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Effetto Jenner
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E-book126 pagine1 ora

Effetto Jenner

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Info su questo ebook

In una città di provincia degli Stati Uniti, un’indagine di polizia si intreccia, casualmente, con un ardito piano della CIA.
Il suicidio del professor Blake cela un mistero. Eddy Grean, tenente della polizia di Albany, indagherà con gli uomini della sua squadra fino alla scoperta della verità. Però solo Grean capirà tutto e il prezzo da pagare, per lui, sarà altissimo.

L’autore di questo romanzo, prende come spunto fatti e situazioni reali, per parlarci di alcuni aspetti caratterizzanti la nostra società.
Leggendo Effetto Jenner, è come scorrere un album fotografico: lo scrittore ha scattato alcune istantanee relative alle invenzioni, tecnologie ed avvenimenti che hanno caratterizzato il secolo scorso e gli anni appena successivi.
Anche in questo scritto, così come è successo per altri, la tragedia dell’11 settembre 2001 è stata la spinta, il propellente, il telaio della macchina scenografica letteraria.
L’autore però, in Effetto Jenner, pare voler sottolineare alcuni aspetti della nostra quotidianità che se osservati con disattenzione, a volte, possono apparire come in realtà non sono.
Ecco perché l’epilogo a sorpresa e la conclusione della storia sembrano realizzati apposta per far riflettere il lettore.

LinguaItaliano
Data di uscita31 dic 2011
ISBN9781466088085
Effetto Jenner
Autore

Cristiano De Liberato

Cristiano De Liberato,nasce a Milano nel 1960. Con un gruppo di amici, nel 1976, fonda una delle prime radio private milanesi. Nel 1981 inizia a lavorare come progettista elettronico.Nel 2006 scrive il suo primo racconto “Effetto Jenner”, in cui gli avvenimenti dell’11 settembre 2001 diventano lo spunto per un thriller spionistico.Nel 2008 realizza “L’incantesimo dell’ultima fata”: coinvolgendo vecchie conoscenze dell’esperienza radiofonica, ne ottiene anche la versione in audiolibro, recitata ed in musica.Il suo primo romanzo d'avventura è: “Il dado e la mappa di vetro”, pubblicato nel 2012 in formato cartaceo e in versione ebook (Booktrailer del romanzo disponibile sulla pagina Facebook dell'autore)."Ritratto di famiglia", è il thriller novità del 2013: visita www.ritrattodifamiglia.com per informazioni e visionare il trailer.Febbraio 2013: dopo un anno di lavoro è stato pubblicato il romanzo thriller “RDF | Ritratto di famiglia“. La novità più eclatante è, per la versione cartacea, la sinergia tra Cristiano e l’editore, Giorgio Tarantola, il quale ha creduto in lui, aiutandolo nella realizzazione editoriale del progetto. Da ciò due vantaggi: un prodotto qualitativamente ineccepibile e, cosa non meno importante, un sensibile abbattimento dei costi di realizzo, trasferendosi così al lettore in un vantaggio concreto. Anche per questo romanzo è stato prodotto un booktrailer, visibile sul blog dell'autore o sulle pagine espressamente dedicate a Ritratto di famiglia.Con “RDF | Ritratto di famiglia” inizia una sorta di trilogia caratterizzata dalla presenza dell’acronimo del titolo come elemento di distinzione tra i lavori.A febbraio 2014 viene pubblicato “92“, trasposizione cartacea della storia di RVB, Radio Villa Briantea, già presentata a puntate sul blog. La versione elettronica (eBook) di “92” è completamente gratuita.Nel 2016 verrà pubblicato il thriller “631 | sei occhi, tre prospettive, un posto vuoto“.In realtà il romanzo, che è il secondo volume della “trilogia degli acronimi“, è stato completato nel febbraio del 2015 ma, a causa di un inaspettato e assai gradito riscontro da parte di “qualcuno”, si è ritenuto doveroso posticiparne l’uscita. L’attesa, comunque, sta finalmente per terminare! Per le ultime notizie si può sfogliare il blog o collegarsi al sito web appositamente creato per 631: www.seitreuno.com###Cristiano De Liberato,nació en 1960 en Milán donde todavía vive y trabaja. En 1976 es uno de los fundadores de una de las primeras radio privadas de Milán. Efecto Jenner es su primera novela, escrita en 2006, donde la tragedia del 11 de septiembre fue la inspiración para un thriller de espionaje. En 2008 realiza L'incatesimo dell'ultima fata, fábula metropolitana fuertemente deseada y obtenida, también, en versión audio-libro.En 2012 pública su primera novela de aventura: Il dado e la mappa di vetro

