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L'avventura della Nephele - Il laboratorio sotto i ghiacci
L'avventura della Nephele - Il laboratorio sotto i ghiacci
L'avventura della Nephele - Il laboratorio sotto i ghiacci
E-book51 pagine40 minuti

L'avventura della Nephele - Il laboratorio sotto i ghiacci

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Info su questo ebook

Dopo una catastrofe che ha ricoperto metà del mondo di ghiacci inospitali, una squadra di cacciatori di tesori trova tracce che conducono a un misterioso laboratorio che conterrebbe miracolose e incredibili invenzioni di inestimabile valore.

Una gilda rivale di archeologi conosciuta come l'Occhio di Antimonio si mette sulle tracce dello stesso laboratorio e farà qualsiasi cosa pur di arrivarci per prima, e così il Capitano Austin Strallahan e il suo equipaggio dovranno pensare velocemente e agire ancor più rapidamente per assicurarsi di arrivare al laboratorio prima degli Occhi, i quali sembrano saperne decisamente di più del capitano sulle ricchezze nascoste...

Riuscirà la Nephele a raggiungere in tempo il tesoro?

LinguaItaliano
Data di uscita12 giu 2017
ISBN9781507128244
L'avventura della Nephele - Il laboratorio sotto i ghiacci

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    Anteprima del libro

    L'avventura della Nephele - Il laboratorio sotto i ghiacci - Luke Shephard

    ~ Volume Primo: Il laboratorio sotto i ghiacci ~

    Quando ti si spezza un osso, provi come una sensazione di nausea. Il dolore è pressoché immediato, ma per una frazione di secondo, prima che ti assalga, provi la consapevolezza del fatto che l'osso è appena stato compromesso. Una sorta di reazione istintiva, animale, a quello che ti è successo, che ti assale la mente, e proprio mentre stai per dire Cazzo! il dolore comincia. E non è per niente divertente.

    L'omone ritrasse il pugno, cercando, così credevo, di spezzarmi altre costole. Digrignai i denti e schivai l'ampia sventagliata del suo braccio, sentendo l'aria quasi strapparsi dietro il suo pugno, e feci un passo dietro di lui. Cercò di girarsi verso di me, ma un calcio assestato in modo strategico sulla parte posteriore del ginocchio della gamba d'appoggio bloccò la sua rotazione. Lui vacillò e sfruttai quella sua momentanea esitazione per far fare conoscenza tra le nocche della mia mano sinistra e la parte inferiore della sua mascella. Feci un passo indietro, con un sussulto.

    Ascolta, mister, rivoglio soltanto le mie cose. Non voglio....

    Si riprese dal mio uppercut troppo in fretta e abbassò le spalle, come se volesse caricare e placcarmi. Si fece scrocchiare il collo. Non vuoi cosa? Non vuoi uscire vivo da qui, direi!, ringhiò.

    Iniziò ad avvicinarsi, ma nello stesso istante mi mossi anch'io e, non appena il suo piede toccò terra, scartai di lato e lui inciampò scompostamente nella folla di persone che si era subito radunata. Perfetto. Proprio quello che volevo, gente che mi guardava mentre le prendevo.

    Recuperò l'equilibrio appoggiandosi a un tavolo e, quando si voltò di nuovo, mi accorsi con un certo sconforto che aveva chiamato un'amica, Bottiglia di vino spaccata. Lanciò fendenti a casaccio, andando tanto vicino a ferire se stesso o uno degli altri bevitori quanto a colpire me.

    Ehi! Attento con quell'affare!, gridai. Un uomo grosso come lui diventa approssimativo quando si arrabbia e così rischiavo di chiedere un po' troppo alla mia buona stella. È solo un pezzo di una mappa, in fin dei conti! Che ci farebbe un sempliciotto come te?.

    Lui rispose schiacciandomi il piede e immobilizzandomi sul posto, mentre faceva ondeggiare di nuovo la bottiglia davanti a sé.

    Pensa in fretta... Girai il busto e presi il suo polso con una mano, spingendolo verso l'alto, sopra la mia testa, e usai il movimento dell'anca per spingere l'altra mano, ora chiusa ben stretta, fino al suo diaframma. Tossì e poi restò bloccato per un secondo.

    Un gigante che cade sul pavimento di un pub fa un rumore bello forte. Abbastanza forte da far sì che, quando la testa di quest'uomo si poggia sul legno massiccio, tutti i presenti di colpo facciano silenzio. Mi raddrizzai il colletto, mi spazzolai le braccia e mi chinai accanto al combattente sconfitto. Infilai la mano nella sua tasca e ne tirai fuori un piccolo cilindro di alluminio che feci scivolare nella mia giacca. Prima di alzarmi in piedi, sussurrai all'uomo.

    Per favore, non cercare mai più di rubare le mie cose. Lo chiedo educatamente, da gentiluomo a gentiluomo. Ho dovuto setacciare otto strutture di deposito prima di trovare quest'aggeggio.

    Mi alzai in piedi e mi schiarii la gola. Il proprietario del pub, scioccato, mi guardava come se fossi pazzo. Lei ha appena messo al tappeto Jason Gregor. Ha del fegato.

    Lasciai un paio di Lyrea

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