Catastrofe nucleare
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Anteprima del libro
Catastrofe nucleare - Luigi Cianflone
difficili.
Capitolo uno
Inizio racconto
In Italia, il Governo dibatte sulla priorità di ampliare le centrali nucleari per causa di continua richiesta energetica.
I Governi che seguono, si rendono conto che l’energia alternativa è sufficiente per i fabbisogni generali.
E’ proposto, da vari partiti, di cercare fonti energetiche alternative al nucleare, ciò è raccontato alla gente al fine di distrarre l’opinione pubblica, affinché è a favore del nuovo progetto di costruire quattro centrali nucleari e non usare la cosiddetta energia pulita della fusione fredda e dal sole perché non inquinanti. Dichiarano che le tecnologie per la fusione ancora, non sono abbastanza avanzate e le risorse economiche da mettere a disposizione di ricercatori, sono insufficienti.
Con insistenza è proposto e pronto da approvare, un decreto a favore del nucleare.
In vari modi l’opposizione, cerca di anteporre il rischio grave, nel caso di fuoruscite radioattive in quantità elevate in grado distruggere molti chilometri quadrati di territori, causando la morte di moltissime persone e, anche nuove generazioni, possono essere contaminate con conseguenti mutazioni genetiche, dannose per l’essere umano. A quegli uomini egoisti, poco importa il gravissimo rischio dei loro consimili e i loro figli, comunque, accumulano ricchezze enormi producendo energia.
Anche se i tecnici, riescono a trattare le scorie nucleari e ridurle al minimo ingombro, rimane il problema di come evitare che la Terra divenga una pattumiera e contagiata artificialmente dall’avidità umana.
I cittadini ignari per letali conseguenze, sono appagati, perché possono avvalersi di maggiori servizi e ammirare i paesaggi notturni meravigliosi poiché illuminati pressoché a giorno, rilassandosi piacevolmente e rallegrarsi nelle ore notturne, in locali assai rischiarati sperperando dell’energia importante da risparmiare e accumulare per poi, usarla in modo economico senza sfarzo e spreco.
Nel nostro Globo molti popoli sono costretti a vivere privi della luce prodotta con candela a causa della povertà perché i governanti loro, sono padroni e, gli altri esseri a loro simili, sono lasciati a se stessi e obbligati alla o, quasi alla schiavitù, altri si divertono sfruttando il benessere e lo sviluppo industriale.
Il grande dilemma per gli Stati detentori di varie centrali nucleari è di occultare le scorie costruendo dei nuovi siti, impiegando risorse economiche non indifferenti. A tale uopo si nominano dei commissari straordinari e strapagati per proteggere meglio, i responsabili e in segreto, trovano dei territori abitati di gente povera e poco intelligente ai quali, promettono benessere che possono ricevere con la costruzione di nuove città e vari servizi. Quei nominati, dichiarano al popolo indigeno, che si offrono per portare aiuti incondizionati ai cittadini.
I furboni costruiscono dei giganteschi sotterranei, dove infossano le parti radioattive coprendole con molta Terra. Sopra di essa fabbricano i nuovi quartieri e migliorando i borghi adiacenti. In questo modo alcuni gruppi cosiddetti Multinazionali
, ingrassano i propri portafogli.
In quella gigantesca confusione coperta da segreto ben celato, alcune di quelle scorie finiscono nelle mani di vari imprenditori protetti da omertà che riescono a miscelare i rifiuti in grandi colate di cemento armato pensando che, per parecchi di anni, i futuri uomini, non si accorgono di nulla e loro intanto, possono svolgere una vita comoda e nulla privazioni sociali considerando che, presto saranno morti e nell’altra vita sono esenti dal pagare le colpe dei loro misfatti.
In Italia una grossa Società edile vince un bando di gara, coadiuvata da compiacenti favoreggiamenti di alcuni commissari e omini politici con il concreto obbligo di fare sparire misteriosamente, alcuni rifiuti provenienti da un altro Stato. Tale Stato è disposto a pagare cifre molto alte a coloro che si cimentano nell’impresa rischiosa. In pochi si spartiscono gli utili. La società S.P.N.3PP.59 Principia a costruire dei grossi locali da ospitare le Olimpiadi e altri locali sparsi per tutta Italia a uso carcerario e altre opere pubbliche. Nei sotterranei di costruzioni civili, sono stivati i prodotti pericolosi.
