Punti di vista

Di Fabrizio De Sanctis

Thriller - racconto lungo (47 pagine) - Qualcosa non torna…
Il suo istinto continuava a sussurrare quel mantra e a porre domande, una dietro l’altra, senza un vero nesso logico. Buon segno. O brutto, dipendeva dai punti di vista.

Franca Nerbini, ventidue anni, viene violentata dall’ex fidanzato, Ruggero Manca. L’ispettore capo Andrea Poletti, della questura di Genova, raccoglie la denuncia e si mette in caccia del colpevole. Senza successo, perché Manca si è volatilizzato. Il giorno dopo, Franca decide di rifugiarsi da una zia a Firenze ma, dopo una strana telefonata, scompare. Poletti parte a sua volta e inizia a indagare insieme al commissario Attilio Siciliano. Il ritrovamento di un cadavere semicarbonizzato, riconosciuto da Poletti e dalla zia per quello di Franca, sembra chiudere la vicenda. Anche Manca, però, viene trovato morto a Genova, ucciso a colpi di spranga: secondo il medico legale, il giorno stesso dello stupro. Così lo scenario cambia di nuovo. Perché anche la verità, in fondo, non è che un punto di vista.

Fabrizio de Sanctis è nato a Firenze nel 1953. Avvocato, da sempre appassionato di letteratura gialla, pubblica il suo primo romanzo nel 2014 (Format – Crimine in diretta tv, Fratini Editore). Nello stesso anno è finalista del Premio Alberto Tedeschi del Giallo Mondadori con il romanzo L’ultima corsa, pubblicato nel 2015 da Libromania col titolo Una vendetta quasi perfetta. Nel 2016 pubblica Minchiate (Porto Seguro Editore), vincitore del Premio Città di Murex 2015 nella sezione Narrativa Inedita. Nel 2020 pubblica Testa di Serpente con Edizioni Jolly Roger.

Ha anche scritto numerosi racconti, inseriti in varie antologie, giungendo finalista nel 2018 e 2019 al concorso Giallo Fiorentino.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 20 ott 2020
• ISBN: 9788825413373

Anteprima del libro

A cura di Oriana Ramunno

Fabrizio De Sanctis

Punti di vista

RACCONTO LUNGO

ISBN 9788825413373

© 2020 Fabrizio De Sanctis

Edizione ebook © 2020 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Collana a cura di Oriana Ramunno

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Punti di vista

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Ringraziamenti

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Il libro

Qualcosa non torna…

Il suo istinto continuava a sussurrare quel mantra e a porre domande, una dietro l’altra, senza un vero nesso logico. Buon segno. O brutto, dipendeva dai punti di vista.

Franca Nerbini, ventidue anni, viene violentata dall’ex fidanzato, Ruggero Manca. L’ispettore capo Andrea Poletti, della questura di Genova, raccoglie la denuncia e si mette in caccia del colpevole. Senza successo, perché Manca si è volatilizzato. Il giorno dopo, Franca decide di rifugiarsi da una zia a Firenze ma, dopo una strana telefonata, scompare. Poletti parte a sua volta e inizia a indagare insieme al commissario Attilio Siciliano. Il ritrovamento di un cadavere semicarbonizzato, riconosciuto da Poletti e dalla zia per quello di Franca, sembra chiudere la vicenda. Anche Manca, però, viene trovato morto a Genova, ucciso a colpi di spranga: secondo il medico legale, il giorno stesso dello stupro. Così lo scenario cambia di nuovo. Perché anche la verità, in fondo, non è che un punto di vista.

L'autore

Fabrizio de Sanctis è nato a Firenze nel 1953. Avvocato, da sempre appassionato di letteratura gialla, pubblica il suo primo romanzo nel 2014 (Format – Crimine in diretta tv, Fratini Editore). Nello stesso anno è finalista del Premio Alberto Tedeschi del Giallo Mondadori con il romanzo L’ultima corsa, pubblicato nel 2015 da Libromania col titolo Una vendetta quasi perfetta. Nel 2016 pubblica Minchiate (Porto Seguro Editore), vincitore del Premio Città di Murex 2015 nella sezione Narrativa Inedita. Nel 2020 pubblica Testa di Serpente con Edizioni Jolly Roger.

Ha anche scritto numerosi racconti, inseriti in varie antologie, giungendo finalista nel 2018 e 2019 al concorso Giallo Fiorentino.

1

Il viso del proprietario del ristorante esprimeva stupore, disgusto e sincera disapprovazione.

Quello del commissario Attilio Siciliano tendeva al bianco collasso. Erano bastate cinque parole, pronunciate davanti a una bistecca di Chianina di un chilo e tre mostrata con sano orgoglio prima di essere passata sulla griglia.

– Per me ben cotta, grazie.

L’ispettore capo Andrea Poletti, Squadra mobile di Genova, arrossì. Gli sguardi degli altri due parlavano di un improvviso istinto omicida.

– Ho… ho detto qualcosa che non va? – balbettò il genovese.

Il proprietario, con reverente cautela, appoggiò il vassoio sul tavolo accanto ed estrasse dal grembiule un piccolo bloc-notes e una matita.

– No, no – rispose cupo. – Una mozzarella con insalata e pomodori va bene, come alternativa?

Poletti, disorientato, si rivolse a Siciliano: – Perché una mozzarella?

Il commissario, che nel frattempo stava riacquistando a fatica un colorito accettabile, spiegò con altrettanta severità: – Perché una bistecca alla fiorentina ben cotta è una bestemmia.

La frase suonò come un epitaffio. Poletti la immaginò incisa sulla sua lapide, un giorno. Nome, cognome, date e poi: Chiese una fiorentina ben cotta. Dio lo perdoni.

Siciliano disse al proprietario di prepararla nel modo giusto; se l’ospite, dopo un doveroso assaggio, non avesse gradito, avrebbero pensato a qualcos’altro. L’uomo grugnì poco convinto, recuperò il trofeo e si avviò verso la cucina.

Poletti, con evidente imbarazzo, azzardò una spiegazione del tipo: – Con tutto il sangue che vediamo nel nostro lavoro… – ma Attilio lo fermò subito.

– Se i ginecologi ragionassero come te, sarebbero tutti omosessuali o impotenti.

– Cosa c’entrano i ginecologi? – protestò lui.

Siciliano si guardò intorno. La sala era piccola per un locale così rinomato; a stringersi, una trentina di coperti. Impossibile non sentirsi a vicenda. Alla sua destra, una famigliola, genitori e due figli; la più grande sui dodici anni, giudicò, anche se ormai attribuire un’età alle ragazzine era un’impresa.

– Non farmi entrare in particolari – disse a voce bassa, indicando con gli occhi la pargola. – Sei abbastanza intelligente da capire cosa intendo.

Poletti annuì, più che altro per cambiare argomento. L’altro, però, non intendeva mollare: ai suoi occhi, il delitto di lesa bistecca meritava l’ergastolo.

– Vediamo di capirsi – proseguì. – So bene che, una volta passato il sacro confine toscano, la nozione di