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I promessi separati
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E-book145 pagine1 ora

I promessi separati

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Info su questo ebook

E se Renzo e Lucia fossero vissuti nel terzo millennio? Chissà cosa avrebbero combinato i protagonisti del famoso romanzo di Manzoni! I personaggi di questo libro offrono una risposta... li seguiamo alle prese con avvocati e tribunali moderni, dopotutto non così diversi da quelli del '600, ma le aspirazioni forse non sono le stesse!
LinguaItaliano
Data di uscita21 nov 2014
ISBN9788891164155
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    Anteprima del libro

    I promessi separati - Anna DeMolinas

    2010

    CAP. I: 2 settembre 2010

    Chissà perché non me lo aveva detto prima. Non so, ad esempio la sera del 31 agosto, quando avevamo avuto una discussione e quella poteva essere l’occasione. Anche tutto il suo atteggiamento dell’estate 2010 non mi era piaciuto, quindi perché aspettare proprio il 2 settembre, che, dopo il 30 giugno, per un insegnante è il giorno lavorativo più atteso di tutto l’anno.

    Si perché il 2 settembre è il giorno del primo collegio docenti del nuovo anno scolastico.

    E’ il primo giorno di lavoro al rientro dalle vacanze estive, gli alunni sono ancora in vacanza, le aule profumano di candeggina, dalle pareti sono state cancellate le frasi ingiuriose contro noi professori e i banchi sono tirati a lucido.

    Il primo collegio docenti ha poco a che fare con progetti e programmazioni, anche se questi vengono indicati all’ordine del giorno. Quello che interessa a tutti è il nuovo calendario scolastico e vedere che giorno cadono il 1 novembre, l’8 dicembre e il 25 aprile. Fossero di giovedì sarebbe possibile fare ponte e proseguire la festa. Che disdetta quando il 1 maggio è di sabato o di domenica.

    Tuttavia la cosa che più di ogni altra ci fa amare il primo collegio docenti è che non si tratta proprio di un simposio di insegnanti, piuttosto è un evento mondano, qualcosa più simile alla prima di un festival o alle sfilate di Pitti Moda.

    Non c’è nessuna che il giorno prima non sia andata dal parrucchiere per porre rimedio ai due centimetri di ricrescita della capigliatura, messa a dura prova anche dagli effetti del sole e del sale. Abbronzatura Piz Buin protezione zero e scarpa rigorosamente con tacco. Perfino quella di Educazione Fisica, che durante l’anno transita per i corridoi con tute di ciniglia e scarpe da ginnastica, in questo giorno si trasforma in una femme fatale.

    Inoltre al primo collegio docenti ci amiamo tutti, dimentichi delle discussioni e delle lungaggini dello scrutinio di appena due mesi prima, quando eravamo l’un contro l’altro armati a favore o contro una bocciatura. Quello è un giorno di PEACE AND LOVE.

    Anche quel 2 settembre 2010, mi accingo, pertanto, tutta in ghingheri, a pregustarmi la festa. Le scarpe nuove fanno un po’ male, ma sono lo stesso giuliva perché tra un po’ farò la mia entrata da Red Carpet. Sono sul punto di uscire di casa quando mio marito se ne esce con: Senti, prima che tu esca devo dirti una cosa. Ho fretta gli dico Sono molto in ritardo. Lui allora prova ad aggiungere: Guarda che sono solo tre parole. Mi soffermo, sperando nel classico sole, cuore e amore, ma mio marito gela subito ogni mio desiderio di tenerezza e, con tono secco e lapidario, sentenzia: Mi voglio separare.

    Rimango impietrita. Forse non ho capito bene, forse ha detto sparare, ma che strano, non mi è sembrato depresso. Al contrario negli ultimi tempi appare in fermento. Si è messo anche a dieta e si veste un po’ meglio.

    Lo guardo interrogativa, sto per chiedergli qualcosa, poi però realizzo tutto e rivivo le scene del film di quest’ultima estate: quelle conversazioni sussurrate al telefono, le prolungate uscite serali, l’inquietudine che mostrava se lo andavo a trovare al lavoro, gli sguardi pieni di complicità tra lui e … la sua dipendente.

    Il mio subconscio esulta: Alla buon’ora! Era da un po’ che io lo dicevo, ma non volevi credermi, non ti sembrava possibile eppure è successo.

    Certo che di segnali ne avevo avuti tanti davvero! Una volta ero andata a trovare mio marito al suo ristorante e c’era la dipendente avvinghiata al corpo della mia dolce metà come fosse un palo da lap-dance, tutta attorcigliata come un tralcio di edera. Mio marito, vedendomi entrare, l’aveva subito allontanata. Lei allora, intuita la mia presenza, si era voltata verso di me e aveva prontamente detto: Lo stavo solo salutando, io saluto tutti così, adesso bacio anche te! ed era venuta davvero a baciarmi …per giunta un po’ sudaticcia. Mah! avevo pensato "Se domani, saluto così il mio Dirigente Scolastico, quello mi manda una commissione per verificare la mia integrità mentale. Comunque, in quel momento, non avevo immaginato una tresca tra i due. Quella è disinibita davvero! Saluta sempre a tutti in quel modo e, da quando c’è lei, gli affari nel ristorante vanno davvero bene.

