Il delitto di lord Arturo Savile
Di Oscar Wilde
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Era l’ultimo ricevimento di lady Windermere, alla vigilia della primavera.
Bentink House, più dell’usato, brulicava di visitatori.
Sei membri del ministero eran venuti direttamente dopo l’udienza dello speaker, con tutti gli ordini e le decorazioni.
Le belle donne indossavano i più eleganti costumi e, in fondo alla sala dei quadri, la principessa Sofia di Carlsrühe, grossa dama del tipo tartaro, con occhietti neri e stupendi smeraldi, parlava con voce stridente un pessimo francese e rideva senza ritegno di quanto le si dicesse.
La società, certo, presentava uno strano miscuglio: superbe mogli di Pari e violenti radicali discorrevano insieme affabilmente: predicatori popolari e scettici famosi faceano gruppo. Uno sciame di prelati incalzava da un salone all’altro, quasi dandole la caccia, una prima donna vistosa. Sulla scala eran raccolti vari membri dell’Accademia reale, travestiti da artisti, e la sala da pranzo, fu un momento zeppa di genii.
Era insomma una delle più splendide veglie di lady Windermere, e la principessa vi si fermò fino a dopo le undici e mezzo. Partita lei, lady Windermere tornò nella galleria dei quadri, dove un famigerato economista esponeva in tono solenne la teoria scientifica della musica a un virtuoso ungherese spumante di rabbia.
Lady Windermere prese a discorrere con la duchessa di Paisley.
Oscar Wilde
Oscar Wilde (1854–1900) was a Dublin-born poet and playwright who studied at the Portora Royal School, before attending Trinity College and Magdalen College, Oxford. The son of two writers, Wilde grew up in an intellectual environment. As a young man, his poetry appeared in various periodicals including Dublin University Magazine. In 1881, he published his first book Poems, an expansive collection of his earlier works. His only novel, The Picture of Dorian Gray, was released in 1890 followed by the acclaimed plays Lady Windermere’s Fan (1893) and The Importance of Being Earnest (1895).
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Anteprima del libro
Il delitto di lord Arturo Savile - Oscar Wilde
Oscar Wilde
Il delitto di lord Arturo Savile
Prima edizione digitale 2017 a cura di Anna Ruggieri
Indice generale
I
II
III
IV
V
VI
I
Era l'ultimo ricevimento di lady Windermere, alla vigilia dellaprimavera.
Bentink House, più dell'usato, brulicava di visitatori.
Sei membri del ministero eran venuti direttamente dopo l'udienzadellospeaker, contutti gli ordini e le decorazioni.
Le belle donne indossavano i più eleganti costumi e, infondo alla sala dei quadri, la principessa Sofia di Carlsrühe,grossa dama del tipo tartaro, con occhietti neri e stupendismeraldi, parlava con voce stridente un pessimo francese e ridevasenza ritegno di quanto le si dicesse.
La società, certo, presentava uno strano miscuglio: superbemogli di Pari e violenti radicali discorrevano insiemeaffabilmente: predicatori popolari e scettici famosi faceanogruppo. Uno sciame di prelati incalzava da un salone all'altro,quasi dandole la caccia, una prima donna vistosa. Sulla scala eranraccolti vari membri dell'Accademia reale, travestiti da artisti, ela sala da pranzo, fu un momento zeppa di genii.
Era insomma una delle più splendide veglie di ladyWindermere, e la principessa vi si fermò fino a dopo le undicie mezzo. Partita lei, lady Windermere tornò nella galleria deiquadri, dove un famigerato economista esponeva in tono solenne lateoria scientifica della musica a unvirtuoso ungherese spumante dirabbia.
Lady Windermere prese a discorrere con la duchessa diPaisley.
Abbagliava di bellezza, con l'eburneo del seno opulento,l'azzurro floreale dei grandi occhi, l'oro dei capelli inanellati.Capelli aurati veramente, nongià di quella tinta gialletta cheusurpa oggi il bel nome di oro; capelli d'un oro quasi tessuto diraggi solari o celato in un'ambra strana; capelli che lecircondavano il viso come d'un nimbo di santa, con non so chefascino di peccatrice.
Un curioso studio psicologico presentava lady Windermere.
Entrata precocemente nella vita, avea scoperto questa importanteverità, che nulla somiglia tanto all'innocenza quanto unascapataggine; e con una serie di allegre e spesso innocueimprudenze avea conquistato tutti i privilegi d'unapersonalità.
Parecchie volte avea cambiato marito. Infatti, il Dehett leportava a credito tre matrimoni, ma poiché d'amante non aveamutato mai, la società aveva smesso da un pezzo di mormoraresul conto di lei.
Aveva ora quarant'anni, niente figli, e quella disordinata bramadel piacere che è il segreto di chi si conserva giovane.
Di botto, volse intorno uno sguardo curioso e disse con la suavoce di contralto:
«Dov'è il mio chiromante?».
«Che cosa, Gladys?» esclamò la duchessatrasalendo mal suo grado.
«Il mio chiromante. Non mi riesce più di vivere senzadi lui».
«Cara Gladys, siete sempre così originale voi»,mormorò la duchessa, tentando di ricordarsi che cosa èdavvero un chiromante e augurandosi che non fosse lo stesso d'unchiropodista.
«Viene due volte la settimana a osservarmi la mano, e conmolto interesse anche».
«Giusto cielo!» pensò la duchessa.«Dev'essere una specie di manicure. Ecco una cosa terribile!Spero che si tratti almeno d'uno straniero. Sarebbe menoimbarazzante».
«Bisogna che ve lo presenti».
«Presentarmelo! È qui dunque...».
La duchessa si cercò intorno il ventaglino di tartaruga eil vecchio scialletto di pizzo, come per esser pronta a fuggire alprimo allarme.
«È qui, beninteso. Come potrei ricevere senzadi lui?Mi dice