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Intimità
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E-book189 pagine58 minuti

Intimità

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Info su questo ebook

Premio della Giuria nel 3° Concorso Nazionale "Il sabato del villaggio" - emozioni e melodie in versi.
Si legge, in sintesi, nella presentazione dell'opera :"Ho attentamente letto molti versi che vanno dall’adolescenza all’attuale maturità e sono rimasto colpito, ammaliato, dal suo sentire, dal suo dare forma a genuini e sinceri stati d’animo...
Sicuramente la “ penna” della sua “ anima” non scrive parole stravaganti, vacue, incomprensibili, che mirano all’ eccezionale, a creare stupore ed effetto; la “tavolozza” della sua “anima” non ha il colore del futile ricordo, non esprime solo dolce malinconia afferente “ le buone cose di cattivo gusto", che vivono in una chiusa memoria, in un’immobilità rassicurante, spenta, in una
staticità che sa d’impagliato, in cui le figure dipinte stanno ferme, quasi stranamente “ liete”, inserite in un’ inamovibile fissità,
che potrebbe riflettere l’incapacità di Biagio di aderire all’esistente; la “tastiera” della sua “anima” non esprime sterile nostalgia, anzi mette una “lente” davanti al suo cuore per vederci dentro meglio e, in seguito, per mostrarlo agli altri, così com’è, nudo, schietto, essenziale.
Questo è il grande miracolo che opera la poesia, che non cessa mai di parlare ad ogni uomo, allorquando inizia a sentire sé stesso e ad accorgersi delle meraviglie che lo circondano, per cui capta l’impellente bisogno di descrivere la sua interiorità, il suo essere.
Orbene, il nostro Biagio tenta di farlo e di dar voce alla sua vita, specie a quella vita parallela che si consuma al suo interno,onde offrire a tutti gli uomini “i suoi occhi”,che in modo straordinario manifestano “ leparole che tutti avevano sulle labbra e chenessuno avrebbe dette”.
L’ Amore, l’Amicizia, il Dolore, la Morte…
Nei suoi versi l’inesorabile scorrere del tempo diventa presente; anzi, ci accorgiamo che, quando si tratta di poesia, parlare di passato è sbagliato, perché in lui il ricordo è ancora palpitante, perché quei momenti di vita vissuta non sono morti, non sono finiti nell’ oblio che “ involve tutte le cose nella sua notte”, perché in ogni riga s’annida un fremente alito, un vibrante palpito di vita.
LinguaItaliano
Data di uscita18 set 2014
ISBN9788890497834
Intimità

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    Intimità - Biagio Amelio

    Biagio Amelio

    INTIMITA'

    ISBN: 9788890497834

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    DEDICA

    PREMESSA DELL'AUTORE

    PRESENTAZIONE

    LE MIE PICCOLE COSE

    Emozioni della maturità

    A Vittorio Arrigoni

    A Brucky, il mio amico più caro

    Alessia

    Anima

    Cogli l'attimo

    La crisi

    8 dicembre: colpo di fulmine

    Due capinere

    I miei figli

    Il mio cuore

    Il mio tormento

    In un mondo così

    L'altra nonna

    Epifania: la messa delle cinque

    L'inganno

    Malattia

    Malinconicamente

    Mia nonna, Tiresina Pullana

    I miei primi baci

    Perfidia

    Piccolo mondo

    Il moto nel mondo

    Quando ti tolgono

    Samantha non c'è più

    Spontaneità

    Mia moglie

    Volevo soffrire

    Un triste ricordo

    Una luce che cambia ...

    Una musica dolce

    La cucciolata

    Il Papa straniero

    La neve

    Mamma cagna

    La casa rossa

    Mia madre

    Il taglio

    Gli scolari

    La strage degli innocenti

    Il fallimento di un rapporto

    Gli occhi di oggi

    Il satiro

    L'Opera 2012

    La mia solitudine

    Un bel fiore

    L'artista dei poveri

    Piombo nel petto

    Il figliol prodigo

    La medaglia al valore

    Melissa, piccolo cigno

    Il giorno più brutto

    La macchinetta

    La politica

    Emozioni giovanili

    Alle rondini

    Italia 1848

    Amicizia

    Vecchia campana

    E il tempo passa

    C'est la vie

    Spensieratezza

    L'autunno

    Il passato

    Compito in classe

    Con la sera

    Vorrei ...

