Sfrenata ebbrezza.

Di Iris Larosa

"Il loro amore seppe nascondersi tra le intime carezze, tra i sussurri, tra la storia che non verrà dimenticata. Scappavano e si perdevano, ma non vi fu volta che non vennero sfamati dal desiderio di ritrovarsi. Erano tutto e niente.

Una tempesta di fulmini.

La luce pallida di un primo mattino. Erano insieme la libertà.

Erano del mondo intero, eppure l'incontenibile bellezza di quelle due anime risiedeva nel mistero, poche volte si rivelarono e quando questo accadde fu nel buio della notte."

• Lingua: Italiano
• Editore: Iris Larosa
• Data di uscita: 4 nov 2016
• ISBN: 9788822862044

Anteprima del libro

Iris Larosa

Sfrenata ebbrezza.

ISBN: 9788822862044

Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

un prodotto di Simplicissimus Book Farm

Sfrenata ebbrezza.

l'incandescente scia di una cometa.

Il profondo inoltrarsi di una strada innevata.

L'eco di ali che squarciano il cielo.

Il levare dei rami contro la corposità dello scoperto.

Lo sguardo ammaliante di un'aquila.

Il raccogliere, dell'invernale silenzio, la neve che passo dopo passo s'alza dalla terra.

Il lontano avanzare di una giovane negli occhi di un uomo, e il lento dominare di quell'inafferrabile candore.

Entrambi procedevano in direzioni opposte e per un tempo, se pur non definito, la distanza tra i loro corpi si

dissolse al passar di lei. Fu allora che si distinse nell'aria il respiro dell'altro, che voltandosi socchiuse gli

occhi ed immobile, con la testa china da un lato, ammirò l'autunno coprire il bianco con le sue prime foglie.

Quel giorno il vento si presentò con ogni sua forza e l'orlo dell'abito della giovane ne fu preda. Senza

alcun riguardo le disordinò i capelli, la spogliò e mostrò al mondo quel che premurosamente nascondeva.

Creatura così fragile.

Distrattamente l'uomo riportò le mani nelle tasche del cappotto e gli occhi si riaprirono.

Occhi grandissimi, occhi piccolissimi. Infinite le sfumature dei colori. Terra e mare. Cielo e aria. Terremoti e

maremoti.

Vortici, che tutto prendono e portan via.

Stelle in viaggio chissà da quanti anni, ed ora qui a schiantarsi sul suolo.

Ora qui a brillare come non mai.

Creature così fragili.

Tacquero quelle bocche il segreto del come e in che modo si sorpresero insieme nell'assaporarsi, e del come e in

che modo quei corpi si presero per mano e iniziarono a correre tra il verde più verde, tra i girasoli ancora curvi

su se stessi, col passo prudente nello schivare in pieno giorno le querce più alte.

Il loro amore seppe nascondersi tra