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E-book138 pagine1 ora

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Info su questo ebook

Questo e-book è la riedizione 2020 di Costruire relazinoi interpersonali appaganti.

Quello delle relazioni personali è un argomento che Steve Pavlina ha trattato in maniera talmente ampia che ha fornito materiale per altri ebook, che affrontano l’argomento da altre angolazioni.

In questo ebook Pavlina illustra un punto di vista innovativo, quello delle relazioni nella realtà soggettiva, una realtà cioè in cui tutto avviene all’interno della nostra consapevolezza e le relazioni con gli altri sono solo rappresentazioni delle relazioni tra le diverse parti che compongono la nostra personalità.
Ecco allora che le relazioni con gli altri contribuiscono a sanare i nostri conflitti interni e, nel contempo, la nostra maggiore serenità si riflette in relazioni sociali più armoniose.

L'edizione 2020 comprende anche una sezione di approfondimenti con i link ai post pubblicati sul blog relativi all'argomento trattato dall'e-book.

Pagg. 167 (in formato pdf)
LinguaItaliano
Data di uscita20 mag 2015
ISBN9786050380989
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    Anteprima del libro

    Sii felice con gli altri - Enrica Orecchia Traduce Steve Pavlina

    Copyright

    Tutti i diritti sono riservati a norma di legge. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta con alcun mezzo senza l’autorizzazione scritta dell’Autore e dell’Editore.

    Il libro ha esclusivamente scopo formativo e non sostituisce alcun tipo di trattamento medico o psicologico. Se sospetti o sei a conoscenza di avere dei problemi o disturbi fisici o psicologici dovrai affidarti a un appropriato trattamento medico.

    Prefazione

    Questo libro nasce dalla volontà dell’Autrice di rendere fruibile anche a chi non ha una conoscenza approfondita della lingua inglese il patrimonio di insegnamenti del blogger americano Steve Pavlina.

    Da circa un decennio Pavlina è autore del blog che porta il suo nome, sul quale ha pubblicato decine e decine di post.

    I post selezionati per comporre questo ebook (a ognuno dei quali è stato dedicato un capitolo) sono proposti nella loro traduzione in italiano e in un ordine preciso che dà all’opera intera un senso compiuto. I contenuti sono stati infatti assemblati creando la continuità che caratterizza un’opera organica.

    Le traduzioni, fedeli ai testi originali, permettono al pubblico di lingua italiana di comprendere e usufruire nella loro piena portata dei preziosi consigli di Steve Pavlina.

    Chi è Steve Pavlina

    Nato a Los Angeles nel 1971, Steve Pavlina è un ex sviluppatore di videogiochi che nell’ultimo decennio si è occupato di sviluppo personale, tanto da farne la sua unica, molto redditizia, attività.

    Oltre ad aggiornare regolarmente il blog, Pavlina si occupa di coaching, public speaking e tiene workshop a Las Vegas, dove vive, e un po’ dappertutto. E’ autore di Personal Development for Smart People e altri libri.

    Introduzione

    Questo è un libro di sviluppo personale, fa parte cioè di quella categoria definita anche di auto-aiuto o, in inglese, self-help, che identifica quei libri che, senza addentrarsi in teoremi psicologici difficili da capire per i non addetti ai lavori propongono strategie semplici ma efficaci per risolvere problemi comportamentali.

    Quello delle relazioni personali è un argomento che Steve Pavlina ha trattato in maniera talmente ampia che ha fornito materiale per altri ebook, che affrontano l’argomento da altre angolazioni.

    In questo ebook Pavlina illustra un punto di vista innovativo, quello delle relazioni nella realtà soggettiva, una realtà cioè in cui tutto avviene all’interno della nostra consapevolezza e le relazioni con gli altri sono solo rappresentazioni delle relazioni tra le diverse parti che compongono la nostra personalità.

    Ecco allora che le relazioni con gli altri contribuiscono a sanare i nostri conflitti interni e, nel contempo, la nostra maggiore serenità si riflette in relazioni sociali più armoniose.

    Capitolo 1

    Il significato delle relazioni interpersonali

    Una delle lezioni più importanti che ho imparato sulle relazioni interpersonali è questa: le relazioni che instauriamo con le altre persone sono proiezioni delle relazioni che si svolgono nella nostra interiorità. Le relazioni che abbiamo con l’ambiente esterno e quelle che hanno luogo nella nostra interiorità sono le stesse. Sembrano diverse solo perché siamo noi che le guardiamo con lenti diverse.

    Chiariamo ora questa affermazione. In che posto si trovano le nostre relazioni? Si trovano nei nostri pensieri. La relazione che abbiamo con un’altra persona consiste in ciò che noi pensiamo che sia. Che amiamo o che odiamo qualcuno, abbiamo ragione. L’altra persona può avere con noi una relazione completamente diversa, ma anche l’idea che ci siamo fatti di ciò che qualcun altro potrebbe pensare di noi fa parte dei nostri pensieri. Ne consegue che la relazione che intratteniamo con qualcuno comprende ciò che noi pensiamo di quella persona e ciò che noi crediamo che quella persona pensi di noi. Si può complicare ulteriormente la questione immaginando ciò che l’altra persona pensa che noi pensiamo di lei, ma alla fine sono tutte rappresentazioni che costruiamo nella nostra mente e sono tutto ciò che abbiamo.

    Anche se la relazione che abbiamo con qualcuno esistesse in una realtà esterna indipendente dai nostri pensieri, non saremmo in grado di valutarla in modo obiettivo. Infatti possiamo solo e sempre vedere le nostre relazioni attraverso le lenti della nostra consapevolezza. Possiamo avvicinarci all’obiettività immaginando di essere obiettivi, ma non si tratta assolutamente della stessa cosa. Infatti chi osserva pensa, e i suoi pensieri sono sempre soggettivi.

