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Nella stagione delle mascherine
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Nella stagione delle mascherine
E-book85 pagine58 minuti

Nella stagione delle mascherine

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Info su questo ebook

Sono qui riuniti tre testi, uno dei quali già pubblicato​ ( Momenti di crisi - Racconti ), che si riferiscono a periodi diversi della pandemia del Covid-19, il quale si intreccia con le storie dei vari personaggi  e definisce l'atmosfera intorno a loro. L'ambientazione è per lo più
legata al capoluogo marchigiano, a cui riporta l'immagine della copertina.
LinguaItaliano
Data di uscita9 dic 2020
ISBN9791220234573
Nella stagione delle mascherine

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    Nella stagione delle mascherine - Annamaria Mei

    Note

    Momenti di crisi

    Racconti

    immagine 1

    Didascalia...Viale della Vittoria

    Le due gemelle

    Era il tempo del Coronavirus in Cina e dall'Italia lo si osservava con un certo timore, ma con superficialità e si discuteva se si fosse razzisti o no a guardare in modo sospetto ogni cinese. C'era qualcuno che si spendeva particolarmente per dimostrare che non bisognava confondere la malattia con le persone e si faceva fotografare a mangiare beato e tranquillo in ristoranti cinesi, che erano stati celermente abbandonati da molti dei loro affezionati clienti. Quando poi il morbo si presentò all'improvviso nel nostro Paese e attecchì con grande determinazione in alcune zone del Nord, dimostrandosi in certi casi violento e mortale, gli Italiani divennero per gli altri Paesi europei peggio dei Cinesi e furono isolati.

    Ma il Coronavirus fece il suo ingresso non solo in Europa, bensì anche nel resto del mondo e con tale carica, da far tacere le chiacchiere più sciocche e da spingere gli scienziati a pensare al sistema migliore per combattere la terribile pandemia. Da noi si scelsero contro il contagio l'isolamento in casa, dei paesi, delle regioni, dispositivi di difesa come i guanti di lattice e le mascherine, e si sperimentarono vari medicinali, non esistendo il vaccino. Furono chiuse tutte le attività possibili, all'infuori di quelle alimentari e altre essenziali, con l'intenzione di riaprirle man mano che il virus fosse diventato meno aggressivo.

    Capitò che proprio in questo periodo un professore di Lettere nel Liceo Classico di Ancona si fosse deciso a scegliere tra due gemelle, che frequentavano l'ultimo anno ed erano molto simili: entrambe belle, avevano gli occhi azzurri, un viso regolare, una tenera boccuccia, una figura slanciata, i capelli lunghi e neri, erano intelligenti e amanti dello studio. Di diverso avevano il carattere: una era spigliata, l'altra timida; differente era anche lo sguardo: vivace uno, languido l'altro; poi camminavano diversamente: una ancheggiando appena, l'altra con leggerezza, quasi sfuggisse. Era fortunato, perché le due sorelle per come si comportavano davano chiari segni di essere entrambe innamorate dell'insegnante ventisettenne, Mario Grimaldi, di Cagli, che proprio quell'anno aveva ottenuto la cattedra di Lingua e letteratura italiana in quella classe. Aveva in realtà dei rivali tra gli studenti, che aspettavano rassegnati la fine del quinto anno e l'esame per non vederselo almeno più davanti.

    Ma le scuole a causa del Coronavirus chiusero presto per l'aggravarsi del contagio, ed ebbe inizio la didattica a distanza online. Studenti e docenti dalle proprie case svolgevano le loro attività tramite Skype. Così Mario e le gemelle poterono vedersi solo sullo schermo.

    Mario aveva un bel lavoro da svolgere ogni giorno, tra lezioni, conferenze con la scuola, correzione dei compiti e la sera era parecchio stanco; si stendeva sul letto della sua stanza a pensione, per fortuna piuttosto ampia, con porta-finestra in un cortile. Abitava in un palazzo di via Fazioli.

    Fu una di queste sere che decise di corteggiare la gemella vivace, forse perché online appariva di più, imponeva la sua bellezza.

    Si chiamava Rosanna. La cercò al cellulare e le disse:

    - Sai, se tu sei d'accordo, quando tutta questa situazione sarà finita, speriamo, dopo la fine dell'anno scolastico e degli esami, vorrei che ci incontrassimo, per conoscerci meglio: io ho molto interesse per te, ti penso sempre. Però fino ad allora, per motivi professionali, mi pare sia il caso di continuare come prima i nostri rapporti.

    - Sono molto contenta di piacerti, come tu piaci tanto a me: fino a quando non ci sarà il nostro primo appuntamento, rimarrà tutto uguale.

    Io sarò una delle tue studentesse e tu sarai il professore di Italiano.

    Arrivederci!

    - A presto!

    La sera, quando le gemelle andarono a dormire nella camera a due letti, Rosanna era tutta eccitata, felice per lei, ma dispiaciuta per la sorella altrettanto invaghita del docente. Le raccontò le poche essenziali cose che si erano detti, ma importanti, le quali fecero uscire dai begli occhi di Floriana copiose lacrime, trattenute alla fine per non addolorare troppo la gemella. Questa la consolò predicendole un uomo anche più bello del professor Mario, che avrebbe magari occupato nella società un posto di rilievo, e lei l'avrebbe guardata dall'alto in basso... Floriana, per farle piacere l'assecondò in questo gioco e aggiunse che avrebbe preteso il baciamani. Si addormentarono così tra questo misto di pianto e sorrisi.

    Ci fu un periodo di contagi e morti; gli ospedali non avevano più le attrezzature per tutti gli ammalati gravi e neppure il personale, cosicché molti, colpiti dalla malattia, furono confinati in casa, isolati se c'era spazio, curati per telefono dal medico di famiglia.

    Ad aprile manifestò dei sintomi di Coronavirus Rosanna: ma nessuno si spaventò più di tanto; il papà, medico pediatra a Torrette, rassicurava i familiari, sostenendo che il virus era assai aggressivo con gli anziani, ma si

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