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Lettere a Celina
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E-book191 pagine1 ora

Lettere a Celina

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Lettere di Santa Teresa di Gesù bambino alla sorella Celina - futura suor Genoveffa - dagli anni 1888 al 1897.

Per la Professione e la Velazione.

Suor Teresa del Bambino Gesù le aveva regalato un'immagine intitolata: « La scelta divina », rappresentante la santa Vergine col Bambino Gesù ritto sulle sue ginocchia, il quale con una mano regge un fascio di gigli, e con l' altra traccia una croce sulla fronte di un bimbo che stringe sul suo cuore una corona di spine. Quattro angioletti contemplano la scena.

La santa vi aveva scritto sul davanti:

POSUIT SIGNUM IN FACIEM MEAM!

(Santa Agnese, v.m.)

e dietro all'immagine:

Ricordo del giorno più bello...
Del giorno che racchiude in se e conferma tutte le grazie
di cui Gesù e Maria hanno ricolmato la loro prediletta Celina...

Per amore, Celina stringerà d'ora in poi sul suo cuore le spine della sofferenza
e del disprezzo, ma non ha paura, sapendo per esperienza
che Maria può cambiare in latte il sangue che cola dalle ferite fatte dall'amore...

Con la mano sinistra, Celina stringe le spine,
ma con la destra tiene sempre abbracciato Gesù,
il divino mazzetto di mirra che riposa sul suo cuore.

È solo per mezzo di lui che Celina genererà le anime.
Essa irrorerà delle sue lacrime la semente e Gesù
sarà sempre radioso di gioia portando tra le sue braccia fasci di gigli...

I quattro piccoli cherubini le cui ali hanno appena sfiorato la terra,
accorrono e contemplano la loro diletta sorella, e sperano,
avvicinandosi a lei, di partecipare ai meriti delle sue sofferenze.
In compenso, fanno risplendere su di lei il raggiante candore dell'innocenza
e di tutti i doni che il Signore ha loro gratuitamente prodigato.

24 febbraio - 17 marzo 1896

Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo

rel. carm. ind.
LinguaItaliano
Data di uscita4 ago 2017
ISBN9788822807403
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    Anteprima del libro

    Lettere a Celina - S. Teresa di Gesù Bambino





    ::: S. Teresa di Gesù Bambino :::

    Le chiede il favore di un lavoretto a macchina e le parla della sua felicità, nella nuova vita del Carmelo.

    J. M. J. T.

    ⁸ maggio ¹⁸⁸⁸

    Ti mando, mia cara Celina, due piccole tovaglie da farvi il giornino alla macchina. So che hai tanto da fare, ma sono sicura che non rifiuterai questo servizio alla tua piccola Teresa. Penso che due giornini andrebbero bene. Ce n'è già uno, ma è troppo basso. Occorre fare il secondo giornino più distaccato. Desidererei che fossero pronte, al più tardi, domani dopo cena perché giovedì è l'Ascensione.

    Oggi sono quattro anni che ho fatto la prima comunione, ci pensi?'... Quante grazie da allora mi ha fatto il buon Dio!

    Mia cara Celina, ci sono dei momenti nei quali mi domando se è proprio vero che sono al Carmelo; qualche volta mi pare quasi impossibile. Ahimè! Che cosa ho fatto per il buon Dio perché mi ricolmi di tante grazie?

    Domani sarà un mese che sono lontana da te, ma mi sembra che non siamo separate. Che importa il luogo dove ci troviamo! ...Se anche ci separasse l'oceano, resteremmo unite perché i nostri desideri sono gli stessi e i nostri cuori battono all'unisono... Sono sicura che mi comprendi. « Che importa dopo tutto che la vita sia allegra o triste, arriveremo ugualmente al termine della nostra vita quaggiù ». Una giornata di carmelitana passata senza sofferenza è una giornata perduta; per te, è la stessa cosa, perché tu sei una carmelitana nell'anima.

    Abbraccia Leonia per me.

    La tua Teresina del Bambino Gesù





    ::: S. Teresa di Gesù Bambino :::

    Le chiede alcune cose e si rallegra con lei d'una p.rande grazia ricevuta.

    J. M. J. T.

    Domenica 17 giugno 1888

    Mia cara Celina,

    Abbi la bontà d'inviarmi al più presto possibile la stoffa che hai comprato per farti un grembiule... Mandami tutti i nastri bianchi che trovi in casa. Ce n'è uno che avevo intorno al capo il giorno della prima comunione... Tutto ciò deve servire per rappresentare sant'Agnese...1Sorellina cara, com'è buono con te il buon Dio! Se tu potessi vedere che grazia hai ricevuto venerdì!2Tu mi dicevi, ricordi: ma io, io non ho ricevuto nessuna grazia decisiva. Ne sono convinta, questa è la grazia che aspettavi.

