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Ladro nella notte
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E-book98 pagine1 ora

Ladro nella notte

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Info su questo ebook

La buona società londinese è in subbuglio. Mentre un anonimo che si firma "Amico Fidato" semina zizzania con lettere che svelano i segreti delle famiglie più in vista, un misterioso ladro fa incetta di un unico tipo di gioiello: una spilla con un diamante incastonato.
Il giovane ispettore Jack Danton, pur sperando di poter indagare sui furti, viene assegnato al caso delle lettere anonime, ma durante le indagini scopre che la ladra potrebbe essere la ragazza di cui è innamorato…
Un mix di mistero, commedia e romanzo rosa che tiene il lettore incollato alle pagine alternando indagini e ironia in perfetto stile Wallace.
LinguaItaliano
Data di uscita25 giu 2021
ISBN9791280243188
Ladro nella notte
Autore

Edgar Wallace

Edgar Wallace (1875-1932) was a London-born writer who rose to prominence during the early twentieth century. With a background in journalism, he excelled at crime fiction with a series of detective thrillers following characters J.G. Reeder and Detective Sgt. (Inspector) Elk. Wallace is known for his extensive literary work, which has been adapted across multiple mediums, including over 160 films. His most notable contribution to cinema was the novelization and early screenplay for 1933’s King Kong.

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    Anteprima del libro

    Ladro nella notte - Edgar Wallace

    Copertina

    GialloAurora

    9

    Edgar Wallace, Ladro nella notte

    1a edizione GialloAurora, luglio 2021

    © Landscape Books 2021

    Titolo originale: The Thief in the Night

    Edizione digitale a cura di WAY TO ePUB

    Edgar Wallace

    Ladro

    nella notte

    I.

    …Provate anche a domandare a vostra moglie dove si trovava sabato 23, quando avrebbe dovuto essere in campagna. Posso dirvi che quel giorno ha cenato tête-à-tête con un giovane ufficiale, in casa di questi.

    Sinceramente vostro

    Un Amico Fidato

    Lord Widdicombe depose la lettera, con un sorriso di sprezzo. Per un attimo ebbe la tentazione di stracciarla e di buttarla nel fuoco. Però, ripensandoci, la conservò e suonò il campanello per chiamare il suo cameriere.

    — Frank, volete pregare Sua Signoria di essere così gentile da venire da me un momento?

    Pochi minuti dopo, lady Widdicombe entrava, una donna molto graziosa e snella; aveva venti anni meno di suo marito, eppure non c’era una coppia più felice in tutto il paese.

    — Mia cara — disse il conte ammiccando con i suoi occhi grigi — qualcuno ha tentato dì rompere la serenità della nostra casa.

    Le passò la lettera e stette a guardarla mentre le si imporporavano le gote man mano che leggeva.

    — Quante bugie! — esclamò la contessa. — Il 23? Diamine, ho cenato con Ronnie quella sera, naturale!

    — Un giovane ufficiale! Il mio figliastro!

    Lord Widdicombe ridacchiò e pose affettuosamente una mano sulla spalla della moglie.

    — Sei una moglie fedifraga e ti ho scoperta! — disse in tono solenne. — Ma chi diavolo può essere la persona che ha scritto questa lettera?

    La contessa scosse il capo.

    — È mostruoso, abominevole — disse con veemenza. — Naturalmente le sue manovre non hanno alcun risultato nel nostro caso, ma pensa quali guai può provocare una lettera simile arrivando in una di quelle famiglie dove non esiste la fiducia reciproca! A proposito, Willie, il famoso ladro è di nuovo in giro... la signora Crewe-Sanders ha perso una spilla di diamanti molto preziosa.

    Il Lord inarcò le sopracciglia.

    — Una spilla? Se non erro è la quarta che viene rubata nell’arcodi un mese... ammiro la costanza di questo ladro; perdiana, è un gentiluomo... è una persona rispettabilissima, a paragone dell’Amico Fidato. Non dir niente a Diana, se ne preoccuperebbe molto.

    La moglie tacque. Attraverso i vetri della porta—finestra rimase a fissare il parco sotto la pioggia; non era certo quello spettacolo desolante che assorbiva la sua attenzione.

