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Anubi Magazine N° 2: Giugno - Luglio 2020
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E-book122 pagine1 ora

Anubi Magazine N° 2: Giugno - Luglio 2020

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Info su questo ebook

La civiltà egiziana, fiorita lungo le rive del Nilo per circa 3000 anni, fu una delle più straordinarie e durature del mondo antico. Ancora oggi, trascorsi due millenni dal suo tramonto, essa continua a esercitare un notevole fascino. Gli Egizi hanno lasciato molte tracce della loro cultura, grazie anche al clima secco del deserto che le ha conservate nei secoli. La Sfinge e molte piramidi, le mummie, le maschere funerarie, le decorazioni sepolcrali, i papiri, sono così state preservate dalla distruzione, la sorte comune di tante antiche vestigia. L’Egitto è infatti noto anche con il nome di “dono del Nilo”, perché le piene del fiume depositavano sui campi uno strato di fertile limo, vitale per la crescita delle colture. Già in età preistorica, i primi abitanti impararono a seminare e piantare le loro messi nei campi ancora coperti dal limo dopo che le acque si erano ritirate. I raccolti, quasi sempre abbondanti, permisero a quella civiltà di prosperare e di raggiungere uno splendore mai conosciuto prima.
Questa rivista vuole dare informazioni sulla Cultura, Turismo, Storia e sulle interconnessioni sul nostro mondo Occidentale.
In questo numero:

REDAZIONALE: L’Egitto riapre al turismo
LA STELE DELLA CARESTIA NELL’ISOLA EGIZIANA DI SEHEL
IMHOTEP
MEDICINA E SALUTE NELL’ANTICO EGITTO
Il Koshari
IL POPOLO DELLE STELLE
Il Cairo copto
NEWS

 
LinguaItaliano
Data di uscita12 giu 2020
ISBN9788894965445
Anubi Magazine N° 2: Giugno - Luglio 2020

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    Anteprima del libro

    Anubi Magazine N° 2 - AA.VV.

    REDAZIONALE

    l’Egitto riapre al turismo

    Quest’anno, per la prima volta, l’emergenza Covid19 costringe gli egiziani a celebrare il ramadan con le moschee chiuse e una serie di restrizioni sulle attività pubbliche che stanno segnando pesantemente vita sociale ed economia del paese. Dalla fine di marzo è fermo soprattutto il turismo, una delle risorse più importanti. Vuote le spiagge di Sharm el Sheik, Marsa Alam e Hurgada, semideserti i siti archeologici di Giza, Luxor, Saqquara e della Valle dei Re. Chiusi i musei. E’ il momento più difficile, che ricorda la profonda crisi seguita alla rivoluzione del 2011 e a una lunga stagione di attentati terroristici contro chiese e moschee. Questa emergenza prospetta infatti per l’industria culturale e delle vacanze un altro duro passo indietro, che rischia di cancellare i numeri da record degli ultimi due anni, che avevano portato ai 13,6 milioni di visitatori nel 2019, con ricavi per 12,6 miliardi di dollari, la cifra più alta di sempre. Un settore che vale il 12% del pil del paese, strategico al punto da spingere il governo a decidere di rimetterlo in moto, nonostante la pandemia. Il governo consente alle strutture di riaprire, per il momento al turismo interno, a patto che si adeguino a una serie di prescrizioni sanitarie contro la diffusione del virus, che ad oggi conta circa 8000 contagiati e 500 morti, su una popolazione vicina ai 100 milioni di persone. Le strutture alberghiere possono già aprire accogliendo gli ospiti al 25% della capacità ricettiva, limite che a giugno sarà portato al 50%. Hanno però l’obbligo di predisporre un’area interna in cui isolare clienti affetti o sospetti Covid, seguiti da un medico interno dedicato. Negli spazi comuni, al ristorante e sulle spiagge dovranno essere adottate misure di distanziamento sociale. La sanificazione dovrà avvenire più volte al giorno, nelle parti comuni ogni ora. Vietati animazione, feste, spettacoli e ogni altra attività che possa generare assembramenti. Sarà un certificato di idoneità , rilasciato dal ministero della Sanità, ad attestare il rispetto delle nuove norme e consentire la riapertura. Voci ancora senza riscontri ufficiali, dicono che l’Egitto sta valutando la riapertura dei suoi aeroporti già a giugno, nella speranza di riattivare un flusso sia pure minimo di visitatori stranieri. Piano che però dovrà fare i conti con la situazione dei collegamenti aerei internazionali, sostanzialmente paralizzati dall’emergenza Covid19. In ogni caso, il governo sta progettando misure straordinarie per la gestione degli scali, mirate ad evitare assembramenti e garantire il distanziamento sociale tra i viaggiatori, e l’introduzione di precauzioni sanitarie necessarie a ottenere l’ingresso nel paese. Nelle scorse settimane il governo ha deciso una serie di misure per impedire il collasso delle imprese turistiche: congelati debiti bancari, imposte immobiliari, bollette di elettricità , acqua e gas, a condizione che non vi fossero licenziamenti. Sospesi anche gli affitti per le attività che gestiscono bar, bazar e altri servizi nelle aree archeologiche. La Banca Centrale ha messo a disposizione del turismo finanziamenti pari a 3 miliardi di euro per garantire gli stipendi. Aspettando che l’emergenza si spenga, l’Egitto non rinuncia a mantenere vivo l’interesse degli appassionati, con una campagna online dal titolo Experience Egypt from Home. Basta un click per partecipare, virtualmente s’intende, a visite guidate nei più famosi siti archeologici e musei del Paese.