    Ora devi essere tutta di Gesù. Egli ti appartiene ora più che mai. Ti ha già messo al dito l'anello misterioso del fidanzamento. Vuol essere l'unico padrone della tua anima.

    Cara sorella, siamo veramente sorelle, nel pieno senso della parola.

    Addio, da lontano il mio cuore legge nel tuo cuore.

    Teresa del Bambino Gesù

    p. c. ind.

    Abbraccia a nome mio il mio incomparabile « Re » .





    ::: S. Teresa di Gesù Bambino :::

    Le parla della comune vocazione alla purezza assoluta e alla passione di Gesù.

    J. M. J. T.

    Carmelo, lunedì 23 luglio 1888

    Gesù solo

    Cara sorella,

    La tua Teresa ha compreso tutta la tua anima. Vi ha letto più a fondo ancora di quello che non dicessero le tue parole. Ho compreso la tua tristezza di domenica, ho sentito tutto nel cuore... Mi pareva, leggendo, che fossimo animate dalla stessa anima. Nelle nostre anime c'è qualcosa di così sensibile che si rassomiglia tanto! Siamo sempre state insieme, le nostre gioie, le nostre pene, tutto è stato in comune. Sì, io sento che continua ad essere così anche al Carmelo. Mai saremo separate, mai. Lo sai bene, non c'è che il giglio giallo 3 che avrebbe potuto allontanarci un po'. Te lo dico perché sono sicura che la tua sorte sarà sempre un Giglio bianco, poiché tu )'hai scelto ed egli per primo ha scelto te. Comprendi i gigli? ...

    Mi sono chiesta qualche volta perché Gesù mi avesse presa per prima. Ora ho capito: sai, la tua anima è un giglio-semprevivo,4 Gesù può farne tutto ciò che vuole. Importa poco che sia in un luogo o in un altro. Esso sarà: semprevivo. La tempesta non può far cadere il giallo degli stami sul suo bianco calice profumato. È Gesù che l' ha fatto così. Egli è libero e nessuno ha il diritto di domandargli perché dà le sue grazie ad un'anima invece che ad un'altra.

    Accanto a questo giglio, Gesù ne ha collocato un altro, il suo compagno fedele. Sono cresciuti insieme, ma uno era semprevivo, l'altro no ed è stato necessario che Gesù prendesse il suo giglio prima che il fiore sbocciasse, perché i due gigli fossero per lui... Uno era debole e l'altro era forte. Gesù ha preso quello debole. L 'altro lo ha lasciato perché s'accrescesse la sua bellezza e il suo splendore... Gesù chiede tutto ai suoi due gigli. Non vuole lasciar loro altro che la loro veste candida... Tutto; hai capito, giglio-semprevivo, la tua sorellina? ...La vita spesso è pesante. Quanta amarezza e insieme quanta dolcezza! Si, la vita costa. È penoso cominciare una giornata di fatica. Lo sa il povero boccio, lo sa il giglio splendido... Si, sarebbe facile fare tutto per Gesù, se almeno facesse sentire la sua presenza... ma egli sembra lontano, lontano le mille miglia, e noi siamo sole con noi stesse. O noiosa compagnia, quando non c'è più Gesù!Ma che fa dunque questo dolce amico? Non vede la nostra angoscia, il peso che ci opprime?Dov'è? Perché non viene a consolarci, dal momento che non abbiamo altro amico che lui?

    Egli non è lontano, è li accanto che ci guarda, che va mendicando la nostra tristezza, la nostra agonia.5 Ne ha bisogno per le anime, per la nostra anima. VuoI darci una ricompensa tanto bella! Le sue ambizioni per noi sono cosi grandi!Ma come potrà dire: « È la mia volta! » 6se la nostra non c'è stata, se non gli abbiamo dato nulla? Ahimè! Gli costa farci bere fino in fondo il calice della tristezza, ma sa che è l'unito modo per prepararci a « conoscerlo come egli si conosce, diventare noi stesse degli dei ».7 Che mirabile destino! Quant'è grande la nostra anima! Eleviamoci al di sopra di ciò che passa, teniamoci a distanza dalla terra. Più in alto l'aria è pura! Gesù si nasconde, ma si sa che non è lontano.. Versando le nostre lacrime si asciugano le sue e la santa Vergine sorride. Povera Madre! Ha patito tante pene per causa nostra! È giusto che la consoliamo un po' piangendo e soffrendo con

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