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Croce Bibliofilo
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E-book96 pagine49 minuti

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Info su questo ebook

[…] Dora si mise a lavorare con mio padre e esplose allora la sua passione per la biblioteca e per i libri rari annotati da mio Padre (si veda il suo libro Conversazioni con Benedetto Croce su alcuni libri della sua biblioteca). Da questa collaborazione nacque l’inserimento di Dora nella funzione di bibliotecaria dell’Istituto italiano per gli studi storici. Dora è stata per anni – dal periodo di Chabod e dopo – una colonna della vita dell’Istituto. […] Io posso dire che la spontanea amicizia che c’era fra noi fin da ragazze, non è mai cambiata. L’amore che Dora aveva per la biblioteca di mio Padre – quando ad esempio la faceva visitare agli studenti – era una cosa commovente.
LinguaItaliano
EditoreBiblohaus
Data di uscita23 set 2015
ISBN9788895844817
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    Anteprima del libro

    Croce Bibliofilo - Dora Marra

    ‘alla gentile dora, mia compagna di biblioteca’

    di barbara beth

    Ho vissuto tutta la mia vita in biblioteca, posso dire quasi che ho imparato a conoscere la vita attraverso i libri, e questo mi ha aiutato molto. Non dico che è senz’altro il meglio, ma dico che ci aiuta, ci aiuta a capire come sono fatti gli altri, ci aiuta a capire che vi sono altri modi di essere. E questo è necessario capire, se vogliamo vivere felici e in armonia con noi stessi e con gli altri. Forse è la cosa più importante della vita. Essere comprensivi e tolleranti.

    Così mia madre, Dora Marra, cominciava una sua conferenza su come formare una biblioteca, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo, la città di nascita di mio padre, dove si erano entrambi ritirati a vivere in età avanzata, per trascorrere lì gli anni della loro pensione. Che poi pensione non fu affatto, ma fu invece un arricchimento, un’ espansione e diffusione di quella conoscenza e quella cultura fatta di etica, ma anche di profonda erudizione, che mia madre portava con sé da quella Napoli colta e raffinata nella quale si era formata, a contatto, fin dall’infanzia, con gli ambienti legati a Benedetto Croce. Già il padre, che ne era grande ammiratore, aveva infatti acquistato man mano che uscivano molti volumi crociani, tanto che proprio Croce, molti anni dopo, nel 1948, appose su un esemplare della Storia d’Italia la seguente dedica:

    All’amico Luigi Marra che nel gennaio 1928 acquistò questa copia della prima edizione della mia Storia d’Italia e fu uno di coloro che la salutarono allora con commozione e con gioia. 25 aprile 1947 Benedetto Croce

    I primi anni della formazione di Dora Marra, quando frequentava il liceo Vittorio Emanuele in Via San Sebastiano, a due passi da Palazzo Filomarino, furono arricchiti dalla profonda e intensa amicizia con Lidia, una delle figlie di Croce. Un’amicizia commovente, durata tutta la loro vita, un’amicizia spirituale, letteraria, scambio continuo e completamento reciproco in tanti momenti gioiosi ma anche difficili della vita di entrambe, che continuarono a coltivare, direi quasi giorno dopo giorno, con lettere e telefonate, anche quando mia madre si trasferirà in Germania nel 1979.

    Dopo la guerra, Dora, da giovane studentessa che si affacciava timidamente alla biblioteca di Croce (così scriveva nelle Conversazioni con Benedetto Croce su alcuni libri della sua biblioteca, Milano, U. Hoepli, 1952) diventa una presenza stabile e costante a fianco del Senatore (lei lo chiamava spesso così), nel lavoro di riordino della biblioteca, e tanti e tanti sono gli accenni nei Taccuini, in primo luogo subito dopo il ritorno di Croce da Sorrento a Napoli, nel settembre 1945:

    La giornata è stata spesa nei detti lavori di riordinamento, nei quali è indispensabile la mia opera personale e diretta. Mi aiuta Dora Marra (16 settembre 1945); Con Dora ho per più ore atteso a distribuire i libri non catalogati nei nuovi scaffali delle nuove stanze (1 ottobre 1945); Lavorato con Dora alla scelta e formazione in pacchi di opuscoli (4 ottobre 1945); Lavorato con Dora per la biblioteca (5 ottobre 1945); Ho lavorato con Dora a scegliere e ordinare libri nella nuova stanza (13 ottobre 1945); "Lavorato alcune ore con Dora per scegliere e collocare i libri nell’ultima stanza ora consegnata dagli operai (22 dicembre 1945); Lavorato con Dora all’ordinamento della biblioteca (24 dicembre 1945).

    E così via… Dunque una intensa e attiva partecipazione alla sistemazione di tutto il patrimonio crociano, come d’altronde si evince dal lavoro meticoloso che sta alla base della ricerca sulle note autografe (cfr. Dora Beth Marra, La biblioteca di Benedetto Croce. Le note autografe, voll. I-II, Napoli, Bibliopolis, 1994 e 2005). Avendo maneggiato e riordinato con Croce stesso moltissimi, se non tutti, i volumi della sua biblioteca, la sua attenzione si era più volte appuntata su quei brevi ma utilissimi scritti che Croce apponeva sui volumi appena acquistati.

    Scrive infatti nella prefazione al primo volume delle note:

    Per chi, come me, l’ha accompagnato negli ultimi anni della sua lunga vita per i librai, e nelle vie di Napoli, ove non sono mai mancate bancarelle di libri, questo atteggiamento del Croce giovanetto si riconferma con il ricordo di Croce avanti con gli anni, che si curva su questo o quel banco per ben osservare, e sceglie rapido il libro giusto e lo contratta sveltamente, e lo mette, se la grandezza lo permette, nella tasca, e a casa, appena svolto dalla carta, comincia a studiarlo, per poi segnare quelle brevi ed essenziali annotazioni che ora noi pubblichiamo. Come si vedrà, molte delle note degli acquisti dell’età giovanile recano la data, il luogo dell’acquisto, e la firma. Più tardi la data si ritrova molto di rado, ma spesso la firma. (Ibidem, vol.I, p.24)

    Ma mia madre soleva accompagnare Croce non solo nelle passeggiate pomeridiane

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