo umano e disprezzavo chi abusava della debolezza altrui.
La politica non mi piaceva, poiché avevo avuto modo di capire che attraverso essa, non si poteva essere onesti, quando udivo come discutevano i politici e come consideravano propri simili, mi veniva il disgusto per loro, i cittadini erano considerati dei numeri senza valore, si prendevano solo la soddisfazione di considerarsi dirigenti statali.
Spesso mi piaceva andare al cinema, prediligevo i film Western e quelli riproducenti la vita di condottieri o pirati…
Sono come tanti uomini assai curioso e in particolare amante di ciò che esiste di completo nel complicato Universo in cui apparteniamo, compressa la fantascienza e gli ufo.
Assai interessante è la parte spirituale che ci avvolge, durante il nostro percorso nella vita.
Da piccolo, più volte, ho sentito parlare di esistenza d’extra terresti, era ipotizzato da molte persone che provenissero dal Pianeta più rinomato. Marte
.
Conoscevo strane storie di maghi e chiromanti e di altre, raccontate dagli anziani che in parte, le tenevano nascoste ai bambini.
Appassionato come io sono, di ciò che non si vede e si tocca, con la mente ho sempre cercato delle risposte oscure ripromettendomi che volentieri, qualche volta, avrei potuto partecipare a qualche curiosa seduta spiritica col tavolo rotondo con i tre piedi insieme a qualcuno esperto in materia.
Simone mi viene a trovare a casa, rivelando che gli è stato svelato un segreto. Come e quando si evoca qualche essere, percepire strane presenze e avere delle informazioni.
Possedevo un gatto con pelliccia grigia e un altro col pelo marrone, quasi rosso e lunghissimo. Erano due perfidi animali che pretendevano solo mangiare bene e coccole a loro piacimento.
Cosimo il mio fratello, più piccolo aveva avuto in regalo un cane di appena due settimane e lo crescevamo dandogli il latte col beverò: stava in cortile nella sua bella cuccia di legno, era di razza bastarda e simile a un vero lupo, di colore marrone con delle macchie grigie.
Si trattava di un animale tanto buono e affettuoso, però quando giungeva un particolare mio compagno, ringhiava come se volesse dichiarare: Mandatelo via altrimenti lo mordo
.
Il ragazzo aveva l’altezza di un metro e settantacinque, abitava nella palazzina di fronte alla mia casa e vestiva in maniera modesta, aveva capelli neri riccioli e occhi castani.
Simone, assai contento entrò in casa dicendo di conoscere in che modo svolgere la seduta misteriosa: prese il tavolinetto porta telefono con i tre piedi e lo portò nel soggiorno. Mi chiama asserendo che si accinge a provare l’esperienza però non vuole la presenza di animali, ma dietro nostra insistenza accetta.
A Cosimo e me, sembrava troppo strano ci domandavamo quale nesso ci fosse con essi. Noi tre, ci sedemmo intorno al tavolo e dopo aver preso una candela, la posammo al centro del piccolo tavolino, la accendemmo e poi, spegnemmo la luce. Ognuno di noi posò i propri palmi delle mani sul tavolino per formare il cerchio, prima si dovette iniziare con una preghiera di protezione e tutti noi dicemmo di essere interessati a dialogare esclusivamente con presenze benevole, specificando che avremmo rifiutato conversare con delle entità cattive.
Simone pretese di condurre ciò che per noi fu considerato un nuovo gioco capace di farci trascorrere qualche ora curiosa e forse, di verità.
I gatti fuggirono immediatamente e ci sembrò che compresero ciò che ci apprestammo a eseguire e non desiderarono tornare neanche dimostrandogli di offrirgli alcuni prelibati pesci. Il nostro cane ormai cresciuto rimase accucciato sul pavimento.
Evocammo, ciò che credemmo un’entità buona offrendo la nostra disponibilità ad ascoltare le sue rivelazioni. Improvvisamente il cane lanciò un grido, simile a quello emesso da uno scoiattolo, attirando la nostra attenzione poi agitò la testa come per volersi scrollare qualcosa entrata nel suo orecchio, si alzò e venne ad annusare i posti di ognuno di noi forse per assicurarsi se fossimo stati presenti.
All’animale, chiedemmo il perché volle attaccare soltanto lui senza, naturalmente, ricevere alcuna risposta perché non seppe parlare.
Credemmo che fosse una pura coincidenza.
Ordinammo al cane di accucciarsi e iniziammo di nuovo. Ecco che si ripetè lo stesso fenomeno per la seconda e anche la terza volta sicché, decidemmo di dialogare con l’entità canina e chiedere spiegazioni. Il cane intanto era diventato irrequieto indicandoci la sua volontà di uscire in giardino. Lo accompagnammo all’esterno e proseguimmo il nostro gioco.
Simone parla ad alta voce:
«Vuoi tu, spirito del cane, parlare con noi?»
Naturalmente le risposte giungevano attraverso la bocca del nostro insospettabile amico Cosimo.
«Chiedete e vi rispondo! »
«Che cosa accade al nostro cane?»
«Dovete sapere c he il cane percepisce ultrasuoni impercettibili dall’orecchio umano!»
«Allora concreta!»
«Il vostro amico cane, è stato disturbato da presenze che avete chiamato, esse emettono questi tipi di suoni!»
«Tu però, chi sei?»
«Sono un essere invisibile che non vuole rivelarti altro e adesso vi saluto!»
«Hai un nome?»
«Adesso basta però state assai attenti a ciò che fate, rischiate moto!»
A quel punto inizia la nostra paura stimolata dalle risposte che Cosimo non sarebbe stato capace d’inventare.
Decidiamo di sospendere la seduta e non riprovarci poiché quell’episodio ci appare effettivamente molto inverosimile.
Avevamo cercato delle spiegazioni a dicerie di alcuni uomini pratici che desideravano mantenere il segreto senza ottenere nulla di nuovo.
Ottenemmo solo conferma che il cane percepiva i suoni, però non vedeva alcuna immagine. In conclusione quello era il solo motivo, per cui gli animali non dovevano essere presenti mentre si procedeva nel gioco.
In seguito, avevo