Tracce: Cinque passi in Versilia

Di Alessio Del Debbio, Elena Covani, Leandra Cazzola e altri 2

Viareggio, città di sole, mare e Carnevale. Ma anche città di scrittori, che sul suo molo hanno trovato ispirazione per tante storie, mostrando angoli diversi di una città che ha ancora molto da offrire, anche se forse non lo sa.

"Tracce" contiene cinque racconti, accomunati dall’ambientazione, che si uniscono a formare una storia che nasce dal mare, come una sirena, si forma sulla spiaggia, modellandosi come una statua grezza, e poi scavalca il molo e si inoltra in città, camminando tra i bei palazzi liberty, allietata da artisti di strada e dall’allegria delle maschere. Perciò, mettetevi comodi, su una sdraio, sul divano o sul muretto del molo, e preparatevi per un viaggio tra sogno e realtà. Viareggio vi aspetta, e anche noi.

"Tracce" comprende:
- Ago e filo, di Luciana Volante
- La vera storia di Burlaman, di Alessio Del Debbio
- Punto e basta., di Leandra Cazzola
- Il cigno mannaro, di Elena Covani
- Tracce, di Maria Pia Michelini

L’associazione culturale “Nati per scrivere” nasce nel 2016, da un gruppo di appassionati lettori, decisi a promuovere la cultura del libro e a valorizzare gli scrittori emergenti, soprattutto locali. Organizza eventi e incontri letterari, reading e laboratori di scrittura.

• Lingua: Italiano
• Editore: Nati per scrivere
• Data di uscita: 20 ott 2016
• ISBN: 9788894210217

Anteprima del libro

TRACCE

Cinque passi in Versilia

Antologia di racconti

Autori vari

Associazione culturale Nati per scrivere

Piazza Diaz 10, 55041 Camaiore (LU)

www.natiperscrivere.webnode.it

Titolo: Tracce – Cinque passi in Versilia

I edizione: Ottobre 2016

ISBN ebook: 9788894210217

Questo libro è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il frutto dell'immaginazione dell'autore. Qualunque somiglianza con fatti e persone reali è puramente casuale.

Foto di copertina: per gentile concessione di Ilaria Regruto

https://www.facebook.com/IlariaRegruto

PRESENTAZIONE

Benvenuti a Viareggio! Città di sole, mare e Carnevale. Ma anche città di scrittori, che sul suo molo o camminando sul lungomare hanno trovato ispirazione per tante storie. Questo libro nasce proprio per questo, per raccontare storie, per mostrare angoli diversi di una città che ha molto da offrire, anche se forse non lo sa, né lo sanno i suoi ignari abitanti.

Attenzione a mettervi in strada (noi mettiamo le mani avanti)! Potreste imbattervi nel linchetto o nel cigno mannaro, essere costretti a pranzare con Burlaman (e allora povero il vostro portafoglio!), tornare indietro nel tempo e ritrovare aromi di una Viareggio perduta o magari essere voi stessi narratori e protagonisti di una storia, nata così, come un’onda sulla battigia, leggera e spumeggiante, dopo un incontro imprevisto, un sorriso rubato al ragazzo dei sogni o aver trovato un braccialetto sulla riva del mare.

Ogni città ha il suo cuore, anche Viareggio e la Versilia ce l’hanno, e a quel cuore noi, come Associazione Culturale, ci rivolgiamo, affinché torni a brillare radioso. Anche la cultura e i libri possono dare una mano, noi ci crediamo, e anche voi, se siete qua, con questo libriccino in mano; un piccolo contributo per aiutare noi, a proseguire con la nostra missione, e voi stessi, per regalarvi un sorriso e qualche momento di spensieratezza.

In queste pagine troverete cinque racconti, diversi per genere e per atmosfera, ma accomunati dall’ambientazione e dal desiderio di narrare una storia che nasce dal mare, come una sirena, e si forma sulla spiaggia, modellandosi come una statua grezza, e poi scavalca il molo e si inoltra in città, ammirando i bei palazzi liberty, distratta e allietata da artisti di strada e dall’allegria delle maschere. Cinque racconti di scrittori emergenti, uniti dalla passione per i libri, e che, come Viareggio, hanno bisogno di voi e della vostra attenzione, per crescere, migliorarsi e farsi conoscere. Cinque racconti inediti, scritti per l’occasione, qualcuno nato dall’intuizione di un momento, altri invece strizzano l’occhio a lavori precedenti degli autori, che potrete scoprire alla fine del libro.

Una prima tappa di un cammino che speriamo di percorrere con sempre più nuovi amici, fino a farlo diventare, perché no, un appuntamento annuale, con cui intrattenere, divertire e anche sostenere la nostra associazione "Nati per scrivere". Perciò, mettetevi comodi, su una sdraio o sul divano, su una carrozzella in pineta o sul muretto del molo, e preparatevi per un viaggio tra sogno e realtà. Viareggio vi aspetta, e anche noi.

Alessio Del Debbio

Presidente Associazione Culturale

Nati per scrivere

TRACCE

Cinque passi in Versilia

Antologia di racconti

PROLOGO

Francesca sedeva sul molo Marinai d’Italia, la schiena appoggiata al faro verde, lo sguardo rivolto al quaderno tra le sue gambe. Una scrittura curata riempiva le pagine, spezzate da correzioni e note ai margini, insoddisfatta di sé e dei suoi lavori. Incerta se valessero davvero qualcosa. Se lei valesse.

Un’onda si infranse sugli scogli alle sue spalle e qualche spruzzo d’acqua salata la raggiunse, strappandole un sorriso e facendola sentire viva. Per questo era venuta lì, per trarre forza dal piccolo faro, guardiano del porto e della sua città. E per incontrare lui.

Lo scoppiettare di una marmitta truccata disturbò uno stormo di gabbiani, che si sollevarono in volo sopra la Darsena, attirando l’attenzione dei passanti sul molo di fronte. Una voce allegra salutò alcuni pescatori e un fotografo intento a immortalare Viareggio negli ultimi giorni d’estate, anticipando la comparsa di un ragazzo alto e moro sulla scalinata di pietra che portava in cima al muretto. Francesca si voltò giusto in tempo per vederlo spuntare, i mossi capelli scuri spazzati dal vento di libeccio, gli Oakley sugli occhi e un’abbronzatura caraibica che lei non avrebbe mai avuto nemmeno se avesse trascorso un’intera estate in spiaggia. Invece l’aveva passata a leggere, a prepararsi per l’università e a scrivere. Un’ulteriore propaggine della sua esistenza introversa.

«Allora, che c’è di così urgente?» le domandò Jonathan, gettandosi accanto a lei. O addosso a lei. «Non riesci proprio a stare un giorno senza di me, eh?» rise.

Prima che Francesca potesse rispondergli, le strappò il quaderno di mano, scorrendo frettolosamente le pagine, mentre sul suo viso un’espressione sgomenta si faceva strada. «Hai scritto te tutta questa roba? Delafia, quanto c’hai messo? Un anno?»

«Poco più di un mese, veramente» disse lei, recuperando i suoi appunti e stringendoli a sé. Ci teneva, quasi quanto al suo diario. Anzi, forse di più, perché il diario sarebbe rimasto per sempre suo, al sicuro tra le quattro mura di una camera inviolabile.