    — Chissà perché Diana ha tanta antipatia per Barbara May? — mormorò pensosamente.

    Il marito sorrise.

    — È così bello vedere Diana che prende una posizione netta su qualcosa — disse, — che le perdonerò anche l’antipatia per Barbara May. Oh, non dirle della lettera... la mando a Scotland Yard. E a proposito di Scotland Yard ti dirò che ho invitato Jack Danton per la settimana del cricket. È strano davvero che un giovane come quello sia entrato nella polizia!

    Ma lady Widdicombe pensava a tutt’altro e dopo un momento uscì dalla biblioteca.

    Trovò Diana Wold seduta nel salottino la cui finestra guardava sul roseto... un roseto devastato dalla pioggia; Diana, che aveva un aspetto etereo nell’abito bianco, teneva sulle ginocchia un volume di poesie.

    Alzò gli occhi di un azzurro violetto udendo entrare la cugina e depose il libro.

    Diana aveva la bellezza delicata e fragile di una statuina di porcellana; nel suo sorriso molto dolce c’era una sfumatura di tristezza.

    Si alzò e baciò la contessa su una guancia, con una certa aria di timidezza quasi infantile che le si addiceva; era il contegno che teneva sempre in presenza di sua cugina.

    — Perché hai tanta antipatia per Barbara? — la apostrofò Elsa Widdicombe, col tono deciso che le era abituale e che sconcertava molte persone.

    La ragazza rise; quando rideva Diana era molto bella.

    — Come sei strana, Elsa! Ti ho forse detto che Barbara mi è antipatica? Forse... no, è solo che non mi piace. È una ragazza fantastica, ma in qualche modo non armonizziamo... quando siamo insieme, stoniamo, se cosi si può dire, come due colori che non vadano d’accordo, come il rosa e il viola. Io sono il rosa. Lei detesta la poesia e io l’adoro; a lei piace andare a caccia e giocare a golf; a me piace andare in automobile e giocare a tennis. Io sono pigra per costituzione e lei è energica ed esuberante. Ma perché questo interrogatorio? William ti ha forse cantato le lodi di Barbara?

    Lady Widdicombe si sedette in un’ampia poltrona.

    — Stavo pensando... ho visto che hai ricevuto una lettera dalla signora Crewe-Sanders stamane... ne ho ricevuta una anch’io... ti ha raccontato...?

    Diana annuì, e un’espressione di malizia apparve nei suoi occhi.

    — Ora capisco perché mi hai nominato Barbara... era ospite dei Crewe-Sanders quando è avvenuto il furto.

    La contessa protestò, un po’ debolmente.

    — Barbara era ospite dei Crewe-Sanders – ripeté Diana, quasi scherzosamente; – ed era ospite dei Colebrook quando la signora Carter ha perso la sua spilla, ed era ospite dei Fairholm, quando lady Fairholm ha perso la sua spilla.

    — Diana!

    — Sì, lo so. Ma è la verità, no? — Il sorriso scomparve dal volto della ragazza ed ella parlò più lentamente. — E non è vero anche che tutte quelle mostruose lettere anonime firmate Un Amico Fidato sono state indirizzate a persone che Barbara May conosce?

    Lady Widdicombe si alzò.

    — Francamente, Diana, non avrei creduto che tu potessi essere così cattiva! Anche noi conosciamo tutte quelle persone! Inoltre, credo che tu non ti renda conto della gravità di quanto dici. Praticamente tu accusi Barbara, non solo di esseri una ladra, ma una...

    — Capisco che è una cosa mostruosa — assentì Diana melanconicamente — ma di fronte alla logica irresistibile dei fatti...

    Lady Widdicombe sbuffò.

    — Dei fatti? È assurdo!... Accusare una ragazza… una ragazza per bene… Ora capisco che la detesti!

    Diana scosse la testa dorata e ancora una volta i suoi occhi si illuminarono di divertimento.

    — Ma non è vero! E davvero non faccio nulla di più odioso che esercitare le mie latenti capacità di indagatrice.

    Si avvicinò alla cugina, la cinse col braccio e la baciò affettuosamente.

    — Perdonami, Elsie, sono stata proprio cattiva.

    Ma

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