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Le avventure di Benjamin Crosse Secondo episodio: La fortezza del ma
Le avventure di Benjamin Crosse Secondo episodio: La fortezza del ma
Le avventure di Benjamin Crosse Secondo episodio: La fortezza del ma
E-book53 pagine40 minuti

Le avventure di Benjamin Crosse Secondo episodio: La fortezza del ma

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Info su questo ebook

Con una compagnia sempre più numerosa di strambi amici, le avventure di Ben continuano in modi strani e divertenti. Ha una ricerca da portare a termine prima di poter sperare di tornare a casa. Stranezze e pericoli abbondano e ancora nessuna traccia di pizza all'orizzonte.

Così proseguono le spassose disavventure del modesto Benjamin Crosse che viaggerà in mondi diversi e scoprirà cosa gli riserverà il destino. Il secondo capitolo di un'avventura ad episodi.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita14 set 2016
ISBN9781507155073
Le avventure di Benjamin Crosse Secondo episodio: La fortezza del ma

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    Anteprima del libro

    Le avventure di Benjamin Crosse Secondo episodio - Rain Oxford

    Capitolo 1

    Colpito. Bernoccolo. Rotolo. Ouch.

    Ritornai in me giusto in tempo per buttarmi a sinistra ed evitare che il mio cranio si frantumasse contro un grosso masso. Per fortuna, ne trovai un altro ancora più grande su cui sfracellarmi.

    Sembrava che stessi rotolando in caduta libera giù da un pendio alto e decisamente troppo ripido. La caduta rallentò dopo un minuto o giù di lì e finii su una manciata di cespugli. Mi tirai su, lentamente. Era un’operazione difficile con una gamba molto più lunga dell’altra. Guardai giù con il terrore di scorgere le terribili menomazioni fisiche che avevo subito e…la situazione non era rosea.

    A quanto pare, uno dei sandali di Figstik era ancorato in modo permanente alla mia zampa di gallina. Il piccolo mago era saldamente attorcigliato alla mia appendice con gli occhi serrati.

    Cercai di allentarne la presa schiantandolo più volte contro la roccia più vicina, delicatamente. Quello strillava e stringeva più forte. Schiantavo, stringeva. Schiantavo, stringeva. Maledizione! Lasciai perdere e mi sedetti sull’erba. Almeno avevamo ancora i vestiti.

    Figstik aprì un occhio e cominciò a guardarsi intorno. Siamo vivi?

    No, dissi. Staremmo molto meno comodi se lo fossimo. Lascia andare il mio piede.

    No, disse.

    Mi alzai e mi lanciai in un mix di tip tap e danze folk. Era niente, comparato a quello che avevo in mente. Andai avanti così per diversi minuti, poi mi fermai e rimasi in bilico su un piede. Quello di Figstik, naturalmente.

    Lascia andare il mio piede, dissi ancora.

    Lo farei, ma non posso.

    Perché, di grazia?

    Le mie dita non sembrano essere d’accordo, piagnucolò.

    Bene, dissi. Afferrai un grosso ramo dai cespugli, mi ci sedetti e cominciai a fare leva sulle piccole dita serrate del mago. Prega che questo funzioni o dovrò cercare qualcosa di più affilato.

    Il mio discorso di incoraggiamento sembrò aiutarlo in qualche modo a mollare la presa. Dopo pochi minuti la mano e uno dei suoi piedi erano stati liberati (è incredibile la forza che riusciva a mettere nelle dita dei piedi per aggrapparsi). Poco dopo, anche tutto il resto era stato rimosso.

    Figstik era seduto sul prato e cominciò a stiracchiarsi e i suoi arti scheletrici si allungavano lentamente, con piccoli scatti. Sembrava un ragno morto che cercava di rianimarsi. Presi in considerazione l’ipotesi di aiutarlo, ma poi pensai che era meglio di no. Avevo paura di rompergli qualcosa. Ben presto fu di nuovo attivo…più o meno. Attivo abbastanza da poterci rimettere in cammino.

    Sai dove ci troviamo? gli chiesi. Ancora una volta eravamo in una foresta e per quanto non riuscissi a scorgere il sole, c’era abbastanza luce da farmi credere che non sarebbe stato buio tanto presto.

    Figstik si guardò intorno. Sì, ci troviamo vicino alla base di un pendio lungo e molto scosceso, disse con un’espressione arcigna, leggermente più arcigna della sua solita espressione arcigna.

    Incredibilmente d’aiuto, come sempre. Voglio dire…siamo ancora nel tuo mondo? Se mi avesse detto che eravamo nella Foresta Senza Fine o dovunque altro Senza Fine non ci avrei visto più.

    "Figstik diede un altro sguardo intorno e annusò l’aria. Il suo cipiglio aumentò di circa il 70%.

    Sembrerebbe proprio di sì…dannazione. Dobbiamo ancora stare attenti a Rocana. È meglio se ci muoviamo.

    Ci stiamo avvicinando o no al grande mago immortale del nord?

    .

    Sì cosa?

    "Sì, siamo più vicini o

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