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L'orologio a pendolo
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E-book108 pagine1 ora

L'orologio a pendolo

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Info su questo ebook

Horror - romanzo breve (60 pagine) - Le lancette correvano, gli organi dell’orologio reclamavano il loro spazio.


Alfredo, agente bancario oggi, e Girolamo, orologiaio a metà del 1800. Due vite parallele, lontane nel tempo, vicine nel destino. Messe in contatto dai rintocchi di un misterioso orologio, costruito secondo le indicazioni di un blasfemo testo di magia nera.


Luca Franceschini è nato a Barga (LU) il 1 Luglio 1980. Cresce e vive a Lucca interessandosi di fumetti, scrittura, poesia e musica. Nel 2006 si laurea in filosofia, collabora con testate giornalistiche locali e dal 2008 è tra i soci di una software house.

Per due edizioni, 2015 e 2016, è finalista al Lucca Underground Festival Contest, Concorso per racconti di genere underground. A dicembre 2015 si classifica secondo al Premio per sceneggiatori di fumetti “Ade Capone”, organizzato dall’Associazione Ora Pro Comics di Piacenza.

Dal 2016 collabora con l’editore torinese Cronaca di Topolinia per il quale scrive la serie fumetti noir/hard-boiled Lucky Town e la serie di fantascienza di imminente uscita Lunar Lex. A maggio 2016 pubblica una storia a fumetti sul numero 4 della rivista Mostri, della Bugs Comics di Roma. A giugno 2016 pubblica con Delos il racconto Alternative Birth Experiment, nella collana Futuro Presente.

LinguaItaliano
Data di uscita11 lug 2017
ISBN9788825402926
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    L'orologio a pendolo - Luca Franceschini

    a cura di Luigi Boccia

    Luca Franceschini

    L'orologio a pendolo

    ROMANZO BREVE

    Prima edizione luglio 2017

    ISBN 9788825402926

    © 2017 Luca Franceschini

    Edizione ebook © 2017 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Il libro

    L'autore

    L'orologio a pendolo

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Capitolo 22

    Capitolo 23

    Capitolo 24

    Capitolo 25

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Le lancette correvano, gli organi dell’orologio reclamavano il loro spazio.

    Alfredo, agente bancario oggi, e Girolamo, orologiaio a metà del 1800. Due vite parallele, lontane nel tempo, vicine nel destino. Messe in contatto dai rintocchi di un misterioso orologio, costruito secondo le indicazioni di un blasfemo testo di magia nera.

    L'autore

    Luca Franceschini è nato a Barga (LU) il 1 Luglio 1980. Cresce e vive a Lucca interessandosi di fumetti, scrittura, poesia e musica. Nel 2006 si laurea in filosofia, collabora con testate giornalistiche locali e dal 2008 è tra i soci di una software house.

    Per due edizioni, 2015 e 2016, è finalista al Lucca Underground Festival Contest, Concorso per racconti di genere underground. A dicembre 2015 si classifica secondo al Premio per sceneggiatori di fumetti Ade Capone, organizzato dall’Associazione Ora Pro Comics di Piacenza.

    Dal 2016 collabora con l’editore torinese Cronaca di Topolinia per il quale scrive la serie fumetti noir/hard-boiled Lucky Town e la serie di fantascienza di imminente uscita Lunar Lex. A maggio 2016 pubblica una storia a fumetti sul numero 4 della rivista Mostri, della Bugs Comics di Roma. A giugno 2016 pubblica con Delos il racconto Alternative Birth Experiment, nella collana Futuro Presente.

    Dallo stesso autore

    Luca Franceschini, A.B.E. Alternative Birth Experiment Futuro Presente ISBN: 9788865307830

    1

    – Stanotte me la voglio godere vuota.

    – Se ne è sicuro… però si copra bene. Queste case storiche sono fredde, di notte.

    – Ne terrò conto.

    Niente di più eccitante della prima notte nella casa nuova. Alfredo non si era lasciato sfuggire l’occasione. Il prezzo era troppo invitante per perdere tempo, pochi giorni per le pratiche e boom! Da un seppur accogliente e moderno appartamento passava a una residenza storica in pieno centro. E così era anche più vicino alla sede centrale. Avrebbe potuto andare a lavoro in bicicletta, forse addirittura a piedi.

    L’agente sbrigava i convenevoli, forse pensando alla colazione che non aveva ancora consumato.

    – I tre mazzi di chiavi ce li ha, adesso controlliamo le stanze, le pratiche sono già a posto.

    – Sì, ho fatto tutto in agenzia, signor Gustavo.

    – Infatti.

    La casa era su tre piani, ma il piano terra fungeva solo da ingresso. La zona abitabile era impostata tutta sul piano superiore.

    Partirono dalla cucina. C’era rimasto il minimo. Era poco, ma tutto il necessario. Gustavo aprì il frigorifero, e lo attivò; Alfredo vide accendersi la lucina interna. Verificò gli armadietti sopra e sotto il lavello. Era quasi deluso di averli trovati tutti vuoti.

    In sala c’era poco da controllare, giusto gli interruttori, per il resto era una stanza vuota, mentre nella camera c’era un letto matrimoniale, un comò e un armadio. Alfredo avrebbe deciso in seguito cosa farne. Se si fossero rivelati pezzi buoni avrebbe anche potuto tenerli.

    In casa c’era anche un’altra stanza, spoglia anch’essa. Gustavo suggerì di utilizzarla per uno studiolo oppure per un’altra camera da letto.

    Infine il bagno. Piccolo ma con la vasca. Stretti ci si poteva stare anche in due.

    Scesero per tornare dabbasso. L’agente fece per uscire.

    – E il piano di sotto?

    – Il contratto prevedeva anche quello?

    – Certo – rispose Alfredo, anche un po’ stizzito. Chi è che comprerebbe solo due piani su tre?

    Il seminterrato era un unico stanzone polveroso. Sembrava fossero passati anni dall’ultima volta che un essere umano fosse entrato lì dentro. Ai muri c’era pieno di mobilia inutilizzabile. Pezzi di legna accatastati, ammassi di oggetti rotti e irriconoscibili. Coperti alla meno peggio da lenzuoli che un tempo dovevano essere stati bianchi.

    Alfredo soffocò uno starnuto.

    – E io che me ne faccio di questa spazzatura?

    – È roba talmente antica che potrebbe interessare a qualche antiquario. – Gli agenti avevano sempre la risposta pronta. – Magari ci trova qualcosa da riciclare!

    Alfredo non era il tipo da lavoretti del genere.

    – Con un po’ di pazienza ci può allestire una tavernetta…

    Stava valutando se chiudere la porta e dimenticarsi di questa cantina. Come dovevano aver fatto gli inquilini precedenti.

    – Mmm… E questa vecchia pendola?

    Superava Alfredo in altezza e l’agente in larghezza.

    – Non credo funzioni. Però mio cognato è rigattiere, se vuole le lascio il numero.

    – Lasci stare.

    Ne aveva abbastanza. E l’agente denotava una certa fretta. Aveva rimandato per troppi quarti d’ora la colazione. Il suo ventre rotondo gorgogliava rabbioso.

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