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    Anteprima del libro

    Effetto Jenner - Cristiano De Liberato

    Prefazione

    ...qualche anno fa, durante uno dei miei frequenti viaggi all’estero, conobbi, sul treno che mi stava conducendo a Colonia in Germania, un procacciatore d’affari israeliano con il quale in seguito avrei avuto dei rapporti di lavoro molto intensi.

    Il suo nome era Otar Irch. All’epoca il mio mestiere era quello di programmatore software per applicazioni industriali.

    Otar mi disse che era ben introdotto presso aziende di Tel Aviv, con le quali mi fece effettivamente concludere degli importanti affari. Ebbi modo in seguito di frequentarlo; con lui feci alcuni viaggi di lavoro e devo dire che dal punto di vista commerciale, Otar era fantastico.

    Prima di recarci da un nuovo cliente mi faceva avere delle informazioni sullo stesso, in modo da conoscere in anticipo le sue effettive esigenze. Inoltre dimostrava di avere grande esperienza nei rapporti con le persone con le quali appariva, e lo era veramente, molto sincero e affabile.

    Va da sé che ogni volta che contattavamo un cliente potenziale, questo, quasi immancabilmente, diventava un cliente acquisito.

    A Otar devo molto. Buona parte delle cose che oggi conosco, il modo con cui ho imparato a gestire gli affari e come trattare con le persone, le devo a lui.

    Una volta mi chiese se potevo progettargli un sistema per computer che fosse in grado di inviare un messaggio di posta elettronica, nel caso in cui un determinato programma del suo Personal Computer non fosse stato usato per un certo periodo di tempo.

    Pensai che la richiesta fosse alquanto bizzarra ma decisi comunque di accontentarlo.

    Ci lavorai sopra e alla fine riuscii a progettargli un programma che a grandi linee funzionava così:

    Otar avrebbe dovuto utilizzare il programma sul suo PC almeno una volta ogni sessanta giorni. Così facendo, il software automaticamente si sarebbe connesso tramite la rete Internet a un sito personale, nel quale sarebbe stata memorizzata la data del collegamento. Questo sito ogni giorno avrebbe confrontato la data dell’ultimo collegamento con quella del giorno e se questa fosse stata superiore a due mesi avrebbe inviato un messaggio Email a un indirizzo prefissato.

    Un giorno, che ricordo ancora molto bene, io e Otar ci trovavamo nella hall di un albergo di Zurigo. Mentre aspettavamo un cliente mi disse che stava per cambiare mestiere, o meglio, campo d’interesse e che quindi non avrebbe più potuto lavorare con me a meno che io non intendessi abbandonare la progettazione software per qualcosa che al momento neppure lui conosceva.

    Mi dispiacque molto, ma non mi sorprese: Otar era uno spirito libero e come procacciatore d’affari non era legato a nessuno. Disse che sarebbe partito per una vacanza di azzeramento della mente.

    Ci sentimmo ancora qualche volta ma, via via che passava il tempo, le sue telefonate furono sempre più rare e i suoi recapiti, a uno a uno, cessarono di esistere. Di lui non ho più saputo nulla fino al settembre 2004 quando una mattina, scaricando la posta elettronica, ho trovato un messaggio con una dicitura nell’oggetto che io conoscevo benissimo:

    "SW/OI>>> messaggio da Otar".

    Dal tipo di costruzione del messaggio oltre che dall’inequivocabile dicitura dell’oggetto, capii che quello era un messaggio di posta elettronica inviatomi in automatico dal software che qualche anno prima avevo progettato per Otar.

    Nella Email una sola e semplice frase: "fanne ciò che vuoi", e in allegato un file che conteneva un racconto, una specie di storia che ritengo sia stata scritta da Otar.

