Il Fato di Destiny

Di JR Wirth

Più si avvicinarono alla porta, più la situazione diventò bizzarra. Potevo vedere delle piccole teste che sbucavano da dietro delle spesse tende bordeaux, che coprivano sia il garage che le finestre. Assomigliavano a volti di bambini—fin troppi per essere contati. Sembravano piuttosto squilibrati, leggermente sfigurati e soprattutto maligni. Ciascuno sembrava urlare furiosamente, non emettendo nessun suono. Era come se le loro voci silenziate stessero cercando aiuto, una via di fuga da una specie di maledizione.
Ebbi una vaga sensazione, mentre pensavo, che ci fosse qualcosa di molto sbagliato in questo posto. E per qualche ragione, fui costretto a voltarmi e a dare uno sguardo alla casa del tipo strano dall'altra parte della strada. "Cac-chiarola", sussurrai lentamente in una voce acuta e la disperazione nei miei occhi. Alla porta principale, dietro la controporta, notai la figura di un uomo, o qualunque cosa fosse. La sua mano avvizzita era appena fuori la porta, quasi nella stessa posizione di prima. La luce della veranda evidenziava la mano decrepita che adesso mi invitava con il dito indice a raggiungerlo. Spaventato, mi voltai indietro verso i bambini che si stavano dirigendo verso la porta della casa stregata della famiglia scomparsa. 
All'improvviso, delle figure maligne, sia grandi che piccole, iniziarono a circondarli, mentre i bambini dei dannati, brulicavano da tutte le parti come ratti furiosi. 
"Andatevene!" urlai, subito prima che Frankenstein cercò di afferrare Yoko.

• Lingua: Italiano
• Editore: Books To Go Now
• Data di uscita: 5 nov 2018
• ISBN: 9781386774464

Anteprima del libro

Il Fato di Destiny

JR Wirth

ESTRATTO DA IL FATO DI DESTINY

Più si avvicinarono alla porta, più la situazione diventò bizzarra. Potevo vedere delle piccole teste che sbucavano da dietro delle spesse tende bordeaux, che coprivano sia il garage che le finestre. Assomigliavano a volti di bambini—fin troppi per essere contati. Sembravano piuttosto squilibrati, leggermente sfigurati e soprattutto maligni. Ciascuno sembrava urlare furiosamente, non emettendo nessun suono. Era come se le loro voci silenziate stessero cercando aiuto, una via di fuga da una specie di maledizione.

Ebbi una vaga sensazione, mentre pensavo, che ci fosse qualcosa di molto sbagliato in questo posto. E per qualche ragione, fui costretto a voltarmi e a dare uno sguardo alla casa del tipo strano dall'altra parte della strada. Cac-chiarola, sussurrai lentamente in una voce acuta e la disperazione nei miei occhi. Alla porta principale, dietro la controporta, notai la figura di un uomo, o qualunque cosa fosse. La sua mano avvizzita era appena fuori la porta, quasi nella stessa posizione di prima. La luce della veranda evidenziava la mano decrepita che adesso mi invitava con il dito indice a raggiungerlo. Spaventato, mi voltai indietro verso i bambini che si stavano dirigendo verso la porta della casa stregata della famiglia scomparsa. 

All'improvviso, delle figure maligne, sia grandi che piccole, iniziarono a circondarli, mentre i bambini dei dannati, brulicavano da tutte le parti come ratti furiosi. 

Andatevene! urlai, subito prima che Frankenstein cercò di afferrare Yoko.

Dedica

Il Fato di Destiny è dedicato ai miei figli, che sono anche i protagonisti della storia, e ad Ana, che ispirò Alannah.

Titolo originale dell’opera: Destiny’s Lot: A Halloween Love Story

Copyright © 2016 JR Wirth

Turri i diritti riservati.

ISBN-13:978-1537201627

ISBN-10:153720162X

Capitolo 1

Prima che ci fossero i messaggi, i tweet, le richieste di amicizia, o comunque, social network illimitati, c’era la buona abitudine di uscire. Non avevamo bisogno di cose come le chat, o di elaborati tag per far sapere agli altri dov’eravamo. Già, se avessimo voluto far sapere quale caos stavamo vivendo o attirando, avremmo dovuto usare il telefono fisso per raccontare la nostra storia. Un metodo usato per generazioni, che permetteva alla gente comune di sentire amici e famiglia.

Inoltre, le feste erano di quelle che si organizzavano tramite invito, o passaparola, o probabilmente tramite un volantino occasionale. I volantini erano la garanzia che la tua festa sarebbe diventata leggendaria. Tuttavia, venivano usati moderatamente, e solo se eri sicuro che potevi gestire decine di invitati, compresi quelli sgraditi. E naturalmente, di feste ne abbiamo organizzate molte nel corso degli anni. Di solito, la gente si riuniva, ascoltava della musica, si raccontava delle storie, e si faceva quattro risate, con o senza punch corretto.

Volantino o no, le feste più leggendarie sembravano accadere ad Halloween o giù di lì. E questa festa aveva le premesse per essere la più leggendaria di tutte. Tutto quello che dovevo fare era accompagnare i miei fratelli a fare ‘dolcetto o scherzetto’ e poi ero libero di andare a divertirmi con Destiny.  

Destiny era un’immigrata cubana che finì con l’arrivare in California, da Cuba passando per la Florida. La prima volta che posai lo sguardo su di lei era nella classe di Introduzione allo spagnolo. Il perché dovesse seguire il livello principianti di spagnolo, non riuscii mai a capirlo. Ma sapeva parlarlo meglio di tutti a scuola, inclusi gli insegnanti, e con più eloquenza.

Si sedeva due file sopra il corridoio, così potei facilmente darle un’occhiata tutte le volte, specialmente quando indossava la minigonna. Anche se non sembrava esserne turbata, sono sicuro che sapesse quando la guardavo—cioè quasi sempre. Almeno non lo dava a vedere, salvandomi dall’imbarazzo.

Per ovvie ragioni, Destiny era la cocca dell’insegnante. Veniva sempre chiamata a condividere le sue storie in spagnolo, sapendo scrivere paragrafi interi prima che