Non appena qualche investigatore introduce il naso in quegli affari, il materiale è immediatamente nascosto e lo stesso dirigente, è promosso e trasferito ad altro incarico.
Presso un quartiere destinato a servizi internazionali, costruiscono alloggi per atleti, poi si possono usare come civili abitazioni e venduti. Chi desidera acquistare una casa in un quartiere lussuoso e moderno ricco di piscine, campi da gioco e giardini meravigliosi, può farlo.
In un villaggio olimpionico vivono delle persone ignare di trovarsi circondate da materiali radioattivi. Per un puro caso, se si crea una crepa da qualche parte, ogni abitante morirà di contagio.
Negli alloggi abitano anche delle persone facoltose che si sono arricchite negli anni con proventi chissà da dove e come realizzati. A questi ultimi, in parte, è bene augurata una sorte complicata e amara, ma non per i loro simili che fanno sacrifici enormi per pagare le rate del mutuo.
In quel villaggio, la vita è una continua discriminazione. Tra gli abitanti si creano gruppi di persone di alto rango e altri di ceto sociale inferiore perché si antepone il prestigio con a capo le ricchezze e soprattutto il valore dei salari.
Un dirigente con un impiego manageriale o dirigenziale, percepisce sopra centomila euro annuali, altri con incarichi importanti quale, operaio considerato con incarico di poco valore, si deve contentare di un salario di appena diecimila euro annuali. Questi ultimi si chiedono: Perché è troppa la differenza?
La giusta risposta non giunge mai poiché al direttivo, necessita nutrirsi come un piccolo maialino e il vero lavoratore manuale deve fare la dieta forzata.
In quel complesso residenziale esistono alcune villette a schiera allineate con giardino adiacente.
Il condominio ingaggia un giardiniere per occuparsi del resto della manutenzione. In tale villaggio esiste parecchia armonia e s’intravvede la molta felicità dei residenti, anche se qualcheduno, non lascia trasparire le proprie difficoltà a mantenere un consuetudine del vivere che si compara a chi possiede un introito superiore. In una di queste casette quasi indipendenti, al numero trentadue, abita una coppia di giovani sposi: Bertolone Gian Paolo, il capo famiglia, lavora presso una casa farmaceutica e la consorte, Piera è impiegata presso uno studio di architetti. Presto nascono due figli, Rosalba e Ciro: La casa confinante, al numero trentasei, è abitata da un’altra coppia. La donna ha il nome di Fernanda e come attività, dirige una piccola azienda. Il marito ha il nome di Ercole Ferlandi e fa il manager. La coppia ha soli tre figli, Fiorenza, Giuseppe corrispondente a Pino e Silvano.
I bambini Ercole e Fernanda, frequentano l’asilo nido a pagamento mentre i bimbi di Piera e Gian Paolo vanno nella scuola dell’infanzia gestita dallo stato, ma ogni cosa si evolve in seguito, tali scuole diventano private e i privati sono finanziati dallo Stato.
Tra gli abitanti attigui predomina un rispetto solamente tra vicini, non come amici, però subiscono l’emotività di alcuni coabitanti facoltosi e famosi.
I bimbi frequentano scuole diverse quelle che ancora amministra lo Stato e quelle dei privati. I ragazzi, quando sono in strada, non comprendono le disuguaglianze sociali e giocano insieme. I genitori non possono fare altro che lasciarli divertire nell’inconsapevolezza di soggiornare in un meraviglioso Mondo a scale. Le due coppie di genitori entrambe, si mantengono distanti uno dall’altro allo scopo di gustare la loro soddisfazione di vita e gioire per la reale esistenza come loro hanno voluto o, gli è stata assegnata dall’ignoto.
I ragazzi del condominio possono divertirsi nel parco giochi privato e in quel luogo, ogni disuguaglianza sociale, diventa nulla automaticamente