    Dopo averla letta, mi sono chiesto più volte chi fosse veramente Otar Irch. Non so se la storia che ho letto è frutto della fantasia di un uomo eccezionale o il racconto di fatti reali romanzati o che altro. Non so più nemmeno se Otar Irch sia mai stato veramente il suo nome...

    L’unica cosa certa è che tale manoscritto mi è pervenuto con il sistema che ho spiegato. E tutto ciò significa una sola cosa: che per al meno due mesi, Otar non è stato in grado di accedere al suo computer e quindi al software che gli avevo progettato.

    Ho deciso di pubblicare il manoscritto di Otar così come l’ho ricevuto quindi senza alcuna aggiunta o modifica, rischiando personalmente il capitale necessario per farlo. Tutto ciò per riconoscenza e per ricordare un uomo che mi ha trattato fin dall’inizio come un figlio e del quale, pur non sapendo più nulla, mi piace credere che la sua condizione attuale sia quella di un attempato signore che, stufo della frenesia e del mercato globalizzato, si sta godendo i frutti del suo lavoro in qualche tranquilla e sperduta isola tropicale...

    Ciao Otar!

    Cristiano De Liberato

    …il vento fra i capelli, l’aria che scivola veloce sul viso e quel senso di vertigine che prende allo stomaco. Tra qualche istante morirò, ma ora tutto mi è chiaro.

    Capitolo 1

    Era un uomo tranquillo, insegnante di chimica al prestigioso liceo Henry Joseph. Abitava da solo al settimo piano di un moderno condominio della città di Albany. I vicini lo descrivevano come un uomo elegante gentile e riservato quanto basta per non avere noie. Da qualche anno in pensione, si dedicava ancora agli studi, passando molto tempo presso il locale Museo della Scienza e della Tecnica, come aveva affermato la custode del palazzo dove abitava, e che lo salutava ogni mattina e alla quale una volta aveva detto quali erano i suoi interessi attuali: "...qualcosa per sostituire la benzina."

    Mentre camminava attorno al tavolo dell’obitorio continuavano a sovrapporsi nella sua mente questi pensieri, fotogrammi con lo stesso scarno sonoro dovuto alla voce di una donna poi, in un cambio rapido d’immagine, rivedeva il corpo del professore Blake disteso sull’asfalto.

    Al tenente Eddy Grean l’esperienza accumulata in diversi anni di servizio aveva affinato il modo con cui affrontare un nuovo caso, specialmente nell’imbastitura, come la chiamava lui, delle indagini iniziali, e poi c’era quel suo modo di interrogare la vittima all’obitorio, stando solo con lei e girandole intornoriflettendo.

    Il suo capo gli aveva passato la faccenda nel solito modo, una telefonata: «Eddy, un caso di routine, suicidioPensaci tu.»

    Come al solito, mentre osservava lo sfortunato protagonista del nuovo caso, immagini e riflessioni si accumulavano. Il suo pensare era disturbato soltanto dal ronzio provocato da una lampada al neon del soffitto.

    …un uomo elegante e gentile… Eddy, un caso di routine… andava al Museo…

    Il tenente Grean era famoso per i suoi metodi d’indagine e i risultati che solitamente otteneva ne confermavano l’efficacia. Normalmente lo stare solo con la vittima gli consentiva di evidenziare con lucidità gli elementi che sarebbero serviti all’indagine, ma in questo caso pareva che le informazioni raccolte finora non focalizzassero alcunché se non quello che di fatto sembrava: un classico suicidio.

    E allora perché non riusciva a convincersi? C’era qualcosa di particolare o quantomeno curioso. Forse si trattava di una semplice constatazione, la solita dei casi di suicidio eppure a Grean non bastava. La domanda che lui si poneva era la solita: "perché mai il professore avrebbe dovuto uccidersi, e poi in quello strano modo?"

    Subito dopo però giungeva un altro quesito, e da un certo punto di vista poteva soddisfare ogni precedente dubbio: "forse la tecnica di interrogare la vittima cominciava a mostrare segni di fallibilità oppure, aveva funzionato ancora una volta?"

    Capitolo 2

    Il telefono del soggiorno squillò. Dal display capì che si trattava del suo capo. Uno sguardo all’orologio, le venti e quarantasette: per fortuna lo aveva chiamato a un orario decente e non come al solito a

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