Il giorno della fioritura
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Il giorno della fioritura - Luciano Pagano
Table of Contents
Luciano PaganoIL GIORNO DELLA FIORITURA
IL GIORNO DELLA FIORITURA
Premessa
16 Giugno 2005
ore 8.00/9.00
Ore 9.00/10.00
Ore 10.00/11.00
Ore 11.00/12.00
Ore 12.00/13.00
Ore 13.00/14.00
Ore 14.00/15.00
Ore 15.00/16.00
Ore 16.00/17.00
Ore 17.00/18.00
Ore 18.00/19.00
Ore 19.00/20.00
Ore 20.00/21.00
Ore 21.00 /22.00
17 Giugno 2006 Ore 23.45
Citazioni
Ore 8.00
Ore 9.00
Ore 10.00
Ore 11.00
Ore 12.00
Ore 13.00
Ore 14.00
Ore 15.00
Ore 16.00
Ore 17.00
Ore 18.00
Ore 19.00
Ore 20.00
Ore 21.00
Luciano Pagano
IL GIORNO DELLA FIORITURA
© Musicaos Editore 2015
Tutti i diritti riservati
info@musicaos.it
www.musicaos.it
Ogni riferimento a fatti, luoghi, persone è da ritenersi puramente casuale.
ISBN 978-8899315191
Luciano Pagano è nato a Novara nel 1975. Vive a Lecce, dove si è laureato in filosofia con una tesi sul pensiero di Gilles Deleuze, Felix Guattari e Michel Foucault. Dal 2004 dirige Musicaos.it, rivista elettronica di letteratura, che nel gennaio 2014 è diventata musicaos:ed. Scrive articoli, interventi, recensioni, ha collaborato con il quotidiano Il Paese Nuovo
e ha tenuto una rubrica di letteratura Nero su Bianco
sul blog Parole & Dintorni
, per la redazione barese di Repubblica. Ha pubblicato Re Kappa
(2007, Besa Editrice), È tutto normale
(2010, Lupo Editore), Il romanzo osceno di Fabio
(2012, 2014, musicaos:ed). Dal gennaio 2014 dirige Musicaos Editore.
Francesco Luceri, in arte Frank Lucignolo, nasce a Lecce il 28 marzo del 1989. Autore di diverse collaborazioni con street artist, in Italia e all’estero, vive e opera nel suo amato e, a volte, stretto territorio
, San Donato di Lecce, dove si prodiga con tenacia per promuovere se stesso, la sua realtà, gli artisti, affascinato dall’arte e dai graffiti. Si appassiona alla pop art e alla street art, ispirandosi a due pittori di fama internazionale, Keith Haring e Jean-Michel Basquiat. Frank Lucignolo conduce perciò una ricerca scritta e grafica, con l’intenzione di lanciare un messaggio nei suoi numerosi schizzi, disegni e opere.... L’artista nelle sue opere cerca di far trasparire un messaggio attuale di pensiero, suscitando in chi guarda i suoi quadri la confusione, la rabbia, affinando il proprio stile rendolo semplice, chiaro e ordinato nella disposizione dei soggetti, trattando temi sempre più forti e attuali; anche per questo motivo definisce la propria arte anti-sociale perché con essa vuole esprimere il senso di chiarezza insito nel suo messaggio, in cui coincidono la propria espressione di pensiero e il suo stato d’animo.
Illustrazione di copertina: La dama con il porcellino
, 60 x 80, tecnica marker
Sito - http://franklucignolo.wordpress.com
Contatti - franklucignolo@facebook.com
Facebook - http://facebook.com/franklucignolo
IL GIORNO DELLA FIORITURA
Premessa
I fatti narrati nel presente resoconto si sono svolti interamente nella giornata del 16 giugno del 2005, a Lecce e dintorni, tra le ore 8.00 e le ore 22.00. Il racconto è stato scritto nelle ore e nei luoghi narrati, grazie all’assistenza tecnica di un blocco per appunti.
L’autore ringrazia chi c’era, per il supporto morale.
L’autore, in quel periodo, aveva subito un licenziamento bianco da parte del proprietario dell’agenzia di comunicazione dove aveva lavorato fino al maggio precedente svolgendo le mansioni di project manager.
Ogni riferimento a fatti, situazioni o persone reali è del tutto casuale, con l’eccezione delle allusioni circa il datore di lavoro, il licenziamento bianco e altre piccole cose per le quali una sommaria analisi giustifica il trattamento di alcuni dati non personali in forma narrativa. Ciò nonostante gli attuali indirizzi della narrativa italiana contemporanea concedono all’autore di aggirarsi con circospezione in quell’ambito che viene oggi definito: autofiction.
Anche in questo caso il trattamento della realtà è puramente narrativo.
Un giudice italiano, con una sentenza pubblica, ha stabilito il risarcimento delle mensilità non corrisposte, a favore dell’autore, da parte dell’agenzia di comunicazione.
Il racconto del risarcimento effettivo da parte dell’azienda, tuttavia, fa ancora parte di un capitolo non scritto.
16 Giugno 2005
Dicevi che avresti aspettato fino alla fine del mondo
ore 8.00/9.00
Uno solo o molti lupi?
Un giorno può cambiarti la vita?
Mal di gola, la mia gola che brucia come se qualcuno avesse acceso una palla imbevuta di aceto e benzina gettandomela nell’esofago senza passare dal via, di sicuro la colpa è di qualcosa che ho mangiato, l’acido mi tedia, ho sete, mi alzo, arranco fino al frigo, apro, bevo un quarto di bottiglia d’acqua gelida, mi arriva tutta insieme nello stomaco, ritorno di fiamma in gola, ho bisogno di vomitare, passo una mano gelata sulla fronte, non vomito - adesso no - devi vomitare - no adesso no - vomita vomita - no - orbito come un satellite sudato attorno ad una pozza di vomito stellare, mi ci avvicino così rapidamente da osservarla, coagulo, potrei esplodere - non è vero - eccomi col viso sospeso sull’ovale del cesso. Vomito. Mi sono svegliato prima che suonassero tutte le sveglie, prima che le trombe celesti nascoste nel cellulare mi scaraventassero al suolo in cerca del telefonino, zittire lo squittio, zittire lo squittio, zittire quella minchia di trillo di squittio.
Risoluzione domestica numero uno: abolire ogni suono dal pianeta terra tra le sei e le sette del mattino. Solenne e paffuto mi alzo, mi sveglio allo stesso modo di come potrebbe fare un mammut, da un letargo millenario (mammuthus primigenius), mi sveglio, ancora avvolto da un lenzuolo di sudore anziché da un lastrone di ghiaccio polare che mi sveli ai ricercatori di un secolo venturo, rivelando tutto lo squallore di questo viso, sulla faccia ancora le rughe del sonno e le cicatrici del cuscino.
Ieri notte è passata in fretta, non è che abbia bevuto granché, una, forse tre, cinque birre, siamo stati ad un concerto-recital-lamento di pizzica-pizzica. La pizzica è stillicidio, quando da questa pietra redimibile - cute
(che in italiano significa pelle
ma che in leccese vuole dire pietra
) - avremmo estratto succo d’osso, la goccia che ne uscirà sarà sempre più limpida e cristallina di ogni fotogramma che mi è rimasto impresso dalla serata di ieri, nella quale il poco noto suonatore di tamburello (o tamburrello
?), che di giorno, prima di indossare i panni di super-aracno-eroe fa l’impiegato per lo stato, giunto al culmine del suo assolo, ha suonato lo strumento