Crescere con i media: Progetti Editoriali Realizzati Onestamente a cura di Giovanni Tommasini

Di Alessandra Verde

Prefazione e progetto editoriale a cura di Giovanni Tommasini
CRESCERE CON I MEDIA di Alessandra Verde Pedagogista, un saggio per tutti: genitori, insegnanti, educatori, figli media-dipendenti.
Indice argomenti trattati
I capitolo “La televisione dagli anni 50 ad oggi”

1.1 La Tv: vecchie e nuove generazioni
1.2 La Tv: un media importante nella vita del bambino
1.3 La televisiomania
1.4 Aspetti positivi e negativi della televisione
1.5 Tv e gioco
1.6 La relazione d’aiuto


II capitolo “Due istituzioni educative: la famiglia e la scuola”

2.1 La famiglia e la televisione
2.2 L’apprendimento televisivo
2.3 La televisione nella scuola
2.4 La violenza televisiva
2.5 I cartoni animati


III capitolo “L’influenza della tv sulla psiche del bambino”

3.1 La fame di presenza: ansia, noia e solitudine
3.2 L’effetto maquette ed altri effetti
3.3 Educare alla Tv
3.4 Il ruolo emotivo della tv
3.5 La tv e la fantasia
3.6 L’identificazione negli spot pubblicitari

 
IV capitolo “La televisione tra il bambino e la realtà ospedaliera”

4.1 Osservazioni relative al setting
4.2 Modalità di fruizione della TV
4.3 Attività creative e televisione
4.4 Il tempo e la percezione dei programmi
Attività sostitutive alla fruizione televisiva
4.5 Il computer
4.6 Il libro
4.7 Il disegno
4.8 I videogiochi
4.9 CLOWNTERAPIA
4.10 Presentazione e sintesi di ciò che si evince dall’intervista fatta ai bambini.

Conclusioni

Progetti Editoriali Realizzati Onestamente a cura di Giovanni Tommasini

• Lingua: Italiano
• Editore: Alessandra Verde
• Data di uscita: 5 nov 2015
• ISBN: 9788892514379

Anteprima del libro

IV

Papà mi connetti?

Eravamo a pranzo nella bellissima terrazza di una trattoria di campagna sulle alture di Genova.

La natura attorno a noi, il mare di fronte, tutto sembrava solo da godere e ammirare.

Mio figlio, cinque anni appena compiuti, rivolgendosi con un’aria supplicante mi disse: papà, mi connetti?.

Ci vollero diverse domande da parte mia prima di capire cosa volesse intendere, mio figlio, in attesa di iniziare la prima elementare, in mezzo alla natura con il mare negli occhi, con la sua richiesta di essere connesso.

Mi sentivo in pieno contatto con tutte le più belle possibili espressioni del mondo attorno a me, ma qualcosa mancava evidentemente a mio figlio per sentirsi pienamente immerso nella realtà, tanto quanto mi sentivo io.

Aveva bisogno della connessione.

Questa è la visione, il sentire degli adolescenti di questi tempi che io definirei del post-superfluo.

Niente è più certamente necessario, niente è più nettamente superfluo.

Tutto è raggiungibile, a qualsiasi età.

Ogni perché, le domande che tutti i bambini facevano sino a pochi anni fa ai loro padri per soddisfare la loro naturale curiosità nei confronti delle scoperte che la loro crescita richiedeva, ora sono a portata di click, semplicemente scrivendo o addirittura parlando con Google…

Una nuova realtà, che noi genitori nati nel secolo scorso difficilmente riusciamo a immaginare.

I nostri figli, quelli del nuovo secolo, sono nati e cresciuti con un video di fronte e noi dall’altra parte.

Alessandra Verde in questo libro ci aiuta a riportarci al fianco dei nostri figli.

L’unica via per riprendere la relazione con figli che sempre più vivranno connessi .

Noi genitori, allora, rischiamo di perdere la connessione con generazioni di bambini che con i media sono cresciuti e non potranno mai più farne a meno.

Questa la considerazione di partenza per poter apprezzare ancor di più le pagine di Alessandra, che, con grande chiarezza e ammirevole onestà intellettuale, declinano tutte le qualità e i pericoli che a partire dalla televisiomania i nostri figli possono trovare in questa nuova modalità di interagire con il mondo.

Quella terrazza così incantevole, sospesa tra monti e mare, per loro non è altro che un video tramite il quale essere connessi direttamente e senza più riferimenti spazio-temporali alla realtà.

Giovanni Tommasini

Introduzione

In questo libro viene trattata le dipendenza del bambino dai media, in particolare il rapporto tra il bambino e la televisione, evidenziando le differenze tra il passato e i giorni nostri, per arrivare a considerare il rapporto sempre più attuale tra i medium ed il bambino, ponendo un attenzione particolare su quello ospedalizzato.

Nel primo capitolo vengono analizzate le differenze tra le nuove e le vecchie generazioni, facendo riferimento a quando la televisione non era ancora arrivata nelle famiglie ed i bambini erano più protetti dal mondo degli adulti, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui i bambini nascono con la tv dentro casa diventando una finestra sul mondo, ponendo l’accento sul potere di attrazione sui bambini.

Nel secondo capitolo vengono messe a confronto due istituzioni educative come la famiglia e la scuola per capire come insegnanti e genitori giudicano questo rapporto.

Inoltre viene preso in considerazione anche l’influenza che la violenza televisiva ha sui minori.

Nel terzo capitolo grazie al parere di psicologi dell’infanzia ho parlato l’influenza che la televisione può avere sulla psiche del bambino, analizzandone gli effetti ed il suo ruolo emotivo, facendo riferimento in particolar modo al bambino ospedalizzato.

Infine nel quarto capitolo ho raccontato la mia esperienza in ospedale, il cui obiettivo è stato quello di capire quanto la tv influisce sulla creatività di un bambino che vive la realtà ospedaliera ed in che modo viene utilizzata prendendo in considerazione anche le attività sostitutive ed il parere delle psicologhe, delle maestre, dei bambini e delle mamme dei piccoli degenti.

Capitolo I

La televisione dagli anni ’50 ad oggi

La tv: vecchie e nuove generazioni

Il rapporto tra bambini e televisione è un tema che, ormai già da diversi decenni, richiama l’attenzione di molti studiosi intenti ad esaminare e a comprendere tale legame e gli effetti che questo può comportare sui piccoli telespettatori.

La tv si è inserita di prepotenza nell’ambito della socializzazione infantile e ciò costituisce un aspetto molto delicato ed interessante.

Prima del 1950, quando la televisione non era ancora arrivata nelle famiglie, i bambini erano protetti dalle realtà sgradevoli della vita.

Essi entravano nel mondo della fantasia solo attraverso le fiabe, lette dai genitori ai più piccini, mentre i più grandi potevano accedere alla lettura di qualche libro, ma sempre sotto l’occhio vigile del genitore e comunque senza giungere a conoscenza di argomenti e comportamenti che gli adulti per secoli hanno cercato di tenere nascosti.

Quindi, anche se