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Dove si ergeva il melograno
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E-book61 pagine45 minuti

Dove si ergeva il melograno

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E' il seguito del romanzo "Sotto i frutti del melograno" e racconta le vicende della famiglia Severini-D'Onofrio dopo parecchi anni. Uno dei protagonisti è il nuovo capofamiglia, Massimo, guida e dispensatore di un affetto sicuro e costante, al quale tocca risolvere i problemi legati ai gravi segreti portati avanti con spirito di sacrificio dalla moglie. Le conseguenze saranno motivo di sofferenza per i figli nati dal primo matrimono di lei, Vanessa e Matteo, ma soprattutto per la ragazza, l'altra protagonista. Legatissima al patrigno, che l'ama teneramente e la protegge, dopo varie disavventure, deciderà di vivere per sempre al suo fianco, anche da sposata, nella villa dei peschi, che rinnovano ogni primavera bellezza e gioia.
 
LinguaItaliano
Data di uscita5 apr 2017
ISBN9788826046914
Dove si ergeva il melograno

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    Anteprima del libro

    Dove si ergeva il melograno - Annamaria Mei

    Note

    Una sera d'estate

    Sono passati circa quattordici anni da quella sera in cui Miriam si addormentò con la febbre, decisa a tenere chiusi dentro di sé i pesanti segreti di famiglia per il bene di tutti. Un periodo sereno, felice.

    I rapporti con il suo secondo marito sono stati come li aveva sempre desiderati e anche come padre aveva dato il massimo ai suoi figli, per i quali nutriva un grande affetto. Avevano anche provato ad averne un terzo, ma non riuscendoci, lasciarono le cose come stavano, senza forzature.

    Vanessa e Matteo, tra i quali corrono due anni di differenza, sono diventati due bei ragazzi, sebbene diversi. La giovane ha delle caratteristiche fisiche paterne: è bruna, ha gli occhi grandi, di un nero vellutato, un corpo slanciato e una carnagione mista, fra quella chiara materna e quella più scura del padre. Non rimane inosservata, anche per il suo modo aggraziato di muoversi e la disinvoltura nel parlare. Sembrerebbe più sicura del fratello, invece è più fragile, bisognosa sempre di affetto e di essere rassicurata.

    Ama tantissimo la mamma, che è la sua confidente, guida, modello.

    Le dispiace di non avere i suoi capelli biondi, gli occhi celesti e la sua pelle luminosa, eppure quanto a fascino non dovrebbe proprio lamentarsi,

    ricevendo ovunque complimenti per il suo aspetto. Matteo è la versione maschile della madre, dalla quale ha anche ereditato un carattere forte ed equilibrato, e per questo la sorella si appoggia a lui, quando sono lontani da casa. Hanno studiato con costante impegno e interesse: frequentano attualmente, lei il terzo anno di medicina, lui il primo all'università di Torrette di Ancona. Il dott. D'Onofrio è orgoglioso e soddisfatto di loro e li ama teneramente. Vanessa è però gelosa del fratello, verso cui il patrigno si mostra più affettuoso e aperto, non capendo che Massimo, ora che si è fatta grande, una donna, ha qualche ritrosia: non può esternare il suo affetto come quando era più piccola, ha l'istinto di abbracciarla e baciarla, ma si blocca, si controlla per pudore. E allora quasi con dispetto lei si siede sulle sue gambe e lo abbraccia al collo chiamandolo paparino mio, lamentandosi di non essere più la prediletta, di non ricevere lo stesso affetto coccoloso di Matteo. Recita la scena, ma dentro pensa davvero che non le voglia bene come un tempo. E lo rivela anche alla mamma, che inutilmente cerca di spiegarle che alla sua età non occorrono le stesse effusioni di cui hanno bisogno i bimbi, ci si può amare tanto anche in modo un po' diverso.

    Siamo in estate, Miriam e Massimo, seduti sotto il porticato in due comode poltrone di vimini imbottite, riposano e prendono il fresco, prima di andare a dormire. Lui le racconta i fatti salienti della giornata in ospedale, arrabbiandosi per qualche disservizio o incomprensione, ma si ricompone subito non volendo turbare la moglie. Matteo e Vanessa sono fuori con le rispettive compagnie di amici e c'è un gran silenzio. Stanno ancora parlando, quando Miriam comincia a sentire delle piccole fitte al ventre e, sperando che scompaiano, si copre con lo scialle. Però non passano e si piega sospirando, al che Massimo le chiede se ha mangiato troppo melone freddo, ben sapendo che sua moglie è molto misurata nei pasti e non ama la frutta gelata. L'accompagna subito a letto e aspetta l'evolversi del malanno. Ma la situazione non migliora. Dopo due ore decide di chiamare Francesco, il suo amico gastroenterologo per un consulto. Questi, verificata l'importanza dei dolori e un gonfiore anomalo all'addome, consiglia un ricovero d'urgenza per gli accertamenti del caso.

    - Non sarà nulla di grave, ma è meglio intervenire subito.

    Miriam protesta debolmente, ma non ce la fa a dire altro.

    Quando i ragazzi rientrano verso le due (arrivano casualmente insieme), vedono il cancello semiaperto, e le

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