    Forse per qualcuno può essere un problema il non riuscire a comprendere le relazioni in maniera accurata e obiettiva al 100%. In ogni caso non ci è possibile smettere di indossare le lenti soggettive della nostra consapevolezza. Sarebbe come cercare di vedere il colore blu tenendo sempre davanti agli occhi delle lenti rosse. Anche se ci provassimo, i nostri tentativi sarebbero inutili. Se cadiamo nella trappola di credere che le nostre relazioni siano entità oggettive esterne a noi, allora stiamo usando un modello di realtà totalmente sbagliato, che ci causerà continue frustrazioni. Le nostre relazioni con gli altri diventeranno molto più difficili del dovuto. Anche se ci accorgessimo di un problema nel modo in cui ci relazioniamo con loro, resteremmo bloccati finché non ci convinciamo che ogni nostra relazione con un’altra persona altro non è che una relazione che esiste nella nostra interiorità.

    Fortunatamente, una volta che accettiamo il fatto che le relazioni hanno una natura soggettiva, diventa molto più facile relazionarci con gli altri. Quando si è in possesso di una mappa accurata è più facile arrivare dove si vuole. Il fatto che le relazioni siano soggettive significa che possiamo modificarle o migliorarle lavorando sulle relazioni dentro di noi. Non solo, se lavoriamo sulle nostre relazioni con gli altri, miglioriamo la relazione con noi stessi, per esempio accresciamo la nostra autostima. Alla fine è la stessa cosa.

    Ecco un semplice esempio di come funziona questo meccanismo: quando ho incontrato Erin per la prima volta mi sono accorto ben presto che era molto disordinata. Fin da bambina era abituata a lasciare la sua camera in disordine. Il concetto di ordine le era estraneo. Un giorno ho trovato nel suo schedario un file con su scritto Roba che non mi serve. Fermati un attimo a pensare a che cosa significa.

    Al contrario, io sono cresciuto in una casa che sempre – e intendo dire proprio sempre – era pulita e ordinata. Già da bambino ero orgoglioso di saper mantenere la mia stanza pulita e in ordine. Perciò non credo sia strano se spesso insisto con Erin perché diventi più pulita e ordinata.

    Se volessi vedere la situazione da un punto di vista obiettivo, potrei pensare a soluzioni come lavorare su me stesso per diventare più tollerante del disordine, oppure chiedere a Erin di impegnarsi a essere più ordinata, o entrambe le cose. O ancora potrei concludere che in questo siamo incompatibili e che dovremmo trovare dei modi per abbassare il livello di conflittualità. In sostanza la conclusione potrebbe essere un qualche compromesso che minimizzi il problema, ma il nucleo della questione resterebbe irrisolto.

    Vediamo ora che cosa hanno da dirci le lenti soggettive. Questo modello dice che la mia relazione con Erin esiste solo nei miei pensieri. Quindi il mio conflitto con Erin è solo la proiezione di un conflitto che avviene dentro me. Supponiamo che il mio desidero che Erin sia più pulita e ordinata significhi in realtà che io voglio migliorare me stesso in questo ambito. E’ vero? Devo ammettere di sì. Quando critico Erin perché non è abbastanza ordinata, in realtà sto solo dando voce al mio desiderio di diventare ancora più organizzato.

    Questo ragionamento definisce il problema in un modo completamente innovativo, un modo che suggerisce una soluzione nuova. In questo caso la soluzione è che io lavori per migliorare i miei standard di ordine e pulizia. E’ una soluzione molto diversa da quella che si potrebbe ottenere se continuassimo a sostenere il modello obiettivo. Per mettere in pratica questa soluzione non c’è bisogno di coinvolgere Erin.

    A chi ha un modello di realtà obiettivo questa soluzione soggettiva potrebbe sembrare sciocco, se non addirittura controproducente, e potrebbe obiettare che, se io divento ancora più ordinato, allora il mio conflitto con Erin aumenterà ulteriormente.

    Ma ecco che arriviamo alla parte interessante. Quando ho messo in pratica la soluzione soggettiva lavorando su me stesso, Erin ha dimostrato improvvisamente un forte interesse nel diventare lei stessa più ordinata. Ha comprato nuovi mobili per il suo ufficio di casa e ha sistemato in modo nuovo gli oggetti che prima intasavano il suo spazio di lavoro. Ha assunto un servizio di pulizia per pulire la casa e ha riposto parecchie cose prima ancora che si formasse il disordine. Ha comprato mobili nuovi per la camera dei bambini. Ha buttato via molta roba che non serviva più e ha donato molti vecchi oggetti in beneficienza. Ha cominciato a cercare una domestica e ha scritto una lista di cose da fare pulire a esterni. Io non la stavo assolutamente spingendo a far questo. Se possibile, era lei a spingere me.

    In qualche modo, mentre io lavoravo su me stesso (riconoscendo che si trattava di problematiche mie, non esterne) Erin mi seguiva. Ho sperimentato questo modello in altri modi e ha sempre funzionato. Le relazioni esterne a me continuano a modificarsi per restare al passo con le relazioni dentro di me. Ho visto accadere la stessa cosa anche con altre persone, ma è stato più evidente con Erin e i bambini, perché con loro trascorro più tempo.

    A volte mi spavento nel constatare quanto sia intenso e immediato l’effetto. Comunque, il modello soggettivo suggerisce che la realtà funziona proprio in questo modo, perciò sono contento di trovarne conferme nei risultati pratici.

    Ti incoraggio a sperimentare per vedere come le tue

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