    DIGITALSOUL

    Paola Agnolucci

    SOMMARIO

    ANUBI MAGAZINE

    Giugno - Luglio - N° 2 Anno 2020

    ISBN: 9788894965445

    Editore

    DIGITALSOUL

    Via Garibaldi 3

    52022 Cavriglia

    Arezzo

    Tel: 055-0166201

    Direttore Editoriale

    Paola Agnolucci

    Grafica

    Leonardo Paolo Lovari

    Hanno collaborato

    a questo numero:

    Paola Agnolucci

    Leonardo Paolo Lovari

    Pietro Testa

    Robert Bauval

    © Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale, in ogni genere e linguaggio è espressamente vietata. Tutti i marchi citati nella rivista sono di proprietà dei rispettivi aventi diritto.

    IN QUESTO NUMERO

    LA STELE DELLA CARESTIA NELL’ISOLA EGIZIANA DI SEHEL

    IMHOTEP

    MEDICINA E SALUTE NELL’ANTICO EGITTO

    Il Koshari

    IL POPOLO DELLE STELLE

    Il Cairo copto

    NEWS

    LA STELE DELLA CARESTIA NELL’ISOLA EGIZIANA DI SEHEL

    ¹

    La dipendenza dell’Egitto dal Nilo

    Nell’antico Egitto la produzione alimentare dipendeva fortemente dalla coltivazione delle terre della valle del Nilo, irrigate e fecondate dall’alluvione annuale. Poiché il livello d’inondazione era irregolare, le crisi alimentari si ripresentavano abbastanza frequentemente, spaziando dalla carenza di cibo alla carestia: un termine che, a rigor di termini, dovrebbe essere riservato alla scarsità critica di alimenti essenziali, portando attraverso la fame a un tasso di mortalità sostanzialmente aumentato in una comunità o regione, e comportando un crollo dell’ordine sociale, politico e morale.

    Ad esempio, la corrispondenza epistolare tra Heka-nakht, proprietario terriero che visse all’inizio della XII dinastia, e le sue persone a carico danno un resoconto delle gravi difficoltà incontrate da vari strati della società in un momento in cui il Nilo allagava solo parzialmente le terre coltivate.

    24

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    Riguardo a custodire la vostra collera su questo,

    25

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    vedete, la famiglia intera è come i miei fanciulli,

    26

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    e a me appartengono tutte le cose, poiché buona è metà della vita più della morte una sola volta!

    27

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    Vedete, si dovrebbe parlare della fame (solo quando è) più della fame! Vedete, ha iniziato

    28

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    a mangiare della gente qui. Vedete, non c’è alcuno di essi a cui è data la paga in ogni

    29

    nbt inn.Tn Tn m ib qn r pHt.i Tn

    luogo! Dovreste (com)portarvi con cuore coraggioso fino a che io vi raggiungo! ²

    Fonti epigrafiche e letterarie riportano numerose menzioni di anni successivi di basse inondazioni, esemplificati dall’episodio biblico in cui Giuseppe interpreta il sogno del faraone delle sette vacche magre e sette steli secchi di grano.

    All’inizio del Primo Periodo Intermedio, l’autobiografia di Ankh-tify riporta un periodo oscuro in cui, tranne nel suo distretto,

    L’intero Alto Egitto moriva di fame e ognuno mangiava i

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