Il ritratto grigio di Dorian

Di Nick Thacker

Dorian è un programmatore egocentrico che vorrebbe soltanto essere lasciato in pace a scrivere il suo capolavoro. È uno stanco sviluppatore di Intelligenza Artificiale che lavora per una statica compagnia tecnologica e la cui famiglia non vuole averci niente a che fare.

Nel tempo libero, lavora su un progetto segreto che fonde le più recenti aree di ricerca della sua compagnia in un prototipo all’avanguardia che, certamente, rivoluzionerà il mondo.

Ma tutto deve cominciare con un cambiamento nel suo.

• Lingua: Italiano
• Editore: Turtleshell Press
• Data di uscita: 28 mar 2016
• ISBN: 9781507136096

Anteprima del libro

1

Se quel dannato cursore avesse lampeggiato un’altra volta...

Bene. Dorian spinse indietro la sedia girevole e si alzò. Niente gli metteva sete come la pagina vuota che aveva fissato per l’ultima ora.

A dire il vero, quello e sua moglie. Beh, neanche le sue figlie erano d’aiuto – una di loro stava andando via di casa con un qualche idiota alla veneranda età di diciassette anni. Ma per lo più, era la pagina bianca.

Non era rimasta vuota per tutto il tempo; c’erano state parole sullo schermo in almeno tre diverse occasioni, ma ogni volta lui le aveva cancellate tutte. E l’ultima volta non aveva nemmeno usato il Seleziona Tutto. Voleva vedere ogni singola parola scomparire, una inutile lettera dopo l’altra.

Camminò fino all’angolo del piccolo studiolo al piano di sopra e stappò un decanter che aveva riempito con lo scotch più scadente che potesse trovare. Lo studiolo era accanto alle scale, nascosto dal resto della casa. Proprio come piaceva a lui. C’era una visuale sul salotto, riusciva a vedere chiunque si avvicinasse ancor prima che avesse raggiunto le scale.

Bevve un bel sorso e riempì ancora il bicchiere. Ritornò al tavolo e si sedette.

2500 parole. Solo questo e sono a posto.

Il cursore lo guardò. Lampeggiò.

2500 parole e posso fare altro. Una cosa qualunque.

Pensò per un intero minuto alla ‘cosa qualunque’, cercando di stilare mentalmente un elenco. Dormire veniva prima di tutto, seguito da mangiare e da altro dormire. Forse leggere. Non leggeva un libro, un libro come si deve, da più di un mese.

E tu vorresti essere uno scrittore.

Non sapeva bene perché – il suo lavoro pagava molto meglio di quanto la maggior parte degli americani sognasse – ma aveva sempre voluto scrivere. Sospirò e sbatté il bicchiere di whisky sul tavolo. Fece un tonfo e delle gocce schizzarono ovunque quando colpì il cerchio dell’acqua che già c’era. Lo riprese immediatamente e diede una sorsata.

Non a caso c’era il cliché dello ‘scrittore ubriaco’. Non aveva ancora incontrato quella stronza che chiamavano ‘la musa’ e se non fosse stato per il suo lavoro fisso che pagava le bollette e gli dava di che vivere, probabilmente Dorian sarebbe morto nove anni fa.

Il piano era di rimanere nella compagnia solo fino a quando sarebbe stato necessario, non un istante di più. Quando i libri sarebbero decollati, il suo agente – quello che doveva ancora trovare –