    Ansia

    Monete

    Lentamente

    Il fiore

    Ciò che odio e amo

    Volubilità giovanile

    Dicerie

    A Tommaso

    Il giorno dei morti

    Prigione

    Estasi

    Il tuo continuo non capire

    NOTE BIOGRAFICHE DELL'AUTORE

    DEDICA

    Ti vedo

    E’ passato tanto tempo da quel giorno d’estate

    e, ancora oggi,

    se guardo lontano, lontano

    là dove il cielo ed il mare si fondono

    Ti vedo.

    E, ancora, sullo sf ondo blu- notte del cielo stellato

    in u na ma gica sera d’estate

    Ti vedo

    pure fra i mandorli e i peschi fioriti

    di questa primavera tardiva

    Ti vedo;

    come nel verde tranquillo dei prati, là dove regnano

    margherite e viole ed esulta la ginestra,

    lì io Ti vedo;

    e nella pioggia e nel sereno, di giorno e di notte,

    nei sogni e nelle mie lunghe veglie

    lì io Ti vedo;

    Ti vedo in ogni piccolo anfratto del mio cuore,

    lì io Ti vedo;

    Ti vedo nella mia anima che sempre ti chiama

    e, come allora, tu le rispondi

    con il delicato profumo di una rosa,

    nata in un memorabile primo giorno di agosto.

    Biagio

    …un dolce pensiero va a tutte le persone che hanno ispirato questi scritti e alla mia grande famiglia

    PREMESSA DELL'AUTORE

    Ero un ragazzino di tredici anni, mi trovavo da qualche mese nel Convitto Galluppi di Catanzaro come convittore e soffrivo, con sofferenza cieca, l’essere stato in quel posto: il poter studiare gratuitamente doveva essere un privilegio, ma pur avvertendone l’importanza, lontano dagli affetti, dai miei amici, dal mio ' piccolo mondo’ non lo vivevo come tale.

    da Taverna fui tolto e soffrii tanto...

    In un giorno di Marzo del 1962, nelle ore di studio, la mia mente andava in giro con i suoi tristi pensieri e mi portava nlontano da quel luogo – mi accadeva spesso - facendomi evadere dagli obblighi e dalle regole, consentendomi così di raggiungere col pensiero quello che fisicamente mi veniva impedito.I miei occhi guardavano fuori dalla finestra che si affacciava sul cortile, il posto della ‘ nostra’ distrazione e del ‘ nostro’ giocare nell’ora di ricreazione - le cinque - al gioco prediletto del pallone, e riuscivano a vedere, tagliato dal tetto e dal bordo alto della finestra, un pezzo di cielo azzurro. In quell’istante una rondine attraversò il mio piccolo campo visivo. La cosa, apparentemente, non destò in me alcun interesse, ma la penna, quasi involontariamente, si mise a scrivere e a rimare.

    la mano stringeva la penna ed ella andava…

    Pochi minuti dopo smisi e fui contento di leggermi. In quel momento mi sentivo un altro, ero felice e toccavo veramente il cielo con la mano: avevo fatto una cosa per me eccezionale, avevo scritto una poesia e, quindi, ero un piccolo poeta. Così è nata Alle rondini, la mia prima, semplicissima poesia sia nel contenuto che nella forma, triste e malinconica come in effetti era la mia anima. E quei pochi versi erano qualcosa di veramente importante, di bello, immenso sia perché partoriti direttamente dal cuore sia perché mi ricongiungevano ai miei affetti, ai miei luoghi, e, per loro tramite, parlavo al mio mondo, sia perché mi facevano sentire diverso e mi facevano meglio accettare lo stato di convittore.

    parlavo, parlavo ma risposte non avevo…

    Non mi ero mai allontanato da casa, era la prima volta che coabitavo con ragazzini di altri paesi, a me completamente sconosciuti, estranei, che non erano quegli amici che amavo e che mi mancavano tanto; era la prima volta che dormivo in una camerata con altri 20, con una lucina azzurra che restava accesa tutta la notte e che mi impediva di dormire, abituato

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