    Poi è arrivata l’estate e me la sono ritrovata tra i piedi anche in vacanza. E’ venuta a farci visita perfino al mare. Quella volta, al momento di tornare a casa, si era accorta di non avere la patente e per non farle correre rischi, mio marito si era offerto addirittura di riaccompagnarla a casa. Poverina! aveva detto lui E’ un’extracomunitaria e se la trovano i Carabinieri senza patente rischia addirittura il rimpatrio. E così si è fatto centosettanta chilometri per riportare a casa la svampita!!! Ma non poteva tornarsene in treno? Se si fosse trattato di me … se fossi stata io senza patente … mio marito avrebbe imprecato in sanscrito e mi avrebbe rispedita a casa alla svelta, sul primo diretto in partenza, pagandomi pure un biglietto per il Freccia Rossa, se fosse passato per primo. Con lei invece fu tutto gentile e, mostrandosi dispiaciuto per non poter più rimanere con me, la riaccompagnò a casa, terminando anzi tempo la sua vacanza al mare.

    Due settembre, le ferie sono finite, anch’io sono tornata a casa … in macchina … da sola. Ironia della sorte, prima di mettermi in viaggio, mi sono accorta di avere la patente scaduta.

    Due settembre, se non mi sbrigo, faccio tardi proprio il primo giorno di lavoro. Il Collegio Docenti sta per iniziare e, comunque, mi sono già persa la festa…

    Cerco il volto di mio marito ma lui sta evitando il mio sguardo. Non ha più parole. Con quelle tre, che mi ha appena detto, ha esaurito il discorso. Io ho capito bene. La frase era proprio quella: Mi voglio separare. Ebbene, c’è poco da aggiungere: Capisco! gli dico Vai a letto con Kasia.

    Poi esco di corsa. Non voglio che veda il mio pianto.

    CAP. II: Dimagrimento

    Gli effetti di una separazione sono molteplici, uno di questi è la perdita di peso. Tutti coloro che si separano infatti dimagriscono. Non importa chi dei due coniugi per primo decide per la separazione, l’effetto è sempre lo stesso: entrambi perdono velocemente peso.

    Con gli anni, le gravidanze, una alimentazione sbagliata, le cattive abitudini, ti guardi allo specchio e non ti riconosci più. Quei chili di troppo sulla pancia, quando si sono formati? E queste cosce tonde? Veramente le mie gambe sono sempre state lunghe e magre, possibile che dentro i jeans non entri più? Ahimè! Tutti gli anni è sempre la stessa storia, ai cambi stagione, c’è sempre da fare la lotta con le cerniere e gli abiti dell’armadio. Eppure l’estate scorsa quel vestito mi stava così bene! Intanto il sacco destinato alla Caritas diventa sempre più pieno…

    Chiaramente a fare più spavento è, ad ogni inizio estate, l’odiata prova costume. Comprare un bikini ad inizio stagione, con quei rotoletti di ciccia che strabordano qua e là, diventa con gli anni un’impresa sempre più difficile. Finisci per dare la colpa agli specchi della cabina prova o all’effetto della pelle non ancora abbronzata. Nel 90 per cento dei casi, riconsegni desolata il due pezzi alla commessa mentre con un sorriso ti scusi: Mi spiace, ma ci devo pensare.

    Nell’altro 10 per cento opti per quello intero e i rotoletti di ciccia, anziché strabordare, vengono faticosamente compressi dentro la fibra di lycra e così finiscono per farti assomigliare all’omino Michelin.

    Allora cominci con diete dimagranti ipocaloriche, diete a zona, quella dell’insalata, l’altra del peperone. Fai scorta di legnose barrette ai cereali, integratori, diuretici e pillole che promettono un dimagrimento senza cambiare il tuo stile di vita. Inizi a programmarti saune e fanghi di alghe. La sera ti spalmi unguenti verdastri e maleodoranti intorno a cosce, glutei e addome e passi la notte avvolta nel domo pack. In extremis ti iscrivi in palestra e lì ti aggiri goffamente, fasciata dentro un’ampia tuta in ciniglia, mentre silfidi in leggins e canotta saltellano agili sul tapis roulant. Torni a casa con un appetito che ti mangeresti un tacchino ripieno e una intera forma di Parmigiano Reggiano per reintegrare i sali minerali perduti.

    Come prepararsi allora a perdere velocemente i chili di troppo? Semplice! Una bella separazione e … via, pronti per la prova costume!

    Il mio ex marito è dimagrito 30 chili. Potrebbe essere il titolo di un film: trenta chili in trenta giorni. Il risultato estetico comunque è cambiato di poco: prima assomigliava a Fester, lo zio della famiglia Addams, dopo assomigliava allo zio Fester magro.

    Quando sono andata per la prima volta nello studio del mio legale, con in mano la lettera in cui il maritino mi comunicava la volontà di separarsi, il legale mi ha chiesto che età avesse l’altro coniuge. Quando gli ho detto che mio marito aveva 51 anni, mi ha risposto che era un classico, perché quella é l’età in cui tornano i brufoli. Che orrore!, ho pensato, Lo zio Fester magro e con i brufoli. Peccato, infatti, che insieme ai brufoli non gli siano tornati anche i capelli!

    Io ho perso solo 7 chili. Sette chili in sette giorni. Mi sembra che questo titolo qui lo abbiano già usato in cinematografia. Comunque dopo una settimana con lo stomaco chiuso e la nausea, intere giornate in cui ti sembra di aver ingoiato un ferro da stiro e non ce la fai a introdurre niente altro, il risultato è davvero gratificante: entri nei

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